Archivi giornalieri: 30 gennaio 2012

Né tabù né talmud: ma quale cabala per il n.18??

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Un consulente legale dell’Inca scrive…

“Ho iniziato la mia professione di avvocato, che ho avuto l’onore di esercitare sempre in difesa dei più deboli, quando un numero 3 ha intaccato il muro del codice civile. Infatti, nel 1966 l’art. 3 della L. 604, aveva intaccato il principio della licenziabilità “ad nutum” (cioè senza motivo alcuno).

Nel 1970 (con la legge 300) viene introdotto un numero felicissimo per la Cabala: il 18, ove il 3 domina.

Ora con questi numeri perché il Sindacato deve trattare?
Non è abbastanza libero ed elastico un mercato del lavoro in cui i datori di lavoro possono licenziare:
1) per giusta causa
2) per giustificato motivo soggettivo ed oggettivo
3) per necessità economiche ed aziendali
4) per esigenze collettive etc.?

E’ quindi corretto sostenere che l’art. 18 è un falso problema per il mercato del lavoro. Ma perché allora da più parti si ritiene un problema questo art. 18? Dove è l’anomalia e quale la Cabala per risolverla?

Il problema è che noi operatori di giustizia abbiamo visto come vi possa essere un uso ed un effetto anomalo, intollerabile tanto per le aziende, quanto per i lavoratori.

Così abbiamo visto, in alcuni casi, operare la reintegra dopo oltre 10 anni e più dal licenziamento, per effetto del processo del lavoro, e normalmente una controversia dura anni ed anni.

Ma questo è una anomalia dell’art. 18 o è una anomalia della giustizia?

Questa Cabala dei numeri non deve essere risolta da astrologi e/o matematici; e non deve essere risolta in sede di mercato del lavoro con il Ministro Fornero, ma deve essere risolto a Via Arenula, al Ministero della Giustizia, con l’av. Severino.

La nostra Repubblica ha sempre avuto i migliori “processualisti” e contemporaneamente il peggiore processo civile: basterebbe che qualsiasi modesto esperto trovasse il modo per cui l’accertamento di merito, in sede giudiziaria, si esaurisca in non oltre sei mesi, con vantaggio delle imprese, delle aziende, dei lavoratori.

Su questo si può e si deve trattare per migliorare il tutto, ritrovando la strada di un riformismo vero che elimini gli ostacoli nei diritti di tutti.

Abbiamo visto come riforme possono essere approvate in tempi brevissimi: cosa impedisce che vi sia una corsia preferenziale o una precedenza assoluta per tutte le controversie con domanda di reintegra ex art. 18?”

Avv. G. SANTE ASSENNATO

Milleproroghe – Per la Cgil la questione pensioni non è chiusa

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”Quanto si è verificato alla Camera con la votazione del decreto Milleproroghe rende evidente, come abbiamo più volte sottolineato, che la ”questione pensioni” non puo’ essere considerata conclusa”. Lo afferma Vera Lamonica, segretaria confederale della Cgil con delega alle politiche del welfare.

”Abbiamo, infatti, considerato positivo che in Parlamento si sia riaperta la discussione peraltro su 2 punti tra i più delicati e socialmente insostenibili”.

Così come naturalmente giudichiamo apprezzabile ogni avanzamento che si realizza”, dice. “Il testo, però, che la Camera sta per votare, non risolve il problema innanzitutto dei lavoratori in esodo volontario o collettivo visto che potranno usufruire delle deroghe alle nuove norme sul pensionamento solo coloro che entro il 31 dicembre 2011 hanno risolto il rapporto di lavoro”. Così come ”si continua ad escludere dalle deroghe alle penalizzazioni quei lavoratori che si trovano in cassa integrazione straordinaria, coloro che hanno versato contributi volontari o che hanno riscattato gli anni di laurea”.

”Inoltre – dice la sindacalista – non trova alcuna risposta la questione dei lavoratori della scuola. Il rischio è che si producano sempre nuove iniquità, e si moltiplichino le condizioni di immotivate differenziazioni tra lavoratori sostanzialmente nelle stesse condizioni”.

 ”Auspichiamo quindi – conclude – che si possa ancora correggere questo testo, e che si ricerchi da parte delle forze politiche e del governo, la necessaria intesa per costruire soluzioni efficaci e non discriminatorie”.

ansa

Eternit – Bonifica e ricerca a Casale

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Riunione a Roma alla presenza dei ministri della Salute,  dell’Ambiente e del sindaco di Casale Monferrato,  sulla vicenda Eternit.

”Siamo fiduciosi – ha detto il sindaco entrando al ministero – di trovare la collaborazione dei ministeri per le risorse di bonifica e ricerca”.

Alla riunione anche il Comitato vertenza amianto e le delegazioni sindacali.

All’entrata del ministero alcuni familiari delle vittime hanno posizionato dei tricolori con su scritto ‘Eternit-Giustizia!’.

Al centro della riunione il risarcimento di 18,3 milioni di euro offerto dal magnate svizzero Stephan Schmidheiny.

L’intervento del governo potrebbe convincere la citta’ di Casale a respingere l’offerta dell’Eternit. Accettare il risarcimento comporta infatti il ritiro della costituzione di parte civile del Comune al processo per le migliaia di morti e malattie da amianto. Questo in vista della sentenza del prossimo 13 febbraio.

ansa

Rischio amianto nei Vigili del Fuoco

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Nel Terzo Rapporto Renam (Registro nazionale mesoteliomi), sono state indicate le categorie che sulla base delle elaborazioni del Registro sono state o sono ancora a rischio amianto e i vigili del fuoco sono stati inclusi nelle categorie a rischio.

Secondo il Renam sono 58 i pompieri deceduti per mesotelioma pleurico o peritoneale, provocati dall’inalazione dell’amianto.
 
Le patologie sarebbero state originate nel corso delle operazioni di spegnimento degli incendi che hanno interessato baracche ed edifici vecchi e fatiscenti, là dove le fiamme – bruciando materiali come cappe fumarie, onduline, sottotetti e, in generale, strutture coibentate con l’asbesto – hanno liberato la sostanza tossica.
 
Una contaminazione “fulminea” con modalità diverse da quelle più tradizionali in cui l’inalazione di amianto è stata quotidiana e “spalmata” lungo otto ore e nell’intera giornata di lavoro, in un periodo temporale lungo decine di anni, per i vigili del fuoco l’assunzione è stata concentrata e devastante, in quanto relegata, per l’appunto, alle operazioni di estinzione delle fiamme.

3° 2012 numero newsletter.doc

Le nuove sfide per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro

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La CGIL nazionale, in collaborazione con la CGIL di Rimini, dedica una giornata alla discussione e all’approfondimento delle tematiche relative alla Salute e Sicurezza con la partecipazione di dirigenti sindacali, delegati, RLS, RST e in relazione con i propri interlocutori istituzionali ed associativi.

L’iniziativa si terrà martedì 31 gennaio dalle ore 9.30 alle ore 18.00 presso la sede della Cgil di Rimini.

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Convegno CNEL su giovani e mercato del lavoro

 

 

Disoccupati, “scoraggiati”, se non addirittura totalmente inattivi: i giovani italiani non solo hanno subito più pesantemente degli adulti l’impatto della crisi sul mercato del lavoro (tasso di disoccupazione al 28,5% contro l’8,1% medio in base ai più recenti dati Istat), ma rischiano anche di portarne a lungo le cicatrici sulla loro vita professionale; quando finalmente inizierà. E’ il quadro tracciato nelle relazioni di apertura al convegno del CNEL su: Giovani e mercato del lavoro: Policies europee ed internazionali a confronto.

Per il rappresentante dell’OCSE, dr. Stefano Scarpetta,  è necessario “promuovere una transizione agevole dalla scuola al mondo del lavoro e garantire ai giovani l’opportunità di evolvere tanto sotto il profilo professionale quanto personale perché rappresentano da sempre due questioni fondamentali per lo sviluppo delle nostre economie e società. Oggi queste sfide si rendono ancora più impellenti, in un periodo in cui l’economia globale emerge dalla peggiore crisi degli ultimi 50 anni. In realtà, i giovani hanno portato sulle spalle buona parte del peso della crisi occupazionale. Il tasso di disoccupazione giovanile si avvicina al 30% (solo in Italia), ossia quasi 4 milioni di giovani in più rispetto alla fine del 2007 nelle fila dei disoccupati”.

E non si tratta neppure di un fenomeno di durata breve se è vero, come è vero, che il periodo di inoccupazione è caratterizzato da lunghi periodi di inattività. Peraltro, la proliferazione dei contratti atipici (l’Istat ne ha censiti 48 solo in Italia), che non beneficiano neanche delle misure di protezione sociali, determina il cosiddetto “effetto cicatrice”, ovvero ricadute di lungo termine sulle condizioni di vita di queste persone.

Tra il 2007 e il 2010, il tasso di attività in Italia è diminuito di circa 1,7 punti, una delle flessioni maggiori nell’Ocse. E la contrazione è di ben 5 punti tra i giovani di 15-24 anni, anche in questo caso uno dei cali più ampi tra i Paesi industrializzati.

Secondo il rappresentante dell’Ilo, dr. Fabian Rolingier, intervenuto al seminario del CNEL,  “è necessario attivare strategie integrate per la crescita e la creazione di posti di lavoro, adottare misure idonee per rendere competitive le imprese e migliorare la qualità del lavoro, estendere le coperture sociali anche all’impiego precario, attivare politiche attive nel mondo del lavoro, qualificare i servizi per l’impiego che devono essere in grado di fornire prestazioni standard e aiuti adeguati. Questi sono gli elementi indispensabili, per l’ILO, in grado di  offrire una possibilità ai giovani di trovare un lavoro dignitoso, che va ben oltre l’attività che assicura la sua sussistenza, per sradicare la povertà, rafforzare la democrazia e  promuovere lo sviluppo sostenibile”.

Cassa integrazione: istruzioni per l’uso

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Gli ammortizzatori sociali sotto la lente d’ingrandimento

Il giorno dopo l’incontro tra governo, sindacati e Confindustria per discutere della riforma del mercato del lavoro, su tutte le prime pagine dei giornali italiani si parla di cassa integrazione. Districarsi tra cig, cigo e cigs, però, non risulta sempre così agevole. Ecco una piccola guida.

La cassa integrazione, è un istituto introdotto nell’ordinamento italiano con decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato nel 1947, poi ratificato con modificazioni dalla legge n. 498 del 1951. E infine modificato dalla legge n. 223 del 1991 che ha ristretto i tempi di concessione per reprimere eventuali abusi.

La cassa, in sostanza, consiste in una prestazione economica in favore dei lavoratori sospesi dall’obbligo di eseguire la prestazione lavorativa o che lavorano a orario ridotto. La ratio legis è quella di venire incontro alle aziende che si trovino in momentanea difficoltà, sgravandole in parte dei costi della manodopera temporaneamente non utilizzata.

Nata per far fronte alle emergenze di mercato e a quelle delle ristrutturazioni delle imprese industriali e dell’edilizia, si è man mano estesa agli altri settori fino a comprendere con la cassa in deroga anche commercio, servizi e le imprese artigianali.  La cassa straordinaria e ordinaria sono pagate da aziende e lavoratori con un contributo sulle retribuzioni, quella in deroga invece, introdotta dal Governo Berlusconi per fronteggiare la crisi economica e contenere i licenziamenti, è finanziata dalla fiscalità generale.

Cassa ordinaria. Attualmente la Cig ordinaria è prevista per le aziende industriali e dell’edilizia nei casi di sospensione dell’attività produttiva dovuta a eventi temporanei non imputabili al datore di lavoro, situazioni temporanee di mercato e intemperie stagionali. L’indennità e’ pari all’80% della retribuzione con un tetto massimo fissato anno per anno. Gli interventi sono prorogabili fino a 52 settimane. La cassa integrazione ordinaria è pagata da ogni impresa con un contributo ordinario sul monte retribuzioni lordo (2,2% o 1,9% per le imprese industriali a seconda delle dimensioni aziendali) e con un contributo addizionale sulle integrazioni salariali anticipate (pari all’8% o al 4% delle integrazioni salariali da corrispondere)

Cassa straordinaria. E’ ora prevista per le imprese industriali, edili, imprese editrici con più di 15 dipendenti, imprese commerciali con più di 200 dipendenti, imprese appaltatrici di mensa e di pulizia il cui committente sia interessato alla cigs, vettori aerei. Spetta nei casi di ristrutturazione, riconversione e riorganizzazione aziendale, crisi aziendale e procedure concorsuali. Nei casi di ristrutturazione e riconversione aziendale può arrivare a 24 mesi prorogabili due volte per 12 mesi (48 mesi al massimo nel Sud, 36 nel Centro Nord). L’indennità , anche in questo caso, è pari all’80%. L’intervento straordinario è finanziato dai datori di lavoro e dai lavoratori con un contributo rispettivamente pari allo 0,9% (0,6 l’azienda e 0,3% il lavoratore) della retribuzione lorda. Anche nella Cigs c’è un onere a carico dell’impresa pari al 4,5% o al 3% delle integrazioni salariali anticipate rispettivamente per quelle con più di 50 o fino a 50 dipendenti. L’ammontare del contributo addizionale è raddoppiato del 50% se il trattamento si protrae oltre 24 mesi.
 
Cassa in deroga. E’ un’estensione della cig esistente. Spetta anche agli apprendisti e ai lavoratori e interinali. Spetta dopo aver esaurito gli interventi ordinari e alle aziende non ammesse alla cig ordinaria e alla cigs. La durata è stabilita negli accordi territoriali o nei provvedimenti di concessione. Comunque i periodi di cig in deroga non devono essere computati ai fini del raggiungimento del limite di 36 mesi nel quinquennio previsti per la cigs.
 
Ipotesi di modifica. La cassa integrazione, secondo quanto emerso dall’incontro tra governo e parti sociali sarebbe al centro della riforma degli ammortizzatori sociali con l’intenzione dell’esecutivo di limitarne la durata e l’utilizzo ai soli casi di rientro al lavoro. Ipotesi questa che trova l’opposizione delle parti sociali. Secondo le intenzioni del governo, dovrebbe restare solo la cassa ordinaria (quella legata ad aventi temporanei e con una durata massima di 52 settimane) mentre si eliminerebbe la possibilità di utilizzarla a fronte di chiusura dell’azienda (come ad esempio la cassa straordinaria prevista per lo stabilimento Fiat di Termini Imerese). A fronte del mancato rientro in azienda si studia invece un’indennità risarcitoria e il rafforzamento del sussidio di disoccupazione.

rassegna.it

INPS: circolari e messaggi

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Le inviamo gli ultimi Messaggi Hermes pubblicati sul sito www.INPS.it > Informazioni > INPS comunica > normativa INPS: circolari e messaggi

 

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 1404 del 25-01-2012
  Contenuto:  Scadenza deleghe associative degli Artigiani e Commercianti.
Tipologia:  MESSAGGIO

>>> Titolo:  Circolare numero numero 9 del 23-01-2012
  Contenuto:  Indennità una tantum in favore dei lavoratori somministrati. Modifiche all?Accordo del 13 maggio 2009. Prosecuzione dell?intervento. Istruzioni procedurali e contabili.
Tipologia:  CIRCOLARE

Lo staff di NewsLetter Hermes