Archivi giornalieri: 24 gennaio 2012

Senato – Indagine conoscitiva su invalidità civile

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Partirà probabilmente entro 15 giorni e potrebbe concludersi entro 3 mesi l’indagine conoscitiva sulle problematiche relative all’accertamento dell’invalidità civile e al riconoscimento delle indennità di accompagnamento. E quanto ha riferito agli organi di stampa Fiorenza Bassoli, senatrice del Pd, una delle principali promotrici dell’iniziativa approvata nei giorni scorsi al Senato.

“L’indagine si rende necessaria – ha spiegato la Bassoli – a causa delle ultime manovre del governo Berlusconi, tese a modificare i parametri per l’assegnazione dell’invalidità. Manovre in qualche modo recepite dal regolamento interno dell’Inps, che ha determinato un irrigidimento delle procedure e conseguenti gravi disagi per le persone con disabilità.

“Le criticità da affrontare nell’indagine e segnalate dagli stessi cittadini – ha ricordato la senatrice – riguardano in particolare le nuove procedure per il riconoscimento delle minorazioni civili che, al di là delle semplificazioni, contengono invece ostacoli evidenti per quanto riguarda l’inefficienza del processo informatico (denuncia nella lettera dei medici INPS) e gli accertamenti sanitari diretti (disagio della “doppia” visita). Se ci sono stati degli abusi nelle erogazioni di queste provvidenze è giusto che vengano colpite ma questo non deve significare penalizzare con inutili e continui controlli chi ne ha veramente bisogno perché si trova in una condizione di non autosufficienza e invalidità.

Saranno poi da approfondire, con un programma straordinario di verifiche i “conti”, che non tornano neanche all’INPS, e i criteri stessi di accertamento INPS viste anche le “valutazioni al ribasso”al di fuori della legge.

“Sarà un lavoro impegnativo – ha concluso – ma necessario per giungere a dei criteri equi e tali da garantire a tutti i cittadini il giusto riconoscimento delle loro minorazioni civili e delle relative indennità economiche”.

Ilo -Duecento milioni i disoccupati nel mondo

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L’emergenza lavoro come urgente priorità da affrontare per uscire dalla crisi mondiale: questo il messaggio lanciato con grave preoccupazione dall’ultimo rapporto “Tendenze globali dell’occupazione 2012” (“Global Employment Trends 2012: Preventing a deeper jobs crisis”), redatto dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) .

Dopo tre anni di pesante crisi, in un contesto di rafforzamento delle disuguaglianze, non si vedono ancora concrete possibilità di creare nuovi posti di lavoro.

L’ILO ipotizza tre scenari, diversificati per gravità, ma comunque tutti allarmanti. Secondo le proiezioni, il tasso di disoccupazione globale da oggi al 2016 rimarrebbe fermo al 6%. Questo, solo nel corso del 2012, comporterà altri 3 milioni di disoccupati. Se poi si materializzassero le peggiori previsioni e la crescita globale fosse meno del 2% nel 2012, il numero dei disoccupati supererebbe i 204 milioni, vale a dire ce ne sarebbero 4 milioni in più. L’alternativa meno negativa, con un milione di disoccupati in meno, viene delineata solo se si uscirà presto dalla crisi della zona euro. In ogni caso comunque anche questo non permetterebbe di invertire la tendenza del tasso globale di disoccupazione, che rimarrà fermo al 6% circa.

 Secondo il rapporto, il mondo deve affrontare la sfida urgente di creare 600 milioni di posti di lavoro nei prossimi dieci anni, per avviare una crescita sostenibile mantenendo la coesione sociale.

Restano inoltre ancora 900 milioni di lavoratori che vivono con le loro famiglie sotto la soglia di povertà di 2 dollari al giorno, concentrati soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.

I giovani sono la fascia più duramente segnata dagli effetti della crisi. La loro probabilità di rimanere disoccupati a lungo termine e’ tre volte superiore rispetto a quella degli adulti e, nei Paesi a basso reddito, rappresentano una parte enorme dei lavoratori poveri. Si stima che 6,4 milioni di giovani siano completamente usciti dal mercato del lavoro, avendo rinunciato persino alla speranza di trovare un lavoro. La previsione dell’ILO è che, in assenza di adeguate politiche, questa situazione rimanga invariata.

L’ILO propone una serie di misure politiche che i governi dovrebbero adottare nel corso dell’anno per rispondere alle nuove sfide. Per fermare la recessione e indirizzare l’economia mondiale sulla via della ripresa sostenibile, sono necessari molti cambiamenti, a partire da un maggiore coordinamento complessivo delle politiche economiche, finanziarie e sociali. Il sistema finanziario potrebbe recuperare fiducia e credibilità solo attraverso una nuova regolamentazione, con più ampi margini di sicurezza nel settore bancario a livello nazionale. Un massiccio aumento degli investimenti rimane un elemento chiave per fermare l’aumento della disoccupazione.

rassegna.it

Sistema rifiuti – rischi per la salute

 

I fattori di rischio di quanti operano in questo settore sono andati modificandosi negli ultimi decenni come emerge chiaramente confrontando gli studi attuali con quelli (certamente meno numerosi) disponibili negli anni ’90, a tale riguardo esemplificativo appare il profili di rischio curato dall’ISPESL e realizzato nella realtà milanese.
 
Solo a titolo esemplificativo dal confronto degli studi emerge come ad esempio il rischio per il rachide si sia andato modificando con una maggiore partecipazione delle vibrazioni al corpo intero rispetto alla movimentazione di carichi (trasporto sacchi e movimentazione cassonetti).
 
La news medico legale dell’Inca completa la rassegna dei rischi per la salute dei lavoratori impegnati nel ciclo dei rifiuti con i dati delle altre due  indagini INAIL.

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