POLITICA

Bersani: “Berlusconi al tramonto, vinceremo”

La sinistra in piazza? Per Berlusconi si tratta soltanto di “un’ammucchiata grottesca”. Alle 14 a Piazza del Popolo (Roma) è cominciata la manifestazione indetta dal Pd per chiedere il rispetto delle regole democratiche e della Costituzione. Grande attesa per ildiscorso di Di Pietro, il Pd temeva che lanciasse accuse a Giorgio Napolitano per aver firmato il decreto salvaliste e invece l’unico vero insulto è rivolto a Berlusconi: “piduista”. “Da oggi in poi”, ha detto il leader dell’Italia dei Valori, “il nostro unico obiettivo sarà liberare il Paese”. Nonostante i radicali abbiano deciso di non aderire, dal palco tra i primi a parlare è stata Emma Bonino: “Siamo cittadini e non sudditi, tra le forze politiche non ci siano steccati”. L’appello all’unità della candidata alla Regione Lazio viene raccolto anche da Di Pietro, Ferrero e Vendola, ma non esplicitamente da Bersani. Per Pierferdinando Casini, che non ha aderito alla mobilitazione, “la piazza ricorda l’Ulivo” e deplora i cartelli anti-Napolitano esibiti da alcuni attivisti del popolo viola. Paolo Ferrero ha ricordato i 3 milioni di migranti che “lavorano con noi ma non possono votare” e ha lanciato un referendum per ribadire no al nucleare, sì all’acqua pubblica e per abolire la nuova legge che aggira l’art. 18. Ovazione per Nichi Vendola. Ha chiuso Pier Luigi Bersani che ha ripetuto più volte la parola “lavoro”, “il vero problema di questo Paese”.  Se Bonino, Ferrero, Vendola e Di Pietro hanno esortato all’unione delle forze per battere Berlusconi, il segretario del Pd sorvola sull’argomento ed esorta la folla ad avere fiducia nel cambiamento e nella fine dell’era berlusconiana senza che Berlusconi diventi una ossessione: “Andremo a vincere, costruiremo l’Italia del futuro”. Un’Italia fondata su parole d’ordine come “onestà, regole, civismo, lavoro”. Ha promesso, poi, di lottare per cambiare la legge elettorale “che porta ad eleggere deputati già nominati” attraverso le liste compilate dai segretari dei partiti. Il popolo viola, che ha accettato con entusiasmo di scendere in piazza questa volta dando pieno spazio ai partiti, avrebbe voluto che tra gli oratori ci fosse anche Michele Santoro. Al posto suo interverrà Riccardo Iacona, per dare voce ai timori dei giornalisti imbavagliati dalla decisione della Rai di eliminare i talk show durante il periodo elettorale. Preoccupazione che si aggiunge alle rivelazioni dell’inchiesta di Trani su presunte indebite pressioni di Berlusconi nei confronti di Augusto Minzolini e un membro dell’Agcom, per chiedere di spazzare via Santoro dai palinsensti. E il ministro della Giustizia Angelino Alfano manda gli ispettori a Trani per verificare la liceità delle indagini, per capire se le intercettazioni che coinvolgono il premier abbiano una fondatezza, e se la Procura è competente dal punto di vista territoriale.