Archivi giornalieri: 21 gennaio 2012

Rapporto Istat – Crescita disoccupati, Neet e inattivi

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Nel 2010 in Italia sono occupate sei persone su dieci in età lavorativa, pari al 61,1% del totale. E’ quanto emerge dal rapporto “Noi Italia”, presentato dall’Istat. Un quadro non confortante, quello dell’Istituto: tra disoccupazione di lunga durata, povertà, Neet e lavoro nero, sono tanti i problemi irrisolti del nostro paese. La disoccupazione cresce per il terzo anno consecutivo: il tasso tocca quota 8,4%, valore inferiore alla media Ue (9,6%).

La metà dei disoccupati italiani è senza lavoro da oltre un anno. Questo un altro passaggio dell’indagine. Il dato si attesta precisamente al 48,5%, al sesto posto tra gli Stati europei. In un anno, dal 2009 al 2010, la disoccupazione di lunga durata è aumentata del 4%.
 
Poi ci sono i Neet. I giovani che non studiano né lavorano sono più di 2 milioni, pari al 22,1% (oltre 1 su 5) della popolazione tra 15 e 29 anni. Abbiamo il numero di Neet maggiore nell’eurozona e il secondo in Europa, alle spalle della Bulgaria.
 
L’Italia è sul podio anche per i lavoratori inattivi. Nel 2010 il tasso è stato pari al 37,8%, che pone il paese al secondo posto in Ue appena dietro Malta. Le più scoraggiate sono le donne, che denunciano un tasso di inattività superiore di 15 punti a quello di Francia e Spagna. 

Il tasso di occupazione italiano è sotto l’obiettivo europeo di 14 punti. La Ue ha infatti indicato la soglia di occupazione al 75% entro il 2020. Anche gli altri paesi europei sono sotto la soglia di occupazione, anche se “con grandi disparità”. Il tasso medio è inferiore all’obiettivo del 6%, anche se alcuni Stati (Svezia, Paesi bassi, Danimarca e Cipro) hanno già raggiunto l’obiettivo.

Le donne al lavoro sono il 49,5%, mentre gli uomini sono il 72,8%: “uno squilibrio di genere molto forte”, secondo l’Istat. Il lavoro irregolare è pari al 12,3%. Al Sud può essere considerato irregolare quasi un lavoratore su cinque, sostiene il rapporto, in agricoltura circa uno su quattro.
 
L’11% delle famiglie italiane è in condizione di povertà relativa: si tratta di 8,3 milioni di individui, pari al 13,8% della popolazione.
 
Sono circa 4,6 milioni i cittadini stranieri iscritti nelle anagrafi dei Comuni all’inizio del 2011, il 7,5% del totale dei residenti. Rispetto a dieci anni fa sono più che triplicati, ma nel 2010 il ritmo di crescita è meno sostenuto rispetto agli anni precedenti.