Archivi giornalieri: 22 luglio 2023

Come gli storici valutano l’Angioy

Come gli storici valutano l’Angioy

 

di Francesco Casula

Dionigi Scano nella prefazione a Scritti inediti, (Gallizzi editori), nel secondo capitolo dedicato a Don Maria Angioy e i suoi tempi, oltre che esprimere lui stesso dei giudizi:Dei personaggi che parteciparono alle movimentate vicende della Sardegna nell’ultimo decennio del XVIII secolo, il più discusso è stato ed è tuttora il giudice della Reale Udienza Don Giommaria Angioi o meglio Angioy secondo la grafia originaria”, riporta tutta una serie di valutazioni di altri storici, sardi, italiani e stranieri.
Eccoli:
1. “Il primo a scriverne fu Domenico Alberto Azuni (1) con il quale ‘Angioy fu legato d’affettuosa amicizia che, contratta sin da quando ambedue frequentarono le scuole del Collegio Canopoleno di Sassari, si rafforzò ancor più in età matura a Parigi, dove si trovarono ai primi dell’Ottocento, l’Angioy esule e accorato e l’Azuni elevato dal Consolato ad alti uffici.
L’Azuni scrisse dell’opera del suo amico affettuosamente più che imparzialmente presentandolo come il più ardente difensore della nazione sarda e leale servitore del. regio servizio asserendo che nella carica di alternos, affidatagli dal vicerè si comportò saggiamente, ristabilendo nel Capo Settentrionale l’ordine e la sicurezza.
2. Il Sisternes in alcune sue note scritte nel secondo decennio dell’Ottocento e destinate alla regina Maria Teresa, accusa l’Angioy di essersi rivolto alla repubblica francese per l’insurrezione del 1795 e di aver voluto rovesciare il governo monarchico per instaurare un regime repubblicano (2).
3. Il Mimaut esprime sull’Angioy lo stesso giudizio dello Azuni (3).
4. Il poeta Stanislao Caboni, condensa nel breve ambito di un sonetto il suo pensiero sull’Angioy. Eccolo integrale, mentre Dionigi Scano, nell’opera citata ne riporta solo alcuni versi:

GIOVANNI MARIA ANGIOI
E’ questa l’urna che il proscritto serra?
Vo lo spirto evocar che più non mente;
Dímmi : al trono movesti insana guerra,
O agli oppressor d’un popolo fremente?
Ti spinse alto sentire anche d’uom ch’erra
Nel fatal varco o cieca ira impotente ?
Fosti un vile o un Eroe ? La patria terra
T’era, o un poter compro col sangue, in mente?
Cupe mormoran fossa; io vil non fui,
Non traditor, tradito; il cor mi strinse
Della patria, pietà, dei mali sui;

Ma Eroe non pur, ché fermo in mio pensiero
Non prò di man, di cuore, inscio me spinse
Non oltre il Rubicon spinsi il destriero. (4).
5- continua

Note Bibliografiche
1. Domenico Alberto Azuni, Histoire géographique politique et naturelle de la Sardaigne, vol. II. Paris 1802.
2. Pietro Sisternes, Umilissima, confidenziale rassegnata dall’infrascritto alla Real Maestà di Maria Teresa d’Austria d’Este Regina di Sardegna in Archivio Storico Sardo, vol. XXI, pagina 92 e seguenti.
3. J. Francois Mimaut, Histoìre de la Sardaigne ou la Sardaigne ancienne et moderne considerée dans ses lois, sa topographie, ses productions et ses 7noeurs, voi. 11. Paris 1825.
4. Stanislao Caboni, Ritratti poetico-storici d’illustri sardi del sec. XVIII e XIX, editi da Antonio Scano. Cagliari 1937

Santa Maria Maddalena

Santa Maria Maddalena


Santa Maria Maddalena

autore: Guido Reni anno: 1635 titolo: Maddalena Penitente luogo: Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini, Roma
Nome: Santa Maria Maddalena
Titolo: Discepola del Signore
Nascita: 22, Magdala, Israele
Morte: 22 luglio 66, Saint-Maximin-la-Sainte-Baume, Francia
Ricorrenza: 22 luglio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Festa
Maria, soprannominata Maddalena dal castello di Magdala, località situata nella costa occidentale del lago di Tiberiad, ove nacque. Peccò molto nella sua giovinezza, ma illuminata dalla divina grazia pianse i suoi peccati e mutò vita. Liberandola dai “Sette Demoni” Gesù la fece quindi diventare sua discepola.

Santa Maria Maddalena

Sul Calvario sfidò l’ira dei nemici di Gesù, assistette alla morte del suo Maestro, e non s’allontanò se non dopo la sepoltura di Lui. Non vide l’ora che trascorresse il sabato, per correre ad imbalsamare con profumi ed aromi il corpo adorabile di Gesù, e fu la prima ad avere la grazia di vederLo risorto.

La domenica mattina, difatti, sull’albeggiare, Maria corse al sepolcro del Salvatore, ma affacciatasi non vide più nulla. Piena di angoscia, mentre le lacrime cominciavano a scendere, velandole lo sguardo, Maddalena si affacciò e guardò nuovamente: due angeli vestiti di bianco le chiesero: « Donna, perché piangi? ». Ella rispose: «Perché hanno portato via il mio Signore e non so dove l’abbiano messo ». E detto ciò si voltò e vide Gesù in piedi, senza però riconoscerLo. Gesù le disse: « Donna, perché piangi? chi cerchi? ». Ed ella, pensando che fosse l’ortolano, gli disse: « Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai messo ed io lo prenderò ». Gesù le rispose: « Maria? ». Maria si voltò ed esclamò: « Rabbunì ! », che in aramaico vuol dire “Maestro Buono”. Le disse Gesù: « Non mi toccare, perché non sono ancora asceso al Padre mio; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: « Ascendo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro ».

Noli me tangere

titolo Noli me tangere
autore Tiziano anno 1511 circa

Salito Gesù al cielo, Maria Maddalena fu perseguitata e gettata poi su una vecchia nave senza vela e senza remi, venne abbandonata in balia delle onde, ma miracolosamente approdò a Marsiglia. Scelse per dimora una squallida spelonca e quivi visse per trent’anni in penitenza, preghiera, lacrime e digiuno nutrendosi esclusivamente della presenza degli angeli, finché il 22 luglio del 66 s’addormentò nel bacio del Signore e volò in cielo per adorarLo in eterno. Fu sepolta a Saint Maximin-la-Sainte Baume, dove i monaci dell’ordine di San Cassiano vegliano ancora oggi sul suo sepolcro e tomba in alabastro.

PRATICA. Il Signore disse alla Maddalena: « Molto ti è perdonato, perché molto hai amato ». Queste parole divine ispirino anche a noi grande confidenza nella misericordia infinita di Gesù.

PREGHIERA. Deh! Signore, ci venga in aiuto l’intercessione della beata Maria Maddalena per le cui preghiere.

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di santa Maria Maddalena, che, liberata dal Signore da sette demòni, divenne sua discepola, seguendolo fino al monte Calvario, e la mattina di Pasqua meritò di vedere per prima il Salvatore risorto dai morti e portare agli altri discepoli l’annuncio della risurrezione.

PROVERBIO. Santa Maddalena l’acqua se la mena.

ICONOGRAFIA

Nell’iconografia Maria Maddalena è raffigurata principalmente come penitente e eremita, o come donna in abito lungo, talvolta con mantello. Nell’arte Maria Maddalena rispecchia la tradizionale, ma inesatta, identificazione di questo personaggio con la suddetta peccatrice. La sua figura ha ispirato artisti di tutti i tempi e numerose sono le opere di pittura nelle quali è rappresentata per lo più con i lunghi capelli sciolti ed una veste rossa, spesso con l’attributo del vasetto di unguento penitente nel deserto.

Maddalena

titolo Maddalena
autore Tiziano anno 1550-1560
Maria Maddalena penitente

titolo Maria Maddalena penitente
autore Corrado Giaquinto anno 1750 circa

Maddalena è anche un soggetto importante negli episodi della vita di Gesù come nella suggestiva scena del lavaggio dei piedi, in quella della crocifissione e nel “Noli me tangere” della Resurrezione. Quest’ultima famosa locuzione latina proviene dal Vangelo di Giovanni (20, 17), Gesù risorto rivolge a Maria Maddalena; la frase prosegue: nondum enim ascendi ad Patrem meum «infatti non sono ancora salito al Padre mio», ed è interpretata come esortazione di Gesù alla Maddalena a non indagare, toccandolo, se egli dopo la risurrezione avesse ancora un corpo reale giacché, non essendo ancora risalito al Padre, il suo corpo non poteva non essere reale. La scena accennata da Giovanni è stata frequente soggetto di rappresentazione artistica: il «Noli me tangere» di Tiziano.

Santa Maria Maddalena unge i piedi di Gesù Cristo

titolo Santa Maria Maddalena unge i piedi di Gesù Cristo
autore Ambito veneto anno XVII sec
Santa Maria Maddalena ai piedi di Gesù Cristo crocifisso

titolo Santa Maria Maddalena ai piedi di Gesù Cristo crocifisso
autore Gaetano Degiacomi anno secolo XIX
Gesù risorto e Maria Maddalena

titolo Gesù risorto e Maria Maddalena
autore Aleksandr Andreevič Ivanov anno 1836

Si narra che Maria di Magdala dopo la morte del maestro si fosse ritirata in una grotta in Provenza trascorrendovi trent’anni fino alla fine dei suoi giorni. Molte anche le opere dedicate alla sua assunzione in cielo come la tela di José Antolínez, pittore spagnolo del XVII sec.

Assunzione della Maddalena

titolo Assunzione della Maddalena
autore José Antolínez anno 1670-75

Le sue ossa sarebbero poi state portate a Costantinopoli dall’Imperatore Leone VI nel secolo IX. Questa Santa è molto venerata anche dalla Chieda Ortodossa che spesso usa intitolare al suo culto le proprie chiese.

Attributi iconografici di Maria Maddalena: Il Vaso contenente gli unguenti, il Teschio simbolo di penitenza, il crocifisso, il Cilicio o la Sferza, il Libro, la Stuoia, lo Specchio rotto, i Capelli Lunghi, le Gioie disprezzate (collana di perle rotta), le Radici amare, la Grotta, gli Angeli

Maria Maddalena

titolo Maria Maddalena
autore Carlo Dolci anno XVII sec
Maddalena in contemplazione del crocifisso

titolo Maddalena in contemplazione del crocifisso
autore Matteo Loves anno 1630 ca.

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