Pensioni

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a cura di Intrage

Guida pratica alla riforma delle pensioni 2012

 

La riforma della previdenza, attuata con la Legge n. 214 del 2011, prmossa dal Governo Monti, è considerata il primo tassello di una riforma più completa che riguarderà anche il mercato del lavoro e gli ammortizzatori sociali.

La necessità di scrivere una riforma definitiva sulle pensioni ha portato il Governo ad effettuare delle modifiche rivoluzionarie in tema di previdenza. I principi su cui poggiano i provvedimenti sono: l’affermazione del metodo contributivo come criterio di calcolo delle pensioni; la convergenza del trattamento previsto per uomini e donne;  la flessibilità nell’età di pensionamento.

Dal primo gennaio 2012 viene introdotto, quindi, secondo il meccanismopro rata, il metodo contributivo di calcolo delle pensioni. Ecco le novità principali:

  • Finestre e quote abolite: le finestre di uscita, inglobate nei nuovi requisiti di accesso. Vengono altresì abolite le quote, e conseguentemente le pensioni di anzianità conseguibili attraverso di esse.
  • Età di pensionamento: l’età di pensionamento delle lavoratrici dipendenti del settore privato viene alzata a 62 anni e a 63 e sei mesi per le lavoratrici autonome, dal 1° gennaio 2012. L’equiparazione dell’età delle donne a quella de gli uomini (66 anni) avviene entro il 2018, sempre tenendo conto della variazione della speranza di vita. Nel frattempo, dall’età 62 all’età 70 vige il pensionamento flessibile, con applicazione dei relativi coefficienti di trasformazione calcolati fino a 70 anni. Per i lavoratori e per le lavoratrici dipendenti pubbliche, la fascia di flessibilità è compresa tra 66 (età minima, oggi prevista per il pensionamento di vecchiaia) e 70 anni.
  • Pensionamento anticipato: l’accesso “anticipato” alla pensione è in ogni modo consentito con un ’anzianità di 42 anni e un mese per gli uomini e di 41 anni e un mese per le donne, anch’essa indicizzata alla longevità. Si prevedono penalizzazioni percentuali (2% per ogni anno di anticipo rispetto a 62 anni) sulla quota retributiva dell’importo della pensione, tali da costituire un effettivo disincentivo al pensionamento anticipato rispetto a quello di vecchiaia.
  • Aliquote contributive degli autonomi: si prevede l’aumento graduale delle aliquote contributive dei lavoratori autonomi artigiani e commercianti, che sono incrementate progressivamente fino a raggiungere il 22% entro il 2018 (attualmente 20 – 21 per cento).
  • Rivalutazione: blocco parziale della rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici, salvaguardando tuttavia le pensioni fino a 2 volte il minimo.
  • Abolizione Inpdap e Enpals: In considerazione del processo di convergenza ed armonizzazione del sistema pensionistico attraverso l’applicazione del metodo contributivo, nonché al fine di migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa ne l settore previdenziale ed assistenziale, l’Inpdap e l’Enpals sono soppressi e le relative funzioni sono attribuite all’Inps.
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Legge n. 214 del 22 dicembre 2011

Pensioniultima modifica: 2013-04-06T19:55:00+02:00da vitegabry
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