Archivi giornalieri: 22 maggio 2020

Tabelle assegni familiari

Tabelle assegni familiari 2020 – 2021: nuovi importi rivalutati dall’INPS

L’INPS ha rilasciato le nuove tabelle ANF 2020 – 2021 per il calcolo degli assegni familiari spettanti per il periodo 01/07/2020 – 30/06/2021
 

L’INPS ha emanato la circolare n. 60 del 21 maggio 2020 con la quale, come ogni anno in questo periodo, ha rilasciato le nuove Tabelle Assegni Familiari 2020 – 2021 per il calcolo degli ANF per il periodo dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2021.

L’Istituto ha quindi rivalutato i livelli di reddito delle tabelle relativamente agli importi mensili degli assegni per il nucleo familiare, nonché i corrispondenti importi mensili della prestazione a sostegno del reddito delle famiglie dei lavoratori dipendenti e assimilati. Le nuove tabelle ANF si basano sulla variazione percentuale dell’indice dei prezzi al consumo calcolata dall’ISTAT tra l’anno 2018 e l’anno 2019 che è risultata pari allo 0,5%.

Trovate le nuove tabelle ANF 2020 – 2021 allegate a fondo pagina, ma prima procediamo con ordine e vediamo cosa sono gli assegni al nucleo familiare, come si leggono le tabelle e come fare domanda di ANF online.

Assegni familiari (ANF): cosa sono e a chi spettano

Per prima cosa ricordiamo che il termine assegni familiari non è propriamente quello giusto, infatti la prestazione prende il nome di assegno per il nucleo familiare abbreviato in ANF. Sono quindi gli assegni per le famiglie dei lavoratori dipendenti, pensionati e assimilati. Gli assegni familiari invece tecnicamente riguardano tutte le categorie escluse dagli assegni al nucleo familiare (es. coloni, mezzadri ecc.).

Gli ANF INPS sono una prestazione a sostegno delle famiglie il cui reddito sia entro certi limiti. Ciò significa che il valore dell’assegno mensile è inversamente proporzionale al reddito del nucleo familiare. Quindi più è alto il reddito e più scende l’assegno (fino a essere nullo) e viceversa.

Il reddito deve inoltre derivare prevalentemente da lavoro dipendente o assimilato oppure da NASpI, CIG o da pensione da lavoro dipendente (almeno il 70% del reddito familiare complessivo).

Leggi anche: Calcolo Assegni Familiari ANF, scopri quanto ti spetta

Tabelle ANF INPS: come si leggono

Usare le tabelle ANF e quindi procedere al calcolo dell’importo spettante è molto semplice:

  1. bisogna scaricare il file “Excel” sul proprio computer (allegato a fondo pagina);
  2. quindi si deve deve aprire il file con un programma come Excel di Office o Calc di OpenOffice (gratuito);
  3. ora si può procedere a trovare la propria tabella di riferimento che varia in base alla composizione del nucleo familiare
    1. per fare ciò ci si deve muovere cliccando sulle linguette nel menù in basso a sinistra della pagina (es. Tab. 11, Tab. 12 ecc.)
    2. sulla base delle indicazioni di composizione del nucleo familiare che sono inserite invece in alto alla pagina (es. unico genitore con figli, due genitori con figli ecc.);
  4. quando si trova la tabella di appartenenza del proprio nucleo familiare si può scorrere la fascia di reddito familiare annuo (il reddito di riferimento è quello dell’anno precedente, quindi per le tabelle ANF 2020 – 2021 il reddito è quello del 2019);
  5. quindi ora sulla linea della fascia di reddito si può individuare l’importo dell’assegno familiare spettante incrociando il dato con il numero dei componenti del nucleo familiare.

Reddito di riferimento Assegni Familiari (ANF)

Come detto in precedenza le tabelle assegni familiari ANF sono suddivise in base alla tipologia di nucleo familiare, e poi successivamente ogni tabella è suddivisa in base al numero dei componenti il nucleo e agli importi del reddito familiare.

Il reddito del nucleo familiare di riferimento è dato dalla somma dei redditi lordi del richiedente l’ANF e dei familiari che concorrono alla composizione del nucleo. Pertanto, ad esempio, nel caso in cui entrambi i genitori producano reddito, bisogna fare la somma dei due. Inoltre il reddito da lavoro dipendente deve essere almeno il 70% del reddito totale. Quindi se un genitore è dipendente e l’altro è autonomo il reddito complessivo deve essere composto di almeno il 70% da lavoro dipendente e 30% da autonomo.

Il periodo di riferimento invece è quello dell’anno precedente il 1° luglio dell’anno per il quale viene effettuata la richiesta di assegno; per la domanda da presentare entro il 30 giugno 2020 il reddito da usare è quello del 2019 e non varia fino al 30 giugno del 2021.

Leggi anche: Assegno per il nucleo familiare: cos’è, a chi spetta e come funziona

Domanda ANF online

Ricordiamo che dal 1° aprile del 2019 la domanda ANF per i lavoratori del settore privato (esclusi gli agricoli a tempo indeterminato) si fa esclusivamente online. Quindi non si può più presentare la domanda cartacea al proprio datore di lavoro, ma si deve procedere:

  • sul sito INPS con le proprie credenziali: PIN, SPID, CIE o CNS;
  • tramite contact center INPS (803164 da fisso o 06164164 da mobile), ma solo se si ha il PIN INPS dispositivo;
  • oppure tramite patronato (anche senza PIN);
  • infine la richiesta può essere fatta tramite il Consulente del Lavoro (o altro intermediario abilitato) del proprio datore di lavoro.

Leggi anche: Come richiedere gli assegni familiari (ANF): domanda online e istruzioni

Assegni familiari, chi paga?

La domanda di assegni familiari va presentata da un solo componente del nucleo familiare al proprio datore di lavoro tramite INPS.

Il datore di lavoro riceve la domanda dall’INPS e paga gli assegni familiari direttamente in busta paga sulla base dei dati ricevuti e poi procede con il recupero dall’INPS (tramite DM10).

ANF pagamento diretto INPS

In alcuni casi è possibile ricevere il pagamento degli ANF direttamente dall’INPS:

  1. ANF per pensionati da lavoro dipendente;
  2. percettori di NASPI o Cassa Integrazione a pagamento diretto dell’INPS;
  3. lavoratori parasubordinati iscritti alla gestione separata;
  4. lavoratori agricoli a tempo determinato;
  5. assegni familiari colf, badanti e baby sitter con contratto di lavoro domestico (anche somministrato).

Gli assegni familiari vengono pagati direttamente dall’INPS mensilmente nei casi di cui al punto 1 e 2 o semestralmente nei casi indicati ai punti 3, 4 e 5.

Arretrati ANF

Infine ricordiamo che se il soggetto avente diritto non presenta la domanda per qualsiasi ragione, può richiedere fino a 5 anni di arretrati sempre con le medesime modalità.

Leggi anche: Assegni familiari arretrati

Tabelle Assegni familiari 2020 – 2021

Alleghiamo infine le nuove tabelle INPS rilasciate con circolare 60 del 21 maggio 2020 con i livelli reddituali aggiornati e validi per il periodo 1° luglio 2020 – 30 giugno 2021.

Santa Rita da Cascia

 

Santa Rita da Cascia


Nome: Santa Rita da Cascia
Titolo: Vedova e religiosa
Nascita: 22 maggio 1457, Roccaporena
Morte: 1381, Cascia
Ricorrenza: 22 maggio
Tipologia: Commemorazione

Nacque Rita a Rocca Porena, paesello nei pressi di Cascia nell’Umbria, l’anno 1363.

Sotto la vigile cura dei genitori la bimba cresceva giudiziosa e pia, come un fiore di serra, con particolar tendenza alla solitudine ed alla preghiera.

Era suo vivo desiderio di consacrare a Dio la sua verginità, ma i genitori vollero che si sposasse. Lo sposo era burbero e collerico, ma Rita, armata di pazienza, tutto seppe sopportare, ricambiando bene per male, senza che in diciott’anni di matrimonio la concordia venisse infranta in quella casa.

Uomini pessimi le trucidarono il ‘consorte. Ella, anzichè pensare a farne vendetta, pregava Dio per quegli infelici, non solo, ma si studiava di istillare nei suoi due figliuoli l’eroismo del perdono cristiano. Scorgendo che crescevano tuttavia bramosi della vendetta pregò istantemente il Signore che li volesse prendere in cielo prima che avessero tempo a macchiarsi di sangue. Dio l’esaudì.

Libera da ogni cura di famiglia, pregò di essere accolta nel monastero delle Agostiniane. Per ben due volte ricevette un brusco diniego, finché il Signore volle appagare il suo desiderio con un prodigio.

Stando nel cuore della notte in orazione, le comparvero S. Giovanni Battista, S. Agostino e S. Nicola da Tolentino, che le rivolsero parole di conforto, la invitarono a seguirli e miracolosamente la introdussero nel monastero. Quelle vergini, ammirate e commosse, non esitarono più a riceverla per loro consorella.

Non tardò molto la buona vedova a divenire lo specchio di ogni virtù. Ubbidiva colla semplicità di una fanciulla; la Superiora le ordinò un giorno di innaffiare un legno secco ed ella non esitò un istante a farlo.

Rita era l’innamorata del Crocifisso. La passione di Gesù era la sua meditazione prediletta e ne rimaneva così infiammata da versar abbondanti lacrime.

Un giorno, mentre pregava con più intenso fervore e supplicava l’amato Gesù ad associarla alla sua passione, un raggio di luce partì dal Crocifisso, si riflettè sul capo di Rita, poi una spina si staccò dal capo adorabile di Gesù e venne a trafiggere la sua fronte; vi produsse una profonda ferita seguita da un’insanabile piaga, che rimase fino alla morte; piaga che oltre ad acuti dolori esalava un grande fetore, per cui ella per non infastidire le sorelle amava restare solitaria e conversare con Dio.

Gesù la faceva davvero patire a sua imitazione. L’ultima sua malattia durò quattro anni: anni di acuto e lento martirio, che fornirono la misura della sua eroica pazienza e insaziabile brama di patire. Gesù, con un miracolo, mostrò quanto gli fosse caro il suo patire.

Era un rigidissimo inverno; il gelo e la neve erano abbondanti. Rita pregò una donna di Rocca Porena che andasse al suo antico orto e le portasse ciò che v’era di maturo e di fiorito. Si credette scherzasse: però, passando di là, quella signora scorse due freschi fichi ed una bella ed olezzante rosa era un regalo del suo Gesù.

Vicina a morire udì Gesù e la sua santa Madre che la invitavano alla celeste dimora, alla quale volò il 22 maggio del 1439.

I fedeli la chiamano la « Santa degli impossibili ».

PRATICA. — Gesù comanda ad ogni cristiano di perdonare e pregare per i propri nemici: ecco il vero eroismo!

PREGHIERA. — O Signore, che ti sei degnato di conferire a Rita tanta grazia da amare i suoi nemici e da portare nel cuore e in fronte i segni della tua carità e della tua passione, deh! concedici per l’intercessione e i meriti di lei di amare i nostri nemici e contemplare dolori della tua santa passione, così che conseguiamo il premio promesso agli amanti.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Càscia, in Umbria, santa Rita Vedova, Monaca dell’Ordine degli Eremiti di sant’Agostino, la quale, dopo le nozze del secolo, amò unicamente l’eterno sposo Cristo.

SUPPLICA A SANTA RITA

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

O’ eccelsa Taumaturga del mondo cattolico, o’ gloriosa S. Rita da Cascia, come sale bel la a te, dal nostro cuore, la preghiera in questo giorno, dedicato dalla Chiesa, alla tua solennità.

In quest’ora solenne in cui, mille e mille cuori, a te si rivolgono fidenti e pieni di santa speranza nella tua celeste protezione, anch’io unisco la mia umile preghiera perché dal Cuore Sacratissimo di Gesù, per i meriti della sua Madre Immacolata, mi ottenga le grazie di cui ho bisogno.

O’ gran Santa della Chiesa di Dio, non sarà possibile che la mia fiducia, nel tuo patrocinio, resti delusa! Non sei tu che i popoli chiamano la Santa degli impossibili, l’Avvocata dei casi disperati? Ed io appunto mi trovo in tante infelici condizioni per le mie colpe! Tu non vorrai allontanare da me il tuo sguardo: non sarà per me chiuso il tuo cuore; che anzi sono certo che sperimenterò la tua potente intercessione. Capisco, che ne sono indegno per i miei peccati; ebbene si rifulgerà la tua celeste carità, il tuo grande amore, ottienimi la salvezza dell’anima mia.

È questa la grazia che principalmente domando a Dio, per la tua intercessione in questo giorno sacro al tuo Natale in Paradiso; e con questa le altre grazie necessarie al mio stato.

O’ buona Santa Rita, appaga i miei voti, ascolta i miei gemiti, asciuga le mie lacrime, ed anche io proclamerò al mondo, che chi vuol grazia e la domanda a Dio, per mezzo di Santa Rita da Cascia, sicuramente sarà esaudito.

In questo giorno di gloria, in cui maggiore e più viva si ridesta la comune fiducia nel tuo patrocinio, ti prego di ottenere da Dio la benedizione, che imploro su me, sui presenti, sul Vicario di Gesù Cristo, sul cattolico Episcopato e Sacerdozio, sui tuoi Religiosi Confratelli e Consorelle, che formano l’eletta figliolanza del grande Sant’Agostino, sui benefattori del tuo Monastero di Cascia, sui promotori del tuo culto, sugli infermi, sui poveri, sui derelitti, sui peccatori, su tutti ed anche sulle Anime sante del Purgatorio.

O’ Santa Rita, Sposa amabilissima di Gesù Crocifisso, dal quale avesti in dono una delle spine della sua sacratissima corona, in questo giorno del tuo trionfo, aiutami e la tua protezione non mi venga mai meno nella vita e nel punto della mia morte. Amen.

Tre Padre nostro, Ave e Gloria.
D) Segnasti o Signore, la Tua serva Rita.
R) Col suggello della tua carità e della tua passione.

Orazione

O’ Dio, che Ti degnasti elargire a Santa Rita tanta grazia da amare i nemici, e da portare in cuore e in fronte i segni della Tua carità e passione, per l’intercessione ed i meriti di lei, Ti preghiamo concedici di perdonare i nostri nemici, e di meditare i dolori della Tua passione così che noi otteniamo il premio promesso ai miti e piangenti. Amen.