Archivi giornalieri: 6 gennaio 2012

Steven Lucis (Stefano Galli)

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Prima raccolta di racconti lunghi dal titolo “Manoscritti da un Incubo”. La storia che porta questo nome potrebbe considerarsi il numero zero a cui poi seguono le altre.

Questo libro raccoglie i primi quattro racconti, oltre al sopracitato seguono: “La Torre”, “La fine del mondo” e “Etienne”.

 

 

  MANOSCRITTI  DA  UN  INCUBO .

 di Steven Lucis

Quando padre Lamy John Sterla fu avvicinato la prima volta, era accaduto dopo la funzione domenicale quando, alla fine dell’ultima celebrazione, al momento delle confessioni, una ragazza s’era avvicinata al confessionale chiedendo il suo aiuto. In ginocchio oltre la grata, era a malapena visibile il suo viso, che teneva debitamente abbassato, ma le sue parole erano state talmente colme di paura e di significato che padre Lamy quella notte non riuscì a dormire.

 

La ragazza se n’era andata quasi subito, giusto il tempo di dire quelle cinque parole che tanto avevano turbato padre Lamy: “un mio amico è posseduto”. Poi, forse presa dall’imbarazzo o dalla sconcertante rivelazione che ella stessa aveva fatto, si era alzata ed era corsa via, fuori dalla chiesa.

 

Non era la prima volta che padre Lamy John Sterla aveva a che fare con dei posseduti, tante volte aveva combattuto le varie forme del male in tanti luoghi differenti, ma lì, in quella cittadina così tranquilla, in mezzo a quelle persone così devote che seguivano costantemente la messa e che prendevano spesso la confessione, era difficile credere che potesse trovare posto un qualsiasi tipo di diavolo. Altrove, nelle grandi città e nelle metropoli era molto più probabile, laddove il male era talmente tangibile che lo si poteva incontrare per le strade ad ogni angolo di marciapiede, tanto di notte quanto di giorno, e padre Lamy lo sapeva bene dato che per lunghi anni aveva lavorato come sacerdote in una di quelle metropoli.

 

Dopo un primo momento di sconcerto ed una notte insonne, padre Lamy aveva continuato a pensare a quella ragazza, ma non l’aveva più vista in chiesa nonostante la cercasse con lo sguardo ad ogni funzione. Non ricordava i tratti del suo viso, dato che non era riuscito ad osservarla bene, ma aveva intravisto la sua sagoma allorché era fuggita dalla chiesa, ed era sicuro di riuscire a riconoscerla qualora la avesse rivista, ma non era successo. Dopo un paio di settimane aveva deciso di relegare il tutto come uno scherzo infantile di un gruppo di giovani miscredenti, uno scherzo di pessimo gusto oltretutto, specialmente nei confronti di uno che aveva visto il male con i suoi stessi occhi, che l’aveva udito, che l’aveva combattuto e che l’aveva alfine sconfitto.

 

In fondo a lui, però, relegato in un angolo dei suoi pensieri, c’era qualcosa che non gli permetteva di rimanere tranquillo, una brutta sensazione che conosceva, derivante da quella particolare sensibilità che gli permetteva di percepire quando qualcosa non andava per il verso giusto, quasi un sesto senso. Era quella la caratteristica che gli aveva fatto sempre avere un vantaggio nei confronti del Maligno, quella capacità di sensazioni intime e avvertibili che lo metteva in guardia ogni qual volta ci fosse un’entità malefica nei paraggi, come una voce che gli parlava suggerendogli come comportarsi e come agire, dandogli coraggio e forza; quella capacità e la profondità della sua fede erano armi potenti ed infallibili contro cui il Male non aveva mai potuto fare nient’altro che ritirarsi.

 

Da quando gli era stato assegnato quel nuovo posto, padre Lamy non aveva mai dovuto fare appello alle sue capacità per contrastare il Male; erano ormai già due anni che si trovava lì, aveva un gran numero di fedeli e stava bene in quella cittadina così lontana dal traffico caotico delle metropoli, dallo smog e dalla degradazione che le caratterizzava.

Alla fine aveva finito con il relegare quello strano incontro in un angolo lontano della sua mente, consapevole del fatto che, se fosse stato qualcosa di veramente serio, qualcuno si sarebbe fatto vivo prima o poi, e se, poi, la cosa era in realtà l’ennesima manifestazione pg