Archivi giornalieri: 11 gennaio 2013

Presidenza del Consiglio dei MinistriMinistro per la pubblica amministrazione e la semplificazione
 
 

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News

  • Assicurazione casalinghe in scadenza: tutelarsi costa un euro al mese 
    venerdì, 11 gennaio 2013

    CasalingheIl prossimo 31 gennaio è il termine ultimo per sottoscrivere la polizza obbligatoria per chi, tra i 18 e i 65 anni, si occupa a tempo pieno dei lavori familiari. Gasparrini: “Doloroso vedersi rifiutare la rendita a causa delle irregolarità nei pagamenti. La prevenzione viene prima di tutto, non si può pensare alla sicurezza solo dopo che un infortunio ci ha colpito”

  • Lavoratori domestici: nel mondo solo uno su dieci è tutelato 
    giovedì, 10 gennaio 2013

    lavoratori domesticiDiffusi i dati del primo Rapporto Ilo. Svolgono questa mansione circa 52 milioni di persone – l’83% delle quali è composto da donne -, ma la maggior parte di loro non gode dei diritti più elementari. Ritratto di una categoria professionale vulnerabile e troppo sfruttata

  • Su Facebook una pagina dedicata all’Operazione incentivi Inail 
    mercoledì, 9 gennaio 2013

    FacebookL’Ufficio stampa dell’Istituto ha dato il via a uno spazio sul social network per la diffusione di tutte le informazioni relative al nuovo stanziamento di 155 milioni a favore delle aziende che vogliono investire in prevenzione

  • Thyssen. La parola alla difesa: “La notte del rogo ci furono delle anomalie” 
    mercoledì, 9 gennaio 2013

    processo ThyssenDurante la nuova udienza del processo d’appello, il legale del direttore dello stabilimento di Torino ha sostenuto l’innocenza del proprio assistito adducendo a presunte disfunzioni, non prevedibili, la colpa dell’incendio. E, sulle condizioni di sicurezza dell’acciaieria, “quella piemontese non era la Cenerentola delle fabbriche del gruppo”

  • Liberi i tre marinai italiani sequestrati in Nigeria alla vigilia di Natale 
    mercoledì, 9 gennaio 2013

    Il rimorchiatore Asso VentunoQuesta mattina l’annuncio del ministro Terzi, che ha ringraziato le autorità nigeriane per la collaborazione fornita durante la trattativa per il rilascio dei nostri connazionali. Il rimorchiatore Asso Ventuno della società armatrice Augusta Offshore era stato assaltato da un commando di sette uomini armati il 23 dicembre, mentre faceva rotta su Port Harcourt

  • Customer satisfaction, l’Inail mette la faccia in tutte le sue sedi 
    martedì, 8 gennaio 2013

    Le emoticon del progetto 'Mettiamoci la faccia'Con la fine del 2012 l’Istituto ha esteso a tutti gli sportelli territoriali il sistema di valutazione promosso dal dipartimento della Funzione pubblica e basato su semplici e chiare interfacce emozionali, per monitorare in tempo reale il livello di soddisfazione dell’utenza e intervenire tempestivamente in caso di criticità

  • Più chiarezza sugli infortuni: la Banca dati delle professioni si potenzia 
    martedì, 8 gennaio 2013

    banca datiAttivato dalla Consulenza statistico attuariale lo strumento che, nell’ambito del Sip, riconduce il patrimonio informativo dell’Istituto alla macro-nomenclatura di raggruppamenti dell’Istat: una risorsa di forte valenza operativa per comprendere i livelli di occupazione e di rischiosità del mondo del lavoro

  • Inail in buona salute nel 2013: il Civ approva il bilancio previsionale 
    venerdì, 28 dicembre 2012

    Franco LotitoMalgrado il perdurare della recessione nel paese, l’avanzo finanziario dell’Istituto è di 292 mln di euro. Stanziati altri 271 milioni per l’Operazione Incentivi e 67 mln per l’attività di ricerca. Lotito: “Un risultato che premia la grande collaborazione tra gli organi di vertice dell’Ente”

  • Thyssen: chiesta in Corte d’Assise la conferma delle pene per gli ex dirigenti
    lunedì, 24 dicembre 2012

    Raffaele GuarinielloRequisitoria della procura di Torino al processo per la morte dei sette operai nell’incendio del 2007: “Necessario ribadire la sentenza di primo grado, a partire dai 16 anni di carcere per l’ad Harald Espenhahn”. Il pm Longo: “Abbandonò completamente lo stabilimento e i lavoratori furono dimenticati”. La causa riprenderà il prossimo 3 gennaio

  • Nel Lazio infortuni sul lavoro in calo del 7%, forte riduzione dei casi mortali 
    venerdì, 21 dicembre 2012

    LazioCome emerge dal nuovo Rapporto annuale regionale dell’Inail, nel 2011 le denunce pervenute all’Istituto sono state 51.575 rispetto alle 55.414 dell’anno precedente, mentre il numero dei lavoratori che hanno perso la vita si è ridotto di un terzo, passando da 100 a 67. Prosegue invece la crescita delle malattie professionali già rilevata nel 2010

RadioArticolo1

RadioArticolo1 su regolarizzazione lavoro sommerso

135.000 finora le domande presentate; 22.000 quelle presentate entro i termini e già definite; 6.000 hanno avuto un esito negativo (quasi sempre per inadeguata capienza del reddito del datore di lavoro); 6.000 necessitano di ulteriore documentazione; su 3.000 non si trova la necessaria corrispondenza tra versamento del contributo forfettario e presentazione della domanda. 37.000 sono dunque le domande analizzate finora, circa il 20% del totale. Un buon ritmo considerati i tempi della burocrazia ….

Questo anche il giudizio dell’Inca nell’intervista a Claudio Piccinini, coordinatore area immigrazione Inca nazionale nell’intervista a RadioArticolo1 su www.radioarticolo1.it

Ricordiamo che l’art. 5 del D.lgs 109 del 16 luglio 2012 aveva previsto una disposizione transitoria finalizzata  all’emersione del lavoro irregolare prestato da lavoratori stranieri, non in possesso di permesso di soggiorno valido (o con permesso scaduto) che avessero lavorato a tempo pieno o come domestici con impegno non inferiore alle 20 ore settimanali.

Nel periodo a cavallo tra il 15 settembre e il 15 ottobre scorso è dunque stato  possibile inviare le domande per la regolarizzazione del lavoro domestico e non domestico. Subito dopo tale data è così partito l’iter per controllare che la documentazione fosse in regola e quindi approvare le richieste.

Bonus bebè

Bonus bebè discriminatori, il Tribunale dà ragione alle famiglie

Inutile insistere, il Comune di Brescia dovrà farsene una ragione: il bonus bebè per sole famiglie dove almeno un membro della coppia sia italiano è discriminatorio.

Con una sentenza il Tribunale di Brescia ha chiuso un contenzioso che dura ormai dal 2008 e con il quale,  dopo la  distribuzione del bonus bebè a  quasi 1200 residenti sia italiani che stranieri avvenuta nel 2010, il Comune sperava di ottenere la revoca delle precedenti pronunce e la restituzione dei bonus.

Il Tribunale non solo ha respinto la richiesta del Comune ma ha condannato l’amministrazione della Leonessa a pagare circa 40 mila euro: 3 mila a ciascuna delle quattro famiglie ricorrenti per i danni morali subiti a seguito della discriminazione (una del Bangladesh, una dell’Algeria, una del Pakistan e una dello Sri Lanka),  15 mila euro di danni morali all’Associazione studi giuridici per l’immigrazione (Asgi) che aveva sostenuto la battaglia legale e  altri 8.500 euro di spese legali.
 
La trafila comincia con la deliberazione 1062 dell’11 novembre 2008: l’amministrazione comunale dispone che l’assegno di 1.000  euro per le famiglie dai nascituri vada solo alle famiglie italiane. I quattro stranieri e l’Asgi,  fanno ricorso per discriminazione e vincono la causa.

Il 26 gennaio 2009 il giudice del lavoro di Brescia obbliga il Comune ad estendere il bonus bebè a tutti, italiani o stranieri che siano. Per tutta risposta, il 30 gennaio 2009 la giunta guidata dal sindaco Adriano Paroli decide di “revocare…la propria deliberazione n.1062” perché “l’estensione del beneficio a tutti gli stranieri in possesso dei requisiti risulterebbe in contrasto con la finalità prioritaria di sostegno alla natalità delle famiglie di cittadinanza italiana che si prefiggeva questa amministrazione con l’adozione dell’atto impugnato”. O l’assegno per i nascituri 2008 è riservato solo agli italiani, oppure il bonus bebè non s’ha da fare.

Peccato che la nuova limitazione costiuisca una “ritorsione” a danno di coloro che avevano fatto valere il loro diritto a non essere discriminati.  Da qui il nuovo ordine del giudice, oggi confermato,  di pagare l’assegno a tutti e finalmente, nel 2010, l’effettivo  pagamento a tutte le 1200 famiglie, pagamento effettuato però dal Comune “con riserva” di restituzione,  in attesa della sentenza definitiva…. L’ostinazione del Comune motiva il salato conto finale per danni morali. Le altre amministrazioni sono avvisate: perseverare nel restringere il bacino di famiglie che possono accedere al bonus bebè costa caro.

da Redattore sociale

Pratiche cassa in deroga

Lavoro: allarme Cgil, in diverse regioni Inps blocca pratiche cassa in deroga

Blocchi in diverse regioni da parte dell’Inps circa le pratiche della cassa integrazione in deroga relative agli ultimi mesi dello scorso anno. E’ quanto risulta alla Cgil sostenendo che arrivano “notizie preoccupanti da molte regioni sul blocco da parte dell’Inps delle pratiche di Cig in deroga per gli ultimi mesi del 2012”. 

Blocchi che, aggiunge il sindacato in una nota, “sarebbero giustificati da un messaggio dell’istituto dello scorso 21 dicembre dove si sottolineava la necessità di un monitoraggio più stringente riguardo ai flussi finanziari a copertura degli ammortizzatori in deroga”.

Il sindacato lancia così l’allarme sul blocco dei pagamenti per i lavoratori in deroga sottolineando che “non è possibile che la sacrosanta necessità di una gestione finanziaria ordinata, sia pagata dai lavoratori di imprese già in difficoltà, altrimenti non avrebbero scelto di ricorrere agli ammortizzatori, o addirittura già licenziati”. 

La Cgil, prosegue la nota, “non ha mai negato l’insufficienza degli stanziamenti per gli ammortizzatori in deroga, anzi ne ha per prima rimarcato l’inadeguatezza, e non ha certo mai contestato l’esigenza che tra Regioni ed Inps venissero stabilite regole di trasparenza contabile reciproca, tali da avere un quadro costantemente aggiornato sui flussi di spesa”.

Questa necessità di ‘trasparenza’ però, continua il sindacato di corso d’Italia, “non può ottenersi con il blocco delle pratiche, che oltretutto provoca l’allungamento del pregresso inevaso e quindi i tempi di erogazione (una volta che auspicabilmente il blocco venisse rimosso)”. 

La Cgil ricorda inoltre “che lo stesso accordo tra Governo e Regioni prevede che qualora le risorse si rivelassero insufficienti sarebbe compito del Governo provvedere a sanare la carenza”. 

La Cgil, oltre a “contestare un simile modo di procedere”, chiede “un immediato chiarimento con il Ministero del lavoro e l’Inps” e dichiara che “qualora il blocco fosse mantenuto si mobiliterà nelle forme e nei modi che valuterà necessari”.

Circolare INPS

Cgil: Ritirare circolare Inps su invalidi perché iniqua

Revocare il provvedimento che prevede che gli invalidi civili al 100%, per avere la pensione di invalidità, debbano fare riferimento non più al reddito personale ma anche, a partire dal 2013, a quello del coniuge. E’ la richiesta della responsabile dell’ufficio Politiche della disabilità della Cgil Nazionale, Nina Daita, in una lettera inviata oggi al direttore generale dell’Inps, Mauro Nori.

Il provvedimento, cui fa riferimento Daita, è la circolare Inps del 28 dicembre scorso n. 149 che produrrà, scrive la dirigente sindacale, “gravissime iniquità”. La circolare prevede, infatti “un elemento di novità che riguarda i soli invalidi civili al 100% titolari di pensione di invalidità. Fino ad oggi il limite reddituale considerato per ottenere la prestazione è stato quello strettamente personali. Dal 2013, invece, verrà considerato anche il reddito del coniuge”. 

“Una decisione amministrativa che – aggiunge la dirigente sindacale – non si basa su alcun dettato normativo, ma su una Sentenza della Corte di Cassazione del 2011 e che determinerà la perdita del diritto alla pensione, pari a 275,87 euro al mese, agli invalidi totali titolari qualora, assieme ai rispettivi coniugi, abbiano un reddito lordo annuo superiore a 16.127,30 euro.”

“C’è poi il rischio che si aprano – spiega Daita -diverse controversie e contraddizioni. In primis, una disparità di trattamento tra gli invalidi totali e quelli parziali, per i quali varrebbe ancora l’indicatore del reddito personale, penalizzando in questo modo proprio i più bisognosi (anticostituzionale?). “

“Di seguito, è importante considerare che la giurisprudenza ci mette a disposizione molte altre sentenze che contraddicono quella presa in considerazione dall’Inps stessa. Tutto questo produrrebbe delle fortissime ineguaglianza tra persone con disabilità, e naturalmente si aprirebbe la strada a numerosissimi contenziosi legali, dannosi sia per il cittadino che per l’Istituto stesso. Inutile sottolineare quanto queste novità stiano alimentando ansia e disagio nella categoria degli invalidi civili”.