Archivi giornalieri: 18 dicembre 2010

Decreto flussi – 100 mila nuovi ingressi

 

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Previsti tre click day

Dopo due anni di stop, arriva un decreto flussi che autorizza quasi 100mila nuovi ingressi. Il testo è stato firmato il trenta novembre ed entrerà in vigore solo dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Circa cinquantamila ingressi sono riservati a lavoratori subordinati, di tutti i settori, cittadini di paesi che hanno accordi con l’Italia (Albania, Algeria, Bangladesh, Egitto, Filippine, Ghana, Marocco, Moldavia, Nigeria, Pakistan, Senegal, Somalia, Srilanka, Tunisia, India, Perù, Ucraina, Niger, Gambia). Trentamila ingressi sono riservati invece ai lavoratori domestici (colf, badanti e babysitter) di altre nazionalità.

Il decreto prevede poi quattromila ingressi per lavoratori che hanno partecipato a programmi di formazione nei Paesi di origine, e cinquecento ingressi per discendenti di italiani in Argentina, Uruguay, Venezuela e Brasile inseriti negli elenchi dei consolati. Infine, via libera anche a undicimila conversioni di permessi per studio, tirocinio, stagionali e lungo soggiornanti (rilasciati da altri Paesi Ue) in permessi per lavoro subordinato,  e a cinquecento permessi per lungo soggiornanti (rilasciati da altri Paesi Ue) in permesis per lavoro autonomo.

Anche stavolta i datori di lavoro potranno presentare le domande di assunzione solo via internet e gli ingressi verranno assegnati fino a esaurimento in base all’ordine di presentazione. Ci saranno tre diversi click day, presumibilmente a febbraio, che ancora una volta premieranno i più veloci e i più fortunati, lasciando fuori la maggior parte delle imprese e delle famiglie che parteciperanno alla gara.


da Stranieri.it

Ilo, i salari arretrano

 

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Secondo un nuovo rapporto dell’Ufficio Internazionale del Lavoro (ILO), la crisi economica e finanziaria ha dimezzato la crescita globale dei salari nel 2008 e 2009.

Il Rapporto “Global Wage Report 2010/2011 – Wage policies in times of crisis” analizza i dati provenienti da 115 paesi e territori che rappresentano il 94 per cento di circa 1,4 miliardi di salariati in tutto il mondo. Secondo il rapporto, a livello globale, la crescita dei salari mensili medi è scesa dal 2,8 per cento del 2007 (prima della crisi) al 1,5 per cento del 2008 e allo 0,7 per cento del 2009.

Ad eccezione della Cina, la crescita globale del salario medio è scesa allo 0,8 per cento nel 2008 e allo 0,7 per cento nel 2009.

Il rapporto segnala importanti variazioni a livello regionale nei tassi di crescita dei salari. In Asia e America Latina la crescita dei salari è rallentata ma rimane comunque positiva. In altre regioni, come l’Europa orientale e l’Asia Centrale, è stato registrato un drammatico crollo dei salari. Nelle economie avanzate c’è stata una riduzione del livello dei salari reali in 12 paesi su 28 nel 2008 e in 7 nel 2009.

“Lo studio mostra un’altra faccia della crisi dell’occupazione”, ha dichiarato Juan Somavia, Direttore Generale dell’ILO. “La recessione non solo è stata drammatica per i milioni di persone che hanno perso il lavoro, ma ha colpito anche chi un lavoro ce l’ha, riducendone il potere d’acquisto e il livello di benessere generale”.

Processo Thyssen, chiesti 16 anni e mezzo

 

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Reato di omicidio volontario

Sedici anni e mezzo di reclusione per l’amministratore delegato della ThyssenKrupp, Harald Espenhahn. E’ questa la richiesta avanzata dal pubblico ministero, Raffaele Guariniello, nel processo di Torino. Ieri è stato il giorno della requisitoria dell’accusa, nel procedimento che ipotizza per la prima volta il reato di omicidio volontario con dolo eventuale in un caso di incidente sul lavoro.

Guariniello ha quindi chiesto la condanna a 13 anni e 6 mesi per quattro dirigenti: Marco Pucci, Gerald Priegnitz, Raffaele Salerno e Cosimo Cafueri. Condanna a 9 anni per un quinto, Daniele Moroni. Questi rispondevano di omicidio colposo. Il processo vede imputati sei vertici della multinazionale tedesca, per la strage in cui trovarono la morte sette operai impiegati nello stabilimento di Torino.

“La pena chiesta è troppo bassa. Spero che i giudici l’aumentino. Gli imputati devono pagare per sette vite”. E’ il primo commento di Grazia Rodinò, la mamma di Rosario, uno dei sette operai uccisi nel rogo della Thyssen.

Poco più di tre anni fa, il 6 dicembre 2007 la notte di Torino fu sconvolta dal rogo alla ThyssenKrupp. Una tragedia che costò la vita a sette operai, uno morto subito, gli altri a giorni o settimane di distanza dopo un’agonia terribile anche per i familiari, gli amici e i colleghi delle vittime.