Archivi giornalieri: 3 aprile 2012

il 13 aprile contro la riforma

 
Pensioni: CGIL, CISL e UIL si mobilitano il 13 aprile contro la riforma
Alcuni interlocutori hanno rilevato che la manifestazione del giorno 13 sarebbe limitata agli “esodati” incentivati e alle ricongiunzioni onerose. Ritengo che, al di la dei motivi citati nella pubblicizzazione della manifestazione del 13 aprile, l’intento è quello di attenere un “tavolo” per ridiscutere la riforma.

Tuttavia, chi ritiene di dover evidenziare casi particolari e suggerire soluzioni, può scrivere direttamente alle tre Confederazioni  CGILCISLUIL  che hanno organizzato la manifestazione del giorno 13 e che sono titolate a discutere con il Governo 
 
Il 3 aprile, dalle ore 12,00, sulla Web Radio Articolo1 si parlerà di pensioni
Contatta la radio in diretta Tel. (+39) 06.400.43376 – 06.400.43377
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Il 3 aprile, ore 21,05, Carla Cantone sarà ospite alla trasmissione Ballarò
 
Urgente l’intervento su potere d’acquisto delle pensioni
 
La “patrimoniale” per i meno abbienti
 
 
Un “tavolo” per definire soluzioni sull’accredito oltre i 1000 euro
 
Le argomentazioni e le documentazioni dei rappresentanti PD
nella Commissione lavoro della Camera per “esodati” e ricongiunzioni

Cgil- La valanga di disoccupazione va fermata

 

I dati Istat su occupati e disoccupati dimostrano come ”la recessione colpisca prima di tutto il lavoro, con una vera e propria valanga di disoccupazione: per tutti, anche per il Governo, dovrebbe essere evidente che il problema è fermare i licenziamenti e non facilitarli”. E’ quanto sostiene, in una nota, il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni.

Per il sindacalista ”giovani, donne e Mezzogiorno sono le emergenze nazionali”. E aggiunge: ”I dati, già così gravi, sarebbero ancora peggiori se non ci fosse la cassa integrazione, con più di 3 milioni di disoccupati”. Quanto ai giovani,prosegue Fammoni, ”la disoccupazione è ormai del 32%, un punto in più in un solo mese, e a questo va aggiunta la piaga della precarietà che riguarda l’80% delle nuove assunzioni”.

Nonostante ciò, osserva, ”il tasso d’inattività resta altissimo e nasconde al suo interno non solo una quota aggiuntiva di disoccupazione, ovvero gli scoraggiati, ma anche l’enorme bacino del lavoro nero che durante la crisi si è ingrossato”.

Secondo Fammoni ”i veri numeri della crisi parlano di oltre 8 milioni di persone in gravissime difficoltà, ben oltre quanto stima il Governo, e confermano che la riforma del mercato del lavoro va cambiata e migliorata”. Il Paese, evidenzia, ”ha bisogno di crescita e di coesione sociale, di questo si deve occupare il Governo e non di norme che facilitino licenziamenti illegittimi”.

La Ue detta le regole per il diritto alla pensione dei migranti

NEWS

 

 

Molti lavoratori europei trascorrono parte della loro carriera al di fuori del proprio paese d’origine, aiutati anche dalle norme europee che facilitano questa mobilità coordinando tra loro i vari sistemi nazionali di sicurezza (previdenza) sociale, a protezione dei diritti individuali.

Al contrario, i cittadini di paesi terzi rappresentano appena il 4% della forza lavoro degli Stati membri ed hanno ancora molte difficoltà a far valere i propri diritti previenziali quando migrano in Europa.

Il Coordinamento europeo della sicurezza sociale è infatti uno strumento efficace all’interno dell’Unione, ma estremamente frammentato quando si tratta di proteggere i cittadini migranti del resto del mondo. Per questo motivo la Commissione europea ha pubblicato e diffuso  una comunicazione per chiarire i diritti di sicurezza sociale per le persone che migrano da e verso l’Unione. Esso mira a proteggere meglio i diritti dei lavoratori e, in particolare, i diritti pensionistici acquisiti.
 
I migranti, ma anche le imprese, dei paesi terzi, che guardano all’Europa come a un’entità unica, devono fare i conti – dice la Commissione europea – con 27 sistemi di sicurezza sociale differenti, che creano ostacoli e difficoltà quando si tratta di stabilirsi e di circolare all’interno dell’Ue. Secondo la Commissione occorre, da un lato, rafforzare le regole di cooperazione tra l’Ue e i paesi terzi, e dall’altro spiegare meglio, ai lavoratori e alle imprese dei paesi terzi ma anche alle istituzioni nazionali degli Stati membri, in che modo le regole attuali possono già garantire molti diritti individuali.

Un altro strumento giuridico importante è il regolamento 1231 del 2010, entrato in vigore il 1 gennaio 2011, che conferisce ai cittadini dei paesi terzi che abbiano risieduto legalmente in almeno 2 stati membri, gli stessi diritti alla sicurezza sociale dei cittadini Ue. S
 
Il rapporto della Commisione cita anche la famosa “sentenza Gottado”, emessa nel 2002 dalla Corte di giustizia europea. Secondo questa sentenza, gli Stati che hanno concluso con un paese terzo una convenzione bilaterale basata sulla nazionalità devono adattare la propria giurisprudenza sopprimendo il vincolo della nazionalità, affinché anche i cittadini di altri Stati membri possano approfittare delle medesime condizioni. Il pacchetto proposto dalla Commissione comprende anche una più stretta cooperazione in materia di sicurezza sociale con quattro paesi: Albania, Montenegro, San Marino e Turchia in modo da poter concedere automaticamente ai lavoratori di questi paesi residenti nell’Unione, il diritto alla parità di trattamento in settori specifici della sicurezza sociale, l’esportazione dei diritti pensionistici già acquisiti.

www.osservatorioinca.org

La tutela dell’Inca verso i lavoratori agricoli

NEWS

 

Le denunce complessive per le malattie professionali in agricoltura sono sempre più in ascesa e l’agricoltura è il comparto più interessato: sono più che  triplicate nell’ultimo quinquennio.
 
Un’impennata si è registrata per le malattie dell’apparato muscolo-scheletrico (tendiniti, affezioni dei dischi intervertebrali, sindrome del tunnel carpale, ecc.) dovute a sovraccarico biomeccanico con migliaia di  casi denunciati.
 
Per combattere questo fenomeno, il patronato Inca Cgil di Acri (Cosenza), ha promosso per il 5 e 6 maggio p.v., un’iniziativa rivolta a quanti lavorano in agricoltura mettendo a disposizione, presso la sede del patronato, i propri ambulatori per l’effettuazione di visite gratuite da parte di medici specialisti  in grado di fornire consigli ed informazioni sugli infortuni sul lavoro e sulle malattie professionali.

Anche lo scorso anno fu promossa un’identica iniziativa nella sede di Longobucco che ha visto la partecipazione di centinaia di lavoratori e  lavoratrici ai quali, dopo essere stati sottoposti a visita medica, sono state riscontrate patologie direttamente connesse alla loro attività lavorativa.