“Diario operaio”. Il paese dei senza lavoro

I lavoratori “fuori gioco”

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Da molti anni ormai si parla della “fine del lavoro”, quasi che il lavoro fosse un concetto astratto che prescinde dalle persone che lo svolgono. In realtà non è il “lavoro” che finisce: sono i lavoratori che vengono messi fuori gioco. In particolar modo in questi mesi, con la crisi mondiale che morde e che ha già cancellato e continua a cancellare – per restare soltanto al nostro paese – centinaia di migliaia di posti di lavoro. E non soltanto dalle fabbriche,ma anche da aziende del terziario avanzato come l’informatica o le telecomunicazioni.

Rinaldo Gianola, giornalista dell’Unità, ha voluto saperne di più sull’Italia della crisi. Si è messo in viaggio ed è andato a vedere coi suoi occhi cosa sta succedendo nel Belpaese.

È nato così Diario operaio, edito da Ediesse, un’inchiesta sulle condizioni del lavoro in Italia che a ogni tappa gli ha permesso di disegnare la carta geografica di una crisi che colpisce il Sud, ma che non risparmia le ricche aree del Nord.

“Un’inchiesta coraggiosa che rompe il silenzio sul dramma sociale del paese” la definisce il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. Dal Sulcis a Termini Imerese, da Pomigliano d’Arco a Porto Marghera, dal distretto del divano in Puglia alle acciaierie di Piombino, dall’Emilia Romagna al prospero Nord Est, passando per Arcore e la Brianza, non si fa distinzione: le prime vittime della crisi sono, come al solito, i lavoratori.

Cambiano gli scenari e le ambientazioni ma il copione e i protagonisti sono sempre gli stessi: le aziende chiudono, scattano i licenziamenti, la cassa integrazione (per i più “fortunati”); i lavoratori si mobilitano, organizzano presìdi e proteste, salgono sui tetti delle fabbriche e fanno scioperi della fame. Resta saldo, per fortuna, il senso di solidarietà e di unità che permette di lottare insieme.Ma i numeri dei licenziati, dei cassintegrati, dei senza lavoro sono inesorabili: leggerli è come sgranare un drammatico rosario.

“Diario operaio”. Il paese dei senza lavoroultima modifica: 2010-07-01T09:26:45+02:00da vitegabry
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