Archivi giornalieri: 4 aprile 2012

La presidenza dell’Inca ricorda il suo medico legale, Rosario Bentivegna

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Grazie Sasà

Nella memoria storica Rosario Bentivegna, detto Sasà, sarà ricordato da tutti come uno dei protagonisti della lotta di resistenza antifascista e antinazista, l’uomo di via Rasella, ma per l’Inca c’è una ragione in più per ricordarlo come il medico legale che ha insegnato a tante generazioni di operatori di patronato come tutelare gli interessi dei lavoratori nell’ambito a lui più congeniale per formazione culturale, che è la medicina del lavoro.

Sasà, dopo aver smesso i panni del partigiano nel 1945,  si è messo al servizio dell’Inca, dove ha trascorso gran parte della propria vita, dal 1949 al 1995, diventando non uno dei tanti, ma il medico legale del patronato.

Sono anni importanti per la formazione di una cultura della sicurezza del lavoro che in quel periodo muoveva i primi passi, fondata sul rispetto della persona che si rivolgeva al patronato.

In uno dei tanti articoli che portano la sua firma scriveva: “Occorre comunque che il medico fiduciario (cosi come il funzionario) del Patronato vagli il caso che giunge per qualsiasi motivo alla sua osservazione, e che può trovare soluzione, oltre che nell’ambito che ha sollecitato l’istanza primitiva, anche in altri ambiti (Inps, Inail, causa di servizio, invalidità civile, responsabilità civile ecc.)”. Affermazione che oggi tradurremmo con un I care, il prendersi cura della persona nel suo complesso, per offrire una tutela adeguata ai suoi bisogni.

Il suo impegno e la sua passione per il lavoro rappresenta una parte importante del patrimonio Inca, grazie al quale il patronato della Cgil si è imposto come protagonista nella costruzione di un quadro legislativo sul diritto alla salute e alla sicurezza nel lavoro, di cui il nostro paese si è successivamente dotato.

A lui, insieme ad autorevoli giuristi, si devono importanti sentenze, come quella della Corte Costituzionale n.179 dell’88, considerata di portata storica, con la quale è stato introdotto il sistema misto nell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali.

Una sentenza che vale una riforma fu definita in quegli anni, grazie alla quale la Consulta ha definitivamente dichiarato l’illegittimità del valore tassativo delle tabelle delle malattie professionali indennizzabili, consentendo il riconoscimento dell’origine lavorativa di tutte le patologie riconducibili all’attività svolta.

Nel pieno del boom economico, Sasà affermava che non è “il fattore umano che deve adattarsi alla fabbrica, ma viceversa…”. Un’affermazione che appare ambiziosa ancora oggi, ma che forse vale la pena sottolineare.  

La presidenza dell’Inca  

Il lavoro non è una merce – Il lavoro è una persona

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Raccogliamo le firme per cambiare il Ddl sui licenziamenti

La CGIL chiede a tutti i lavoratori e alle lavoratrici, a pensionate e pensionati, ai precari, ai disoccupati, agli studenti e a tutti i cittadini di sottoscrivere un APPELLO per il valore sociale del lavoro, per la buona occupazione, per la tutela dei diritti fondamentali a partire dallo Statuto dei Lavoratori e delle norme contro i licenziamenti illegittimi.

Contro la crisi e la disoccupazione i lavoratori e le lavoratrici, le donne e i giovani, hanno bisogno di sviluppo, di scelte che creino occupazione, di meno precarietà, di tutele. Questo chiediamo al Governo e al Parlamento a partire dalla riforma del Mercato del Lavoro.

I primi risultati positivi ottenuti nel confronto con il Governo per combattere la precarietà devono essere confermati e migliorati: è utile combattere gli abusi ma un’intera generazione schiacciata da 10 anni di precarietà e di falso lavoro autonomo chiede certezze ulteriori per il proprio futuro.

Gli ammortizzatori sociali devono riguardare tutte le imprese, tutti i settori, tutte le forme di lavoro. Universalità e inclusione, questo è il risultato che deve essere raggiunto con la riforma degli ammortizzatori sociali.

Le norme per contrastare i licenziamenti illegittimi rappresentano un diritto inalienabile per i lavoratori. L’art. 18 è un diritto di civiltà e un deterrente contro gli abusi su altri diritti: impedisce di licenziare il singolo lavoratore senza giusta causa o giustificato motivo.

Prevedere per il licenziamento economico solo la possibilità di indennizzo è sbagliato e ingiusto: la nuova norma produrrà migliaia di licenziamenti a partire dalle figure più deboli attraverso una falsa motivazione. L’unico vero modo per evitare una palese ingiustizia, per evitare abusi, è la permanenza del meccanismo del reintegro.

Questo bisogna che chiediamo e chiedano con forza milioni di lavoratori al Parlamento italiano.

http://www.cgil.it/Petizione/Articolo18_042012/default.aspx

Protocollo intesa tra Cgil Roma Est, Inca, Associazione Antigone e Direzione Rebibbia

Un servizio di consulenza previdenziale, fiscale, contributiva per i detenuti

Firmato oggi, nell’ambito delle attività dello “Sportello per i diritti” promosso dal Difensore civico di Antigone nell’istituto romano di Rebibbia nuovo complesso, il Protocollo d’intesa che sigla l’ingresso nella Casa Circondariale – a tutela dei detenuti – della Camera del Lavoro Cgil di Roma Est.

L’accordo introduce servizi di consulenza e assistenza per i detenuti su questioni di natura contrattuale, fiscale, contributiva, pregressa e attuale, a partire dal lavoro in carcere, che di recente lo stesso ministro della Giustizia ha riconosciuto essere questione cruciale, ma che viene retribuito secondo parametri fermi al 1993.

Con la sottoscrizione del Protocollo, la Direzione del carcere di Rebibbia consentirà ad Antigone e alla Camera del Lavoro la prestazione di consulenza e assistenza da parte del patronato Inca Cgil e la costituzione di rappresentanze sindacali per i detenuti che richiedano tutela per vertenze lavoristiche di qualsiasi tipo.

Pensioni: CGIL, CISL e UIL si mobilitano il 13 aprile contro la riforma

 

Per risolvere la drammatica situazione delle migliaia di persone senza più stipendio e senza pensione, e per chiedere una soluzione allo scandalo delle ricongiunzioni onerose, la CGIL, insieme a CISL e UIL si mobiliterà venerdì 13 aprile.

“La mobilitazione unitaria del 13 aprile sarà una mobilitazione di tutti i lavoratori”, ha affermato il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, riferendosi a quei lavoratori che con la riforma delle pensioni sono diventati ‘esodati’: “dovevano accedere alla pensione – ha spiegato – invece non hanno nè lavoro, nè ammortizzatori sociali e sono alla ricerca di una soluzione”.

“Penso, inoltre – ha proseguito – a tutti coloro che per effetto delle norme delle finanziarie del governo precedente si trovano a dover affrontare ricongiunzioni molto onerose per poter ricostruire le loro carriere pensionistiche”.
 
Come già annunciato dalla CGIL il capitolo delle pensioni non è chiuso e per questo scenderà in piazza a Roma, insieme a CISL e UIL, per contrastare quei provvedimenti del governo “profondamente iniqui, privi di qualsiasi gradualità, pensati e fatti esclusivamente per fare cassa”.

Volantino_pensioni.pdf