Archivi giornalieri: 8 maggio 2020

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Lavoratori stranieri, nel governo braccio di ferro sull’agricoltura. M5s insiste: “No a regolarizzazione”. Zingaretti: “Piano Bellanova serve, rigidità per visibilità politica”. Tridico: “Favorevole, modello Germania”

Lavoratori stranieri, nel governo braccio di ferro sull’agricoltura. M5s insiste: “No a regolarizzazione”. Zingaretti: “Piano Bellanova serve, rigidità per visibilità politica”. Tridico: “Favorevole, modello Germania”

Continua lo scontro nell’esecutivo, con Conte che nel pomeriggio incontra una delegazione di Italia Viva a Palazzo Chigi. Il Movimento tiene il punto sulle regolarizzazioni di massa, ma nell’esecutivo è solo. Il governatore emiliano Bonaccini: “E’ un’esigenza vera”. Le trattative in corso avrebbero portato a un compromesso: una proroga di tre mesi (invece dei sei chiesti da Iv e Pd) del permesso di soggiorno per i braccianti cui è scaduto il contratto come lavoratori stagionali. La misura riguarderà il settore agricolo, ma anche il lavoro domestico
Continua il botta e risposta all’interno del Governo e il tema cardine rimane quello della regolarizzazione dei lavoratori stranieri proposta dalla ministra delle Politiche Agricole Alimentari, Teresa Bellanova, che ha minacciato le dimissioni in caso di bocciatura. Intervenuto a Uno Mattina su Rai 1, il capo politico del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, ha ribadito la posizione dei vertici, anche se all’interno del M5s non tutti sono compatti su queste posizioni, che esclude la regolarizzazione di massa: “Noi diciamo no alla regolarizzazione degli irregolari. Se il nostro obiettivo è sostenere l’agricoltura allora dobbiamo lavorare a misure per garantire il mercato, ma la soluzione non è la regolarizzazione, come se in agricoltura lavorassero solo migranti irregolari, un assunto sbagliato”. Gli ha risposto, ai microfoni di SkyTg24, il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, insinuando anche che l’oltranzismo pentastellato sia legato anche a motivazioni di “visibilità politiche”: “Spero si trovi una soluzione – ha dichiarato – Il piano proposto è corretto. Quel piano è un’esigenza sotto tanti aspetti. C’è rigidità soprattutto per ragioni di visibilità politiche“.

La bozza di intesa su cui si tratta – Al momento, scrive l’Ansa, le trattative avrebbero portato a un compromesso: una proroga di tre mesi del permesso di soggiorno per i braccianti cui è scaduto il contratto come lavoratori stagionali. La misura riguarderà il settore agricolo, ma anche il lavoro domestico, quindi colf e badanti. Toccherà poi ai capi delegazione nel Governo valutare se inserire il provvedimento già nel decreto maggio che andrà nel consiglio dei ministri di domani. L’ipotesi di partenza – sulla quale spingevano Teresa Bellanova e Giuseppe Provenzano (ministro per il Sud) e che aveva l’ok della titolare del Viminale Luciana Lamorgese – prevedeva una proroga di sei mesi del permesso di soggiorno. La misura punta a regolarizzare anche attraverso la richiesta del datore di lavoro, che dovrà versare un contributo allo Stato. Ma questa emersione riguarderà soltanto i lavoratori che si trovano già da tempo in Italia. Secondo le stime circolate nelle discussioni tra i ministri la platea degli interessati dalla misura potrebbe essere intorno alle 300mila persone. Non è però possibile prevedere quanti datori di lavoro vorranno assumersi l’onere di regolarizzare un dipendente.

Il vertice Conte-Italia Viva – Le minacce di dimissioni da parte di Bellanova sono al centro del confronto tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e una delegazione di esponenti di Italia Viva convocata a Palazzo Chigi. La delegazione di Iv, formata da Maria Elena Boschi, Ettore Rosato e Davide Faraone, è arrivata a Palazzo Chigi per incontrare il premier. Si è aggiunta anche la ministra Bellanova. Il premier ha ribadito anche mercoledì in Senato che non c’è “alcuna ostilità nei confronti di Italia viva”, ma adesso la necessità del capo dell’esecutivo è quella di bloccare sul nascere una contesa che rischia di deflagrare. Clima “tranquillo“, nessuna volontà di strappare ma “ottenere risposte su temi che poniamo da mesi”, sono le premesse che fanno trapelare da Italia Viva. I renziani chiedono la conferma della possibilità di anticipare le riaperture, il via al Piano Shock e poi un appoggio nella battaglia sulle regolarizzazioni. Per Iv, secondo quanto hanno riferito fonti interne del partito alle agenzie, “il fatto che Conte abbia espresso pubblicamente apprezzamento per Italia Viva e abbia annunciato di anticipare alcune aperture, come chiesto da tempo da Renzi, è visto come un fatto positivo. Sembra che abbiano capito che senza di noi non c’è maggioranza, specie al Senato. Meglio tardi che mai”.

Crimi: “No sanatoria” – Crimi ha continuato spiegando che il Movimento può essere favorevole a una norma che favorisca l’emersione del lavoro nero senza degenerare, aveva anticipato ieri, in una “sanatoria modello Maroni”: “Noi siamo per l’emersione del lavoro nero, quello dei migranti o meno. Su quel fronte – conclude – siamo tutti insieme, siamo disponibili”.

Bonaccini: “Regolarizzare è vera esigenza” – Anche il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, si schiera a favore della regolarizzazione: “La regolarizzazione dei migranti? Non ne farei una questione ideologica. Partiamo da un’esigenza vera, il bisogno di manodopera nelle nostre campagne, e costruiamo una soluzione che tenga insieme i diritti delle persone e le necessità delle nostre imprese agricole. Se riuscissimo a non fare speculazione politica su questo, ma a produrre una misura equilibrata sarebbe un passo avanti. Io aprirei il lavoro stagionale anche ai percettori del reddito di cittadinanza“.

Tridico (Inps): “Favorevole” – Posizione simile a quella del presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, che invoca il modello Germania: “La regolarizzazione degli immigrati? Sono favorevole. L’ho sempre detto e sarebbe ipocrita nascondermi dietro al mio ruolo. Si tratta di scelte che spettano alla politica, ma se devo dire la mia, sceglierei la strada della Germania. Durante l’ultima crisi siriana ha saputo coniugare le esigenze umanitarie con quelle dell’economia”.

Zingaretti: “Concentrarsi su cose da fare” – A Zingaretti, però, il nuovo scontro interno alla maggioranza non piace: “In questo momento c’è un eccesso di polemica politica e invece la politica deve concentrarsi sulle cose da fare – ha continuato – Gli italiani sono stati mesi in casa e adesso hanno bisogno del sostegno concreto della politica, è l’unica cosa che chi ha impegni politici deve fare ora, sia nella maggioranza che nell’opposizione. Il rischio adesso è quello dell’aumento delle disuguaglianze sociali, che mettono a rischio la stessa democrazia”. Se l’esecutivo non dovesse ritrovare compattezza, il segretario Dem ipotizza anche una crisi di governo: “Il governo deve dialogare con le opposizioni. Se questo governo non ce la fa vedo difficile che si possa riproporre una maggioranza diversa”.

Salvini: “Lega in piazza contro sanatoria” – Intanto continuano anche le critiche dell’opposizione. Oggi in conferenza stampa è intervenuto direttamente Matteo Salvini: “La Lega in piazza? Noi seguiamo le regole, come fanno tanti commercianti incredibilmente multati. Nel rispetto delle regole se ci sarà una sanatoria di centinaia di migliaia di abusivi protesteremo a nome degli italiani sia nelle aule del parlamento che fuori dalle aule del parlamento”, ha detto il leader della Lega. Che poi ha precisato: “Prorogare il permesso di soggiorno a quanti è scaduto il contratto di lavoro è un conto, ma l’idea di regolarizzare tutti è criminogena”. “Una sanatoria indiscriminata per delinquenti e spacciatori, sarebbe devastante. Un discorso diverso è per provvedimenti ad hoc e temporanei”, ha aggiunto. Salvini ha infine giudicato “allarmanti” le ennesime minacce di dimissioni da parte di un ministro.

“La sanatoria degli immigrati non è una soluzione, senza voucher“. Lo dice l’assessore all’Agricoltura del Veneto, Giuseppe Pan, in una lettera alla ministra dell’Agricoltura, Bellanova, e a quella del Lavoro, Catalfo, sottoscritta dai colleghi di Trentino, Friuli, Lombardia, Liguria, Abruzzo e Basilicata. “Il ministro Bellanova continua ad affermare l’idea di regolarizzare circa 600 mila stranieri per lavorare in agricoltura. Una proposta che non risponde alle esigenze di stagionalità del mondo agricolo e che finirà per aumentare l’area grigia e illegale del caporalato”.

Madonna del Rosario di Pompei

 

Madonna del Rosario di Pompei


Nome: Madonna del Rosario di Pompei
Titolo: Apparizione
Ricorrenza: 8 maggio
Tipologia: Commemorazione
Sito ufficiale: www.santuario.it

Il culto della Beata Vergine del Rosario di Pompei, o, più semplicemente, della Madonna di Pompei, nasce alla fine del 1800 ad opera di Bartolo Longo, oggi Beato Bartolo Longo, il quale, si narra che, mentre si trovava nei campi, udì la Madonna dirgli: “Se propagherai il Rosario sarai salvo” . Il giovane Bartolo Longo, rimase scosso da questo messaggio che la Madonna gli affidava, tanto da abbandonare gli ambienti satanici che frequentava, e iniziare la propria opera di diffusione della preghiera del Rosario.

Tuttavia i primi tentativi di diffusione del Rosario non ottennero grandi risultati, e per questo si recò a Napoli, per acquistare un dipinto affinché il popolo di Pompei potesse più facilmente convertirsi a questa preghiera. La sorte volle che, una volta giunto a Napoli, Bartolo Longo incontri il proprio confessore, che gli suggerisce di rivolgersi a Suor Maria Concetta del convento di Porta Medina, la quale custodiva un dipinto della Madonna del Rosario, che lo stesso confessore gli aveva affidato anni prima.

La tela era in pessime condizioni, danneggiata dalle tarme e con intere parti di colore mancante, tanto che Bartolo Longo non voleva accettarlo. Ma, di fronte alle insistenze della suora, non potè rifiutare il dono e con questo si diresse verso Pompei, su di un carretto utilizzato solitamente per il trasporto del letame.

Il quadro, così come era, non poteva essere esposto alla cittadinanza, sia per lo stato di degrado, che per un errore nel dipinto, che ritraeva Santa Rosa, al posto di Santa Caterina da Siena, come colei che riceveva il rosario, e dunque ponendo l’immagine a rischio di interdetto. Fu così che Bartolo Longo decise di affidare alle mani di un restauratore il quadro e, contemporaneamente, diede inizio alla costruzione di una nuova chiesa nella quale esporre il dipinto: la edificazione di questa chiesa sarà resa possibile dalla contessa Marianna De Fusco, futura sposa dello stesso Bartolo Longo, che fece cospicue donazioni, e, le successive elargizioni dei fedeli fecero in modo che ben preso la chiesa si trasformasse nella attuale Basilica Pontificia della Beata Vergine del Rosario di Pompei.

Il dipinto della Madonna di Pompei, o della Beata Vergine del Rosario di Pompei, che dir si voglia, infatti, venne venerato fin dalla prima esposizione pubblica: infatti, già il 13 Febbraio 1876, quando appunto venne mostrato per la prima volta il dipinto, si verificò il primo miracolo, ovvero la guarigione a Napoli di una ragazzina che malata di epilessia inguaribile. In ben poco tempo iniziarono a giungere a Pompei migliaia di fedeli, ciascuno chiedendo una grazia alla Madonna, tanto che ai giorni nostri si stima che più di 4 milioni di persone ogni anno si rechino in pellegrinaggio, facendo così, di quello di Pompei, uno dei santuari mariani più visitato al mondo.

La importanza della Basilica di Pompei, per il mondo cattolico, è testimoniata anche dal fatto che per ben 4 volte è stata visitata da un papa: in particolare sia papa Giovanni Paolo II, sia papa Benedetto XVI che papa Francesco si sono recati in visita al Santuario e, in occasione della visita di San Giovanni Paolo II venne recitata la Supplica.

SUPPLICA ALLA MADONNA DI POMPEI

si recita l’8 maggio / prima domenica di ottobre

Nel mentre i fedeli giungevano al Santuario, Bartolo Longo cominciò a diffondere preghiere e pie devozioni, componendo, poi, nel 1883, anche la Supplica. Questa è una preghiera, inizialmente intitolata “Atto d’amore alla Vergine” ma poi ribatezzata “Supplica alla potente Regina del SS.mo Rosario di Pompei”. Il testo ha avuto nel tempo vari ritocchi, prima della formula attuale, che facciamo seguire.

La Supplica viene recitata solennemente due volte l’anno, l’8 maggio e la prima domenica di ottobre. L’otto maggio del 1915, la preghiera fa il suo ingresso in Vaticano: alle 12.00 di quel giorno, Benedetto XV e i dignitari vaticani la recitarono nella cappella Paolina. Da allora la tradizione è continuata con i Pontefici successivi.

Beata Vergine Maria del Rosario di Pompei

O Augusta Regina delle vittorie, o Vergine sovrana del Paradiso, al cui nome potente si rallegrano i cieli e tremano per terrore gli abissi, o Regina gloriosa del Santissimo Rosario, noi tutti, avventurati figli vostri, che la bontà vostra ha prescelti in questo secolo ad innalzarvi un Tempio in Pompei, qui prostrati ai vostri piedi, in questo giorno solennissimo della festa dei novelli vostri trionfi sulla terra degl’idoli e dei demoni, effondiamo con lacrime gli affetti del nostro cuore, e con la confidenza di figli vi esponiamo le nostre miserie.

Deh! da quel trono di clemenza ove sedete Regina, volgete, o Maria, lo sguardo vostro pietoso verso di noi, su tutte le nostre famiglie, sull’Italia, sull’Europa, su tutta la Chiesa; e vi prenda compassione degli affanni in cui volgiamo e dei travagli che ne amareggiano la vita. Vedete, o Madre, quanti pericoli nell’anima e nel corpo ne circondano: quante calamità e afflizioni ne costringono! O Madre, trattenete il braccio della giustizia del vostro Figliuolo sdegnato e vincete colla clemenza il cuore dei peccatori: sono pur nostri fratelli e figli vostri, che costarono sangue al dolce Gesù, e trafitture di coltello al vostro sensibilissimo Cuore. Oggi mostratevi a tutti, qual siete, Regina di pace e di perdono.

Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra , salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

È vero, è vero che noi per primi, benché vostri figliuoli, coi peccati torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù, e trafiggiamo novellamente il vostro Cuore. Sì, lo confessiamo, siamo meritevoli dei più aspri flagelli. Ma Voi ricordatevi che sulla vetta del Golgota raccoglieste le ultime stille di quel sangue divino e l’ultimo testamento del Redentore moribondo. E quel testamento di un Dio, suggellato col sangue di un Uomo-Dio, vi dichiarava Madre nostra, Madre dei peccatori. Voi, dunque, come nostra Madre, siete la nostra Avvocata, la nostra Speranza. E noi gementi stendiamo a Voi le mani supplichevoli, gridando: Misericordia!

Pietà vi prenda, o Madre buona, pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri fratelli estinti, e soprattutto dei nostri nemici, e di tanti che si dicono cristiani, e pur dilacerano il Cuore amabile del vostro Figliuolo. Pietà, deh! pietà oggi imploriamo per le nazioni traviate, per tutta l’Europa, per tutto il mondo, che torni pentito al cuor vostro. Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia.

Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra , salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

Che vi costa, o Maria, l’esaudirci? Che vi costa il salvarci? Non ha Gesù riposto nelle vostre mani tutti i tesori delle sue grazie e delle sue misericordie? Voi sedete coronata Regina alla destra del vostro Figliuolo, circondata di gloria immortale su tutti i cori degli Angeli. Voi distendete il vostro dominio per quanto son distesi i cieli, e a Voi la terra e le creature tutte che in essa abitano sono soggette. Il vostro dominio si estende fino all’inferno, e Voi sola ci strappate dalle mani di Satana, o Maria.

Voi siete l’Onnipotente per grazia. Voi dunque potete salvarci. Che se dite di non volerci aiutare, perché figli ingrati ed immeritevoli della vostra protezione, diteci almeno a chi altri mai dobbiamo ricorrere per essere liberati da tanti flagelli.

Ah, no! Il vostro Cuore di Madre non patirà di veder noi, vostri figli, perduti. Il Bambino che noi vediamo sulle vostre ginocchia, e la mistica corona che miriamo nella vostra mano, c’ispirano fiducia che noi saremo esauditi. E noi confidiamo pienamente in Voi, ci gettiamo ai vostri piedi, ci abbandoniamo come deboli figli tra le braccia della più tenera fra le madri, ed oggi stesso, sì, oggi da Voi aspettiamo le sospirate grazie.

Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra , salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

Chiediamo la benedizione a Maria.
Un’ultima grazia noi ora vi chiediamo, o Regina, che non potete negarci in questo giorno solennissimo. Concedete a tutti noi l’amore vostro costante, e in modo speciale la vostra materna Madonna di Pompeibenedizione. No, non ci leveremo dai vostri piedi, non ci staccheremo dalle vostre ginocchia, finché non ci avrete benedetti.

Benedite, o Maria, in questo momento, il Sommo Pontefice. Ai prischi allori della vostra Corona, agli antichi trionfi del vostro Rosario, onde siete chiamata Regina delle vittorie, deh! aggiungete ancor questo, o Madre: concedete il trionfo alla Religione e la pace alla umana società. Benedite il nostro Vescovo, i Sacerdoti e particolarmente tutti coloro che zelano l’onore del vostro Santuario.
Benedite infine tutti gli Associati al vostro novello Tempio di Pompei, e quanti coltivano e promuovono la divozione al vostro Santo Rosario.

O Rosario benedetto di Maria; Catena dolce che ci rannodi a Dio; Vincolo di amore che ci unisci agli Angeli; Torre di salvezza negli assalti d’inferno; Porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell’ora di agonia; a te l’ultimo bacio della vita che si spegne. E l’ultimo accento delle smorte labbra sarà il nome vostro soave, Regina del Rosario della Valle di Pompei, o Madre nostra cara, o unico Rifugio dei peccatori, o sovrana Consolatrice dei mesti. Siate ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo. Così sia.

Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra , salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

Novena alla Madonna di Pompei

PER IMPETRARE GRAZIE NEI CASI PIU’ DISPERATI

(si inizia il 29 aprile, 26 settembre o quando si vuole e va recitata per intero tutti i giorni)
Si ponga la prodigiosa immagine in luogo distinto e, potendo si accendano due candele, simbolo della fede che arde nel cuore del credente. Prima di cominciare la Novena, pregare Santa Caterina da Siena che si degni di recitarla insieme con noi.
(da ripetere per nove giorni consecutivi)

O Santa Caterina da Siena, mia Protettrice e Maestra, tu che assisti dal cielo i tuoi devoti allorché recitano il Rosario di Maria, assistimi in questo momento e degnati di recitare insieme con me la Novena alla Regina del Rosario che ha posto il trono delle sue grazie nella Valle di Pompei, affinché per tua intercessione io ottenga la desiderata grazia. Amen.

O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

O Vergine Immacolata e Regina del Santo Rosario, Tu, in questi tempi di morta fede e di empietà trionfante hai voluto piantare il tuo seggio di Regina e di Madre sull’antica terra di Pompei soggiorno di morti pagani. Da quel luogo dove erano adorati gli idoli e i demoni, Tu oggi, come Madre della divina grazia, spargi dappertutto i tesori delle celesti misericordie. Deh! Da quel trono ove regni pietosa, rivolgi, o Maria, anche sopra di me gli occhi tuoi benigni, ed abbi pietà di me che ho tanto bisogno del tuo soccorso. Mòstrati anche a me, come a tanti altri ti sei dimostrata, vera Madre di misericordia : mentre io con tutto il cuore Ti saluto e Ti invoco mia Regina del Santo Rosario.

Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra , salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

Prostrata ai piedi del tuo trono, o grande e gloriosa Signora, l’anima mia Ti venera tra gemiti ed affanni ond’è oppressa oltre misura. In queste angustie ed agitazioni in cui mi Madonna di Pompei2trovo, io alzo confidente gli occhi a Te, che Ti sei degnata di eleggere per tua dimora le campagne di poveri e abbandonati contadini. E là, di fronte alla città ed all’anfiteatro ove regna silenzio e rovina, Tu come Regina delle Vittorie, levasti la tua voce potente per chiamare d’ogni parte d’Italia e del mondo cattolico i devoti tuoi figli ad erigerti un Tempio. Deh! Ti muovi alfine a pietà di quest’anima mia che giace avvilita nel fango. Pietà di me, o Signora, pietà di me che sono oltremodo ripieno di miseria e di umiliazioni. Tu che sei lo sterminio dei demoni difendimi da questi nemici che mi assediano. Tu che sei l’Aiuto dei cristiani , traimi da queste tribolazioni in cui verso miserevolmente.Tu che sei la Vita nostra, trionfa della morte che minaccia l’anima mia in questi pericoli in cui trovasi esposta; ridonami la pace, la tranquillità, l’amore, la salute. Amen.

Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra , salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

Ah! Il sentire che tanti sono stati da Te beneficati solo perché ricorsi a Te con fede, m’infonde novella lena e coraggio d’invocarti in mio soccorso. Tu già promettesti a S. Domenico che chi vuole le grazie con il tuo Rosario le ottiene; ed io col tuo Rosario in mano oso ricordarti , o Madre, le tue sante promesse. Anzi Tu stessa ai dì nostri operi continui prodigi per chiamare i tuoi figli a onorarti nel Tempio di Pompei. Tu dunque vuoi tergere le nostre lacrime, vuoi lenire i nostri affanni! Ed io col cuore sulle labbra, con viva fede Ti chiamo e T’invoco: Madre mia!…Madre cara!…Madre bella!…Madre dolcissima, aiutami! Madre e Regina del Santo Rosario di Pompei, non più tardare a stendermi la mano tua potente per salvarmi: chè il ritardo, come vedi, mi porterebbe alla rovina.

Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra , salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

E a chi altri mai io dovrò ricorrere, se non a Te che sei il Sollievo dei miserabili, Conforto degli abbandonati, la Consolazione degli afflitti? Oh, io te lo confesso, l’anima mia è miserabile, gravata da enormi colpe, meritevole di ardere nell’inferno, indegna di ricevere grazie! Ma non sei Tu la Speranza di chi dispera, la Madre di Gesù, unicomediatore tra l’uomo e Dio, la potente nostra Avvocata presso il trono dell’Altissimo, il Rifugio dei peccatori ? Deh! Solo che tu dì una parola in mio favore al tuo Figlio, ed Egli mi esaudirà. Chiedigli, dunque, o Madre, questa grazia di cui tanto io ho bisogno. (Si domandi la grazia che si vuole). Tu sola puoi ottenermela: Tu che sei l’unica speranza mia, la mia consolazione, la mia dolcezza, la vita mia. Così spero. Amen.

Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra , salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

O Vergine e Regina del santo Rosario, Tu che sei la Figlia del Padre Celeste, la Madre dei Figliuol divino, la Sposa dello Spirito Santo; Tu che tutto puoi presso la Santissima Trinità, devi impetrarmi questa grazia tanto a me necessaria, purché non sia di ostacolo alla mia salvezza eterna. (Si ripeta la grazia che si desidera). Te la domando per la tua Immacolata Concezione, per la tua divina Maternità, per i tuoi gaudi, per i tuoi dolori, per i tuoi trionfi. Te la domando per il Cuore del tuo amoroso Gesù, per quei nove mesi che lo portasti nel seno, per gli stenti della sua vita, per l’acerba sua Passione, per la sua morte in Croce, per il Nome suo santissimo, per il suo Preziosissimo Sangue. Te la domando per il Cuore tuo dolcissimo, nel Nome tuo glorioso, o Maria, che sei Stella del mare, Signora potente, Madre di dolore, Porta del Paradiso e Madre di ogni grazia. In Te confido, da Te tutto spero. Tu mi hai da salvare. Amen.

Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra , salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

Regina del Santo Rosario, prega per noi. Affinché siamo resi degni delle promesse di Cristo

PREGHIAMO O Dio, il tuo unico Figlio ci ha acquistato con la sua vita, morte e risurrezione i beni della salvezza eterna: concedi anche a noi che, venerando questi misteri del Santo Rosario della Vergine Maria, imitiamo ciò che contengono e otteniamo ciò che promettono. Per Cristo Nostro Signore. Amen.

ORAZIONE
O Santo sacerdote di Dio e glorioso Patriarca San Domenico, che fosti l’amico, il figliuolo prediletto e il confidente della celeste Regina, e tanti prodigi operasti per virtù del S. Rosario; e tu, Santa Caterina da Siena, figliuola primaria di quest’ordine del Rosario e potente mediatrice presso il trono di Maria e presso il Cuore di Gesù, da cui avesti cambiato il cuore: voi, Santi miei cari, guardate le mie necessità e abbiate pietà dello stato in cui mi trovo. Voi aveste in terra il cuore aperto ad ogni altrui miseria e la mano potente a sovvenirla, ora in Cielo non è venuta meno né la vostra carità, né la vostra potenza. Pregate per me la madre del Rosario ed il Figliuolo Divino, giacchè ho gran fiducia che per mezzo vostro ho da conseguire la grazia che tanto desidero. Amen.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.