Archivi giornalieri: 14 luglio 2023

Sacco e Vanzetti: sulla sedia elettrica per una condanna politica

Storia 

Sacco e Vanzetti: sulla sedia elettrica per una condanna politica

Il 5 maggio 1920 Sacco e Vanzetti, due immigrati italiani anarchici, furono condannati a morte in Massachusetts per una rapina mai commessa.

Il 5 maggio 1920 Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, emigrati italiani negli Stati Uniti e attivisti anarchici, vennero arrestati per l’omicidio di due uomini durante una rapina. Inizia un caso giudiziario che si trascina fino al 1927, quando verrà eseguita la condanna a morte, accompagnata da proteste in tutto il mondo. Vediamo cosa ha portato sulla sedia elettrica i due italiani, riconosciuti poi innocenti, attraverso l’articolo “Condanna politica” di Roberto Festorazzi, tratto dagli archivi di Focus Storia.

GIUSTIZIA TARDIVA. L’esecuzione avvenne il 23 agosto 1927 e suscitò un’ondata di emozione in tutto il mondo, tanto da rappresentare un caso giudiziario tra i più controversi della Storia. Soltanto mezzo secolo più tardi, nel 1977, il governatore del Massachusetts (lo Stato dove si erano svolti i fatti), Michael Dukakis, proclamò la piena “riabilitazione morale” dei due italiani e definì il processo che li condannò “viziato da pregiudizi contro gli stranieri e i dissidenti“.

Il pronunciamento di Dukakis, in seguito sfidante democratico di George Bush alle elezioni presidenziali del 1988, valse a riscattare gli Usa da un’onta tremenda, confermando così che un Paese libero, per dimostrarsi tale, deve sapere ammettere i propri peggiori errori.

DA NORD E DA SUD. Vanzetti, di origini piemontesi, era fisicamente corpulento e aveva due folti e spioventi baffi neri che lo rendevano inconfondibile. Svolgeva il mestiere di pescivendolo. Quanto a Sacco, proveniva dalla Puglia e si guadagnava da vivere come calzolaio. Il loro calvario cominciò il 5 maggio 1920, quando entrambi vennero arrestati, perché ritenuti responsabili di una sanguinosa rapina, avvenuta tre settimane prima a South Baintree, nel Massachusetts. L’assalto costò la vita al cassiere di un calzaturificio e alla sua guardia armata. I due stavano trasportando una grossa somma in denaro che avrebbe dovuto essere impiegata per le paghe dei lavoratori.

PREGIUDIZI. Sacco e Vanzetti vennero accusati anche di un’altra azione a mano armata, questa volta sventata, avvenuta alcuni mesi prima. Era la vigilia di Natale del 1919. Scena del crimine: un villaggio della contea di Plymouth, Bridgewater, a poche decine di chilometri di distanza da South Baintree. Subito dopo i due episodi la polizia si preoccupò di trovare persone che potessero identificare i due sospettati. I testimoni furono dunque condotti per i sopralluoghi a Bridgewater e South Baintree, ma benché adeguatamente “imbeccati” non riconobbero in Nicola Sacco uno degli autori della fallita rapina del 24 dicembre 1919. Così, a conclusione del primo processo, celebrato nelle aule del tribunale di Dedham, solo Vanzetti venne giudicato colpevole e condannato a 15 anni di reclusione.

 

CAPRI ESPIATORI. L’America era in preda all’isteria e l’opinione pubblica “wasp” (white, anglo-saxon, protestant), formata dai benpensanti eredi dei colonizzatori anglosassoni, reclamava severe punizioni contro gli agitatori europei che, dicevano loro, avevano portato il caos ideologico e la violenza nel Paese. Chi meglio di due immigrati anarchici italiani poteva servire da capro espiatorio?

Protagonisti della battaglia giudiziaria furono il presidente del tribunale di Dedham, Webster Thayer, e il pubblico accusatore, Frederick Katzman. Il giudice Thayer, che puntava alla carica di governatore del Massachusetts, si mostrò ostile agli imputati durante tutto il corso delle udienze che presiedette. Da parte sua, anche Katzman utilizzò le sue arringhe quale trampolino di lancio per il posto di procuratore generale dello Stato.

SENTENZA GIÀ SCRITTA. Il secondo processo, quello per la cruenta rapina di South Baintree, cominciò il 31 maggio 1921. Benché la difesa si adoperasse in ogni modo per dimostrare che le testimonianze dell’accusa facevano acqua da tutte le parti, Thayer e Katzman parevano tenere in pugno le sorti del procedimento. La sentenza era già scritta: nonostante la mobilitazione internazionale a favore di Sacco e Vanzetti i due furono condannati a morte il 14 luglio 1921.

 
Sacco e Vanzetti
Bartolomeo Vanzetti (a sinistra) e Nicola Sacco, condannati a morte nel 1927. © Everett Collection / Shutterstock

IL TRISTE EPILOGO. La sentenza di condanna fu confermata, nell’ultimo grado di giudizio, il 9 aprile 1927. Eppure, nel frattempo, si era verificata una novità clamorosa, che avrebbe dovuto aprire gli occhi alle autorità e cambiare la sorte dei due uomini. Nel novembre del 1925, Celestino Madeiros, detenuto nel carcere di Dedham con l’accusa di rapina, fece giungere a Sacco una lettera nella quale confessava di aver partecipato all’assalto di South Baintree, discolpando così gli italiani. Neppure quest’ammissione di colpa servì a modificare la granitica volontà punitiva del giudice Thayer, il quale la respinse senz’appello, definendola “del tutto priva di fondamento e indegna di fiducia“.

CONDANNA DEFINITIVA. Dopo che il tribunale di Dedham ebbe giudicato definitivamente colpevole la coppia di anarchici, l’avvocato William Thompson, del collegio della difesa, tentò l’ultima carta: si rivolse al governatore del Massachusetts, Alvan T. Fuller, affinché esaminasse i verbali del processo. Fuller lesse migliaia di pagine, ma non vi ricavò alcun appiglio per annullare la sentenza di morte. Il mondo restò con il fiato sospeso.

Si mosse persino Mussolini: “Il popolo deve sapere che il suo capo non è insensibile alla sofferenza di un italiano, ovunque si trovi e chiunque egli sia“. Ma fu tutto inutile, pochi minuti dopo la mezzanotte del 23 agosto 1927, Sacco fu il primo a essere legato alla sedia elettrica.

 

Poi fu la volta di Vanzetti.

San Camillo de Lellis

 

San Camillo de Lellis


San Camillo de Lellis

autore: Giovanni Battista Conti anno: ignoto titolo: San Camillo
Nome: San Camillo de Lellis
Titolo: Sacerdote
Nascita: 25 maggio 1550, Bucchianico, Chieti
Morte: 14 luglio 1614, Roma
Ricorrenza: 14 luglio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Patrono di:
AbruzzoLumarzoLusevera
Beatificazione:
17 aprile 1742, Roma, papa Benedetto XIV
Canonizzazione:
29 giugno 1746, Roma, papa Benedetto XIV
Sito ufficiale:www.camilliani.org
Annunziato da un sogno nasceva il 25 maggio del 1550 a Bucchianico nella diocesi di Chieti San Camillo de’Lellis, da madre di età assai avanzata, la quale morì poco dopo la nascita del figlio.

All’età di 6 anni perdette anche il padre e quindi si spiega come il piccolo Camillo, abbandonato a se stesso, ‘abbia avuto una giovinezza assai libera fino a quando il Signore lo chiamò a mutar vita nell’anno 1574.

Appena l’età glielo permise, si diede al mestiere delle anni, già esercitato da suo padre e che per S. Camino’ fu fatale. Appassionandosi infatti ognor più al gioco, e.in esso arrischiando grosse somme, il poveretto si trovò ridotto in breve alla povertà più estrema. Abbandonò quindi il mestiere delle armi e per sostentarsi si ridusse a far il manovale in un convento di Cappuccini. Il guardiano, vedendolo di buona indole, gli fece una paterna ammonizione, che Camillo ascoltò con umiltà. Gettatosi poi ai piedi del frate, promise di riparare il male compiuto. Infatti dopo alcuni giorni di riflessione e di preghiera, chiese di essere ammesso tra i figli di S. Francesco e potè vestire l’abito dei Cappuccini.

Ma una ferita riportata da soldato al collo del piede, resa sempre più molesta per l’urtare continuo che vi faceva l’abito, lo costrinse ad abbandonare il convento.
Fu duro pel fervoroso novizio deporre quell’abito, Abbandonare quel luogo, ma rimessosi interamente alle disposizioni della Divina Provvidenza si recò a Roma. Qui era il campo del suo apostolato.

Sotto la direzione di S. Filippo Neri passò al servizio degli incurabili nell’ospedale di S. Giacomo e lì maturò l’idea di fondare una Congregazione di religiosi con l’unico scopo di servire gl’infermi. Perciò, benchè di età già avanzata, circa il 1580 si mise a frequentare con i fanciulli i primi corsi di studi. I condiscepoli, giovani e spensierati, lo deridevano, ma Camillo fu costante ed ebbe la gioia di divenire sacerdote.

Le sue maniere affabili e dolci gli attirarono alcuni altri sacerdoti ed il Santo potè dar principio alla vagheggiata Congregazione dei Chierici Regolari ministri degli infermi.

Non è facile dire il bene che questi religiosi hanno fatto e fanno nella Chiesa: S. Filippo Neri li diceva non uomini, ma angeli in carne, tant’era la loro delicatezza e premura cogli infermi.

Il cuore di S. Camillo esultava vedendo tanti dolori leniti e tante anime soccorse proprio negli estremi momenti, ed era sempre il primo al letto degli infermi per prodigare le sue cure sapienti. Il Signore premiò questo zelo col dargli il dono dei miracoli e della profezia che il Santo usò per alleviare le miserie umane.

Consumato dalle privazioni e dalle fatiche, e colpito contemporaneamente da cinque diversi penosissimi mali da lui chiamati « le misericordie del Signore », passò a ricevere il premio della sua laboriosa vita il 14 luglio del 1614 in età di 64 anni.

Benedetto XIV l’iscrisse nell’albo dei Santi, e Leone XIII lo dichiarò celeste patrono di tutti gli ospedali.

PRATICA. Benefichiamo, visitiamo, solleviamo i poveri nelle loro pene, per poter udire nel giorno del giudizio da Gesù le consolanti parole: «Ebbi fame e mi saziaste, ebbi sete e mi deste da bere, fui ignudo e mi vestiste, infermo e carcerato e mi visitaste… venite ora al premio che vi ho preparato ».

PREGHIERA. O Dio, che decorasti S. Camillo della prerogativa di una singolare carità, a favore delle anime sofferenti, deh! infondici per suoi meriti lo spirito del tuo amore, affinchè nell’ora della nostra morte meritiamo di vincere il nemico e di giungere alla corona celeste.

MARTIROLOGIO ROMANO. San Camillo de Lellis, sacerdote, che, nato vicino a Chieti in Abruzzo, dopo aver seguito fin dall’adolescenza la vita militare ed essersi mostrato incline ai vizi del mondo, maturò la conversione e si adoperò con zelo nel servire i malati nell’ospedale degli incurabili come fossero Cristo stesso; ordinato sacerdote, fondò a Roma la Congregazione dei Chierici regolari Ministri degli Infermi.

ICONOGRAFIA

Nell’iconografia di San Camillo de Lellis il santo è vestito sempre in abito religioso sacerdotale con una croce rossa di stoffa cucita sul petto. In moltissime delle sue raffigurazioni è riprodotto mentre cura un ammalato come nella tela di Luigi Fontana artista marchigiano.

San Camillo de Lellis

titolo San Camillo de Lellis
autore Luigi Fontana anno 1901-1903

Sono tante anche le opere dedicate al santo in atto di adorazione del crocifisso e spesso accostato a quest’ultimo è presente un teschio simbolo il rifiuto dei piaceri della vita, simbolo dei penitenti.

San Camillo de Lellis

titolo San Camillo de Lellis
autore Giuseppe Gottarelli anno 1831