Archivi giornalieri: 23 maggio 2020

Pensioni

Pensioni e Fase 2, ultimi aggiornamenti: cosa succederà agli esecutivi?

 

L’Italia in questo momento sta vivendo un periodo davvero particolare per via di quello che sta succedendo a causa del Codiv-19. A quanto pare sono sempre di più le persone che sono preoccupate e che attendono di sapere cosa cambierà per le pensioni nella fase due della pandemia, ecco i nuovi aggiornamenti.

Pensione fase due della pandemia

Come abbiamo avuto modo di spiegare anche in altre occasioni, non sono mesi floridi per l’economia mondiale che si trova in una fase in difetto su tutti i settori, compreso quello delle pensioni. Non a caso, sono state sempre più le persone che hanno spiegato di aver avuto delle difficoltà tra marzo e aprile e che adesso stanno cercando di capire se e cosa cambierà nella fase due della pandemia.

Un primo aiuto era stato dato attraverso la concessione anticipata delle pensioni nel mese di marzo, successivamente, il silenzio. Adesso intervenire su una questione così delicata attraverso la sua pagina Facebook è stata Gabriella Stojan, nonché amministratrice del Comitato 6000 esodati esclusivi, in occasione della videoconferenza con i sindacati è tornata a parlare dell’ottava salvaguardia sostenuta anche dalle firme sindacali Uil, Ghiselli della Cgil, e Ganga della Cis che vogliono perseguire la sanatoria previdenziale nei confronti del Governo.

Riforma delle pensioni

Sotto questo aspetto diventa determinante il posto scritto dalla Stojan nella sua pagina Facebook in cui è possibile Leggere: “Stamattina 21 maggio ho partecipato alla videoconferenza sul tema della riapertura dell’Ottava Salvaguardia per gli ultimi Esodati indetta dalle organizzazioni sindacali CGIL – CISL – UIL, che ringrazio per la disponibilità, in particolare Roberto Ghiselli, Domenico Proietti e Ignazio Ganga. In conclusione, i Sindacati hanno dichiarato il loro impegno a perseguire la nostra sanatoria previdenziale nei confronti del Governo– continua la Stojan-. Mi sono presentata come coordinatrice del Comitato 6.000 Esodati Esclusi che raccoglie le istanze degli ultimi Esodati rimasti ingiustamente esclusi dall’Ottava Salvaguardia e ho ribadito chiaramente i punti fondamentali sempre portati avanti da questo Comitato”.

L’attesa della riforma per le pensioni

Si tratta di una lunga serie di punti quelli che vengono trattati dalla Stojan, che sono stati trattati in attesa che vengono date delle risposte concrete al contribuente che deve fare richiesta per la pensione in questo delicato periodo, o per coloro che non sanno come cambieranno le cose in futuro.

Dunque, non resta che attendere il momento decisivo in cui ci si rimetterà davvero a lavorare alla riforma delle pensioni che dovrebbe avvenire nei prossimi mesi.

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Quota 100

 

Aumento età per la pensione quota 100: 62 anni non basteranno più per smettere di lavorare dopo 38 anni?

Quota 100 a 62 anni, fino a quando si potrà andare? Possibili scenari futuri

di , pubblicato il alle ore 07:38
Quota 100 a 62 anni, fino a quando si potrà andare? Possibili scenari futuri
 

Il decreto Rilancio, ce lo chiedono in molti, non ha disposto nulla sulle pensioni e, per il momento, la riforma pensioni è in secondo piano rispetto all’emergenza Covid-19. Ma che cosa succederà dopo? Si andrà ancora in pensione con la quota 100 o i requisiti saranno aggiornati?

Quota 100 non basterà più: sale l’età anagrafica della pensione

Come molti sanno, la sperimentazione quota 100 termina a fine 2021. Dopo? Questo periodo di emergenza ha comportato una spesa non indifferente per le casse dello Stato. Il timore è che nell’immediato futuro questo potrebbe comportare dei tagli in diversi settori, tra cui appunto anche le pensioni. Probabilmente il compromesso si giocherà nel trovare una via di mezzo tra l’attuale quota 100 e i paletti previsti dalla legge Fornero.

Dove eravamo rimasti prima del Coronavirus?

Prima della pandemia governo e sindacati erano seduti al confronto per trovare questo compromesso. Come sopra accennato, e come facilmente intuibile, la quota 100 ha messo in standby questa discussione. Ma la questione resta in sospeso e, prima della fine della sperimentazione, bisognerà farci i conti.

Da un lato per le casse dello Stato la soluzione più vantaggiosa sarebbe basare il calcolo della pensione anticipata su un sistema interamente contributivo; va da sé che questo è uno scenario ipotetico che preoccupa i sindacati.

Quota 100 2020: calo nel primo trimestre

San Desiderio di Langres

 

San Desiderio di Langres


San Desiderio di Langres

Nome: San Desiderio di Langres
Titolo: Vescovo e martire
Nascita: III secolo , Genova
Morte: IV secolo, Langres
Ricorrenza: 23 maggio
Tipologia: Commemorazione

Non di uno solo, ma di due Desideri fanno memoria oggi i calendari, o meglio il Martirologio Romano, perché nessuno dei due Santi è segnato nel Calendario della Chiesa universale.

Questi due Santi di nome Desiderio potrebbero essere fratelli gernelli: ambedue francesi, ambedue Vescovi, ambedue Martiri. Li divide, però, una distanza di due secoli esatti, perché il primo fu ucciso nel 407, mentre l’altro cadde duecent’anni dopo, nel 607.

Il Desiderio più anziano fu Vescovo di Langres, quando i feroci Vandali, barbari e Ariani, invasero la Francia. Assediata la città, i Vandali poterono conquistarla con grave difficoltà, perché i cittadini si batterono con indomito valore. Gli aggressori se ne vendicarono nel saccheggio, che fu d’inaudita ferocia. li Vescovo Desiderio cercò di mitigare le violenze, supplicando il capo dei barbari in nome del suo popolo. Gli presentò un Vangelo, ma il Vandalo, che pur era cristiano, anche se eretico, ordinò che il Vescovo fosse colpito a morte. Il libro del Vangelo fu macchiato dal suo sangue.

Non diversa fu la vicenda del secondo Desiderio, Vescovo di Vienne, nel Delfinato. Sul conto di lui e della sua attività apostolica possediamo diversi documenti. Sappiamo, tra l’altro, che fu zelante riformatore dei costumi ec-clesiastici nella propria diocesi.

Ma soprattutto egli si batté per convertire a miglior vita i Sovrani del tempo, ai quali rimproverò la condotta scandalosa. Incorse così nell’ira dei potenti, che una prima volta lo mandarono in esilio su un’isola, e più tardi, reintegrato nella sua dignità, lo fecero arrestare nella cattedrale.

Per strada, i soldati che lo trascinavano, andando forse al di là degli ordini avuti dal sovrano, lo massacrarono con le pietre, per finirlo poi a colpi di bastone. Anch’egli perciò venne onorato come Martire, soprattutto nella cit-tadina dove era stato ucciso, che più tardi prese il nome del Santo.

Questi due Santi sono i più noti tra quelli una decina in tutto chiamati Desiderio. In francese, tale nome suona Didier, ed è assai diffuso, sia nella toponomastica sia come nome di Battesimo. Più raro è invece in Italia il nome di Desiderio, portato da un celebre scultore fiorentino del ‘400, Desiderio da Settignano.

Eppure non tutti i Santi di nome Desiderio sono francesi come i due di oggi. Altri sono ricordati a Pistoia, a Pozzuoli, a Piacenza e a Gignese, in provincia di Novara. Il loro culto, però, ha avuto minor diffusione, limitando perciò anche la diffusione di questo bel nome, che esprime sia il desiderio di un figlio terreno, sia quello della sua eterna salvezza.

MARTIROLOGIO ROMANO. Presso Langres, in Frància, la passione di san Desidèrio Vescovo, il quale, vedendo che il suo popolo era straziato dall’esercito dei Vàndali, si presentò al loro Re per supplicarlo in favore di quello. Avendo poi il Re ordinato che subito lo scannassero, egli volentieri porse il collo per le pecorelle affidategli, e, percosso dalla spada, se ne volò a Cristo. Patirono insieme con lui anche molti altri appartenenti al suo gregge, i quali furono sepolti presso la medesima città.