Archivi giornalieri: 9 gennaio 2013

Riconoscimento transfrontaliero delle prescrizioni mediche

Entra in vigore in questi giorni la Direttiva 2012/52/UE del 20 dicembre 2012, che stabilisce un elenco minimo di voci da inserire nelle prescrizioni dei pazienti che si recano in un altro Stato membro dell’Unione europea.

Si tratta, più precisamente, di una direttiva “di esecuzione”, che stabilisce le regole di attuazione della direttiva 2011/24/UE già in vigore, per quanto riguarda il rilascio e il riconoscimento delle prescrizioni mediche (articolo 11, par. 1).

Queste nuove disposizioni, che hanno lo scopo di armonizzare le modalità per identificare il paziente, il medico e il prodotto prescritto, devono essere recepite nel diritto nazionale degli Stati membri entro il 25 ottobre 2013.

Attraverso un coordinamento della prescrizione dei prodotti farmaceutici e dei dispositivi medici, le prescrizioni effettuate in un altro Stato membro (“prescrizioni transfrontaliere”), rilasciate da un membro di una professione del settore sanitario legalmente abilitato in tal senso nello Stato membro in cui è rilasciata la prescrizione, potranno essere più facilmente riconosciute e quindi accettate in un altro Stato membro.

In pratica, dovranno divenire uniformi i dati che permettono di identificare il paziente, il medico prescrittore e il prodotto prescritto (farmaci e dispositivi medici). I prodotti medicinali dovranno pertanto essere indicati con la loro denominazione generica, e non con il nome commerciale, in modo da agevolare la corretta identificazione dei prodotti distribuiti in Europa dall’industria farmaceutica sotto diverse denominazioni commerciali, nonché dei prodotti posti in vendita solo in alcuni Stati membri. Andrà quindi utilizzata la denominazione comune internazionale raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità oppure, in caso quest’ultima non esistesse, la denominazione generica d’uso corrente.

www.osservatorioinca.org

dichiarazioni RED – 2009 -2010

Solleciti INPS per dichiarazioni RED relative al 2009 e 2010

L’INPS ha dato il via alle operazioni di sollecito delle dichiarazioni RED dovute per gli anni 2009 e 2010 e che non risultavano pervenute all’Istituto alla data del 5 dicembre u.s.

Per quanto riguarda i redditi 2009 si tratta di circa 30.000 persone che non hanno risposto né al
primo sollecito, con preavviso di sospensione, né al secondo sollecito, con preavviso di revoca
della prestazione a causa della mancanza della relativa dichiarazione reddituale. Nonostante i
preavvisi, l’Inps non è ancora intervenuto sulle prestazioni ma non ha attribuito loro la
perequazione per il 2013, a titolo di segnale concreto. Inoltre, prima di procedere alla revoca, l’Inps esperirà un ultimo tentativo di contatto, questa volta telefonico, in tutti i casi in cui disponga del
relativo recapito.

E’ bene ricordare che per dichiarazione RED dovuta si intende non solo la distinta dei redditi
diversi dalla o dalle pensioni, eventualmente posseduti dal titolare o da suo familiare, ma anche le
dichiarazioni di responsabilità di soggetti che non hanno altri redditi oltre la pensione e che perciò
non effettuano dichiarazione fiscale, ma che sono ugualmente tenuti a trasmettere all’Inps la
dichiarazione con i redditi a zero. Sono esonerati dalla dichiarazione – e quindi non sono fra i soggetti sollecitati – i pensionati con più di 80 anni d’età che con l’ultima dichiarazione RED presentata abbiano dichiarato di non possedere redditi diversi dalla pensione o dalle pensioni che percepiscono.
Per quanto riguarda i redditi 2010, invece, i titolari di prestazioni per le quali all’Inps risulta ancora
assente la dichiarazione RED del titolare o di un suo familiare sono circa 950.000.

Rispetto alla precedente campagna RED, l’attuale si  si contraddistingue per due novità:
1) la nuova convenzione firmata da Inps, CAF e professionisti abilitati che prevede possa essere gestita in via telematica l’intera filiera delle dichiarazioni RED pertinenti allo stesso anno e quindi: prima dichiarazione, dichiarazione su primo sollecito, dichiarazione su secondo sollecito, eventuali rettifiche. Di conseguenza, le strutture SPI e INCA cui si rivolgano le persone che hanno ricevuto lettera di sollecito sono tenute a trasmettere immediatamente al CAAF, per l’opportuna presa in carico, i nominativi interessati e la copia della lettera stessa.
2) I soggetti indicati nella lettera di sollecito dell’INPS (RED 2011 su redditi 2010) dovranno compilare comunque la dichiarazione RED sollecitata, anche se lo avevano già fatto nel corso della campagna 2011 o non erano tenuti a farlo.

Le lettere di sollecito dell’INPS indicano il 28 febbraio come termine ultimo per la consegna delle dichiarazioni: si tratta di un termine che va rispettato, ma è opportuno che i pensionati interessati si tranquillizzino (in particolare quelli che avevano presentato la dichiarazione richiesta ed ora devono rifarla) sul fatto che un eventuale ritardo non comporterà l’immediatezza della sospensione anche perché Il Caaf, l’Inca e lo Spi, tenuto conto della situazione, rivendicheranno sicuramente una dilazione dei termini.

Articolo 18, “Ci hanno scippato il referendum. Ma faremo ricorso”

 

-Art 18, un milione di firme. Ferrero:”Il referendum ci è stato scippato”

Post n°42 pubblicato il 09 Gennaio 2013 da deosoe
 

 

 

 

Sono state depositati in Cassazione i due quesiti dei referendum per abolire le modifiche apportate da Elsa Fornero all’Art. 18 dello Statuto dei lavoratori e per “ripristinare i diritti minimi e universali previsti dal contratto nazionale di lavoro, cancellati dal governo Berlusconi con l’art.8 del decreto legge n.138 del 2011. Oltre un milione di firme certificate sono state raccolte, ma il referendum non si potrà svolgere a causa dello scioglimento anticipato delle Camere. Paolo Ferrero: “Il PARLAMENTO è stato sciolto il 31 dicembre, in questo modo il referendum ci è stato scippato dal fatto che il presidente Napolitano ha sciolto il parlamento il 31 dicembre, bastava scioglierle il 2 di gennaio e i cittadini italiani avrebbero potuto votare sui diritti del lavoro, così non è stato”. Per Antonio Di Pietro: “Noi presenteremo un ricorso alla Corte Costituzionale, non è colpa nostra se per le beghe della politica ha portato allo scioglimento anticipato delle Camere”. Assente Nichi Vendola  di Manolo Lanaro

9 gennaio 2013

Disabilità

Disabilità e diritto al congedo straordinario

Il diritto al congedo straordinario (art. 42 comma 5 D.lgs. 151/2001) per assistere un familiare con grave disabilità può essere fruito da un soggetto diverso dal “titolare” solo nelle ipotesi tassativamente indicate dal legislatore, fra le quali non rientrano l’età avanzata del titolare del diritto bensì la presenza di “patologie invalidanti”.

Questa la risposta del Ministero del lavoro ad un interpello proposto dall’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) su eventuali possibili deroghe all’ordine prioritario dei soggetti legittimati alla fruizione del congedo.

Il caso prospettato dall’Anci riguardava un disabile grave con coniuge convivente ultraottantenne,  beneficiario del congedo (secondo l’ordine di priorità) e poneva l’accento sull’età avanzata presupponendo quindi uno stato invalidante. La domanda rivolta è stata dunque se anche in questa circostanza era necessario produrre una certificazione medica attestante lo stato patologico della persona indicata (per legge) all’assistenza del disabile al fine di legittimare la richiesta di fruizione del congedo da parte di soggetti diversi dal coniuge stesso.

L’esatta interpretazione di “patologie invalidanti” deve essere ricercata, sostiene nella sua risposta, il Ministero del Lavoro, nelle circolari operative dell’Inps e della Funzione Pubblica che in accordo con il Ministero della Salute individuano, in assenza di una specifica di legge, come invalidanti quelle patologie, a carattere permanente (Decreto interministeriale 278/2000). L’età avanzata, dunque, non può essere considerata una fattispecie presuntiva di uno stato invalidante e non costituisce un requisito sufficiente per legittimare il godimento del congedo da parte di altri soggetti titolati.

A detta del Ministero del lavoro, è possibile dunque sostenere che il diritto a fruire dei congedi in questione possa essere goduto da un soggetto diverso dal precedente “titolare” solo in ragione delle ipotesi tassativamente indicate dal Legislatore, fra le quali rientra quella legata alla presenza di “patologie invalidanti”.

Resta da stabilire se sia corretta l’applicazione e l’utilizzo, per l’individuazione delle patologie invalidanti, dell’elenco di patologie indicate dal Decreto Interministeriale 278/2000 e valutare se le patologie di cui è affetto il disabile (malattie mentali, paresi, ecc..) siano compatibili con lo “status fisico” di chi è designato per legge all’assistenza. Non è scontato che il fatto di non essere portatore di patologie invalidanti faccia necessariamente del familiare, indicato dalla norma, un soggetto “abile e arruolato” alla cura del disabile.

Troppe sono le variabili, dunque, che  possono rendere inefficiente l’assistenza e, alla “fine della fiera”, l’attore principale è sempre il disabile e non può essere in alcun modo compromesso il diritto ad avere un’effettiva ed efficace assistenza.

LINGUA E LETTERATURA SARDA

UN CORSO DI LINGUA E LETTERATURA SARDA a Quartu Sant’Elena

Edizione di martedì 08 gennaio 2013 – Cronaca di Quartu

Università della terza età

Corso di lingua sarda dagli albori a oggi

Alla scoperta delle radici del sardo. L’Università della terza età ha avviato un nuovo progetto di studio della lingua nostrana che ha l’obiettivo di valorizzare la produzione letteraria nel corso dei secoli. A tenerlo è Francesco Casula: le lezioni inizieranno domani e andranno avanti fino a maggio, ogni mercoledì pomeriggio della sede dell’istituzione culturale in viale Colombo. Il punto di partenza è un tuffo nel passato al periodo giudicale. «Si inizierà», sottolinea il professor Casula, «con i primi documenti in volgare nazionale sardo, cioè con la Carta di Torchitorio del 1070/80 e il Privilegio logudorese del 1080/85, fino ad arrivare ai nostri giorni».

L’obiettivo dell’operazione è quello di portare avanti una grande operazione di recupero del patrimonio letterario isolano. «Contrariamente a ciò che comunemente si dice e si pensa da parte degli stessi sardi», prosegue lo studioso, «la letteratura in sardo che l’Isola ha espresso nei secoli, oltreché variegata nei diversi generi, è ricca di opere e di autori». (g. mdn.)

 

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05/01/2013

Limba sarda comuna: dopo le divisioni, il confronto e l’unità?

 

LIMBA SARDA COMUNA (Lsc): dopo le divisioni il confronto?

di Francesco Casula

Dopo anni di divisioni e di polemiche, talvolta faziose, forse è la volta del confronto e della discussione, per arrivare finalmente a una condivisione e a un accordo in merito alla standardizzazione della Lingua sarda, che superi vecchie e ossificate contrapposizioni.

Un segnale potrebbe essere quello che Graziano Milia ha lanciato recentemente a Quartu (al Convegno su Lingua sarda e Identità) sostenendo di “non escludere anzi di auspicare un solo standard per la Lingua sarda”, senza demonizzare la LSC.

L’importanza del segnale è data dal fatto che Graziano Milia è stato da Sindaco di Quartu prima il principale oppositore della Limba sarda unificada e da Presidente della Provincia di Cagliari poi (insieme alla Giunta e all’intero Consiglio) il sostenitore di un Comitato che ha dato vita alla “Normalizzazione della varietà campidanese della Lingua sarda”, di fatto contrapposta alla LSC.

Normalizzazione contenuta in un volume (Alfa Editrice, Quartu, 2009,) con le “Arregulas po ortografia, fonètica, morfologia e fueddariu de sa Norma Campidanesa de sa Lingua Sarda”.

Per una discussione proficua sulla LSC, occorre, a mio parere, partire dai “meriti” che anche gli avversari le riconoscono. Ecco cosa scrivono:

“Per la prima volta nella storia della Regione Autonoma Sarda essa si dota di norme per la lingua scritta. Ciò vuol dire che:

– La Sardegna ha una lingua (che non è un dialetto dell’italiano): già questo è un fatto che persino a molti sardi suonerà come una grande novità, se pensiamo alla scarsa considerazione che il sardo ha in molti ambienti geografici e sociali.

Questa lingua:

– è ufficiale (poiché è deliberata dalla Giunta): quindi non è un mezzo di espressione per soli poeti, scrittori o estimatori, ma può esprimere anche gli atti della politica e ha un’importanza sociale e non solo letteraria;

– vuole rappresentare una “lingua bandiera”, uno strumento per far crescere in tutti i sardi il sentimento dell’identità: è una maniera forte per sottolineare il binomio fra lingua e identità, che non può essere rotto ma che oggi s’è fatto molto debole, perché il bombardamento culturale (“la lingua italiana è meglio del dialetto sardo”) è riuscito quasi del tutto a lasciarci solo un’identità mista, incerta e quasi a rompere il filo che ci lega alla storia della nostra terra e alla nostra gente;

– vuole seminare il terreno per una rappresentanza regionale nel Parlamento europeo come espressione di lingua minoritaria: questo ci darebbe il diritto di avere un eurodeputato sardo senza doverlo disputare con la Sicilia, perdendolo sempre per motivi demografici;

– vuole essere sperimentale, dunque potrà essere ampliata, corretta e arricchita con gli aggiustamenti più opportuni: pensiamo che questo sia positivo soprattutto per quelli che non saranno contenti e non si sentiranno rappresentati pienamente dalla variante scelta dalla commissione, giacché gli darà modo di intervenire con proposte di modifiche e miglioramenti;

–  non vuole eliminare le varianti linguistiche parlate e scritte nel territorio sardo, anzi si pone al loro fianco nel compito che la regione si assume di difenderle, valorizzarle e diffonderle: questo punto è buono in generale, come dichiarazione di impegno, nonostante non si dica in che modo la regione lo metterà in pratica nella realtà;

A queste considerazioni di valore senza dubbio positivo, che sono dichiarate nella stessa delibera, ci pare di poterne aggiungere altre due che ci sembrano di non poco conto:

– potrebbe riavvicinare all’uso del sardo l’Amministrazione Pubblica: ciò sarebbe positivo nel senso che gli impiegati e i funzionari pubblici che spesso usano l’oscurità della lingua burocratica per ritagliarsi la loro quota di potere (grande o piccola che sia a seconda dell’importanza che hanno nella gerarchia), riprendendo a utilizzare il sardo potrebbero riavvicinarsi alla popolazione, soprattutto alle fasce deboli dei vecchi e dei poco acculturati, aiutandoli a sentirsi più considerati e tutelati;

– potrebbe avvicinare al sardo le generazioni di giovani che non hanno mai conosciuto la lingua, sia perché sono figli di continentali che non parlano il sardo, sia perché sono figli di sardi che hanno preferito non insegnargliela per qualsivoglia ragione”.

 [Documento degli studenti sulla lingua standard-Limba sarda comuna, deliberata dalla Giunta regionale, Università degli studi di Cagliari, Corso di laurea in Scienze della formazione primaria-Master Universitario di II livello in “Approcci interdisciplinari alla didattica del sardo”, Cagliari 12-Giugno-2006, pagine 22-23].

Certo gli oppositori alla LSC individuano in essa anche molti limiti, due in particolare: 1. sarebbe una lingua di plastica, artificiosa, costruita astrattamente a tavolino. E dunque senza radici e senza scrittori e poeti né passati né presenti né futuri. Ma ciò è del tutto vero? Possiamo dimenticare che uno dei più validi romanzi scritti in sardo negli ultimi anni, Sa losa de Osana (La stele di Osana) del compianto Gianfranco Pintore, scomparso recentemente, è stato scritto in Limba sarda comuna?.

 2. a prevalere nella LSC sarebbe il Logudorese. Bene: ma cosa impedisce che nella LSC sia incorporata tutta la ricchezza lessicale delle varietà e delle parlate della Lingua sarda nel suo complesso? Non lo sostengono forse gli stessi sostenitori della LSC che essa “vuole essere sperimentale, dunque potrà essere ampliata, corretta e arricchita con gli aggiustamenti più opportuni”?

E dunque che venga arricchita, ampliata e corretta. Con il contributo di tutti. E penso in modo particolare a tanti giovani, valenti studiosi e amanti della Lingua sarda, che da anni si battono, coerentemente, con scritti e azioni, nelle scuole e nelle comunità sarde, per il Bilinguismo perfetto. Penso ai Marco Sitzia e Ivo Murgia, Amos Cardia e Pietro Perra. Ma anche a studiosi e scrittori come Franca Marcialis, Stefano Cherchi e Pietro Zedda. O a poeti come Franco Carlini, Efisio Cadoni  e Michele Podda.

Quello che comunque occorre è porre fine alle disamistadi, che durano ormai da troppi anni. I nemici di sempre della Lingua sarda come corvi, continuano a svolazzare, pronti a inserirsi come sciacalli, nelle nostre divisioni mortifere, per divorarci tutti: pro LSC e contro LSC. E poco importa che siano politicanti legati al centralismo monolinguistico italiota o figuri ammantati di livree accademiche che, con spocchia e saccenteria, pontificano sul SARDO, senza mai parlarlo né scriverlo.


Notizie dal ministero del lavoro

Primo piano
 
 
Il Ministro Elsa Fornero
 

Riforma degli ammorizzatori sociali 
Con l’entrata in vigore dei nuovi ammortizzatori sociali da gennaio 2013 cambiano le tutele per tutti i lavori dipendenti compresi i giovani precari. La riforma si fonda su due pilastri: Aspi (Assicurazione sociale per l’impiego) e fondi di solidarietà bilaterali


Fiorello
 

Nuovo Apprendistato 
Al via uno spot con Fiorello e un portale dedicato al contratto di apprendistato, attraverso il quale i giovani possono entrare nel mondo del lavoro per formarsi e lavorare in una prospettiva di stabilità


 

Rapporto sulla Coesione Sociale anno 2012 
Frutto della collaborazione tra Ministero del Lavoro, Inps e Istat, il Rapporto presenta informazioni statistiche sui diversi settori che compongono il quadro della coesione sociale: dal mercato del lavoro al capitale umano, dalla povertà e esclusione sociale alle politiche di sostegno al reddito, dalle politiche attive del lavoro a quelle previdenziali


Consultazione pubblica: Piano d’Azione Nazionale sulla Responsabilità Sociale d’Impresa 2012/2014
 

Consultazione pubblica: Piano d’Azione Nazionale sulla Responsabilità Sociale d’Impresa 2012/2014 
E’ aperta la consultazione pubblica sul Piano d’Azione Nazionale sulla Responsabilità Sociale d’Impresa 2012/2014 attuato, secondo le indicazioni della Commissione Europea, sotto l’indirizzo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministero dello Sviluppo Economico


Consultazione pubblica: nuove linee-guida 'minori accolti'
 

Consultazione pubblica: nuove linee-guida ‘minori accolti’ 
Al via la consultazione pubblica sulle nuove linee guida che stabiliscono i criteri di valutazione e le modalità delle richieste per l’ingresso e il soggiorno in Italia dei minori stranieri accolti nell’ambito dei programmi solidaristici di accoglienza temporanea.


Elsa Fornero e Ursula von der Leyen
 

Programma di cooperazione tra Italia e Germania per l’occupazione dei giovani 
Il progetto, avviato dai Ministri del Lavoro italiano e tedesco in occasione della Conferenza di Napoli del 12 e 13 novembre 2012, prevede molteplici iniziative che vanno dallo scambio di esperienze all’avvio di progetti di mobilità per giovani e formatori


Immagine Ministro Fornero
 

La riforma del mercato del lavoro 
In vigore dal 18 luglio 2012, il provvedimento si propone di realizzare un mercato del lavoro inclusivo e dinamico, di ridurre i tempi della transizione tra scuola e lavoro, di contribuire alla crescita della produttività e della competitività delle imprese e di creare un sistema di tutele più universalistico


 

La riforma delle pensioni 
Con il Decreto Salva Italia sono state poste le basi per una riforma complessiva del nostro sistema previdenziale, primo e fondamentale tassello di una riforma più ampia che riguarderà anche il mercato del lavoro e gli ammortizzatori sociali. In questa sezione è disponibile una guida sintetica per orientarsi nelle nuove regole


 
Notizie
 
 

09/01/2013

Diffida accertativa per crediti patrimoniali 
Chiarimenti con la Circolare n. 1 dell’ 8 gennaio 2013

08/01/2013

Chiamata del lavoro intermittente 
Non più valida la comunicazione tramite FAX

03/01/2013

Nota flash n. 4 – dicembre 2012 
Indicatori congiunturali sul mercato del lavoro ed economici nazionali ed internazionali

28/12/2012

Riforma del mercato del lavoro 
I chiarimenti del Ministero in merito all’impiego di lavoratori con partita IVA nella circolare n. 32/2012

21/12/2012

Cinque per mille anno 2010 
Pubblicato il terzo elenco dei pagamenti effettuati nell’anno 2012

21/12/2012

Interpello 
On line le risposte a nuovi quesiti

21/12/2012

Provvedimenti in materia di apprendimento permanente 
Approvati in Conferenza Unificata

21/12/2012

Sviluppi economici del personale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali 
Disponibile la graduatoria per l’attribuzione della fascia F6 del profilo professionale di funzionario area amministrativa e giuridico contenzioso

20/12/2012

Incentivi alle imprese per la sicurezza sul lavoro 
Oltre 155 milioni di euro stanziati dall’Inail con il nuovo bando 2012

20/12/2012

Centro di Contatto del Ministero del Lavoro 
Avviso di chiusura per le festività natalizie

19/12/2012

Contributi per ambulanze e beni strumentali 
Disponibili l’avviso e il modello di domanda per la riassegnazione dei contributi per le annualità 2004-2005

19/12/2012

Indennità di disoccupazione ASpI e mini-ASpI 
I chiarimenti in materia nelle circolari dell’INPS del 14 e del 18 dicembre 2012

Logo Closing the Gender Gap

19/12/2012

Forum OCSE ‘Closing the Gender Gap: Act now’ 
Il Ministro Fornero, in visita a Parigi il 17 dicembre, interviene sul tema insieme ai suoi omologhi francese, svedese e australiano

Logo Sodalitas Social Award

17/12/2012

Premio Europeo per la Responsabilità Sociale di Impresa 
Al via la prima edizione

12/12/2012

Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne 
Soddisfazione dei Ministri Terzi e Fornero per la ratifica, avvenuta ieri in Consiglio dei Ministri

Il Ministro Fornero in missione a New York

12/12/2012

Il Ministro Elsa Fornero in missione a New York 
Al centro dei colloqui dello scorso 7 dicembre, il tema della violenza sulle donne

12/12/2012

Collaborazioni a progetto 
Chiarimenti operativi con la Circolare n. 29 dell’11 dicembre 2012

UE

UE – Trappola povertà per l’Italia

Dai dati Istat, diffusi ieri, è emerso che il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a novembre è pari al 37,1%, si tratta del record assoluto, ai massimi sia dalle serie mensili, ovvero da gennaio 2004, sia dalle trimestrali, cominciate nel quarto trimestre ’92.

E dal Rapporto UE 2012 su occupazione e sviluppi sociali emerge che in Italia, con il peggiorare della crisi, c’e’ un rischio elevato di cadere in una “enorme trappola della povertà”: una volta che una persona entra in difficoltà, e’ molto difficile che riesca ad uscirne.
 
La protratta crisi economica che ha colpito l’Ue ha “drammaticamente aumentato i rischi di esclusione sociale di lungo periodo”, e questi, si legge nel rapporto, variano enormemente tra i diversi stati membri.

L’Italia, insieme a Grecia, Spagna, Malta e i paesi Baltici, fa parte del gruppo di paesi in cui “c’è un alto rischio di entrare nella povertà e basse possibilità di uscirne, con la creazione di una massiccia trappola della povertà”. E, avverte Bruxelles, “la situazione sta peggiorando dato che le prospettive attuali sono cupe” per questo gruppo di paesi.

Ma la ministra Fornero, intervistata ieri, poco prima che venissero diffusi i dati Istat, ha dichiarato che il peggioramento del tasso di disoccupazione non deve essere considerata un fallimento del governo Monti perchè “c’è molto nella riforma del lavoro che tende a contrastare la precarietà soprattutto per giovani e donne, ma si deve dire che il lavoro non si fa a comando, in maniera facile attraverso la spesa  pubblica, ma ricostituendo l’economia, migliorando la formazione, etc.”.

Il ministro è tornata anche a sottolineare come “al centro” della sua riforma ci sia l’apprendistato e che nei due mesi che restano alla fine della legislatura si prodigherà affinchè sia rilanciato il “nuovo” apprendistato ….