Processo Thyssen, chiesti 16 anni e mezzo

 

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Reato di omicidio volontario

Sedici anni e mezzo di reclusione per l’amministratore delegato della ThyssenKrupp, Harald Espenhahn. E’ questa la richiesta avanzata dal pubblico ministero, Raffaele Guariniello, nel processo di Torino. Ieri è stato il giorno della requisitoria dell’accusa, nel procedimento che ipotizza per la prima volta il reato di omicidio volontario con dolo eventuale in un caso di incidente sul lavoro.

Guariniello ha quindi chiesto la condanna a 13 anni e 6 mesi per quattro dirigenti: Marco Pucci, Gerald Priegnitz, Raffaele Salerno e Cosimo Cafueri. Condanna a 9 anni per un quinto, Daniele Moroni. Questi rispondevano di omicidio colposo. Il processo vede imputati sei vertici della multinazionale tedesca, per la strage in cui trovarono la morte sette operai impiegati nello stabilimento di Torino.

“La pena chiesta è troppo bassa. Spero che i giudici l’aumentino. Gli imputati devono pagare per sette vite”. E’ il primo commento di Grazia Rodinò, la mamma di Rosario, uno dei sette operai uccisi nel rogo della Thyssen.

Poco più di tre anni fa, il 6 dicembre 2007 la notte di Torino fu sconvolta dal rogo alla ThyssenKrupp. Una tragedia che costò la vita a sette operai, uno morto subito, gli altri a giorni o settimane di distanza dopo un’agonia terribile anche per i familiari, gli amici e i colleghi delle vittime.

Processo Thyssen, chiesti 16 anni e mezzoultima modifica: 2010-12-18T11:09:59+01:00da vitegabry
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