Archivi giornalieri: 18 maggio 2020

 

sentenza n. 475 del 13 gennaio 2014

10Gen2014

Cassazione: sentenza 172/2014 – in caso di mobbing il danno professionale va provato separatamente

Con sentenza n. 172 del 8 gennaio 2014, la Cassazione ha affermato che in caso di mobbing, l’accertamento del danno alla professionalità non può essere considerato “in re ipsa” nel semplice demansionamento, essendo invece onere del dipendente provare tale danno dimostrando, ad esempio, un ostacolo alla progressione di…

11Dic2013

Mancati riposi e danno biologico non provato

Con sentenza n. 26398 del 26 novembre 2013, la Cassazione ha affermato che pur in presenza di una violazione del rispetto del riposo settimanale, i lavoratori non hanno diritto al risarcimento dei danni patrimoniali, biologici ed esistenziali se non provati. La Suprema Corte ha stabilito che il risarcimento “spetta per la perdita…

09Dic2013

Licenziamento illegittimo della mamma in periodo protetto

sentenza n. 27055 del 3 dicembre 2013

09Dic2013

25Nov2013

Registrazione di telefonate e licenziamento

Con sentenza n. 26143 del 21 novembre 2013, la Cassazione ha affermato la legittimità di un provvedimento di licenziamento adottato da un’azienda ospedaliera nei confronti di un lavoratore che, violando il principio di riservatezza, aveva registrato le conversazioni di colleghi, senza che gli stessi ne fossero a conoscenza, pur se tale…

06Nov2013

Obblighi per la sicurezza del distaccante e del distaccatario

Con sentenza n. 31300 del 22 luglio 2013, la quarta sezione penale della Cassazione ha affermato che nel prevedere che rimangono a carico del distaccatario tutti gli obblighi di prevenzione e protezione, salvo l’obbligo di informare e formare il lavoratore sui rischi tipici generalmente connessi allo svolgimento delle mansioni per le…

31Ott2013

Illegittimo il licenziamento del lavoratore in malattia trovato a lavorare altrove

Con sentenza n. 23365 del 15 ottobre 2013, la Cassazione ha affermato la illegittimità del licenziamento di un lavoratore in malattia trovato a lavorare presso l’azienda di un parente, se l’attività non pregiudica la guarigione. Secondo i giudici della Suprema Corte, la genericità delle contestazioni del datore di lavoro e…

31Ott2013

04Lug2013

02Lug2013

San Giovanni I

 

San Giovanni I


San Giovanni I

Nome: San Giovanni I
Titolo: Papa e martire
Nascita: Toscana
Morte: 18 maggio 526, Ravenna
Ricorrenza: 18 maggio
Tipologia: Commemorazione

Originario della Tuscia e figlio di un certo Costanzo secondo il Liber Pontilicalis, fu eletto papa succedendo a 7 Ormisda il 13 agosto 523. Non si hanno notizie sicure su questo papa prima della sua elezione, a causa della frequente attestazione del nome Giovanni nelle fonti del VI sec. (tre papi portano questo nome).

È stata tuttavia avanzata l’ipotesi dell’identificazione di questo pontefice con il diacono Giovanni, amico di Severino Boezio, che gli dedicò tre dei suoi scritti; era favorevole al partito filoorientale dell’antipapa Lorenzo, anche se nel 506 fece atto di sottomissione al papa legittimo 7 Simmaco. Tale ipotesi di identificazione sarebbe corroborata dalla straordinaria accoglienza che gli fu riservata in occasione del suo viaggio a Costantinopoli, e dal fatto che Giovanni, divenuto papa, fece adottare a Roma su consiglio del monaco Dionigi il Piccolo il computo pasquale alessandrino, già motivo di accese controversie tra Lorenzo e Shrunaco e segno evidente di atteggiamento proorientale.

Il Liber Pontificalis riporta che egli fece eseguire importanti lavori di restauro nelle basiliche cimiteriali dei martiri Nereo e Achilleo sull’Ardeatina e dei SS. Felice e Adautto sull’Ostiense e poté inoltre abbellire le principali basiliche cittadine, grazie alla munificenza dell’imperatore Giustino I. Tutta la sua attività a Roma si svolse prima del suo viaggio a Costantinopoli, che fu l’avvenimento più importante del suo pontificato, ma anche l’ultimo, poiché gli costò la vita. Se i rapporti di Giovanni con l’imperatore d’Oriente furono buoni, assai meno lo furono quelli con l’anziano re goto Teodorico.

Questi era allarmato per le leggi rimesse in vigore dall’imperatore Giustino nei suoi territori contro gli eretici e in particolare contro gli ariani; convocò Giovarmi a Ravenna sul finire dell’anno 525 e gli intimò di guidare una delegazione a Costantinopoli con il difficile compito di ottenere la fine della persecuzione. Preoccupato per le sorti dei cattolici d’Occidente in caso di suo rifiuto, acconsenti di portare all’imperatore le richieste di Teodorico.

Era la prima volta che un pontefice si recava a Costantinopoli; fu ricevuto con i massimi onori dall’imperatore, che si prosternò davanti al vicario di san 7 Pietro. Giovanni celebrò le funzioni della Pasqua del 526 a S. Sofia secondo il rito romano e stando al Liber Pontificalis procedette alla reincoronaiione di Giustino. La delegazione ottenne alcune concessioni, non quella che gli ariani convertiti potessero ritornare alla loro fede.

Nonostante il successo dell’ambasciata, al rientro a Ravenna, Giovanni fu vittima della politica di Teodorico, a cui la notizia dell’accoglienza trionfale e del successo personale ottenuto da Giovanni a Costantinopoli, provocò ostilità e gelosia tanto che costrinse Giovanni a trattenersi a Ravenna, dove, provato dai trattamenti subiti, mori il 18 maggio 526.

Secondo l’Anonimo di Valois intorno al corpo di Giovanni si verificarono miracoli e fu oggetto di venerazione popolare. Successivamente le spoglie del pontefice furono traslate a Roma dove furono inumate a S. Pietro alla data del 27 maggio. Il suo epitaffio conservato in due manoscritti lo ricorda come vittima per Cristo.