Archivi giornalieri: 24 marzo 2010

Arcipelaghi

Editore: Ipotesi Cinema Sire
Produzione: Ipotesi Cinema Sire
Data di registrazione: 1999
Comune: Ovodda
Tipologia: film
Argomento: storia e tradizioni
Lingua: italiano, sardo
Sottotitoli: inglese
Descrizione: Un bambino assiste involontariamente a un furto di cavalli in un ovile e viene barbaramente ucciso. Dopo avere inutilmente atteso giustizia, la madre decide di affidare a un altro figlio, anch’esso poco più che un bambino, l’atroce compito di vendicare il fratello durante lo svolgimento di una festa nel paese. I concetti di onore, famiglia, rispetto, omertà, giustizia e vendetta si intrecciano in una Sardegna vigile e silenziosa.

Editore: RAI Sardegna

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Titolo: Passaggi di Tempo : n. 14
Autore:
Mocco Roberta
Regia: Mocco Roberta
Tecnico audio: Casti Simone, Zurru Davide
Interventi: Columbu Michele, Farenzana Stefano, Granara Nino, Jarzombek Katharina
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Editore: RAI Sardegna
Data di registrazione: 2010/01/31
Data di trasmissione: 2010/01/31
Emittente:
Radio RAI Sardegna
Programma: Passaggi di Tempo
Raccolta: Archivio Rai
Descrizione: Passaggi di tempo è nel 1965: l’isola attende con fiducia i primi frutti del piano di Rinascita. Ma nei paesi dell’interno la miseria è tanta e c’è chi non può aspettare. A Ollolai, il sindaco Michele Columbu chiede interventi straordinari per fronteggiare il malessere ma non ottiene risposta. Decide così di intraprendere la sua personale protesta contro il silenzio delle istituzioni mettendosi in marcia per la Sardegna, a piedi. Il ‘sindaco maratoneta’ diventa il simbolo di una resistenza silenziosa all’indifferenza mostrata dalle autorità. Columbu oggi ha 96 anni e in un’intervista riflette sull’attualità di quella protesta clamorosa, ricorda il suo incontro con Emilio Lussu e ragiona su cosa significhi oggi il concetto di autonomia. Nel 1965, nel Sulcis spira già vento di crisi per le storiche miniere di carbone. Di lì a qualche anno chiuderà i battenti Serbariu. Ci si interroga su quale futuro garantire ai tanti minatori che traggono dal sottosuolo la propria fonte di reddito. Lo sviluppo economico e sociale del territorio è un problema aperto ancora oggi, ché ancora si attende le riconversione a fini turistici e culturali dei vecchi siti dismessi. In un’intervista al commissario straordinario del consorzio del Parco geominerario Nino Granara, Passaggi di Tempo prova a ragionare sul perché, a quasi dieci anni dalla sua istituzione, il Geoparco non abbia centrato l’obiettivo di produrre lo sviluppo promesso. Dalla Germania, l’esempio concreto di come una regione ricca di edifici minerari dismessi abbia saputo conquistare sul campo – attraverso una sapiente opera di riconversione del territorio- il titolo di Capitale europea della cultura. La rubrica del Controgiornale propone “Se qualche volta canta”, riflessione sull’asprezza del vivere sottoterra. Cosa significhi lavorare nel sottosuolo nel 2010, Pdt lo chiede a Stefano Farenzana, giovane ingegnere della Carbosulcis che ogni giorno scende nei pozzi un tempo frequentati da minatori con piccone.

Certificati medici on line

A rischio un milione di certificati al mese

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Come chiesto dal Ministro della Funzione Pubblica e dell’Innovazione, Renato Brunetta, i medici dovranno inviare i certificati di malattia per i dipendenti pubblici che si assentano dal lavoro soltanto per via telematica.

Il 19 marzo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto Brunetta che prevede, inoltre, per chi non rispetta quest’obbligo, un illecito disciplinare che in caso di reiterazione “comporta l’applicazione della sanzione del licenziamento”. E’ quanto si legge nella circolare 1/2010 del dipartimento per la digitalizzazione e l’innovazione appena pubblicata secondo la quale per il medico inadempiente è prevista la decadenza della convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale.

In poche parole tra qualche giorno il percorso dei certificati medici per malattia dovrebbe essere questo: il medico o la struttura sanitaria competente inviano il certificato direttamente all’Inps che, a sua volta, lo invia all’amministrazione di appartenenza del dipendente pubblico ammalato. E tutto deve viaggiare rigorosamente in rete. I medici hanno 3 mesi di tempo per abituarsi all’idea, cioè in questi 3 mesi potranno continuare a rilasciare, secondo le modalità attualmente vigenti, certificati cartacei. A luglio è previsto un collaudo generale del sistema.

Ma i medici di famiglia non sono d’accordo con le nuove disposizioni. “Dal 3 aprile i medici di famiglia italiani potrebbero non essere più in grado di garantire la certificazione per malattia per almeno un milione di lavoratori dipendenti pubblici e privati ogni mese se non si troverà una soluzione per dare una corretta interpretazione alla nuova normativa sulle certificazioni on line”. E’ quanto dichiara il segretario nazionale della FIMMG – Federazione italiana medici di famiglia, che stamattina ha inviato una lettera ai quasi 30mila iscritti della Federazione per esprimere la sua preoccupazione. “E’ quanto succederà – spiega Milillo – se nell’incontro previsto tra FNOMCeO , Ministero della Salute, INPS e Ministero della Funzione Pubblica, non si troverà la soluzione per l’interpretazione del decreto,  sulla definizione delle modalità tecniche per la predisposizione e l’invio telematico dei dati delle certificazioni di malattia al SAC (il sistema di accoglienza centrale ossia l’infrastruttura tecnologica del Ministero dell’economia e delle finanze che consente la ricezione dei dati delle ricette mediche e dei certificati di malattia trasmessi in via telematica dagli utenti)”.

“La nostra Federazione – prosegue Milillo – nell’interesse primario della tutela della salute dei cittadini e della sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale, ha sempre sostenuto i percorsi di innovazione, in particolare dell’informatizzazione e della messa in rete dei propri medici con tutti gli attori del servizio sanitario. Non è possibile però chiedere ai medici di fare ciò che le nuove disposizioni di legge vietano pena l’esposizione a gravi sanzioni civili e penali, in particolare le certificazioni per malattie brevi, che molto risentono del rapporto di fiducia e della conoscenza dei problemi di salute del paziente, spesso in assenza di segni e sintomi obiettivabili. Neppure possiamo ipotizzare che, conoscendo i ritardi e le carenze del sistema informativo nazionale, in tempi brevi e con propri mezzi i medici di famiglia italiani possano essere messi in grado di dare attuazione pratica a quanto disposto dal decreto in oggetto.” “Il 27 marzo – conclude Milillo – il Consiglio nazionale della FIMMG valuterà le azioni da mettere in atto a tutela dei medici e dei lavoratori assistiti”.

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