Sostegni bis: nuovi aiuti per cultura e spettacolo, ma non solo. Le novità

Sostegni bis: nuovi aiuti per cultura e spettacolo, ma non solo. Le novità

Attraverso il Sostegni bis il Governo intende aiutare più settori. Fra questi spettacolo, cultura, ma anche viaggi, wedding e trasporti.

Su queste pagine abbiamo già ribadito più volte che il Sostegni bis, approvato dal CdM del 20 maggio, e il cui testo è in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è un provvedimento che interviene su più fronti, onde abbracciare il maggior numero di categorie professionali. In verità, il secondo maxi provvedimento economico del Governo, ri-denominato ‘Decreto Imprese, Lavoro, Giovani e Salute non guarda però soltanto al mondo delle aziende e partite iva duramente colpiti dagli effetti della pandemia, ma intende aiutare anche le famiglie e i lavoratori che si trovano in situazione di grave ristrettezza economica. In questo senso è da leggersi, ad esempio, la proroga del reddito di emergenza per ulteriori 4 mensilità fino a settembre.

Qui di seguito, però, vogliamo soffermarci su diversi aspetti del Sostegni bis, tutti accomunati dal fatto che riguardano la delicata questione lavoro.

Infatti, grazie a questo provvedimento, ai lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali, dello spettacolo e dello sport sarà assegnata una nuova indennità una tantum pari a 1.600 euro. Ma in verità sono previsti stanziamenti per rilanciare più settori del tessuto imprenditoriale italiano. Ecco qualche dettaglio in proposito.

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Dl Sostegni bis: gli aiuti per il settore dello spettacolo

In verità, il dl Sostegni bis prosegue sulla linea degli aiuti economici, già prevista per gli stessi lavoratori dello spettacolo nel primo dl sostegni: quest’ultimo decreto aveva infatti stanziato un’indennità pari a 2.400 euro. D’altronde, il percorso di continuità degli aiuti è ben comprensibile, se ricordiamo le parole del Premier Draghi che qualche tempo fa, ad una specifica domanda dei giornalisti, rispose che, prima di tutte le altre questioni aperte, è necessario dare aiuti immediati e consistenti a tutti coloro che ne hanno urgente bisogno.

Contestualmente all’approvazione finale del testo del dl Sostegni bis, il Ministero della Cultura ha così precisato che per quanto riguarda specificamente la categoria dei lavoratori dello spettacolo, pesantemente limitati nell’ultimo anno a causa delle restrizioni anti-contagio, sarà applicata una ulteriore indennità pari a 1.600 euro.

Platea dei destinatari ampliata

Nel dettaglio, ai lavoratori dello spettacolo fino a questo momento coinvolti nel piano indennizzi, versati per i professionisti penalizzati dalle misure di contenimento della pandemia, sarà assegnata una supplementare indennità straordinaria una tantum. Riguarderà, di fatto, così come già con il Dl Sostegni 1, una platea di beneficiari ampliata. Infatti, insieme agli artisti e maestranze con almeno 7 giornate di  lavoro e un reddito al di sotto dei 35.000 euro annui, saranno ‘ristorati’ anche i soggetti che, con almeno 30 giornate di lavoro, abbiano un reddito al di sotto dei 75.000 euro annui.

Sul fronte fiscale, per sostenere i circhi e lo spettacolo viaggiante, che nell’ultimo anno non hanno potuto svolgere le attività, il dl Sostegni bis ha stabilito l’esenzione dal versamento del canone per l’occupazione temporanea di spazi e aree pubbliche fino al 31 agosto 2021. Ciò è possibile grazie ai più di 8 milioni di euro assegnati ai Comuni per il ristoro dal mancato incasso di questi tributi.

Nuovi aiuti economici per i fondi a favore di musei, spettacoli e cultura. La tutela degli autori

Contestualmente ai sussidi del dl Sostegni bis, appena ricordati, sono da ricordare le decine di milioni di euro di stanziamenti rivolti a fondi già esistenti per teatri; cinema ed audiovisivo e cultura in generale. Più di 200 milioni di euro andranno infatti a incrementare i fondi di emergenza esistenti, così suddivisi:

  • 120 milioni di euro per gli interventi in conto capitale del fondo emergenza spettacolo; cinema e audiovisivo;
  • 20 milioni di euro saranno assegnati per il sostegno dei musei statali;
  • 45 milioni di euro al fondo di parte corrente;
  • 20 milioni di euro al fondo per il sostegno delle imprese e delle istituzioni del mondo della cultura.

Attraverso il dl Sostegni bis, inoltre, è reso più rapido il meccanismo di versamento della quota di compenso per autori, interpreti o esecutori. Ciò allo scopo di assicurare un sostegno immediato ad alcune categorie gravemente danneggiate dalla crisi economica da coronavirus.

Non solo. Una quota parte dei contributi per lo sviluppo, la produzione e la distribuzione delle opere cinematografiche e audiovisive è rivolta direttamente agli autori del soggetto; della sceneggiatura; della musica e ai registi. Per questa via, è così valorizzato il cd. principio di partecipazione degli autori al successo delle opere artistiche, assegnando a questi ultimi un contributo al momento destinato esclusivamente alle imprese cinematografiche e audiovisive.

Altri interventi per il sostegno e rilancio del lavoro: viaggi, wedding, tessile, moda

Il dl Sostegni bis si conferma provvedimento trasversale, che intende non soltanto ‘ristorare’ ma anche favorire le nuove occasioni di lavoro e il rilancio delle attività economiche della penisola. Ecco dunque che il bonus vacanze è allargato, tanto che potrà  essere sfruttato anche nelle agenzie di viaggio e presso i tour operator, oltre agli hotel, agli agriturismi e ai b&b.

Altre decine di milioni in arrivo per il fondo da 200 milioni, già creato dal decreto Sostegni 1 per dare supporto alle attività più colpite dalla pandemia come quelle della ristorazione nei centri storici e di organizzazione di eventi nuziali (wedding planner). Stanziamenti corposi anche per parchi tematici; acquari; parchi geologici e giardini zoologici. Vale a dire, strutture che hanno dovuto grandemente comprimere le proprie attività nell’ultimo anno, per le ragioni ben note a tutti.

Ma non è finita qui. Infatti, sale di circa 50 milioni per il 2021 (da 45 a 95 milioni) e di 105 milioni per il 2022 (da 45 a 150 milioni) il credito d’imposta per le rimanenze di magazzino nel settore tessile; della moda e degli accessori.

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Nuovo impulso alla mobilità sostenibile con un fondo ad hoc

Inoltre, tramite il Sostegni bis è stato istituto un fondo per la mobilità sostenibili, mirato all’erogazione di contributi per:

  • imprese;
  • PA e scuole che intervengano a varare, entro il 31 luglio 2021, un piano ad hoc, per gli spostamenti casa-lavoro del personale e casa-scuola-casa del personale scolastico e degli studenti.
  • settori del car-sharing, car-pooling, bike-pooling e bike-sharing.

Il tutto per ottimizzare il funzionamento del settore trasporti e ridurne l’impatto sull’ambiente.

Concludendo, grazie al Sostegni bis, abbiamo anche una serie di nuovi finanziamenti rivolti a fondi: (Fondo a sostegno delle grandi imprese; Fondo di compensazione a favore del settore aereo; Fondo di sostegno al settore aeroportuale). Si tratta centinaia di milioni di euro in arrivo, per il rilancio del tessuto imprenditoriale italiano.

Reddito di emergenza, proroga giugno, luglio, agosto e settembre 2021 nel Dl Sostegni bis

Nel Decreto Sostegni bis arriva anche la proroga del reddito di emergenza per giugno, luglio, agosto e settembre 2021. Il decreto-legge è stato approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri il 20 maggio 2021 scorso e fra le numerose misure per imprese, lavoratori e famiglie troviamo anche la proroga per due mesi del REm.

In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo definitivo del Dl Sostegni bis vediamo quindi i contenuti del testo approvato in CdM.

Ecco i dettagli.

Reddito di emergenza proroga giugno, luglio, agosto e settembre 2021

Lo abbiamo appena anticipato, nel maxi provvedimento dell’Esecutivo sono previsti aggiornamenti anche per quanto riguarda il reddito di emergenza che, in via di scadenza proprio questo mese di maggio, sarà invece oggetto di proroga per altri quattro mesi, ossia giugno, luglio, agosto e settembre. Non è difficile scorgere la finalità della scelta politiche che sta dietro questa proroga: il Governo vuole sostenere – anche con questo strumento – i cittadini ora in forte difficoltà economica. Ciò a seguito delle gravi conseguenze generate dall’accoppiata pandemia-lockdown.

Pertanto, le ultime notizie in tema di reddito di emergenza 2021 e norme presenti nel prossimo maxi-decreto del Governo ci informano del fatto che sarà possibile richiedere il sussidio all’Inps, per ancora diverse settimane. Ciò ovviamente a patto che ne ricorrano tutti i requisiti.

Il beneficio sarà riconosciuto – a domanda – o prorogato, ai cittadini o nuclei familiari in condizioni di difficoltà, in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, e in possesso cumulativamente dei requisiti di residenza ed economici, patrimoniali e reddituali, previsti dalla normativa vigente.

Ora, la nuova proroga del reddito di emergenza 2021 che di fatto estende ulteriormente il beneficio, in considerazione del protrarsi dello stato di emergenza sanitaria e delle gravi conseguenze economiche, patite da famiglie e lavoratori, a seguito della pandemia.

Quali sono i requisiti per accedere al REM?

Le ultime notizie in tema di Sostegni bis ci dicono dunque che il reddito di emergenza sarà prorogato almeno fino a settembre 2021. Le famiglie avranno dunque ulteriori possibilità di incassare questo sussidio finalizzato a combattere le contingenti situazioni di disagio economico e di povertà. Ma per ottenerlo, dovranno comunque avere i requisiti obbligatori che seguono:

  • residenza in nel nostro paese alla data di effettuazione della domanda, verificata con riferimento al solo componente che fa domanda per ottenere il beneficio;
  • valore del reddito del nucleo familiare, nel mese di febbraio 2021 al di sotto di una soglia corrispondente all’ammontare del beneficio in oggetto;
  • valore ISEE, come comprovato dalla DSU valida alla data di presentazione della domanda, al di sotto dei 15.000 euro;
  • ammontare del patrimonio mobiliare del nucleo familiare – in relazione all’anno 2020 – al di sotto dei 10 mila euro.

Leggi anche: Il pacchetto salva lavoro nel Dl Sostegni bis

Chi sono i destinatari del reddito di emergenza 2021

Con riferimento proprio all’ultimo requisito appena esposto, è da rimarcare che la soglia sale di 5.000 euro per ciascun componente successivo al primo – fino a un totale di 20.000 euro – e nella sussistenza di un membro in stato di disabilità grave o di non autosufficienza.

Non solo. Oltre alle famiglie che possono comprovare di essere in oggettive e gravi difficoltà di natura economica, vi sono anche altri soggetti che possono domandare ed ottenere il reddito di emergenza 2021. Si tratta delle persone che tra il primo luglio 2020 e il 28 febbraio 2021 non hanno più materialmente incassato il cd. assegno di disoccupazione NASpI  e la DIS-COLL (indennità di disoccupazione mensile). Debbono però poter evidenziare un indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) al di sotto dei 30mila euro.

Ricordiamo altresì che il reddito di emergenza 2021 è rivolto ai lavoratori precari (tra essi, gli stagionali e gli autonomi) e, più in generale, si rivolge ai disoccupati e tutti coloro che, per requisiti, non hanno diritto al reddito di cittadinanza e ad altri ammortizzatori sociali.

Concludendo, a questo punto attendiamo la la pubblicazione in Gu del Dl Sostegni bis con la proroga ufficiale del REm per giugno, luglio, agosto e settembre.

Reddito di emergenza fino a settembre: come fare domanda

La domanda per ottenere il REm potrà essere presentata fino al 31 luglio 2021. E’ scritto nel testo definitivo del Dl Sostegni bis in attesa della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale:

la domanda per le quote di Rem dovrà essere presentata all’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) entro il 31 luglio 2021 tramite modello di domanda predisposto dall’ente.

Per richiederlo bisognerà fare domanda attraverso i consueti canali:

  • online sul sito dell’INPS, attraverso il servizio dedicato, autenticandosi con le proprie credenziali SPID, CIE o CNS;
  • tramite i Patronati.

Calendario pensioni giugno 2021: le prossime date dei pagamenti alle Poste o in Banca

Quando si pagano le pensioni di giugno 2021? Quando si può riscuotere il cedolino pensione? Dall’inizio dell’emergenza da coronavirus l’INPS di concerto con Poste Italiane e con l’ausilio della Protezione Civile, ha predisposto diverse misure di contenimento del rischio di contagio, fra cui appunto l’anticipo delle date dei pagamenti dei cedolini pensione.

In particolare quelle che vengono anticipate sono le Pensioni pagate direttamente alle Poste. Il motivo per cui si anticipano i pagamenti alle Poste è proprio quello di evitare le code agli sportelli e di conseguenza gli assembramenti presso gli uffici postali che ci sono normalmente nei primi giorni del mese.

Pertanto anche per giugno l’Istituto di previdenza sociale anticipa di qualche giorno l’erogazione della pensione e fornisce in anticipo il calendario dei pagamenti in ordine alfabetico. Per i pensionati che decidono di ricevere la pensione direttamente in conto corrente (bancario o postale), oppure su Libretto Postale o PostePay Evolution invece non cambia nulla. In tal caso si riceverà l’assegno pensionistico secondo le consuete tempistiche, ovvero il primo giorno bancabile del mese di giugno.

I soggetti oggetto di questa guida, cioè chi preferisce il pagamento allo sportello postale dovrà recarsi all’ufficio di competenza alle date prestabilite dall’INPS, che riportiamo qui di seguito. Il pensionato potrà presentarsi a riscuotere personalmente oppure delegando un altro soggetto. Vi è infine un’altra modalità di riscossione tramite i carabinieri, che andremo a vedere in fondo a questa pagina.

Ecco quindi il nuovo calendario dei pagamenti delle pensioni di giugno 2021 e le relative istruzioni di riscossione.

Pagamento pensioni giugno 2021

Per fare in modo che i pensionati (o loro delegati) possano recarsi in sicurezza a riscuotere l’assegno presso le Poste di competenza, anche a giugno l’INPS ha disposto l’anticipo del pagamento della pensione. Questa misura di sicurezza serve, come detto sopra, a evitare assembramenti presso gli sportelli delle Poste nei giorni di riscossione delle pensioni. In tal modo si potrà ridurre al minimo i rischi di contagio, soprattutto fra la popolazione più anziana.

La Protezione civile ha emanato la nuova ordinanza numero 778 del 18 maggio 2021 che riguarda appunto il pagamento delle prestazioni pensionistiche in anticipo per i mesi di giugno, luglio e agosto 2021.

Pagamento pensioni e altri trattamenti Inps di giugno, luglio e agosto

Saranno in primis erogati trattamenti pensionistici, assegni, pensioni e indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili.

Di seguito il nuovo calendario definitivo per i prossimi mesi di giugno, luglio e agosto 2021:

  • pagamento di giugno: dal 26 maggio al 1° giugno 2021
  • luglio: dal 25 giugno al 1° luglio 2021
  • agosto: dal 27 luglio al 31 luglio 2021.

Il diritto al rateo mensile si perfeziona comunque il primo giorno del mese di competenza dello stesso.

Questo accredito riguarda i titolari di un Libretto di Risparmio, Conto BancoPosta, Postepay Evolution. Infine i titolari di carta Postamat, Carta Libretto o di Postepay Evolution potranno prelevare i contanti da Postamat, senza andare allo sportello.

Pensione in contanti

Chi invece vuole ritirare la pensione in contanti presso un ufficio postale, dovrà presentarsi alla data indicata da Poste Italiane in ordine alfabetico in al proprio Cognome; il calendario viene reso noto dalle Poste Italiane ma può variare in base al proprio ufficio postale (a cui quindi bisogna fare riferimento per non sbagliare).

Il calendario ufficiale di giugno è il seguente:

  1. dalla A alla B mercoledì 26 maggio;
  2. C –> D giovedì 27 maggio;
  3. E –> K venerdì 28 maggio;
  4. L –> O sabato mattina 29 maggio;
  5. P –> R lunedì 31 maggio;
  6. infine S –> Z martedì 1° giugno.

Pensione su c/c bancario

Infine chi riceve la pensione su conto corrente bancario dovrà attendere il primo giorno bancabile del mese: per questo mese si tratta di martedì 1° giugno.

Calendario pensioni giugno 2021

Le date di erogazione delle pensioni sono suddivise in base alle iniziali del cognome del titolare della prestazione. Per il mese di aprile 2021, il pagamento inizia, come detto, dal 26 marzo e finisce il 1° aprile.

Il calendario in ordine alfabetico è il seguente:

  • cognomi dalla A alla B venerdì 26 marzo,
  • dalla C alla D sabato 27 marzo (normalmente solo la mattina),
  • da E a K lunedì 29 marzo,
  • da L a O martedì 30 marzo,
  • dalla P alla R mercoledì 31 marzo,
  • e infine dalla S alla Z giovedì 1° aprile.

N.B. E’ importante verificare il corretto calendario presso l’ufficio postale di competenza, in quanto questo potrebbe subire variazioni rispetto ai singoli uffici postali sulla base dei giorni di apertura delle Poste.

Come riscuotere la pensione alle Poste: pagamento al pensionato o ad un suo delegato

L’assegno di pensione può essere riscosso all’ufficio postale sia direttamente dal soggetto pensionato che delegando un altro soggetto.

La data di riscossione corrisponde comunque al cognome del titolare della pensione.

Pagamento pensioni Over 75 tramite i carabinieri

Ricordiamo infine che i pensionati ultra 75enni, non in possesso di un conto corrente o libretto postale l’INPS possono delegare alla riscossione della Pensione i Carabinieri.

Pertanto chi non può andare alle Poste e non ha altri metodi per riscuotere l’assegno, può delegare gratuitamente i Carabinieri contattando direttamente la Caserma locale, e chiedere di poter ricevere questo servizio gratuito.


Blocco dei licenziamenti fino al 28 agosto nel Decreto Sostegni-bis: come funziona

Nuova proroga fino al 28 agosto per il blocco dei licenziamenti nel pacchetto lavoro del Decreto Sostegni bis. Il divieto di licenziamento, prorogato mese dopo mese sta per subire quindi un nuovo differimento dei termini. È la recente novità che spunta nel Sostegni-bis per tutte le imprese che richiedono di poter utilizzare la cassa Covid-19 fino al 30 giugno 2021.

Si ricorda, al riguardo, che la versione originaria della bozza del decreto in oggetto non conteneva la proroga del blocco dei licenziamenti. Infatti, il differimento del termine è stato introdotto durante le ultime riunioni di Governo, prima del varo del Decreto-Legge in Consiglio dei Ministri del 20 maggio. Dal 1° luglio, inoltre, le aziende che utilizzano la cassa ordinaria non dovranno pagare le addizionali e non potranno licenziare mentre utilizzano la cassa integrazione. I sindacati, però, chiedono una proroga fino al 31 ottobre 2021.

Aggiornamento del 25/05/2021: il Governo fa dietrofront sulla proroga del blocco dei licenziamenti: qui i dettagli

Vediamo quindi in dettaglio quando il datore di lavoro non può procedere al licenziamento e quando invece è ancora possibile.

Blocco dei licenziamenti fino al 28 agosto: campo di applicazione

L’art. 80 del D.L. n. 34/2020, che interviene nell’ambito dell’art. 46 del D.L. n. 18/2020, ha disposto la sospensione:

  • dell’avvio delle procedure di licenziamento collettivo ex artt. 4, 5 e 24 della L. n. 223/1991, che riguarda le aziende che occupano più di 15 dipendenti e, in conseguenza di una riduzione o trasformazione di attività o di lavoro, hanno intenzione di effettuare almeno 5 licenziamenti nell’arco temporale di 120 giorni;
  • delle procedure pendenti avviate successivamente alla data del 23 febbraio 2020;
  • dei recessi dai contratti di lavoro per giustificato motivo oggettivo (indipendentemente dal numero dei dipendenti in forza) di cui all’art. 3 della L. n. 604/1966;
  • delle procedure di licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo di cui all’art. 7 della L. n. 604/1966.

Le eccezioni, e quindi la possibilità di licenziare, sono ammesse sempre solo in due casi: se viene meno il soggetto imprenditoriale o se si arriva a un accordo collettivo aziendale.

Blocco dei licenziamenti nel Primo Decreto Sostegni

A causa della pandemia da Coronavirus, il Governo ha imposto il divieto di licenziare i lavoratori in determinati casi. L’ultimo intervento sul blocco dei licenziamenti è stato previsto dal primo Decreto Sostegni che, con le disposizioni dell’art. 8, ha delineato una fuoriuscita a due vie:

  • fino alla scadenza del 30 giugno 2021 i datori di lavoro non possono avviare le procedure di licenziamento individuale e collettivo nonché di recedere dal contratto per giustificato motivo oggettivo;
  • dal 1° luglio al 31 ottobre 2021 questa regola vige solo per i datori di lavoro che beneficiano della CIGD, dell’ASO o della CISOA prevista dal “Decreto Sostegni”.

Leggi anche: Il primo decreto Sostegni è legge, testo definitivo pubblicato in Gazzetta Ufficiale

Blocco dei licenziamenti, le indicazioni del Ministro del Lavoro

Il blocco è stato voluto in particolar modo dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, secondo il quale vi era:

“l’esigenza di adeguare questo pacchetto ad alcune dinamiche che si stanno determinando, e che prevede la possibilità di rendere più conveniente l’utilizzo della cassa, però legandola a un impegno a prorogare il vincolo sui licenziamenti. In sostanza, per chi prende la cassa Covid entro il mese di giugno, ci deve essere un impegno a una proroga al 28 agosto per il licenziamento; le aziende che utilizzano invece la cassa ordinaria non dovranno pagare le addizionali però non potranno licenziare mentre usano questa cassa “gratuita” (nel senso che su questa non si pagano le addizionali)”.

Sullo sfondo, si è acceso un aspro dibattito, con le associazioni imprenditoriali colte alla sprovvista e contrarie alla proroga. I sindacati, invece, si ritengono insoddisfatti chiedendo una proroga generalizzata e non soltanto per le aziende che chiedono la cassa Covid, estendendo lo stop a fine ottobre.

Testo definitivo Decreto Sostegni bis

In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di seguito alleghiamo il testo dell’ultima bozza di Decreto Sostegni bis approvata in CdM del 20 maggio.

Sostegni bis: nuovi aiuti per cultura e spettacolo, ma non solo. Le novitàultima modifica: 2021-05-25T19:08:35+02:00da vitegabry
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