La legge n. 214 del 22.12.2011 (“manovra Monti”) ha modificato profondamente il sistema pensionistico italiano. La Cgil ha espresso un giudizio negativo sulla legge perché sottrae risorse alla previdenza e produce effetti molto pesanti sui giovani, i lavoratori e le lavoratrici, i pensionati.
Per la Cgil il discorso sulle pensioni non può essere considerato chiuso; vanno riviste le norme più penalizzanti ed eliminati i privilegi ancora esistenti.
Conservano la vecchia normativa i lavoratori e le lavoratrici che entro il 31 dicembre 2011 hanno già maturato il diritto a pensione, i lavoratori posti in mobilità lunga o ordinaria con accordi sottoscritti entro il 4 dicembre 2011, i titolari , alla stessa data, di prestazione straordinaria a carico dei fondi di solidarietà di settore, i lavoratori e le lavoratrici autorizzati alla prosecuzione volontaria dei contributi, i dipendenti pubblici esonerati, i lavoratori usurati.
La salvaguardia, tuttavia, non é assoluta poiché dipenderà dalle risorse finanziarie rese disponibili dalla legge. Per avere un quadro chiaro dei lavoratori e delle lavoratrici che manterranno effettivamente le vecchie norme bisognerà attendere il decreto che il Ministro del lavoro e il Ministro dell’economia emaneranno entro il 22 marzo 2012.
Il patronato della Cgil mette a disposizione delle lavoratrici e dei lavoratori una piccola guida che ha l’intento di fornire utili informazioni. Le sedi del patronato Inca, dislocate su tutto il territorio nazionale, sono comunque a disposizione per assicurarsi un’informazione ed una valutazione attenta circa le prospettive pensionistiche individuali.