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Osservatorio Reddito e Pensione di Cittadinanza: dati di luglio 2023

Pubblicati i dati mensili sui nuclei percettori di Reddito e Pensione di Cittadinanza.

Pubblicazione: 28 luglio 2023

È stato pubblicato l’Osservatorio su Reddito e Pensione di Cittadinanza con i dati di luglio 2023 relativi ai nuclei percettori di RdC e PdC.

I dati relativi ai primi sei mesi del 2023 riferiscono di 1.324.104 nuclei percettori di almeno una mensilità di RdC/PdC, con 2.805.447 persone coinvolte e un importo medio mensile erogato a livello nazionale di 565,71 euro.

Nel periodo gennaio-giugno 2023 il beneficio è stato revocato a 37.569 nuclei e sono decaduti dal diritto 192.968 nuclei.

Nello stesso periodo, i nuclei beneficiari di Reddito di Cittadinanza sono 1.185.186, mentre i nuclei beneficiari di Pensione di Cittadinanza sono 138.918.

Aumentano le notti tropicali nelle città italiane Ambiente

Aumentano le notti tropicali nelle città italiane Ambiente

Le notti tropicali sono un indicatore degli estremi di temperatura negli ambienti urbani. Nel 2021 Istat ne ha registrate mediamente 44 per ogni comune capoluogo, 6 in più rispetto alla media del periodo 2006-2015.

 

Come evidenzia Istatle aree urbane sono considerate degli hotspot climatici. Vista l’alta concentrazione di edifici, persone e attività produttive, subiscono più intensamente le conseguenze dei cambiamenti climatici. A causa della presenza di traffico veicolare (e delle emissioni di gas serra che ne derivano), della relativa scarsità di verde e del consumo e impermeabilizzazione del suolo, tendono a essere zone più calde rispetto agli ambienti rurali.

Insieme agli eventi climatici estremi (come alluvioni e siccità), il caldo costituisce uno dei principali fattori di pressione ambientale nei centri più urbanizzati. Per misurarlo, da una parte ci sono le temperature medie, che indicano un generalizzato processo di riscaldamento atmosferico. Dall’altra, gli eventi estremi, come i periodi di caldo particolarmente lunghi.

Le notti tropicali nei capoluoghi italiani

Uno degli indicatori che Istat utilizza per misurare questi estremi è quello delle notti tropicali, con cui si intende le notti in cui la temperatura non scende al di sotto dei 20 gradi centigradi.

44 notti tropicali mediamente nei comuni capoluogo (2021).

Ovvero 6 in più rispetto alla media del periodo 2006-2015. Un aumento ancora più marcato rispetto a quello rilevabile per i cosiddetti giorni estivi, ovvero i giorni con temperatura massima al di sopra dei 25 gradi, che nel 2021 sono stati mediamente 120 (+4 rispetto alla media).

La situazione varia sia a livello geografico (tendenzialmente le città meridionali sono più calde e quindi registrano valori più alti) che a livello di densità urbanistica (anche le città grandi e popolose riportano dati più elevati).

Dei primi cinque comuni capoluogo per numero di notti tropicali, quattro si trovano in Sicilia (Catania, Agrigento, Messina e Palermo) e uno in Calabria (Reggio di Calabria). A detenere il record nazionale è Catania, con 117 notti tropicali registrate nel 2021.

Tra i comuni considerati, 45 superano considerevolmente la media nazionale. Tra questi rientrano anche le tre città più popolose del paese (Roma con 59, Milano con 78 e Napoli con 70). Per quanto riguarda gli altri, si trovano principalmente nel sud del paese ma anche nell’area della pianura padana e nella zona nord-occidentale. Sono invece quattro i capoluoghi che non riportano nessuna notte tropicale: Aosta, Belluno, Rieti e Isernia.

Le notti tropicali sono in un aumento

Come accennato, il numero di notti oltre i 20 gradi centigradi è aumentato rispetto alla media del periodo 2006-2015. Anche in questo caso si possono rilevare significative differenze tra i vari comuni capoluogo. Vediamo i dati nei capoluoghi di regione.

In tre capoluoghi di regione italiani si superano variazioni pari a 20 notti tropicali in più rispetto alla media 2006-2015: Cagliari (+23,3), Bologna (+21,8) e Milano (+20,5).

I comuni più influenzati da questo fenomeno si trovano nelle aree del meridione e vicini all’area della pianura padana. Non sono quindi solo le aree in cui questa dinamica viene registrata di più ma anche quelle in cui, nel tempo, c’è stato l’aumento maggiore. Restano invece invariate all’Aquila mentre diminuiscono in due capoluoghi alpini: Bolzano (-0,8) e Aosta (-1,5).

Considerando tutti i comuni capoluogo e non soltanto quelli di regione, il dato più elevato si registra a Oristano, in Sardegna (+40), seguita da varie città siciliane (in particolare Catania e Siracusa, entrambe con un aumento pari circa a 28 notti). Mentre Caserta ha registrato un calo molto importante (-28,5), seguita da Verona (-25).

Foto: Askar Dave – licenza

 

Aumentano le notti tropicali nelle città italiane Ambiente

Aumentano le notti tropicali nelle città italiane Ambiente

Le notti tropicali sono un indicatore degli estremi di temperatura negli ambienti urbani. Nel 2021 Istat ne ha registrate mediamente 44 per ogni comune capoluogo, 6 in più rispetto alla media del periodo 2006-2015.

 

Come evidenzia Istatle aree urbane sono considerate degli hotspot climatici. Vista l’alta concentrazione di edifici, persone e attività produttive, subiscono più intensamente le conseguenze dei cambiamenti climatici. A causa della presenza di traffico veicolare (e delle emissioni di gas serra che ne derivano), della relativa scarsità di verde e del consumo e impermeabilizzazione del suolo, tendono a essere zone più calde rispetto agli ambienti rurali.

Insieme agli eventi climatici estremi (come alluvioni e siccità), il caldo costituisce uno dei principali fattori di pressione ambientale nei centri più urbanizzati. Per misurarlo, da una parte ci sono le temperature medie, che indicano un generalizzato processo di riscaldamento atmosferico. Dall’altra, gli eventi estremi, come i periodi di caldo particolarmente lunghi.

Le notti tropicali nei capoluoghi italiani

Uno degli indicatori che Istat utilizza per misurare questi estremi è quello delle notti tropicali, con cui si intende le notti in cui la temperatura non scende al di sotto dei 20 gradi centigradi.

44 notti tropicali mediamente nei comuni capoluogo (2021).

Ovvero 6 in più rispetto alla media del periodo 2006-2015. Un aumento ancora più marcato rispetto a quello rilevabile per i cosiddetti giorni estivi, ovvero i giorni con temperatura massima al di sopra dei 25 gradi, che nel 2021 sono stati mediamente 120 (+4 rispetto alla media).

La situazione varia sia a livello geografico (tendenzialmente le città meridionali sono più calde e quindi registrano valori più alti) che a livello di densità urbanistica (anche le città grandi e popolose riportano dati più elevati).

Dei primi cinque comuni capoluogo per numero di notti tropicali, quattro si trovano in Sicilia (Catania, Agrigento, Messina e Palermo) e uno in Calabria (Reggio di Calabria). A detenere il record nazionale è Catania, con 117 notti tropicali registrate nel 2021.

Tra i comuni considerati, 45 superano considerevolmente la media nazionale. Tra questi rientrano anche le tre città più popolose del paese (Roma con 59, Milano con 78 e Napoli con 70). Per quanto riguarda gli altri, si trovano principalmente nel sud del paese ma anche nell’area della pianura padana e nella zona nord-occidentale. Sono invece quattro i capoluoghi che non riportano nessuna notte tropicale: Aosta, Belluno, Rieti e Isernia.

Le notti tropicali sono in un aumento

Come accennato, il numero di notti oltre i 20 gradi centigradi è aumentato rispetto alla media del periodo 2006-2015. Anche in questo caso si possono rilevare significative differenze tra i vari comuni capoluogo. Vediamo i dati nei capoluoghi di regione.

In tre capoluoghi di regione italiani si superano variazioni pari a 20 notti tropicali in più rispetto alla media 2006-2015: Cagliari (+23,3), Bologna (+21,8) e Milano (+20,5).

I comuni più influenzati da questo fenomeno si trovano nelle aree del meridione e vicini all’area della pianura padana. Non sono quindi solo le aree in cui questa dinamica viene registrata di più ma anche quelle in cui, nel tempo, c’è stato l’aumento maggiore. Restano invece invariate all’Aquila mentre diminuiscono in due capoluoghi alpini: Bolzano (-0,8) e Aosta (-1,5).

Considerando tutti i comuni capoluogo e non soltanto quelli di regione, il dato più elevato si registra a Oristano, in Sardegna (+40), seguita da varie città siciliane (in particolare Catania e Siracusa, entrambe con un aumento pari circa a 28 notti). Mentre Caserta ha registrato un calo molto importante (-28,5), seguita da Verona (-25).

Foto: Askar Dave – licenza

Santi Nazario e Celso

 

Santi Nazario e Celso


Nome: Santi Nazario e Celso
Titolo: Martiri
Ricorrenza: 28 luglio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
S. Nazario ebbe la fortuna di avere una piissima madre per nome Perpetua la quale era stata ammaestrata nella fede da S. Pietro, o almeno da alcuni dei suoi primi discepoli. Benchè suo marito, che occupava un posto distinto nell’impero, fosse pagano, ella tuttavia si studiò di ispirare al giovanetto Nazario, suo figlio, un ardente desiderio di consacrarsi a Gesù Cristo. Le sue lezioni ebbero un successo che superò le sue speranze. Nazario divenne un perfetto modello di tutte le virtù cristiane. Ardente di zelo per la salute delle anime, abbandonò Roma, sua patria, si recò a predicare la fede in molti luoghi con un fervore e con una generosità degna di un discepolo degli apostoli. Giunto a Milano i pagani lo arrestarono con un giovane di nome Celso, che lo accompagnava per assisterlo nei suoi viaggi e l’uno e l’altro furono condannati a perdere la testa sotto la mannaia. Soffrirono il martirio verso l’anno 68, poco dopo che Nerone aveva scatenata la prima persecuzione sanguinosa contro la Chiesa.

Il ricordo dei due martiri si perse fino al ritrovamento dei corpi da parte di sant’Ambrogio che nel 395 grazie ad un’ispirazione decise la riesumazione di due corpi sepolti negli orti fuori città. Uno dei corpi, decapitato ma incorrotto, fu ritenuto quello di Nazario e fu trasportato davanti a Porta Romana, dove venne eretta una basilica in suo onore. Nel luogo del ritrovamento delle ossa del secondo, ritenute quello di Celso, sorse un’altra basilica.

PREGHIERA La santità di Naziario e Celso già da te coronati, o Signore, ci difenda ed implori soccorso per la nostra debolezza.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Milano, santi Nazario e Celso, martiri, i cui corpi furono rinvenuti da sant’Ambrogio.