Archivio mensile:dicembre 2010

-PROTESTA REGIONE LAZIO: VENERDI’ MANIFESTAZIONE DAVANTI GIUNTA REGIONALE

VENERDI’ 10, ORE 16, MANIFESTAZIONE SOTTO LA REGIONE LAZIO

 
PROTESTA REGIONE LAZIO: VENERDI’  MANIFESTAZIONE DAVANTI GIUNTA REGIONALE – Via Maria Drago Mazzini – ore 16.00

Prosegue nel Lazio la protesta dei Movimenti Uniti Contro la Crisi. Domani, venerdì 10 dicembre, alle ore 16.00, è indetta a Roma una manifestazione davanti alla sede della Giunta regionale per sostenere l’iniziativa di lotta avviata con la manifestazione dello scorso 25 novembre e proseguita con l’occupazione delle impalcature al dodicesimo piano del palazzo della Giunta, dove ancora oggi rimangono sette rappresentanti dei movimenti, tra cui un esponente dell’Unione Sindacale di Base.

Dichiara Maria Teresa Pascucci, della USB Lazio: “Dal 25 novembre siamo in attesa di risposte sulle numerose vertenze aperte e insolute, che la Polverini finge di non conoscere e alle quali risponde solo attraverso l’uso della polizia, nel tentativo di ridurre le problematiche sociali e del lavoro ad un mero problema di ordine pubblico.”
“Proprio in questi giorni – continua Pascucci – la Giunta ha approvato, in gran fretta, una finanziaria regionale da 25 miliardi nella quale vengono azzerate le risorse per il reddito minimo garantito, per l’edilizia popolare, per la cultura e per le infrastrutture. Mentre sul piano dell’occupazione agli 85.000 cassaintegrati, ai 2.000 Lsu ed a migliaia di disoccupati nel Lazio si aggiungeranno presto le migliaia di precari che da gennaio in questa regione non vedranno i contratti rinnovati, di cui 2.500 solo nella sanità pubblica”.
“Invitiamo tutti a sostenere e a partecipare alla manifestazione di domani, per imporre alla Regione politiche di sostegno al reddito e all’occupazione, ricordando alla Presidente che la Regione Lazio è la sede istituzionale dei cittadini e dei lavoratori di questa regione e non ´Palazzo Polverini` ”, conclude la rappresentante USB.

Rapporto Censis -Cgil: “Il governo vari una legge di contrasto alla povertà”

NEWS

La “propaganda dannosa” del governo

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“Serve urgentemente una legge nazionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale”. Lo afferma il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, in merito ai dati che emergono dal rapporto Censis sulla situazione sociale. “Il governo- aggiunge-, sempre attento ai sondaggi, dovrebbe leggere con attenzione i dati del Censis, in particolare la parte in cui si riporta che il 90% degli italiani ritiene inefficaci e negative le misure promosse dal governo sul terreno della lotta alla poverta’”.

Un dato, sottolinea Lamonica, “che il governo dovrà tenere ben presente quando il 13 dicembre presentera’ a Milano il bilancio nazionale dell’anno europeo contro la poverta’, per evitare di fare, anche in quell’occasione, della propaganda dannosa”. Secondo la sindacalista il governo dovrebbe invece “raccogliere la denuncia proveniente dai cittadini, e da noi piu’ volte avanzata, e varare al piu’ presto- conclude Lamonica- una legge nazionale di contrasto alla poverta’ e all’esclusione sociale, come hanno fatto tutti i paesi europei”.

Veneto – Aumenta il lavoro a chiamata

Veneto – Aumenta il lavoro a chiamata

La nuova frontiera della precarietà

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Lavoro a chiamata: “la nuova frontiera della precarietà”. È questa la definizione data dalla Cgil Veneto, che denuncia l’aumento esponenziale di questa soluzione occupazionale, dietro cui si celerebbe “lavoro nero mascherato”. Secondo i dati resi noti oggi dal sindacato, nel Veneto un quinto dei lavoratori intermittenti occupati in Italia è inquadrato in questo modo. Per dire no all’estremizzazione del precariato è indetta per il 9 dicembre, assieme alla Filcams (sindacato del commercio e del turismo), un’iniziativa regionale cui sono stati a chiamati a partecipare rappresentanti del ministero del Lavoro e delle associazioni imprenditoriali (ore 9,30, sede Cgil regionale, via peschiera 5, Mestre).

Dai dati risulta che nel 2010 il ricorso al lavoro a chiamata è raddoppiato rispetto al 2009, con quasi 70 mila ingaggi previsti entro la fine di dicembre. A metà dell’anno è arrivato a rappresentare il 17,5% del totale delle assunzioni nel Veneto, con una crescita esponenziale rispetto all’analogo periodo del 2008 (quando era a quota 1,1%).  Nella seconda parte del 2010, inoltre, si è registrato un ulteriore balzo in avanti. È una soluzione che piace soprattutto ad alberghi e ristoranti (più del 60% del totale dei lavori a chiamata), ma ci sono sempre più casi anche nei negozi (10%) che lo utilizzano soprattutto sotto le feste, “tanto che dicembre è il mese boom, quello in cui si registra il picco massimo (25% sopra la media annua) anche se con meno ore lavorative dichiarate” si spiega dal sindacato, che si rifà in questa analisi ai dati Istat: “Le ore di lavoro medie dichiarate sono pari a 5,7 settimanali per ogni lavoratore – osserva Fabrizio Maritan, responsabile del dipartimento politiche del lavoro della Cgil veneta -, corrispondenti a una retribuzione lorda totale di 62 euro. Il che è ridicolo. Del resto, basti pensare che il minimo di lavoro previsto per un part time è pari a 15 ore settimanali nel turismo e 18 ore nel commercio”.

Il timore è per gli eventuali abusi insiti nel lavoro a chiamata: “Non sono nuovi in Veneto i casi di lavoratori assunti a tempo parziale con il minimo delle ore e poi impiegati anche oltre le 40 ore settimanali, ma ora la paura è che ora tutto ciò si amplifichi – spiega il segretario regionale della Filcams, Adriano Filice – perché è possibile assumere un lavoratore solo per garantirsi un’apparenza di legalità per poi farlo lavorare abbondantemente in nero senza troppo timore di controlli”.

da Redattore sociale

Congedo di maternità – No alla proposta del Parlamento Ue

Il braccio di ferro tra Parlamento e Consiglio UE

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I governi dell’Ue hanno respinto la proposta del Parlamento europeo per un congedo di maternità di 20 settimane al 100% della paga, giudicata troppo onerosa per i loro bilanci in tempi di austerità. “La grande maggioranza degli Stati membri ritiene che il Parlamento sia andato troppo in là, lasciandoci senza una base per negoziare”, ha spiegato Joelle Miquet, ministro per l’Occupazione e rappresentante della presidenza di turno belga, al termine della riunione del Consiglio dell’Unione europea nella formazione Affari sociali.

Si apre ora una delicata fase di negoziazioni che si estenderà probabilmente per tutto il 2011, per arrivare presumibilmente a un congedo di 18 settimane, ma con ampia discrezionalità sull’effettiva applicazione delle misure finanziarie in ogni Stato membro. La base della discussione tra governi non sarà quindi la proposta approvata dal Parlamento europeo, ma quella della Commissione, che si basa appunto su congedo di 18 settimane. La decisione del Consiglio non giunge però come una sorpresa, in quanto – in seguito all’approvazione delle 20 settimane da parte del Pe – sia la Commissione europea che alcuni governi (a cominciare da quello britannico) avevano espresso scetticismo sulla sopravvivenza della proposta di fronte alle esigenze di austerità dei governi.

Piccata la reazione della portoghese Edite Estrella, responsabile del rapporto approvato dal Pe con le 20 settimane, e del gruppo socialista dei cui lei fa parte: “il Consiglio non ha ben capito qual è il ruolo del Parlamento con il Trattato di Lisbona”. Una dichiarazione che suona come una sfida a braccio di ferro tra le due istituzioni, e lascia presagire un acceso scontro interistituzionale Parlamento-Consiglio.

Anche se con Lisbona le due istituzioni sono co-legislatori alla pari, la pratica mostra che alla fine è il Consiglio a negoziare in posizione dominate, soprattutto perché in questo caso la Commissione  europea sembra appoggiarlo.
Estrela ha quindi affermato che continuerà a lavorare con il Consiglio e con la futura presidenza ungherese dell’Unione (che prenderà il via a gennaio) per “raggiungere il miglior accordo possibile”.

Rimane comunque l’amarezza all’interno del gruppo socialista per vedere respinta una delle proposte di direttiva su cui aveva lottato con più intensità: “il Consiglio, usando la crisi come scusa, chiude un occhio di fronte alla grande crisi demografica che l’Europa sta affrontando, e si dimostra di corte vedute”. Per Britta Thomsen, portavoce dei socialisti per le politiche di genere, “il Parlamento ha riposto fede in una proposta grazie alla quale uomini e donne avrebbero potuto conciliare le loro aspirazioni professionali con una vita famigliare piena. Il Consiglio si dimostra miope respingendo una proposta che avrebbe avuto benefici positivi sull’economia nel medio e nel lungo termine”.

Italia, una donna su tre fuori dal mercato del lavoro

NEWS

Le “significative differenze”…

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In Europa una donna su cinque è fuori dal mercato del lavoro, in Italia una su tre. E’ quanto emerge dai dati diffusi oggi (martedì 7 dicembre) da Eurostat, che si riferiscono al 2009. L’Ufficio statistico della Ue analizza i soggetti femminili tra i 25 e 54 anni, rivelando che l’Italia è tra i paesi “maglia nera” dell’Unione. I motivi sono soprattutto “ragioni famigliari”.

Considerando le donne tra i 15 e i 64, la percentuale dell’anno scorso sale ancora e arriva per la Ue al 35,7% e per l’Italia al 48,9%. Quasi una donna su due è quindi fuori dal mercato. Tra gli Stati membri, secondo la ricerca, ci sono “significative differenze” dovute all’atteggiamento più o meno attivo delle studentesse che cercano lavoro durante gli studi.

Il paragone tra donne e uomini presenta differenze ancora più consistenti. Tra i maschi tra 15 e 64 anni – prosegue Eurostat -, il tasso di inattività nel 2009 è stato pari al 22,2%, solo leggermente in diminuzione rispetto a quello del 2000, pari al 22,8%. Percentuale molto più alta per le donne (35,7%), che però scende rispetto al 2000, quando si attestava al 39,9%.

Nell’arco di nove anni, dunque, oltre 5 milioni di donne sono entrate sul mercato del lavoro. Inoltre, nonostante la crisi economica tra il 2008 e il 2009 le donne sono cresciute: il tasso di inattività è passato dal 36,1% al 35,7%.

Per gli uomini si è verificato il contrario. Questi sono i più colpiti dalla crisi: la percentuale di inattivi è aumentata per la prima volta dal 2002, passando dal 22% al 22,2% del 2009. In particolare, sono stati i ragazzi tra i 15 e i 24 anni ad averne soprattutto fatto le spese, passando da un tasso del 52,1% nel 2008 al 53% nel 2009.

Nel particolare dei paesi considerati, il tasso di inattività maggiore stato rilevato a Malta (51,1%), seguita dall’Italia (35,5%), dalla Romania (29,4%) e dalla Grecia (29%). I più bassi sono in Slovenia (12.1%), Svezia (12.9%) e Danimarca (13.0%).  Il numero di donne che indicano “motivi di famiglia” è pià marcato Malta (40,4%), seguita dalla Grecia (16,2%) e dal Lussemburgo (15,6%). E’ minore Danimarca (1,4%), Svezia (1,8%) e Slovenia (3,6%).

da Rassegna.it

n. 443 del 9 dicembre 2010

NEWSLETTER LAVORO

n. 443 del 9 dicembre 2010

 

 newsletter settimanale per gli operatori del mercato del lavoro

 

   Le Novità in materia di Lavoro                                               

>     INPS: primi chiarimenti sull’art. 4 della Legge 183/10 – misure contro il lavoro sommerso

L’INPS ha fornito le prime indicazioni, agli ispettori degli Enti previdenziali, in merito alla nuova disciplina delle sanzioni civili e alle nuove competenze attribuite dall’articolo 4 della Legge 4 novembre 2010, n. 183.

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>    Min.Lavoro: perequazione automatica, minimi pensionistici – anno 2011

E’ stato pubblicato il Decreto Interministeriale 19 novembre 2010 che consente la perequazione automatica dei trattamenti minimi di pensione e di pensione sociale a partire dal 1° gennaio 2011.

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>    Funzione Pubblica: indicazioni sulle modifiche alla disciplina in materia di permessi per l’assistenza ai disabili

Il Dipartimento della Funzione Pubblica fornisce indicazioni di carattere generale omogenee per il settore pubblico e privato, relativamente alle modifiche alla disciplina in materia di permessi per l’assistenza alle persone con disabilità.

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>    INPS: incentivo per l’assunzione di lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali in deroga

L’Inps fornisce ulteriori chiarimenti in merito all’incentivo per l’assunzione di lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali in deroga.

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>    INPS: modifiche ai permessi per l’assistenza a portatori di handicap in situazione di gravità

L’INPS ha fornito le istruzioni in merito alle disposizioni introdotte dall’ articolo 24 della Legge 4 novembre 2010, n. 183.

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>     INPS: le retribuzioni degli O.T.D. e degli o O.T.I. del settore agricolo per la determinazione delle medie salariali

L’INPS ha comunicato le retribuzioni contrattuali degli operai a tempo determinato (O.T.D.) e degli operai a tempo indeterminato (O.T.I.) del settore agricolo, in vigore alla data del 30 ottobre 2010, per la determinazione delle medie salariali.

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   Gli Approfondimenti della DPL di Modena                               

>    Conciliazioni presso le Direzioni provinciali del lavoro e fase transitoria (dr. Massi)

>    Vigilanza in materia di autotrasporto: quadro normativo attuale e competenza (dr.ssa Viaggio)

>    Gli interpelli sulla esclusione dalla base di computo per il calcolo dei lavoratori disabili (dr. Camera)

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   Gli Eventi                                                                              

>       Univ.Roma Tre: master – Governo e mercato del lavoro

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Test di Italiano per gli stranieri

NEWS

Test di Italiano per gli stranieri

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Dal 9 dicembre entra in vigore il Decreto Interministeriale, che ha stabilito le modalità per l’ulteriore requisito necessario per ottenere il Permesso di soggiorno CE-SLP.

Da giovedì prossimo, pertanto, tutti gli stranieri che intendono richiedere tale tipologia di permesso, dovranno essere in possesso di un titolo che attesta la conoscenza della lingua italiana (livello A2) o di altri titoli di esenzione, oppure, in mancanza, dovranno sostenere il test di italiano presso i CTP, presentando domanda in via telematica.

Il 6 dicembre scorso si è svolta la riunione presso la Direzione Centrale Immigrazione e Politica delle Frontiere, sul test di italiano, e il 7 dicembre l’incontro con i legali del patronato.

Per quanto riguarda il primo incontro, il Ministero dell’Interno ha informato che le Questure terranno “sospese” le domande di permesso CE-SLP per un periodo di 90 giorni dalla data della domanda, in attesa che lo straniero possa svolgere il test di italiano.

Le Questure saranno in grado, tramite il sistema informatico condiviso, di sapere che lo straniero ha presentato domanda di partecipazione al test, la data di svolgimento e l’esito dello stesso.

Sarà comunque opportuno allegare al kit copia dell’avvenuta contemporanea domanda di test. Anche se non esplicitato chiaramente, il termine di 90 giorni, in questa prima fase di assestamento delle procedure, non sarà così perentorio.

Lavoro: In calo la Cassa integrazione (-8%), ma sale quella straordinaria e in deroga

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Scendono a novembre, per la prima volta, le ore autorizzate di cassa integrazione: – 8 per cento rispetto allo stesso mese del 2009. In particolare, sono state autorizzate 90,7 milioni di ore contro i 98,6 milioni di novembre 2009.

Ma cassa integrazione straordinaria e cassa in deroga continuano a salire: rispetto al novembre 2009 aumentano, infatti, rispettivamente del 36,1% e del 56,6%. E’ l’Inps a fotografare così la situazione sul fronte degli ammortizzatori sociali.

“E’ una frenata forse inattesa per le dimensioni – commenta il presidente dell’Inps,  Antonio Mastrapasqua – ma che era stata anticipata, attraverso alcuni segnali più deboli, da maggio, quando il valore delle autorizzazioni ha cominciato a diminuire”.

E’ il settore industriale a far registrare il maggior decremento negli interventi ordinari (-64,3%) rispetto allo stesso mese del 2009. Una diminuzione “forte” come si evidenzia, secondo l’Inps, raffrontando il dato dei primi 11 mesi di quest’anno con quello del 2009: tra gennaio-novembre il calo è stato del 44,4%.

Dato negativo tendenziale per cassa integrazione straordinaria e in deroga, che rimangono invece in crescita rispetto al novembre 2009 (rispettivamente del 36,1% e del 56,6%).

Insieme alla Cig Calano anche le domande di disoccupazione, che a ottobre sono state 128.000, (-3,2%), rispetto alle 133.000 dell’ottobre 2009.

Nel comunicarlo, l’Inps precisa che le domande di mobilità nel mese sono passate dalle 7.900 dell’ottobre 2009 a meno di 6.500 dell’ottobre 2010 (-18,2%).

(Ansa e Adnkronos).

INPS: circolari e messaggi

 

Gentile Cliente,
Le inviamo gli ultimi Messaggi Hermes pubblicati sul sito www.INPS.it > Informazioni > INPS comunica > normativa INPS: circolari e messaggi

 

>>> Titolo: Circolare numero numero 156 del 03-12-2010
Contenuto: Convenzione tra l?INPS e la CIU (Confederazione Italiana di Unione delle Professioni Intellettuali) ai sensi dell?art. 18 della legge 23 luglio 1991 n. 223, per la riscossione dei contributi associativi sulle prestazioni temporanee dovuti dagli iscritti alle Organizzazioni sindacali aderenti.
Tipologia: CIRCOLARE

>>> Titolo: Messaggio numero numero 30703 del 03-12-2010
Contenuto: “Incentivo per l’assunzione di lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali in deroga” (articolo 7 ter, co. 7 DL 5/2009 â?? circolare Inps n. 5 del 13/01/2010). Chiarimenti.
Tipologia: MESSAGGIO

>>> Titolo: Circolare numero numero 155 del 03-12-2010
Contenuto: Legge n. 183 del 4 novembre 2010, art. 24. Modifiche alla disciplina in materia di permessi per l?assistenza a portatori di handicap in situazione di gravità.
Tipologia: CIRCOLARE

>>> Titolo: Circolare numero numero 154 del 03-12-2010
Contenuto: Eventi alluvionali che hanno colpito i territori della Regione Veneto nei giorni dal 31 ottobre al 2 novembre 2010. Ordinanza del presidente del Consiglio dei Ministri n. 3906 del 13 novembre 2010 e decreto del Ministro dell?Economia e delle Finanze del 1° dicembre: sospensione del versamento dei
Tipologia: CIRCOLARE

>>> Titolo: Circolare numero numero 153 del 03-12-2010
Contenuto: Eventi alluvionali del 4 ottobre 2010 in provincia di Genova e Savona. Ordinanza del presidente del Consiglio dei Ministri n. 3903 del 22 ottobre 2010: sospensione del versamento dei contributi e modalità di recupero. Istruzioni contabili. Variazioni al piano dei conti.
Tipologia: CIRCOLARE

>>> Titolo: Circolare numero numero 152 del 02-12-2010
Contenuto: .Rilevazione delle retribuzioni contrattuali degli operai a tempo determinato (O.T.D.) e degli operai a tempo indeterminato (O.T.I.) del settore agricolo, in vigore alla data del 30.10.2010, per la determinazione delle medie salariali.
Tipologia: CIRCOLARE

>>> Titolo: Messaggio numero numero 29489 del 23-11-2010
Contenuto: Integrazioni salariali. Compatibilità con l’attività di lavoro autonomo o subordinato e cumulabilità del relativo reddito. Regime dell’accredito dei contributi figurativi. Disposizioni particolari per il personale del settore trasporto aereo. Delibera n. 22 del 16 marzo 2009, Comitato
Tipologia: MESSAGGIO

>>> Titolo: Messaggio numero numero 29897 del 26-11-2010
Contenuto: Decreti interministeriali nn. 53343 e 53344 del 26 luglio 2010 concernenti i criteri e le modalità per la fruizione degli incentivi economici previsti dall’articolo 2 della legge 23 dicembre 2009 n. 191, commi 134 e 151.
Tipologia: MESSAGGIO

Accertamento della sussistenza della condizione di grave handicap

 

NEWS

Tribunale conferma legittimazione passiva Inps su un caso tutelato dall’Inca

Nella causa, promossa dalla sede Inca di Roma Nord, riguardante una lavoratrice del settore pubblico con mansioni impiegatizie di tipo dirigenziale a cui non era stato riconosciuta la condizione di gravità dell’handicap, il Tribunale di Roma (sent. n. 14434/10) ha ribadito che nelle controversie aventi ad oggetto l’accertamento della condizione di handicap grave ex art.3 c. 3 legge n. 10492, legittimato passivo è solo I’Inps.

Il fatto che I’Inps, dal 1° aprile 2007, debba esaminare i verbali trasmessi dalle Asl ai fini della loro validazione, ha come conseguenza che lo stesso istituto è legittimato passivo nelle azioni giudiziarie volte a contestarli.

II Tribunale di Roma ha esaminato l’art. 10 del decreto legge n. 20312005 convertito in legge n. 2482005, e il relativo decreto di attuazione, art. 5 del d.p.c.m. 31 marzo 2007 (che ha trasferito all’Inps tutte le competenze genericamente ascrivibili alla materia dell’invalidità civile) ritenendo irrilevante il fatto che i verbali, resi a seguito della visita di accertamento dello stato di handicap, siano redatti dalla ASL.

Inoltre, ha sostenuto il giudice,” questa interpretazione è conforme ai provvedimenti legislativi emanati dal Legislatore, a partire dal 2003 (DL 269103) e sino ad arrivare al DL 7812009, che accentrano presso I’Inps tutte le competenze in questa materia (invalidità civili, handicap e disabilità) con lo scopo di arrivare ad un contenimento della spesa”.