La Cgil e l’Inca di Gorizia, il Comune di Monfalcone, l’Istituto “Livio Saranz” di Trieste hanno organizzato quest’oggi un «Evento per gli studenti delle scuole superiori sul tema dell’amianto».
L’iniziativa è stata anche l’occasione per presentare il volume «Storia/Storie di Amianto», edito da Ediesse, che affronta il tema amianto partendo dal caso-Monfalcone e dall’esperienza di tutela dell’Inca, ampliando e coniugando il tema alle tante realtà italiane nelle quali la fibra killer e la scarsa, se non assente, applicazione della normativa per la tutela della salute dei lavoratori nelle aziende ha mietuto migliaia di vittime del lavoro.
Il libro, curato da Ariella Verrocchio direttrice dell’Istituto “Livio Saranz” e voluto dall’Inca regionale del Friuli Venezia Giulia, attraverso un fitto intreccio di fonti e di linguaggi, di sguardi e di approcci dà vita ad una narrazione sull’uso industriale dell’amianto in Italia capace di restituirne tanto la storia che le storie.
La presentazione del libro è stata preceduta dal monologo “Amianto senza confini”, di Sabrina Morena, con Giustina Testa.
“Uno spettacolo teatrale – ha sottolineato Claudio Ceron, Coordinatore regionale Inca Friuli venezia Giulia – in cui si racconta la storia della produzione dell’amianto in Europa e si mette in evidenza la vergognosa cecità e omertà di tutti coloro che hanno fatto finta di non vedere la realtà”.
Con ironia e sarcasmo lo spettacolo ha descritto minuziosamente il cinismo di quanti, malgrado ogni evidenza di tossicità della sostanza, ne hanno continuato la produzione aumentando i loro profitti, – ha proseguito Ceron – ma anche e sopratutto decidendo sulla vita di tanti uomini e tante donne che avevano deciso di lavorare e non di morire lavorando.