Archivi giornalieri: 31 gennaio 2012

Contributo per rilascio e rinnovo permesso di soggiorno

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La modifica apportata al Testo Unico all’art. 5 comma 2ter dal Governo Berlusconi, aveva stabilito che gli stranieri per ottenere il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno avrebbero dovuto versare un contributo aggiuntivo fissato fra 80 e 200 euro, che si aggiungevano all’importo di € 72,12 (PSE, bollo, raccomandata), ed il Decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre ha definito le modalità di applicazione.

Secondo quanto stabilito dal TU e dal Decreto, sono esentati dal versamento del contributo: i minori di anni 18; i figli minori anche del coniuge o nati fuori del matrimonio, purché non coniugati; coloro che hanno fatto ingresso per cure mediche  ai sensi dell’art. 36 c. 1 del TU. ; gli stranieri che richiedono il rilascio o il rinnovo del permesso per richiesta asilo, per asilo politico, per protezione sussidiaria, per motivi umanitari; i richiedenti l’aggiornamento del permesso di soggiorno; i richiedenti la conversione di un titolo in corso di validità.

Sono esclusi dal pagamento del contributo i familiari di cittadini comunitari in quanto regolamentati dal  Decreto Legislativo 30/2007.

In merito alle esclusioni, permangono però dei dubbi relativamente ai familiari degli italiani che richiedono un permesso di soggiorno ai sensi dell’art. 19 del TU, ed ai familiari di coloro che sono in possesso di un permesso per asilo politico. 

Nel caso venisse versato un importo inferiore a quello stabilito,  la Questura chiederà di versare l’integrazione spettante, qualora invece l’importo versato fosse superiore al dovuto, lo straniero potrà richiedere la restituzione.

Le sedi del patronato Inca, dislocate su tutto il territorio nazionale, sono comunque a disposizione per fornire informazioni più dettagliate.

Social card estesa agli stranieri e ai senza dimora

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La social card verrà concessa anche ai senza dimora e agli immigrati indigenti, purché comunitari (area Schengen) o soggiornanti di lungo periodo. E’ la novità che si profila dopo la riunione del consiglio dei ministri, che ha ripristinato nel decreto sulle semplificazioni la sperimentazione della “carta acquisti” nei 12 comuni con oltre 250 mila abitanti, dopo che la stessa non aveva trovato posto nel milleproroghe.

Il testo del decreto, per questa parte, verrà definito in questi giorni perché il governo sta valutando come rispondere a quello che tecnicamente si chiama “EU pilot”: una sorta di avviso che Bruxelles invia a uno stato membro e che dopo sei mesi, in mancanza di risposta concreta, si trasformerà in procedura di infrazione vera e propria. La procedura sarebbe infatti diventata realtà tra pochi giorni ed è questo il motivo per cui il governo aprirà la sperimentazione anche alle due nuove “categorie” di persone povere che erano state finora escluse dal contributo mensile di 40 euro.

Gli immigrati che ne beneficeranno saranno i comunitari (romeni e bulgari compresi) e i possessori di carta di soggiorno (anche se una minima parte di questi ne avrà bisogno perché per ottenere quel documento occorre dichiarare di avere un reddito sopra la soglia di povertà).

Per la sperimentazione, impostata dallo scorso governo, saranno coinvolti attivamente, si legge nel comunicato del governo, “soggetti pubblici e non-profit”, per “favorire l’inclusione attiva dei beneficiari”. Sparisce però la centralità degli “enti caritativi e assistenziali” presente nella prima versione scritta dal ministro Sacconi. Centrali stavolta diventeranno invece le amministrazioni locali, che si avvarranno del volontariato e del terzo settore sulla base di progetti sviluppati in collaborazione con essi.

Tra i beneficiari saranno inclusi, come si accennava, anche senza dimora – che non fruivano finora della carta perché non potevano presentare i documenti richiesti. Qui il governo non farà altro che recepire quanto concordato con varie associazioni (Acli, Caritas, Fiopsd) al momento della stesura della sperimentazione fatta dal precedente esecutivo.

La sperimentazione si avvarrà di 50 milioni di euro, presi dal fondo generale della Social card ordinaria, che continua ad essere erogata anche se non si sa ancora con quali disponibilità e a quale platea di beneficiari (i dati relativi al 2011 dovrebbero essere pubblicati a breve dal ministero dell’Economia). Le due versioni della social card dovranno dunque coesistere, almeno per il 2012.

Caricata dallo Stato con 40 euro al mese, la card ordinaria può essere usata per la spesa alimentare e per pagare le bollette e, fino a tutto il 2010, era stata distribuita a 734 mila anziani e famiglie con bambini sotto i tre anni. Il totale dei fondi caricati sulle carte acquisti erogate da dicembre 2008 a dicembre 2010 è di circa 500 milioni di euro.

Redattore sociale