Lavoro

Lavoro: manifestazione nazionale a Roma il 22 giugno di Cgil, Cisl e Uil

Non si arrestano le iniziative unitarie di Cgil, Cisl e Uil per riportare al centro dell’agenda politica la questione del lavoro. Dopo il primo maggio, i tre sindacati, i cui esecutivi unitari si sono riuniti oggi hanno indetto un percorso di mobilitazione che porterà, il 22 giugno prossimo, ad una manifestazione nazionale a Roma.

I direttivi di Cgil, Cisl e Uil hanno anche approvato per acclamazione il documento delle segreterie che dà il via libera a proseguire il confronto con Confindustria sulla rappresentanza e la democrazia sindacale, sulla base dell’ipotesi unitaria, e indica le richieste al nuovo esecutivo che puntano innanzitutto su lavoro e fisco.

Per Cgil, Cisl e Uil il lavoro, quindi, resta la priorità assoluta da affrontare con urgenza per uscire dalla crisi e rilanciare l’economia.

La riunione degli esecutivi unitari è stata anche l’occasione per esprimere perplessità su alcune misure annunciate dal nuovo governo.  

“Non va bene l’abolizione tout court dell’Imu sulla prima casa – ha spiegato Susanna Camusso, segretario generale della Cgil – perché significherebbe sottrarre risorse necessarie a coprire altre voci. Allora bisogna scegliere e difendere chi ha una sola casa a basso valore e non chi ha 20 ville e 37 appartamenti”. 

Quella del 22 giugno, a Roma, dovrà essere una grande iniziativa all’altezza dei movimenti storici del sindacato con cui chiudere il percorso che partirà l’11 maggio prossimo con mobilitazioni territoriali e di categoria. E’ quanto promettono Cgil, Cisl e Uil.

La disoccupazione è diventata una vera e propria emergenza sociale. A confermarlo è Istat che, alla vigilia del primo maggio, diffonde altri dati preoccupanti sull’andamento dell’occupazione. A marzo 2013 si è registrata una diminuzione dello 0,2 per cento rispetto a febbraio, che in valori assoluti significa una riduzione di 51 mila posti di lavoro e dell’1,1 per cento su base annuna, con una perdita di 248 mila unità. 

La disoccupazione giovanile (15-24 anni) a marzo è stata pari al 38,4%, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto a febbraio e di 3,2 punti su base annua. Si tratta di 635 mila 15-24enni in cerca di un lavoro.

Questa riduzione, avverte l’Istituto di statistica, riguarda la sola componente femminile perché mentre gli uomini occupati crescono di 19 mila unità, le donne a lavoro si riducono di 70 mila, sempre rispetto a febbraio. 

Con tutta probabilità la permanenza a lavoro delle donne over-50, che aveva finora permesso di arginare il calo, non basta più a garantire la stabilità e, tanto meno, la crescita dell’occupazione. 

Anche in Europa, la situazione occupazionale conferma la preoccupante tendenza. Ancora un record per la disoccupazione nei 17 Paesi dell’Eurozona: a marzo i senza lavoro erano 19,21 milioni, pari al 12,1% della popolazione attiva, contro il 12% registrato a febbraio. Lo ha reso noto
Eurostat. 

L’Italia, con il suo 38,4% di giovani senza lavoro, è al top in Europa preceduta solo da Grecia e Spagna. Nell’insieme dei 27 Paesi Ue la disoccupazione è invece rimasta stabile al 10,9%. Un anno fa, cioè nel marzo del 2012, segnala Eurostat, il tasso dei senza lavoro era dell’11% nell’Eurozona e del 10,3% nell’Ue a 27. 

In questi dodici mesi, rileva l’Eurostat,  la disoccupazione è cresciuta in 19 Paesi, mentre è diminuita in otto. L’incremento maggiore è stato registrato in Grecia (dal 21,5 al 27,2%), a Cipro (dal 10,7 al 14,2%) e in Spagna (dal 24,1 al 26,7%). 

Tra i Paesi dove la disoccupazione è diminuita figura invece l’Irlanda, con un calo dei senza lavoro di quasi un punto (dal 15 al 14,1%). La disoccupazione maschile, tra marzo 2012 e marzo 2013, è passata dal 10,8 all’11,9% nell’Eurozona e dal 10,2 al 10,9% nell’Ue, mentre quella femminile è cresciuta rispettivamente dall’11,3 al 12,2% e dal 10,4 all’11%. 

Su livelli ben più alti viaggia la quota dei senza lavoro per quanto riguarda i giovani under 25. Il tasso di disoccupati è passato in un anno dal 22,5 al 24% nell’Eurozona e dal 22,6 al 23,5% nell’Ue.  

Lavoroultima modifica: 2013-04-30T18:58:36+02:00da vitegabry
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