Convegno CNEL su giovani e mercato del lavoro

 

 

Disoccupati, “scoraggiati”, se non addirittura totalmente inattivi: i giovani italiani non solo hanno subito più pesantemente degli adulti l’impatto della crisi sul mercato del lavoro (tasso di disoccupazione al 28,5% contro l’8,1% medio in base ai più recenti dati Istat), ma rischiano anche di portarne a lungo le cicatrici sulla loro vita professionale; quando finalmente inizierà. E’ il quadro tracciato nelle relazioni di apertura al convegno del CNEL su: Giovani e mercato del lavoro: Policies europee ed internazionali a confronto.

Per il rappresentante dell’OCSE, dr. Stefano Scarpetta,  è necessario “promuovere una transizione agevole dalla scuola al mondo del lavoro e garantire ai giovani l’opportunità di evolvere tanto sotto il profilo professionale quanto personale perché rappresentano da sempre due questioni fondamentali per lo sviluppo delle nostre economie e società. Oggi queste sfide si rendono ancora più impellenti, in un periodo in cui l’economia globale emerge dalla peggiore crisi degli ultimi 50 anni. In realtà, i giovani hanno portato sulle spalle buona parte del peso della crisi occupazionale. Il tasso di disoccupazione giovanile si avvicina al 30% (solo in Italia), ossia quasi 4 milioni di giovani in più rispetto alla fine del 2007 nelle fila dei disoccupati”.

E non si tratta neppure di un fenomeno di durata breve se è vero, come è vero, che il periodo di inoccupazione è caratterizzato da lunghi periodi di inattività. Peraltro, la proliferazione dei contratti atipici (l’Istat ne ha censiti 48 solo in Italia), che non beneficiano neanche delle misure di protezione sociali, determina il cosiddetto “effetto cicatrice”, ovvero ricadute di lungo termine sulle condizioni di vita di queste persone.

Tra il 2007 e il 2010, il tasso di attività in Italia è diminuito di circa 1,7 punti, una delle flessioni maggiori nell’Ocse. E la contrazione è di ben 5 punti tra i giovani di 15-24 anni, anche in questo caso uno dei cali più ampi tra i Paesi industrializzati.

Secondo il rappresentante dell’Ilo, dr. Fabian Rolingier, intervenuto al seminario del CNEL,  “è necessario attivare strategie integrate per la crescita e la creazione di posti di lavoro, adottare misure idonee per rendere competitive le imprese e migliorare la qualità del lavoro, estendere le coperture sociali anche all’impiego precario, attivare politiche attive nel mondo del lavoro, qualificare i servizi per l’impiego che devono essere in grado di fornire prestazioni standard e aiuti adeguati. Questi sono gli elementi indispensabili, per l’ILO, in grado di  offrire una possibilità ai giovani di trovare un lavoro dignitoso, che va ben oltre l’attività che assicura la sua sussistenza, per sradicare la povertà, rafforzare la democrazia e  promuovere lo sviluppo sostenibile”.

Convegno CNEL su giovani e mercato del lavoroultima modifica: 2012-01-30T10:33:00+01:00da vitegabry
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