Archivi giornalieri: 21 luglio 2023

Pensione lavoratori marittimi: la sentenza della Corte Costituzionale

Pensione lavoratori marittimi: la sentenza della Corte Costituzionale

Le istruzioni per l’applicazione della sentenza sul calcolo della pensione dei marittimi con contribuzione aggiuntiva.

Pubblicazione: 21 luglio 2023

La Corte Costituzionale, con la sentenza 7 novembre 2022, n. 224, si è espressa in merito alle modalità di calcolo della pensione di lavoratori marittimi e ha dichiarato la parziale illegittimità delle norme che attualmente non consentono a questi soggetti di calcolare la pensione escludendo dal computo il prolungamento contributivo, nel caso in cui ne derivi un risultato sfavorevole per l’interessato.

La circolare INPS 20 luglio 2023, n. 66, condivisa con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, fornisce le istruzioni amministrative per l’applicazione della sentenza sul calcolo dei trattamenti pensionistici di vecchiaia e anzianità dei marittimi.

Nella circolare sono illustrate, quindi, le tipologie di pensioni interessate dalla rideterminazione della retribuzione pensionabile per periodi di prolungamento oggetto di neutralizzazione e vengono precisate le modalità di ricalcolo e ricostituzione delle pensioni.

Per l’applicazione della neutralizzazione ai trattamenti pensionistici già in essere, che possono essere riliquidati nei limiti dei termini di prescrizione e decadenza, occorre presentare una domanda.

La circolare riporta infine le indicazioni sul contenzioso amministrativo e giudiziario e sui presupposti per il riesame in autotutela da parte delle sedi INPS.

Employment Outlook 2023

Employment Outlook 2023

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Segnalazione da Direzione Contrattazione 1

L’Ocse ha pubblicato l’edizione annuale dell’Employment Outlook 2023. La ripresa del mercato del lavoro dopo il COVID 19 è stata forte, ma ha perso slancio tra 2022 e inizio 2023 in un generale contesto di rallentamento economico. A maggio 2023, il tasso di disoccupazione OCSE era sceso al 4,8%, un livello che non si vedeva da decenni, mentre il tasso di disoccupazione in Italia è sceso al 7,6%, due punti percentuali in meno rispetto a prima del COVID-19, ma ancora significativamente sopra la media OCSE del 4,8%. Anche l’occupazione totale è aumentata nell’ultimo anno, con un incremento dell’1,7% a maggio 2023 rispetto a maggio 2022. Tuttavia, il tasso di occupazione italiano rimane ben al di sotto della media OCSE (61% contro 69,9% nel 1° trimestre 2023). Secondo le proiezioni dell’Employment Outlook, nei prossimi due anni il mercato del lavoro rimarrà sostanzialmente stabile, con una crescita dell’occupazione totale inferiore all’1% sia nel 2023 che nel 2024. Le politiche attive del mercato del lavoro sono un pilastro fondamentale del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Se l’obiettivo iniziale di persone in cerca di lavoro da prendere in carico è stato raggiunto, è ora essenziale garantire un sostegno effettivo ed adeguato in tutte le regioni e rafforzare la verifica dei percorsi formativi adeguati. Per quanto riguarda i salari, l’Italia sperimenta un calo dei salari reali maggiore rispetto ad altre nazioni, come rivelato dall’Employment Outlook. Sebbene il mercato del lavoro italiano stia migliorando in termini di partecipazione, rimane ancora distante dalle medie Ocse, registrando tra l’altro uno dei tassi di sottoccupazione più elevati. Il recente aumento dell’inflazione, innescato in parte dall’aggressione russa all’Ucraina, non ha trovato corrispondenza in un aumento dei salari nominali. Di conseguenza, i salari reali sono diminuiti in quasi tutti i paesi Ocse, con un declino più marcato in Italia. Alla fine del 2022, i salari reali italiani erano diminuiti del 7,5% rispetto al periodo pre-pandemico, contro una media Ocse del 2,2%. Il calo del 7,5% riguarda tutti i salari, contrattati e non. Ma Ocse fornisce anche informazioni più precise sulle retribuzioni negoziate. In Italia, i salari fissati dai contratti collettivi sono diminuiti in termini reali di oltre il 6% nel 2022. Altri paesi come la Francia, la Germania, la Spagna e gli Stati Uniti hanno invece registrato decrementi meno significativi o addirittura un aumento. Non sembra che questa tendenza si stia invertendo. Le proiezioni Ocse prevedono che in Italia i salari nominali aumenteranno del 3,7% nel 2023 e del 3,5% nel 2024, mentre l’inflazione dovrebbe raggiungere il 6,4% nel 2023 e il 3% nel 2024.

Prezzi al consumo – giugno 2023

Prezzi al consumo – giugno 2023

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Segnalazione da UO Studi e analisi compatibilità

Nel mese di giugno 2023, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri una variazione nulla su base mensile e un aumento del 6,4% su base annua, da +7,6% nel mese precedente. La decelerazione del tasso di inflazione si deve ancora, in prima battuta, al rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +20,3% a +8,4%) e, in misura minore, degli Alimentari lavorati (da +13,2% a +11,5%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +5,6% a +4,7%) e dalla flessione più marcata degli Energetici regolamentati (da -28,5% a -29,0%). Per contro, un sostegno alla dinamica dell’indice generale deriva dai rialzi dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +8,8% a +9,4%). L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rallenta ulteriormente (da +6,0% a +5,6%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +6,2% registrato a maggio a +5,8%). Si attenua la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +9,3% a +7,5%) e, in misura minore, quella dei servizi (da +4,6% a +4,5%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni a -3,0 punti percentuali, da -4,7 di maggio. L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,6% per l’indice generale e a +4,9% per la componente di fondo. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,1% su base mensile e del 6,7% su base annua (in netta decelerazione da +8,0% di maggio). Nel secondo trimestre 2023 l’impatto dell’inflazione, misurata dall’IPCA, è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa rispetto a quelle con livelli di spesa più elevati (+9,4% e +7,1% rispettivamente). Tuttavia, rispetto al trimestre precedente, il rallentamento dell’inflazione è più marcato per il primo dei due gruppi.

 

L’ Angioy e la marcia verso Cagliari, la sua fine di un sogno…

L’Angioy e la marcia verso Cagliari, la sua fine e la fine di un sogno…

di Francesco Casula

Il 2 Giugno 1796 l’alternos si dirige verso Cagliari, accompagnato da gran seguito di dragoni, amici e miliziani: nel Logudoro si ripetono le scene di consenso entusiastico dell’anno precedente. A Semestene però ebbe una comunicazione da Bosa circa i preparativi che erano in atto per fronteggiare ogni sua mossa e a San Leonardo, “fatta sequestrare la posta diretta a Sassari, ebbe conferma delle misure che venivano prese contro di lui”(7).
Difatti a Macomer popolani armati e sobillati da ricchi proprietari cercarono di impedirgli il passaggio, sicché egli dovette entrare con la forza. Poiché anche Bortigali gli si mostrava ostile, si diresse verso Santu Lussurgiu e l’8 Giugno giunse in vista di Oristano.
Nella capitale la notizia che un esercito si avvicinava spaventò il viceré che radunò gli Stamenti. Tutti furono contro l’Angioy: anche quelli che erano stati suoi partigiani come il Pintor, il Cabras, il Sulis. Ahimè ritornati subito sotto le grandi ali del potere in cambio di prebende e uffici. Sardi ancora una volta pocos, locos y male unidos: l’antica maledizione della divisione pesa ancora su di loro. Questa volta per qualche piatto di lenticchie. Così il generoso tentativo dell’Angioy si scontra con gli interessi di pochi: fu rimosso dalla carica di Alternos, si posero 1.500 lire di taglia sulla sua testa e da leader prestigioso e carismatico, impegnato nella lotta antifeudale, per i diritti dei popoli e, in prospettiva nella costruzione in uno stato sardo repubblicano e indipendente, divenne un volgare “ricercato”.
Occorre infatti dire e sostenere con chiarezza che l’Angioy aveva in testa – come risulta dal suo Memoriale (8) – non solo la pura e semplice abolizione del feudalesimo ma una nuova prospettiva istituzionale: la trasformazione dell’antico Parlamento in Assemblea Costituente e uno stato sardo indipendente che “doveva comporsi di quattro dipartimenti (Sassari, Oristano, Cagliari e Orani) suddivisi a loro volta in cantoni ricalcanti le micro-regioni storiche dell’Isola” (9) .

Note Bibliografiche
7. Lorenzo e Vittoria Del Piano, Giovanni Maria Angioy e il periodo rivoluzionario 1793-1812, op. cit
8. II testo integrale in francese del memoriale angioiano, con il titolo Mémoire sur la Sardaigne, si trova in La Sardegna di Carlo Felice e il problema della terra, a cura di C. Sole, Cagliari, 1967, sp. pp. 181-182. Di esso ave¬va già fornito un sunto J. F. Mimaut, Hrstoire de Sardaigne ou la Sardaigne ancienne et moderne considérée dans ses loìs, sa topographìe, ses productìons et sa moeurs, t. II, Paris, 1825, pp. 248-253. Tradotto in italiano si può leggere in A. Boi, Giommaria Angioy alla luce di nuovi documenti, Sassari, 1925 (v. sp. p. 80).
9. Antonello Mattone, Le radici dell’autonomia. Civiltà locale ed istituzioni giuridiche dal Medioevo allo Statuto speciale, in La Sardegna cit., 2, pp. 19-20; v, anche La Sardegna di Carlo Felice cit., pp. 194-196; C. Ghisalberti, Le costituzioni «giacobine» 1796-1799, Milano, 1973

Integrazione salariale per “eventi meteo” temperature elevate: indicazioni

Integrazione salariale per “eventi meteo” temperature elevate: indicazioni

È possibile ricorrere al trattamento di integrazione salariale con la causale “eventi meteo” quando le temperature superano i 35° centigradi.

Pubblicazione: 21 luglio 2023

L’Istituto, con il messaggio 20 luglio 2023, n. 2729, riassume le indicazioni per i casi di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa conseguenti alle temperature elevate e il ricorso al trattamento di integrazione salariale con la causale “eventi meteo”, quando le temperature risultino superiori a 35° centigradi.

Va, ricordato che anche temperature inferiori a 35° centigradi possono determinare l’accoglimento della domanda di accesso al trattamento ordinario, qualora entri in considerazione la valutazione anche della temperatura “percepita”, che è più elevata di quella reale.

Infatti, anche temperature inferiori ai 35 gradi possono essere idonee a dare titolo al trattamento di integrazione salariale, se le relative attività sono svolte in luoghi che non possono essere protetti dal sole o se comportano l’utilizzo di materiali o in presenza di lavorazioni che non sopportano il forte calore. La valutazione, dunque, non deve fare riferimento solo alla temperatura ma anche alla tipologia di attività svolta e alle condizioni nelle quali si trovano ad operare i lavoratori.

Il messaggio ricorda, inoltre, che il trattamento di integrazione salariale è riconoscibile in tutti i casi in cui il datore di lavoro, su indicazione del responsabile della sicurezza dell’azienda, disponga la sospensione/riduzione delle attività in quanto sussistono rischi o pericoli per la sicurezza e la salute dei lavoratori, purché le cause che hanno determinato detta sospensione/riduzione non siano imputabili al medesimo datore di lavoro o ai lavoratori

Osservatorio sul precariato: i dati di aprile 2023

 

 
 

Osservatorio sul precariato: i dati di aprile 2023

I dati mensili su assunzioni, variazioni contrattuali, cessazioni e lavoro occasionale.

Pubblicazione: 21 luglio 2023

Sono stati pubblicati i dati di aprile 2023 dell’Osservatorio sul precariato. Complessivamente, le assunzioni nel settore privato nei primi quattro mesi del 2023 sono state 2.650.621, sostanzialmente stabili rispetto allo stesso periodo del 2022 (+0,7%).

LA DINAMICA DEI FLUSSI

Le trasformazioni a tempo indeterminato sono state 280.866, in netto aumento rispetto allo stesso periodo del 2022 (+11%). Per le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo si registra una flessione (-17%) rispetto all’anno precedente.

Le cessazioni nel primo quadrimestre sono state 2.036.309, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-3%).

IL LAVORO OCCASIONALE

Il numero dei lavoratori impiegati con Contratti di Prestazione Occasionale (CPO) ad aprile 2023 si attesta sulle 16.282 unità, in aumento del 9% rispetto allo stesso mese del 2022; l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 239 euro.

I lavoratori pagati con i titoli del Libretto Famiglia (LF) risultano 12.478, in diminuzione del 3% rispetto ad aprile 2022; l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 176 euro

Pensionati: il cedolino di pensione di agosto 2023

 

 
 

Pensionati: il cedolino di pensione di agosto 2023

Il documento consente di verificare l’importo erogato ogni mese dall’INPS e di conoscere le ragioni per cui può variare.

Pubblicazione: 20 luglio 2023

Il cedolino della pensione, accessibile tramite servizio online, è il documento che consente ai pensionati di verificare l’importo erogato ogni mese dall’INPS e di conoscere le ragioni per cui tale importo può variare.

Si riportano di seguito le principali informazioni sul cedolino della pensione di agosto 2023.

LA DATA DI PAGAMENTO

Si comunica che per il mese di agosto 2023 il pagamento avverrà con valuta 1° agosto. 

VERIFICA DELLE PENSIONI DEI RESIDENTI IN ITALIA CON LE INFORMAZIONI REDDITUALI RELATIVE ALL’ANNO DI IMPOSTA 2020, DICHIARATI NELL’ANNO 2021

Nel mese di luglio 2023 l’INPS ha avviato la verifica a consuntivo delle prestazioni collegate al reddito ed erogate in via provvisoria negli anni 2020 e 2021.

In caso di variazione dell’importo mensile della pensione, nel mese di agosto 2023 viene posta in pagamento la rata di pensione aggiornata

I crediti a titolo di arretrati di importo fino a 500,00 euro lordi saranno pagati sulla mensilità di agosto.

Il recupero con trattenuta su pensione delle somme eventualmente erogate in eccesso avverrà a partire dal mese di ottobre 2023.

I soggetti interessati sono stati avvisati con comunicazione dedicata.

Sulla rata di agosto 2023 viene anche avviato il recupero per incumulabilità dei redditi delle pensioni ai superstiti della gestione pubblica.

TRATTENUTE FISCALI: ADDIZIONALI REGIONALI E COMUNALI, CONGUAGLIO 2022 E TASSAZIONE 2023

Per quanto riguarda le prestazioni fiscalmente imponibili, sul rateo di pensione di agosto, oltre all’ IRPEF mensile, vengono trattenute le addizionali regionali e comunali relative al 2022.

Si ricorda che queste trattenute sono effettuate in 11 rate nell’anno successivo a quello cui si riferiscono.  Continua ad essere applicata anche la trattenuta per addizionale comunale in acconto per il 2023, avviata a marzo, che proseguirà fino a novembre 2023.

Prosegue, inoltre, sul rateo di pensione del mese di agosto, il recupero delle ritenute IRPEF relative all’anno 2022 laddove le stesse siano state effettuate in misura inferiore rispetto a quanto dovuto su base annua.

Infatti, nel caso di pensionati con importo annuo complessivo dei trattamenti pensionistici fino a 18mila euro, per   i quali il ricalcolo dell’IRPEF ha determinato un conguaglio a debito di importo superiore a 100 euro, la rateazione viene estesa fino alla mensilità di novembre (articolo 38, comma 7, legge 122/2010).

Per i redditi di pensione annui di importo superiore a 18mila euro e per quelli di importo inferiore a 18mila euro con debito inferiore a 100 euro il debito d’imposta è stato applicato sulle prestazioni in pagamento alla data del 1° marzo, con azzeramento delle cedole laddove le imposte corrispondenti siano risultate pari o superiori alle relative capienze.

Le somme conguagliate sono state certificate nella Certificazione Unica 2023.

ASSISTENZA FISCALE: CONGUAGLI DA MODELLO 730/2023

Nel mese di agosto vengono effettuate le operazioni di abbinamento delle risultanze contabili di cui ai modelli 730 per i pensionati/contribuenti che abbiano optato per INPS quale sostituto di imposta ed i cui flussi siano pervenuti da Agenzia delle Entrate entro la data del 30 giugno u.s. 

Sul rateo di pensione di agosto si procede: 

  • al rimborso dell’importo a credito del contribuente;
  • alla trattenuta, in caso di conguaglio a debito del contribuente. Si ricorda che la eventuale rateazione degli importi a debito risultanti dalla dichiarazione dei redditi deve obbligatoriamente concludersi entro il mese di novembre p.v. per cui, qualora la risultanza contabile sia stata ricevuta dall’Istituto nei mesi successivi a quello di giugno non sarà possibile garantire il numero di rate scelto dal dichiarante per il versamento dei debiti d’imposta.

Si ricorda, infine, che i contribuenti muniti delle credenziali necessarie che hanno indicato l’INPS quale sostituto d’imposta per l’effettuazione dei conguagli del modello 730/2023, possono verificare le risultanze contabili della dichiarazione ed i relativi esiti attraverso il servizio on line: Assistenza fiscale (730/4): servizi al cittadino e disponibile anche nella app “INPS mobile”

Sentenza n. 130 del 23/6/2023 Impiego pubblico – corresponsione trattamenti di fine servizio – incostituzionalità differimento

Sentenza n. 130 del 23/6/2023 Impiego pubblico – corresponsione trattamenti di fine servizio – incostituzionalità differimento

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Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale

La Corte costituzionale ha dichiarato fondata la questione di legittimità costituzionale sulla disparità di trattamento fra TFR e TFS sollevata dal TAR Lazio da un Dirigente della Polizia che ha chiesto il riconoscimento del TFS senza dilazioni e rateizzazioni, ritenendo che il pagamento rateale possa ledere l’art. 36 della Costituzione. Con la pronuncia in esame la Corte Costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità del differimento della corresponsione dei trattamenti di fine servizio componente integrante della retribuzione, spettanti ai dipendenti pubblici cessati dall’impiego per raggiunti limiti di età o di servizio, poiché in contrasto con il principio della giusta retribuzione. Il principio della giusta retribuzione, infatti, “si sostanzia non solamente nella congruità dell’ammontare corrisposto, ma anche nella tempestività della erogazione”. La Corte però riconosce di non potere “allo stato, porre rimedio, posto che il quomodo delle soluzioni attinge alla discrezionalità del legislatore”, aggiungendo poi che il legislatore dovrebbe formulare “una soluzione che, in ossequio ai richiamati principi di adeguatezza della retribuzione, di ragionevolezza e proporzionalità, si sviluppi muovendo dai trattamenti meno elevati per estendersi via via agli altri”. Spetterà al legislatore individuare “i mezzi e le modalità di attuazione di un intervento riformatore che tenga conto anche degli impegni assunti nell’ambito della precedente programmazione economico-finanziaria”.

COMUNICATO CONGIUNTO Aran – Ministero dell’Interno Modalità di riscossione dei contributi dovuti dagli Enti locali non beneficiari di trasferimenti da parte del Ministero dell’Interno all’Aran per l’anno 2023 (D.M. 27 novembre 2013)

COMUNICATO CONGIUNTO Aran – Ministero dell’Interno Modalità di riscossione dei contributi dovuti dagli Enti locali non beneficiari di trasferimenti da parte del Ministero dell’Interno all’Aran per l’anno 2023 (D.M. 27 novembre 2013)

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Il presente comunicato viene diramato congiuntamente dall’Aran e dal Ministero dell’Interno in attuazione di quanto previsto dall’articolo 46, comma 8 del decreto legislativo n. 165/2001, nonché dal D.M. del 27 novembre 2013, pubblicato sulla G.U. n. 19 del 24 gennaio 2014, che definisce le modalità di riscossione del contributo annuale dovuto all’Aran per l’attività di contrattazione ed assistenza dagli Enti locali.

Al riguardo, si fa presente che il contributo annuale per l’anno 2023 dovuto dagli Enti locali non beneficiari di trasferimenti da parte del Ministero dell’Interno, sarà richiesto direttamente dall’ARAN ai singoli Enti con un avviso di pagamento “PagoPA” spedito dall’indirizzo pec serviziopa@pec.infogroup.it alla pec istituzionale di ogni singola Amministrazione, come già anticipato nella nota prot.n. 5385 del 12/07/2023 (in allegato elenco degli Enti tenuti al versamento).

Per una fattiva collaborazione istituzionale, si chiede, pertanto, di provvedere al pagamento del contributo dovuto alla scrivente Agenzia per l’anno 2023 esclusivamente utilizzando la procedura PagoPA.

Si segnala, inoltre, che, eventuali chiarimenti in ordine alla quantificazione dell’importo del contributo dovuto – pari al prodotto del contributo annuale per singolo dipendente (€ 3,10) per il numero complessivo dei dipendente in servizio al 31 dicembre 2021 (dato estratto dall’ultimo conto annuale pubblicato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze) – potranno essere richiesti direttamente a questa Agenzia al seguente indirizzo di posta elettronica: riscossionecontributi@aranagenzia.it

Sottoscritta l’ipotesi di CCNL relativo al personale del comparto Sanità – Sezione del personale del ruolo della Ricerca Sanitaria 2019/21

Sottoscritta l’ipotesi di CCNL relativo al personale del comparto Sanità – Sezione del personale del ruolo della Ricerca Sanitaria 2019/21

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Aran e Organizzazioni sindacali hanno sottoscritto oggi 19 luglio 2023 alle ore 11.40 l’ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale del comparto Sanità, sezione del personale del ruolo della ricerca sanitaria e delle attività di supporto alla ricerca sanitaria per il triennio 2019-2021.

La firma di tale ipotesi di CCNL costituisce un risultato importante poiché consente agli Istituti di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico ed agli Istituti Zooprofilattici Sperimentali da un lato di proseguire sull’attuazione della riforma già prevista dall’art. 1, commi da 422 a 434, della legge n. 205/2017 (legge di bilancio per il 2018) e dall’altro di avviare il percorso attuativo del D. Lgs. 23.12.2022, n. 200 che prevede, fra l’altro, la riduzione dei tempi per l’eventuale inquadramento di tale personale a tempo indeterminato nei ruoli del Servizio Sanitario Nazionale secondo le modalità predefinite nel medesimo decreto.

Con il presente CCNL, nell’ambito del relativo ruolo istituito dalla legge citata, sono stati mantenuti i precedenti profili professionali di ricercatore sanitario e di collaboratore professionale di ricerca sanitaria, e sono stati introdotti istituti contrattuali quali gli incarichi e, per il profilo di collaboratore professionale di ricerca sanitaria, i differenziali economici di professionalità.

Sono inoltre stati disciplinati alcuni aspetti del rapporto di lavoro del personale appartenente ai due profili sopra detti, tenendo conto delle sue specificità, quali ad esempio la tipologia e la costituzione del rapporto di lavoro, l’orario di lavoro e la valutazione.

Per quanto attiene al trattamento economico, sono state definite, per ciascuno dei due profili, specifici percorsi di carriera attraverso l’istituto degli incarichi che responsabilizza maggiormente il personale nella ricerca, gestione, supervisione e governo di tutti gli aspetti della ricerca stessa, ivi compresi gli aspetti economico-finanziari; in prima applicazione, per il ricercatore sanitario, le fasce economiche già maturate sono trasposte in incarico. Per il collaboratore professionale di ricerca sanitaria, le fasce economiche sono mantenute a titolo di differenziale economico di professionalità i differenziali economici di professionalità per seguire poi la dinamica di quanto già delineato per il comparto sanità. E’ stata infine introdotta una ulteriore innovazione prevedendo un limite finanziario p

San Lorenzo da Brindisi

 

San Lorenzo da Brindisi


San Lorenzo da Brindisi

autore: Oronzo Tiso anno: 1748 titolo: Gloria del beato Lorenzo da Brindisi luogo: Chiesa di Santa Maria degli Angeli, Brindisi
Nome: San Lorenzo da Brindisi
Titolo: Sacerdote e dottore della Chiesa
Nascita: 22 luglio 1559
Morte: 22 luglio 1619
Ricorrenza: 21 luglio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Patrono di:
Brindisi
Beatificazione:
1 giugno 1783, Roma , papa Pio VI
Canonizzazione:
8 dicembre 1881, Roma , papa Leone XIII
San Lorenzo da Brindisi fu religioso francescano. Uomo singolare per intelligenza, seppe compiere le più belle opere per la gloria di Dio ed il bene delle anime. Compì i suoi studi nel convento di Verona, dove si distinse per pietà e scienza; in breve tempo riuscì riuscì ad apprendere la lingua greca, ebraica, francese, spagnola e tedesca così bene da saper predicare in tutte queste lingue.

Sebbene godesse dell’universale stima il nostro Santo praticò sempre l’umiltà, aiutato in ciò dalle frequenti mortificazioni. Digiunava molto spesso, camminava a piedi nudi ed a capo scoperto: meditava continuamente, pregava e predicava ai poveri la Buona Novella. A Vienna ed a Praga aprì conventi del suo ordine.

Vide in spirito l’assalto dei musulmani a Vienna, per la cui difesa osservò il digiuno di un giorno e celebrò la S. Messa. Dopo, montato a cavallo e tenendo il Crocifisso in mano, levò alto il grido: “Avanti! Dio lo vuole, Dio è con noi!” E la vittoria fu dei Cristiani. Nel convento francescano della città di Innsbruck si conserva ancora oggi il Crocifisso che ostentava S. Lorenzo.

Esemplare in tutto, fu eletto Ministro Generale. Oltre alla buona riputazione che godeva presso i re, godeva pure il favore e la fiducia del Papa, che lo volle inviare quale legato in Spagna, presso il re Filippo III. Ma appena giunto, S. Lorenzo fu colto da una grave malattia, per cui morì nel Signore il 22 luglio 1619.

Venne beatificato nel 1783 da papa Pio VI e nel 1881 fu canonizzato da papa Leone XIII.

Nel 1959 venne proclamato dottore della chiesa, col titolo di doctor apostolicus, da papa Giovanni XXIII. È oggi patrono di Brindisi e di numerose altre città e paesi.

È ricordato anche per la sua straordinaria conoscenza della Bibbia nelle tre lingue originali e per la sua fede eucaristica.

PRATICA. Siamo ubbidienti a tutte le leggi della Chiesa.

PREGHIERA. Fa, te ne preghiamo, o Dio onnipotente, che questa solennità del tuo beato Lorenzo accresca la nostra devozione e ci assicuri la salvezza.

MARTIROLOGIO ROMANO. San Lorenzo da Brindisi, sacerdote e dottore della Chiesa: entrato nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, svolse instancabilmente nelle regioni d’Europa il ministero della predicazione; esercitò ogni compito in semplicità e umiltà nel difendere la Chiesa contro gli infedeli, nel riconciliare tra loro i potenti in guerra, nel curare il governo del suo Ordine. Il 22 luglio morì a Lisbona in Portogallo.