Cassazione – Illegittimo il trasferimento del lavoratore che assiste familiare disabile

11-07-2012

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Con sentenza n. 9201 del 7 giugno 2012 la Corte di Cassazione ha dato ragione a un dipendente Telecom che, è ricorso al giudice del lavoro per contestare il suo trasferimento. La Suprema Corte ha affermato che è da considerarsi illegittimo il trasferimento del lavoratore che assiste un familiare portatore di handicap anche non grave, qualora l’azienda non abbia prodotto alcun motivo che, in un bilanciamento degli interessi, possa giustificare la perdita di cure da parte del soggetto debole.

Avverso la pronuncia di Appello il lavoratore promuoveva ricorso alla Corte di Cassazione, che dopo un lungo excursus normativo, è giunta alla conclusione che il lavoratore non può essere trasferito ad altra sede, nel caso in cui si prenda cura di un congiunto disabile, anche se non in situazione di handicap grave: “Il diritto del lavoratore a non essere trasferito ad altra sede lavorativa senza il suo consenso non può subire limitazioni anche allorquando la disabilita del familiare non si configuri come grave risultando la sua inamovibilità – nei termini in cui si configuri come espressione del diritto all’assistenza del familiare comunque disabile – giustificata dalla cura e dall’assistenza da parte del lavoratore al familiare con lui convivente, sempre che non risultino provate da parte del datore di lavoro – a fronte della natura e del grado di infermità (psico- fisica) del familiare – specifiche esigenze datoriali che, in un equilibrato bilanciamento tra interessi, risultino effettive, urgenti e comunque insuscettibili di essere diversamente soddisfatte”.

La sentenza in oggetto se da una parte considera giusto e legittimo il diritto del lavoratore che assiste un familiare disabile, in questo caso anche convivente, a non essere trasferito ad altra sede, d’altra parte ammette la necessità di arrivare a un bilanciamento tra interessi della persona disabile e interessi del datore di lavoro.

La sentenza, in buona sostanza, mette in evidenza la necessità di trovare, volta per volta, un bilanciamento tra i due interessi in gioco.
Un ruolo importante, in questo contesto, può rivestire la contrattazione collettiva con il delicato compito di disciplinare la norma indicando regole certe per una corretta applicazione delle disposizioni di legge. In mancanza di ciò, in caso di riconoscimento di handicap o di grave handicap, si correrebbe il rischio di avere una “limitazione dei diritti” che sarebbero condizionati, come già accaduto molte volte in passato, da interpretazioni e indicazioni restrittive da parte degli istituti previdenziali.

 

Cassazione – Illegittimo il trasferimento del lavoratore che assiste familiare disabileultima modifica: 2012-07-11T12:58:53+02:00da vitegabry
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