Archivi giornalieri: 18 aprile 2017

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Circolari e Comunicati

  • Comunicato – n° U0084405 del 17/02/2017
    Piano di attuazione regionale Garanzia per i Giovani (PAR Lazio 2014 – 2015) . Avviso pubblico YEI n.3 – Formazione mirata all’inserimento lavorativo – IV finestra temporale
  • Comunicato – n° 67343 del 09/02/2017
    Comunicato rivolto ai soggetti attuatori dell'”Avviso pubblico per la concessione di Voucher sul Catalogo interregionale dell’Alta Formazione” – annualità 2013
  • Interpello – n° 11 del 25/10/2016
    Art. 12, d.lgs. n. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni – risposta al quesito relativo alla valutazione dei rischi ambientali e sicurezza del posto di lavoro del personale navigante delle…
  • Interpello – n° 16 del 25/10/2016
    Art. 12, d.lgs. n. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni – risposta al quesito inerente la necessaria presenza del rappresentante dei lavoratori anche nelle società all’interno delle quali operino esclusivamente…
  • Interpello – n° 14 del 25/10/2016
    Art. 12, d.lgs. n. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni – risposta al quesito in merito agli oneri delle visite mediche ex art. 41 del d.lgs. n. 81/2008.
  • Interpello – n° 17 del 25/10/2016
    Art. 12, d.lgs. n. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni – risposta al quesito relativo all’applicazione del Decreto interministeriale 4 marzo 2013 anche per il personale addetto all’attività di soccorso…

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Comunicati Aran

 

Regione Lazio

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Nuovo piano della Regione per abbattere le liste d’attesa della sanità. Interveniamo in prima linea per risolvere una delle più grandi criticità del sistema sanitario regionale del Lazio, con un programma ancora più mirato ed efficace: l’obiettivo è sempre lo stesso, garantire a tutte e a tutti il diritto alla salute e a svolgere esami e analisi nei tempi previsti dalla legge.

Priorità a chi ha più urgenza, nuove regole nella gestione delle liste e dell’intramoenia, recall per i pazienti che aspettano da troppo tempo di fare un esame. Possiamo farlo perché i conti sono finalmente in ordine e questo ci consente anche di dotare le strutture sanitarie del Lazio di nuovo personale.

Ecco alcune delle azioni principali previste dal piano:

Separiamo le prime visite e prestazioni dalle visite di controllo non urgenti. Fino ad oggi tutte le prestazioni finivano in un unico flusso: dall’esame oncologico ai controlli che si fanno una volta all’anno per le malattie croniche. Ora avremo due flussi distinti, per dare la precedenza alle prestazioni più urgenti e più critiche.

A maggio parte anche il piano per smaltire le attese che si sono accumulate in questi ultimi mesi: investiamo 10 milioni di euro per anticipare gli esami. Richiamiamo i pazienti in attesa e anticipiamo la data, a partire dalle attese più lunghe.

Strutture aperte fino alle 22 e nel fine settimana. Spesso strutture e macchinari erano sotto utilizzati e lavoravano solo pochi giorni a settimana. Ora cambia tutto, perché con il nuovo personale che assumiamo possiamo tenere aperti i servizi a pieno regime, fino alle 22, e anche nei giorni di sabato e domenica.

E poi un’altra novità, con attese oltre i limiti, le aziende dovranno ridurre o sospendere l’intramoenia fino a quando non si saranno ristabiliti i normali tempi di attesa.

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Lavoro Fiscale

Oggi alle 11:29

TUTTOQUESITI 2017

TUTTOQUESITI 2017

Lavoro | Previdenza | Bilancio | Fiscale

Parma, 17 maggio 2017

dalle 14.30 alle 18.30

convegno gratuito previa registrazione


– Privacy 2018 dopo il nuovo Regolamento UE
    TUTTOQUESITI 2017 – Lavoro | Previdenza | Bilancio | F

 

 iscaleL’evento vuole dare risposta ai quesiti, di natura pratica, da parte di tutti i soggetti che quotidianamente affrontano le materie legate alla gestione del personale.

Al convegno parteciperanno relatori di fama nazionale: Eufranio Massi (esperto in diritto del lavoro), Ferdinando Montaldi (dirigente dell’Inps di Roma), Gabriele Bonati (consulente aziendale), Andrea Lisi (avvocato), Raffaele Rizzardi (commercialista), Flavio Dezzani (commercialista e professore dell’Università di Torino), Antonio Giovati (avvocato e professore dell’Università di Parma), Antonio Positino (funzionario dell’Inps di Roma) e Roberto Camera (funzionario Ispettorato del lavoro).

I partecipanti, una volta iscritti, potranno accedere ad un sito internet dove, compilando un semplice format, potranno proporre quesiti sulle seguenti materie:

 – Amministrazione del personale dipendente
– Novità in materia di lavoro
– Ammortizzatori sociali | Permessi parentali
– Contenzioso e vigilanza INPS
– Licenziamenti
– Nuovi principi contabili e bilancio
– Piani Welfare e relative scritture contabili
– Novità fiscali e dichiarazione dei redditi 2018
– Sicurezza informatica

Inoltre, i partecipanti potranno proporre quesiti anche in sala, per una risposta immediata.

Sono previste Tavole rotonde sulle 3 macro-aree di interesse: Lavoro, Previdenza, Fiscale.

 

Per consultare il programma completo ed iscriversi >> clicca qui

 

Il convegno è organizzato da Studio Ziveri srl in collaborazione scientifica con Dottrina Per il Lavoro

Il manifesto sardo del 16aprile 2017

Agnelli, demagogia, stupidità e coerenza

16 aprile 2017

Francisco de Zurbarán, Agnus Dei, San Diego Museum

Valeria Casula

A parte la considerazione a latere che se fossi un agnello considererei molto più dignitoso finire al forno che fra le braccia di Berlusconi, da un paio di giorni mi interrogo sul significato di questa demente campagna di adozione di agnelli, cui ha aderito anche la Boldrini.

Non so se ciò che scrivo indignerà gli amici vegetariani o vegani tuttavia, pur rispettando le scelte individuali, trovo insensato, dal punto di vista delle motivazioni che hanno determinato questa scelta, perorare la causa dell’adozione degli agnelli.

Alcune doverose premesse, terreno comune con gli amici vegetariani e vegani. L’alimentazione occidentale è eccessivamente sbilanciata verso la carne, per lo più bovina, questo non è sano per le singole persone, per il pianeta e per l’umanità nel suo complesso. Per le persone perché la carne è in cima alla piramide alimentare, vale a dire che si tratta dell’alimento che dovremmo consumare in misura ridottissima se vogliamo nutrirci in modo corretto.

Per il pianeta perché gli allevamenti intensivi di bovini sono due volte responsabile dell’effetto serra: a causa de diboscamento che comportano per rendere disponibili ampie estensioni di territori per la coltivazione dei cereali di cui si nutrono (e gli alberi sintetizzano la CO2 in carbonio organico contribuendo all’assorbimento quindi di un gas serra) e per l’elevata produzione di biogas (contenente CH4 altro gas serra).

Per l’umanità perché a parità di utilizzo del bene ambientale comune, vale a dire terra, acqua, aria, si sfamano molte meno persone di quanto non si farebbe con un mix di cibi con ridotto apporto proteico, e nutritivo nel suo complesso, di origine animale (vedi grafico)

Dopo questa premessa veniamo agli agnelli, che hanno accompagnato la mia infanzia, quando da bambina mi recavo presso l’ovile di nonno Basilio, pastore, e trascorrevo il tempo con suoi agnellini, lo osservavo con ammirazione mentre preparava il formaggio, bevevo di nascosto da mia madre il latte appena munto (quindi non ancor pastorizzato), quello tiepido al punto giusto, che ti lascia i “baffi” di panna e negavo con tutte le mie energie di averlo fatto nonostante le evidenti tracce sul viso.

La pastorizia è un’attività che non solo ha un ridotto impatto ambientale ma addirittura una rilevanza nel mantenimento di territori che altrimenti sarebbero abbandonati. Giusto per non sembrare troppo partigiana, io non sto perorando unicamente la causa sarda, penso altrettanto degli allevamenti d’alpeggio che ho visitato in Valle d’Aosta, anche quegli allevatori concorrono al mantenimento e al controllo di luoghi che altrimenti sarebbero abbandonati.

Gli animali vivono in libertà, non sono sacrificati come negli allevamenti intensivi di bovini, pollame e suini, non sono bombardati di antibiotici, si alimentano brucando in modo sano. Ho visto mio nonno, i pastori sardi e gli allevatori valdostani trattare con molto rispetto le loro greggi.

Allora cosa vogliamo fare? Distruggere questi settori, incluso quello caseario (se non si uccidono agnelli e vitelli ovviamente il latte prodotto serve in larga misura a nutrire loro) perché ci si scandalizza per un agnello e lasciare la produzione di carne alle multinazionali che devastano l’ambiente?

Oppure vogliamo diventare tutti vegani rinunciando a carne, latte, uova, miele, scarpe di cuoio e pullover di lana? Perché se si adotta un agnello questa è l’unica scelta possibile coerente con il gesto.

Forse è il caso di ammettere che dobbiamo semplicemente mangiare meglio e in modo equilibrato nell’interesse nostro, dell’ambiente e dell’umanità, senza criminalizzare, anzi ringraziando i piccoli allevatori di cui ho parlato per il loro ruolo e la loro tenacia nel voler mantenere un’attività tanto faticosa e spesso non adeguatamente remunerata, abbandonando demagogia e stupidità e recuperando un po’ di senno e coerenza.