Immigrazione

Immigrazione: in 4 anni forte crescita disoccupati e inattivi

In Italia negli ultimi 4 anni l’occupazione straniera è cresciuta del 39,7%, anche se nell’ultimo anno la crescita si è notevolmente ridotta (+4,9%).
Assieme agli occupati, però, crescono anche i disoccupati e gli inattivi “etnici”, soprattutto extra europei. E’ quanto emerge dalla nota semestrale sul mercato del lavoro degli immigrati del Ministero del Lavoro.

Nel terzo trimestre 2012 i lavoratori stranieri occupati in Italia erano 2,357 milioni, di cui 783 mila di nazionalità europea e 1,574 milioni di origine extraUe, pari complessivamente al 10,2% degli occupati.
I lavoratori immigrati occupati, rispetto al terzo trimestre del 2011, sono aumentati di 81 mila unità (+3,5%) mentre gli stranieri disoccupati sono passati dai 264 ai 318 mila, con una crescita della componente Ue (+5 mila) ma soprattutto di quella extra Ue (+48 mila disoccupati). Nel lungo ciclo di crisi economica, tra il terzo trimestre 2008 e il terzo trimestre 2012, gli occupati stranieri sono aumentati di 480 mila unità; gli inattivi sono passati dai 765 mila del terzo trimestre 2008 a ben 1,25 milioni del terzo trimestre 2012 (+ 38,8%), a fronte di una diminuzione della popolazione inattiva italiana. In particolare, gli occupati di provenienza europea sono aumentati del 4,9%, 37 mila unità in più, mentre i lavoratori extraeuropei del 2,8%, pari a 44 mila unità.

La distribuzione per settore vede una significativa presenza di lavoratori immigrati nelle costruzioni, in agricolture, nei servizi, nell’industria e nel commercio, anche se nei servizi alla persone si concentra il 28% di tutti gli occupati stranieri, in larga maggioranza donne. Sul territorio si registra una presenza dominante nel Nord Italia (59,8% degli occupati stranieri), seguito dal Centro (26,6%), mentre nel Sud e isole si concentra poco più del 13% degli occupati stranieri.

Secondo il documento, inoltre, le imprese tendono sempre di più a privilegiare contratti di tipo determinato rispetto alle posizioni permanenti. Per quanto riguarda i lavoratori di provenienza Ue la percentuale di attivazioni con contratto a tempo determinato passa, infatti, dal 74% del terzo trimestre 2011 al 76,7% del terzo trimestre 2012 mentre per i lavoratori di provenienza extra Ue la percentuale sale dal 55,4% al 58%.

Immigrazioneultima modifica: 2013-04-29T11:33:00+02:00da vitegabry
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