Archivi giornalieri: 3 dicembre 2012

Disabili

Cgil – Per i disabili inclusione sempre più difficile, serve piano lavoro

 

“Il processo di inclusione dei disabili nella vita quotidiana diventa ogni anno, specie in questi ultimi segnati da una crisi profondissima, sempre piu’ difficile. Bisogna interrompere questo processo attraverso la promozione di un piano straordinario per il lavoro dei disabili”.

E’ quanto afferma la responsabile nazionale dell’ufficio politiche disabilità della Cgil nazionale, Nina Daita, in occasione della giornata internazionale delle persone con disabilità. Secondo la dirigente sindacale, la crisi economica in cui è piombato il paese, è una crisi “senza cuore”.

Da una parte, infatti, ha prodotto “il progressivo azzeramento dei fondi destinati alle persone con disabilita’” e dall’altra ha incentivato “un comportamento vergognoso e irresponsabile contro la disabilita’ stessa, diffondendo nell’opinione pubblica l’idea che esistano solo falsi invalidi”. Ecco perchè, osserva Daita, “mentre monta nel paese una preoccupante antipolitica, cresce parallelamente un incultura verso la disabilita’”. C’è il bisogno urgente, sottolinea Daita, “di una forte spinta verso la solidarietà umana e un ritrovato civismo: non dovremmo più vedere quell’esposizione in piazza dei corpi dei piu’ deboli, quelle marce del dolore che questo paese non vedeva dal dopoguerra, per rivendicare i loro diritti”.

Secondo la sindacalista della Cgil “serve il rilancio di politiche di sostegno a favore dell’inclusione, perchè alle persone con disabilità venga riconosciuto pienamente il loro essere cittadini e protagonisti della costruzione del bene comune”. La Cgil, conclude Daita, “chiede quindi il rilancio di un piano straordinario per il lavoro dei disabili, come strumento stesso di cultura e di solidarietà, attraverso il rifinanziamento nella legge di stabilità del fondo nazionale per l’occupazione dei disabili, azzerato in questi anni che, parallelamente, hanno registrato una crescita esponenziale della disoccupazione tra i disabili”.

Pensionati italiani

V giornata solidarietà con i pensionati italiani all’estero

 

 

Il 10 dicembre p.v. si celebrerà la quinta giornata di solidarietà con i pensionati italiani all’estero, un appuntamento che vede uniti Cgil, Cisl e Uil e i rispettivi patronati. Un appuntamento che non deve essere nè rituale nè abitudinario e che quest’anno sarà caratterizzato da molte iniziative aperte e partecipate.

Le modifiche apportate dal governo Monti alle normative sulle pensioni  hanno reso ancor più difficile acccedere al diritto alla propria pensione e, contestualmente, le iniziative economiche e fiscali che riducono il peso delle pensioni già percepite rendono le condizioni di vita dei pensioanti italiani sempre e costantemente peggiori. 
Non meno grave però è la situazione dei pensionati italiani all’estero con un atteggiamento di “disimpegno” del governo italiano  verso i propri connazionali all’estero determinato dalle chiusure delle rappresentanze consolari, dai tagli ai fondi per la cultura e la lingua italiana, dal congelamento del rinnovo degli organi di rappresentanza. Condizioni che rendono la vita di un pensionato italiano  all’estero sempre più difficile che, in occasione dell’accertamento dell’esistenza in vita e delle campagne Red, ha bisogno del ricorrere all’assistenza del patronato per veder tutelati i diritti acquisiti.

Alla luce di tutto ciò la giornata della solidarietà quest’anno riveste un carattere di primaria importanza in occasione del quale si darà vita a iniziative, incontri, dibattiti per dare visibilità alle comunità degli italiani all’estero e al tempo stesso per ribadire come i patronati all’estero svolgono un servizio sociale  importante, ma troppo spesso, non adeguatamente riconosciuto dalle Istituzioni.

Locandina 10 dicembre 2012-6.pdf

Presidente Inca

Il governo dia risposte concrete alla precarietà del lavoro

Dichiarazione di Morena Piccinini, presidente Inca

“La crisi presenta il conto. Il precariato, secondo gli ultimi dati Istat, esce dal recinto dei giovani e giovanissimi e coinvolge, sempre più spesso, anche gli over 34, consegnandoci il quadro di un Paese in cui sono sempre più ampie le fasce di popolazione che oggi vivono senza prospettive e domani potrebbero ritrovarsi senza reddito.” E’ questo il commento di Morena Piccinini, presidente Inca.

“Il governo continua ad escogitare soluzioni tampone, come la proroga fino al 31 luglio dei precari della pubblica amministrazione. Ancora sette mesi, e dopo? In un mondo senza tutele e senza ammortizzatori sociali, quale quello in cui sono costretti i precari, l’unica risposta dei tecnici di Monti è stata la MiniASpI: un provvedimento inadeguato che rischia di lasciare senza garanzie migliaia di persone. Un bluff che peggiora le prestazioni e le coperture contributive.”

“In un panorama in cui non si crea occupazione e non si dà certezza ai lavoratori atipici – conclude Piccinini -, non facciamo fatica a comprendere perché più di un milione e mezzo di persone abbia perso completamente la fiducia, abbia smesso di cercare. È una situazione drammatica, alla quale il governo deve dare risposte concrete, se non vuole consegnare al prossimo esecutivo lo scenario di un paese di scoraggiati, tutto macerie e niente futuro.”

ILVA

Ilva – Pericolo amianto dopo tromba d’aria

 ”Al Fondo Antidiossina Taranto onlus stanno pervenendo ripetute segnalazioni su presunta allerta amianto in diversi reparti dell’Ilva, come, per esempio, nel reparto colata continua (CCO5) e nei pressi della ciminiera di 80 metri di altezza che si sarebbe totalmente frantumata al suolo”.

Lo rende noto il Fondo antidiossina onlus riferendosi ai danni provocati dal tornado che ha attraversato i comuni di Taranto e Statte mercoledì scorso. ”Qualche ditta esterna – si legge nella nota – avrebbe iniziato una bonifica, probabilmente impossibile, per la straordinaria diffusione delle polveri nel raggio di centinaia di metri e per l’assoluta sottigliezza delle fibre di amianto”.

Secondo l’associazione, ”tali fibre microscopiche, inferiori anche a 3 micron, non possono essere rilevate e tanto meno “raccolte” con alcun sofisticato strumento e, se tale diffusione dovesse essere confermata, potrebbe causare serissimi problemi di salute tra gli operai e nella popolazione”.

”Non ci risulta – si legge nella nota – che siano stati presi adeguati provvedimenti dopo la caduta del camino di 80 metri, presumibilmente coibentato da tonnellate di amianto, nè tantomeno che siano state fatte verifiche sulla stabilità delle decine di ciminiere che svettano in cielo e che potrebbero aver subito seri danni, tanto da poter essere considerate non stabili o pericolanti, dopo il passaggio del tornado”.

Il rappresentante del Fondo Antidiossina chiede all’Arpa Puglia ed alla procura della Repubblica ”di valutare la possibilità di rischi a cui possono andare incontro, sia i lavoratori, sia la popolazione residente, nonchè l’efficacia di eventuali kit di protezione dalle fibre di amianto friabile in uso in Ilva”.

Si richiede ”inoltre che siano messi a collaudo  gli impianti eventualmente danneggiati, nonche’ tutti gli edifici, all’interno dell’area industriale,  colpiti dalla tromba d’aria, torri comprese”.

ansa

Pensioni

Pensioni – Il tempo è scaduto, il 7 dicembre sindacati in piazza

“Il tempo è scaduto”. I sindacati dei pensionati scendono in piazza venerdì 7 dicembre per la giornata di mobilitazione nazionale con sit-in dalle 10 alle 12 davanti alle Prefetture e ai Comuni e, a Roma, davanti al Senato.

Le manifestazione saranno unitarie, organizzate da Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil secondo cui “i pensionati stanno pagando un prezzo altissimo e sono duramente colpiti dagli effetti della crisi e dalle misure di rigore finora adottate dal governo”. 

Nel mirino delle tre sigle c’è il blocco della rivalutazione delle pensioni, l’introduzione dell’Imu sulla prima casa, i tagli al welfare e ai trasferimenti a Regioni ed Enti locali, l’aumento dei prezzi e delle tariffe. I sindacati chiedono al governo, al Parlamento, alle amministrazioni locali e alle forze politiche interventi concreti e urgenti in favore dei pensionati e delle persone anziane attraverso il sostegno dei redditi da pensione, una nuova politica fiscale, il rilancio del welfare pubblico e una legge nazionale per la non autosufficienza.

Al presidio di Roma davanti al Senato interverranno i segretari generali di Spi, Fnp, Uilp, Carla Cantone, Gigi Bonfanti e Romano Bellissima.

(Esodate – Mobilitate – Licenziate)

La violenza delle istituzioni sulle donne

Assemblea pubblica Esmol (Esodate – Mobilitate – Licenziate)

Un ministro del Lavoro donna ha varato una riforma del sistema pensionistico che penalizza in modo iniquo proprio le donne, in particolare quelle prossime ai sessant’anni  e prive di un lavoro (perché esodate, mobilitate o licenziate), che in base alla precedente normativa sarebbero andate in pensione nell’arco massimo di uno o due anni e che ora dovranno attenderne anche otto/dieci senza stipendio, senza pensione e senza nessuna possibilità di ricollocarsi sul mercato del lavoro, che le ha già e definitivamente espulse, spesso appunto perché donne.

Assenza di reddito significa subalternità, devastazione di progetti di vita personali e familiari e cancella in un colpo le conquiste di cinquant’anni di lotta delle donne per costruire la propria autonomia a partire dal valore del lavoro.

Il Gruppo ESMOL (Donne esodate, mobilitate, licenziate) denuncia questa inaccettabile violenza delle istituzioni e affronta pubblicamente il tema sotto il profilo politico (Maria Luisa Gnecchi, parlamentare del Partito Democratico, componente della Commissione Lavoro della Camera), tecnico (Luigina De Santis, Collegio di Presidenza INCA CGIL), culturale (Amalia Signorelli, antropologa, docente universitaria), dell’informazione (Mirella Marzoli, GIULIA, Giornaliste Unite Libere Autonome), della partecipazione  delle donne (Rosanna Oliva, fondatrice di Aspettare stanca), della speranza futura (Alessandra Tibaldi, responsabile delle Politiche di Genere per Italia dei Valori).

Sicurezza sul lavoro

Settimana della sicurezza 2012

E’ iniziata ieri, 2 dicembre, l’edizione 2012 della settimana della sciurezza a Cavagnolo (To) ideata e promossa dalla rivista sicurezza e Lavoro, assieme alla regione Piemonte, ai Comuni di Cavagnolo, Chivasso, Fossano, Orbassano, Casale Monferrato, Cgil, Cisl, Uil e varie associazioni italiane che si occupano di sicurezza sul lavoro.

Il programma dell’iniziativa prevede un convegno su “Amianto, ambiente e salute: una guida per i cittadini” che si tiene oggi presso l’hotel Candiani a Casale Monferrato; il 5 dicembre verrà presentato il video “A scuola di sicurezza” presso il centro incontri della Regione Piemonte; il 6 dicembre, quinto anniversario della tragedia della ThyssenKrupp, si svolgerà il convegno “Cinque anni. Salute sicurezza imprese e pari opportunità sul lavoro”, presso l’istituto don Bosco a Torino; il 7 dicembre si terrà una conferenza pubblica su “Porte aperte alla sciurezza” presso il liceo Giusti di Torino. 

Seguiranno gli appuntamenti di venerdì 14 dicembre a Casale Monferrato (assemblea pubblica su processo Eternit, bonifica e ricerca scientifica) e a Chivasso (dibattito pubblico su amianto, salute e ambiente). E dal 7 al 16 dicembre presso l’impianto sportivo Cit Turin a Torino sarà in esposizione la mostra “L’Italia che muore al lavoro. Tragedie sul lavoro e malattie professionali in Italia”.

Discriminazione e licenziamento

Discriminazione e licenziamento dopo la legge n. 92/2012

Il 18 luglio scorso è entrata in vigore la legge n. 92/2012 (cd. legge Fornero). Uno dei punti più rilevanti del provvedimento, per il suo carattere regressivo, è quello dell’attenuazione delle tutele nei confronti del licenziamento illegittimo: la reintegrazione nel posto di lavoro è mantenuta in ogni caso soltanto in relazione ai licenziamenti discriminatori e a quelli sorretti da un motivo illecito.

Per questa ragione la tematica delle discriminazioni assume oggi un rilievo ancora maggiore; del resto ha già attirato l’attenzione degli studiosi di diritto del lavoro e avrà indubbiamente uno spazio più ampio nelle futura giurisprudenza lavoristica.

In questo contesto, la Rivista Giuridica del Lavoro e della Previdenza Sociale, Magistratura democratica e la sezione Lazio di Avvocati Giuslavoristi Italiani hanno deciso di aprire un ampio dibattito sul tale problematica, chiamando a confrontarsi in una tavola rotonda docenti universitari e operatori del diritto.

La novità del tema suggerisce un approfondimento, teorico e pratico, tenuto conto che non di rado la giurisprudenza della Corte di Giustizia e quella della Corte di Cassazione non appaiono collimanti. Così, ad esempio, quest’ultima, in tema di licenziamento discriminatorio per ritorsione, appare eccessivamente severa nel richiedere la causa unica e nell’escludere la prova presuntiva (o il fatto notorio), tenuto conto del principio di prova ammesso dalla Corte di Giustizia nei casi di discriminazione.

La tavola rotonda sarà presieduta dal Presidente titolare della Sezione lavoro della Corte di Cassazione, Michele De Luca e sarà aperta da tre relazioni: Marzia Barbera (Università di Brescia) si concentrerà sulla legislazione e la giurisprudenza antidiscriminatorie dell’Unione europea e sulla loro incidenza sull’ordinamento italiano; Marco Marazza (Università di Teramo) e Valerio Speziale (Università di Pescara) affronteranno il tema del licenziamento discriminatorio nell’ordinamento italiano. La parola passerà poi agli altri partecipanti: Maria Teresa Carinci (Università di Milano), Andrea Lassandari (Università di Bologna), Fabrizio Miani Canevari (Presidente della Sezione lavoro della Corte di Cassazione), Enzo Morrico (Avvocato), Emilia Recchi (Avvocato). Concluderà i lavori il Presidente Michele De Luca.

Chi vuole partecipare, deve confermare la propria presenza inviando una mail a info@ediesseonline.it  

Firmiamo per la corriera!!

Comitato La corriera del Giovenco.JPG
corriera.jpg




P E R D E R E M O LA C O R R I E R A !!!!
Creata il 21 Novembre alle 2:48 da michela argnani
Obiettivo firme:
160/1.000

 

Si e’ avuta notizia che nei prossimi mesi verranno soppresse le corse dell’ARPA che PASSANDO PER ORTONA collegano la nostra valle con Avezzano e gli altri paesi.
IN SOSTANZA PERDEREMO “LA CORRIERA” !!!! CHE VERRA’ FATTA PASSARE PER LA STRADA DI GIOIA !!!!

TORNEREMO COME NEGLI ANNI “50 !!!

1) GRAVISSIMO IL SILENZIO DEL SINDACO E DELL’AMMINISTRAZIONE CHE
HANNO TACIUTO LA POSSIBILITA’ DI UNA SIMILE DECISIONE. SE NON LO
SAPEVANO E’ ANCORA PEGGIO PERCHE’ VUOL DIRE CHE NON SI INTERESSANO

2) SIAMO ABBANDONATI

3) MOBILITIAMOCI . L’OPPOSIZIONE AVVIERA’ SUBITO UNA RACCOLTA FIRME E SI BATTERA’ IN OGNI MODO PER EVITARE QUESTA DECISIONE anche con l’aiuTO DEI PAESI VICINI CHE, COME NOI SARANNO PENALIZZATI.

CHIEDIAMO A TUTTI RESIDENTI E NON RESIDENTI DI ADERIRE A QUESTA INIZIATIVA

ESPRIMETE LA VOSTRA ADESIONE PONENDO UNA FIRMA.