Le allergie

Le allergie: una patologia professionale troppo sottovalutata

Le patologie allergiche sono quelle che presentano una maggiore sottovalutazione del rapporto con l’attività professionale e tale sottovalutazione è massima per le allergie cutanee, diversi ricercatori valutano in 1 a 10 il rapporto fra le allergie professionali diagnosticate e quelle che non lo vengono.

Fra le cause di questa sottostima si deve registrare il fatto che tutti gli apprendisti che si sensibilizzano nel corso del loro percorso formativo lasciano l’attività e si riconvertono in altre mansioni con non visibilità della patologia, su questo tema torneremo con i recenti dati emersi da uno studio danese.

Le allergie professionali interessano in genere soggetti giovani (39 anni di media per le asme e 35 anni per le dermatiti/dermatosi) e che soprattutto sono impiegati nelle piccole e piccolissime imprese.
Si tratta di patologie che possono interessare sia le vie respiratorie  (rinite, asma e pneumopatie) che la cute (eczema, orticaria) e che si ritrovano in maniera dettagliata nelle più recenti tabelle di legge.

I settori maggiormente interessati sono la panificazione, l’acconciatura, l’edilizia, il settore delle pulizie, la carrozzeria, il settore agroalimentare e l’agricoltura.

Fra le principali cause di allergia respiratoria professionale si segnalano le farine, i prodotti per il trattamento del capello e gli ammoni quaternari che sono presenti nei prodotti per la pulizia e la manutenzione.

L’Osservatorio Nazionale delle Asme Professionali (ONAP) francese valuta a circa 6250 casi/anno  il numero dei nuovi casi respiratori.
Le allergie cutanee sono in marcato aumento e sono principalmente dovute all’utilizzo di conservanti, biocidi, metalli, additivi della gomma e alle resine epossidi.

Le stime francesi dello stesso Osservatorio valutano a 17.500 il numero di nuovi casi/anno. Più di 250 prodotti sono riconosciuti come  allergizzanti professionali ma per molti prodotti di nuova o recente immissione sul mercato manchiamo di dati e conoscenze.
Inoltre occorre  ricordare che alcuni fattori irritanti come il freddo o anche il lavorare in ambiente umido (mani nell’acqua, lavaggio frequente delle mani) favoriscono la sensibilizzazione e l’allergia cutanea in quanto fragilizzano la cute.

Per gli allergeni esiste una dose/risposta il che vuol dire che maggiori sono le concentrazioni di allergeni e maggiore è il rischio di sensibilizzazione. A questo riguardo esistono importanti indicazioni in tema di prevenzione, indicazioni che costituiscono un importante riferimento anche per l’attività di tutela.

n 9° 2013 numero newsletter.doc

Le allergieultima modifica: 2013-04-03T18:33:58+02:00da vitegabry
Reposta per primo quest’articolo