Archivi giornalieri: 26 aprile 2017

Lavoro Fiscali

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ULTIMISSIME LAVORO – FISCALE26/04/2017

GIURISPRUDENZA

COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE

SENTENZA

COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE DI LECCE – SENTENZA 06 APRILE 2017, N. 1405

FISCALE

Accertamento fiscale – Ritardato/omesso pagamento delle imposte I.RA.P, IVA e IRPEF – Cartella di pagamento

CORTE DI CASSAZIONE

ORDINANZA

CORTE DI CASSAZIONE – ORDINANZA 12 APRILE 2017, N. 9462

FISCALE

Accertamento – Dichiarazione dei redditi – Dichiarazione integrativa – Cartella di pagamento – Validità

CORTE DI CASSAZIONE – ORDINANZA 20 APRILE 2017, N. 10038

FISCALE

Tributi – TARSU – Accertamento – Raggruppamento ATI

CORTE DI CASSAZIONE – ORDINANZA 21 APRILE 2017, N. 10185

FISCALE

Tributi – TARSU – Accertamento – Raggruppamento ATI

CORTE DI CASSAZIONE – ORDINANZA 24 APRILE 2017, N. 10200

LAVORO

Rapporto di lavoro – Dipendente postale – Contratto a termine – Illegittimità – Causale giustificativa generica

SENTENZA

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 07 APRILE 2017, N. 9077

FISCALE

Tributi – IRPEF – Procedura espropriativa – Cessione volontaria di terreno – Plusvalenza – Tassazione

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 12 APRILE 2017, N. 9450

FISCALE

Accertamento – Tassa automobilistica – Riscossione – Cartella di pagamento

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 12 APRILE 2017, N. 9477

LAVORO, FISCALE

Accertamento – IRAP – Professionisti – Autonoma struttura organizzativa “esterna”

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 21 APRILE 2017, N. 10115

FISCALE

Tributi – Accertamento – Riscossione – Tassazione costi – Sanzioni

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 21 APRILE 2017, N. 10117

FISCALE

Tributi – Accertamento induttivo – Adozione di un nuovo atto di accertamento integrativo, sostitutivo di quello originario

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 21 APRILE 2017, N. 10118

FISCALE

Accertamento – Importazione – Diritti doganali – Sanzioni

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 21 APRILE 2017, N. 10121

FISCALE

Tributi – Frode carosello – Autosalone – Acquisto di autovetture da società cartiere – Recupero indebita deduzione dei costi e detrazione dell’IVA – Operazioni inesistenti

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 21 APRILE 2017, N. 10122

FISCALE

Tributi – Accertamento parziale – Recupero di costi indebitamente dedotti – Acquisto di separate porzioni di una unità immobiliare

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 22 MARZO 2017, N. 19042

LAVORO

Sicurezza sul lavoro – D.Lgs. n. 626/1994 – Inosservanza di norme antinfortunistiche – Lesioni personali gravi – Negligenza – Responsabilità

LEGISLAZIONE

DECRETO LEGGE

DECRETO-LEGGE 24 APRILE 2017, N. 50

LAVORO, FISCALE

Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo

DECRETO MINISTERIALE

MINISTERO SALUTE – DECRETO MINISTERIALE 03 APRILE 2017

LAVORO

Linee guida per la programmazione degli interventi di assistenza e riabilitazione nonché per il trattamento dei disturbi psichici dei titolari dello status di rifugiato e dello status di protezione sussidiaria che hanno subito torture, stupri o altre forme gravi di violenza psicologica, fisica o sessuale

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

DELIBERA

CONSIGLIO DEI MINISTRI – DELIBERA 11 APRILE 2017

LAVORO, FISCALE

Dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici verificatisi nei giorni 15 e 16 luglio 2016 nel territorio della Provincia di Foggia e del Comune di Bisceglie in Provincia di Barletta-Andria-Trani e nei giorni dal 5 al 13 e il 19 settembre 2016 nel territorio delle Province di Bari, di Brindisi, di Foggia e di Lecce e del Comune di Margherita di Savoia in Provincia di Barletta-Andria-Trani

CONSIGLIO DEI MINISTRI – DELIBERA 11 APRILE 2017

LAVORO, FISCALE

Dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza della tromba d’aria e delle intense precipitazioni verificatesi il giorno 6 novembre 2016 nel territorio dei Comuni di Anguillara Sabazia, di Campagnano di Roma, di Castelnuovo di Porto, di Cerveteri, di Fiumicino, di Ladispoli, di Morlupo, di Roma e di Sacrofano, in Provincia di Roma

ORDINANZA

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI – ORDINANZA 07 APRILE 2017, N. 445

FISCALE

Ulteriori disposizioni di protezione civile per favorire e regolare il subentro della Regione Lazio nelle iniziative finalizzate al superamento della situazione di criticità determinatasi a seguito delle eccezionali avversità atmosferiche verificatesi nei giorni dal 31 gennaio al 4 febbraio 2014 nel territorio delle Province di Roma, Frosinone, Rieti e Viterbo – Proroga della contabilità speciale n. 5829

PRASSI

AAMS

COMUNICATO

AAMS – COMUNICATO 24 APRILE 2017

FISCALE

Comunicato per i fabbricanti gli importatori i distributori e i rivenditori di prodotti del tabacco, di sigarette elettroniche e di contenitori di liquido di ricarica

AGENZIA DELLE DOGANE

COMUNICATO

AGENZIA DELLE DOGANE – COMUNICATO 28 APRILE 2017

FISCALE

Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro

AGENZIA DELLE ENTRATE

COMUNICATO

AGENZIA DELLE ENTRATE – COMUNICATO 24 APRILE 2017

FISCALE

Entrate in video: su YouTube arriva la precompilata 2017 – Un breve filmato mostra com’è semplice inviare la dichiarazione

RISOLUZIONE

AGENZIA DELLE ENTRATE – RISOLUZIONE 24 APRILE 2017, N. 51/E

LAVORO, FISCALE

Comunicazione per la ricezione in via telematica dei dati relativi ai risultati contabili dei 730 (modello 730-4)

GARANTE PRIVACY

NOTA

GARANTE PRIVACY – NOTA 21 APRILE 2017, N. 427

LAVORO

Maggiori garanzie per i dati personali trattati a fini di polizia – Lavoro: geolocalizzazione flotte aziendali, sì con accordo sindacale – Garante privacy: via libera al Registro tumori del Lazio

INPS

MESSAGGIO

INPS – MESSAGGIO 20 APRILE 2017, N. 1703

LAVORO

Lavoratori domestici. Invio atti interruttivi della prescrizione

INPS – MESSAGGIO 20 APRILE 2017, N. 1704

LAVORO

Lavoratori domestici. Proroga del periodo transitorio per l’inserimento delle deleghe attraverso le nuove funzionalità della gestione delle deleghe del lavoro domestico. Messaggio 465 del 31 gennaio 2017

INPS – MESSAGGIO 20 APRILE 2017, N. 1705

LAVORO

Nuove funzionalità del lavoro accessorio per la gestione dei casi di committenti deceduti

INPS – MESSAGGIO 20 APRILE 2017, N. 1708

LAVORO

Circolari nn. 14 e 15/2017 – gestione e monitoraggio delle attività di vigilanza ispettiva

INPS – MESSAGGIO 21 APRILE 2017, N. 1720

LAVORO

Recupero con Avviso di addebito (AVA) delle prestazioni a sostegno del reddito indebite.

INPS – MESSAGGIO 24 APRILE 2017, N. 1732

LAVORO

Cumulo dei periodi assicurativi non coincidenti ai sensi dell’articolo 1, comma 239, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, come modificato dalla legge 11 dicembre 2016, n. 232. Chiarimenti con riguardo al soppresso Fondo di previdenza per i dipendenti dell’Ente nazionale per l’energia elettrica e delle aziende elettriche private, al soppresso Fondo di previdenza per il personale addetto ai pubblici servizi di telefonia e al soppresso Fondo per la previdenza del personale addetto ai pubblici servizi di trasporto

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

COMUNICATO

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – COMUNICATO 24 APRILE 2017

LAVORO, FISCALE

Approvazione della delibera n. 8 adottata dal Consiglio nazionale dell’Ente nazionale di previdenza e di assistenza farmacisti, in data 24 novembre 2016

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – COMUNICATO 24 APRILE 2017

LAVORO, FISCALE

Approvazione della delibera n. 9 adottata dal Consiglio nazionale dell’Ente nazionale di previdenza e di assistenza farmacisti, in data 24 novembre 2016

Privacy

Privacy: sì alla geolocalizzazione sul lavoro delle flotte aziendali previo accordo sindacale

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Per i sistemi di geolocalizzazione sul lavoro è necessario l’accordo sindacale come da Statuto dei lavoratori e va garantita la privacy dei dipendenti.

Il Garante della Privacy ha ribadito il proprio sì alla geolocalizzazione sul lavoro dei mezzi di trasporto, anche se si tratta di un’intera flotta aziendale, ma solo dopo un accordo sindacale o l’autorizzazione della DTL e in ogni caso va garantita la privacy dei dipendenti.

Come previsto dallo Statuto dei lavoratori, così come integrato e modificato dal Jobs Act, in caso di utilizzo di mezzi di controllo a distanza dei lavoratori, è necessario il consenso dei lavoratori, tramite accordo sindacale o l’autorizzazione della Direzione Territoriale del lavoro, se non vi è accordo sindacale, normalmente per le aziende sotto i 15 dipendenti.

 

Nel caso specifico* il controllo a distanza avviene tramite geolocalizzazione sul lavoro, ovvero tramite sistemi GPS per il tracciamento satellitare della flotta aziendale usata dai lavoratori dipendenti.

Il Garante della Privacy ha ribadito il proprio sì all’uso di questi sistemi ma, anche dopo le modifiche intervenute in materia a seguito del Jobs Act, deve essere prima raggiunto un accordo sindacale come prevede la normativa (o autorizzazione dalla DTL) e comunque dovrà essere rispettata la privacy dei lavoratori, cioè i sistemi installati non potranno tracciare dati personali, ma solo dati relativi al lavoro.

Il Garante specifica che oltre all’accordo sindacale prima di usare la geolocalizzazione sul lavoro, l’azienda dovrà prima:

  1. definire le modalità di raccolta, elaborazione e conservazione dei dati differenziando le tutele in base alla singola finalità perseguita (ad esempio dati per la tenuta del libro unico e dati per la manutenzione dei mezzi);
  2. adottare precise misure di sicurezza e l’accesso ai dati trattati dovrà essere consentito al solo personale incaricato;
  3. fornire un’informativa completa ai dipendenti.

Geolocalizzazione sul lavoro delle flotte aziendali, caso specifico

Il Garante della privacy ha risposto ad una richiesta di verifica preliminare presentata da una compagnia che offre servizi idrici e assistenza per problemi alla rete.

La geolocalizzazione o localizzazione geografica dovrà avvenire sui veicoli usati per gli interventi e avrà molteplici scopi come:

  • l’ottimizzazione delle richieste di intervento o delle emergenze;
  • l’innalzamento delle condizioni di sicurezza sul lavoro dei dipendenti;
  • la corretta manutenzione dei veicoli;
  • la tutela del patrimonio aziendale;
  • il calcolo del tempo di lavoro effettivo;
  • la gestione di eventuali incidenti stradali o di sanzioni subite per violazioni del codice della strada.

* Provvedimento Garante Privacy [doc. web n. 6275314]

Assunzioni

Assunzioni Gruppo Ferrovie dello Stato: 1000 nuovi posti

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trovato l’accordo tra i sindacati e Ferrovie Dello Stato. Andiamo a vedere nel dettaglio quale saranno le nuove assunzioni Gruppo Ferrovie dello Stato.

Finalmente è stato trovato l’accordo tra i sindacati e  Ferrovie Dello Stato per l’assunzione di circa 1000 lavoratori a tempo indeterminato e non nella società. Le organizzazioni sindacali hanno voluto voluto fortemente questo accordo così da creare un forte ricambio generazionale, con altrettante nuove assunzioni. Ma andiamo a vedere nel dettaglio quale saranno le nuove assunzioni Gruppo Ferrovie dello Stato.

Assunzioni Gruppo Ferrovie dello Stato: Nuovi fondi disponibili

Le 1000 assunzioni Gruppo ferrovie dello stato saranno autofinanziate grazie al fondo di sostegno al reddito. Questo fondo come sappiamo viene alimentato direttamente con i contributi di aziende private e pubbliche, ma anche da lavoratori.  Il fondo messo a disposizione per le nuove assunzioni in Trenitalia e in tutto il gruppo FS è paria a 124 milioni di euro.

 

Il Nuovo progetto oltre alla creazione di nuove posizioni di lavoro, ha come obiettivo quello di  anticipare la pensione dei lavoratori  in determinati settori specifici del Gruppo Ferrovie dello Stato che abbiano maturato fino a un massimo di 36 anni di contributi.

Mauro Ghilardi conferma le nuove assunzioni nel Gruppo Ferrovie dello Stato

A dare conferma delle 1000 assunzioni è stato il Direttore delle Risorse Umane e Organizzazione del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiano, Mauro Ghilardi.

Il Direttore durante un’intervista ha dichiarato che: “Il primo obiettivo dell’accordo firmato con   i sindacati è quello di coinvolgere i lavoratori che sono stati penalizzati dalle modifiche dei requisiti dalle diverse normative pensionistiche. Grazie all’accordo sarà quindi possibile creare nuove assunzioni. Come sappiamo in FS l’età media dei lavoratori è di 49 anni, quindi più del 50% ha più di 50 anni, mentre  il 10% supera i 60 anni“.

Secondo l’accordo tra i sindacati e FS le nuove assunzioni riguardano:

  • macchinisti,
  • capi treno
  • manutentori.

Questa operazione riguarderà l’assunzione di nuovi dipendenti in tutto il Gruppo Ferrovie dello Stato e non solo in Trenitalia.

Qui di seguito l’elenco completo delle società che fanno parte del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiano:

  • RFI S.p.A.;
  • TRENITALIA S.p.A.;
  • BUSITALIA SITA NORD SRL;
  • CENTOSTAZIONI S.p.A.;
  • FERSERVIZI S.p.A.;
  • FS SISTEMI URBANI;
  • GRANDI STAZIONI RAIL S.p.A.;
  • ITALCERTIFER S.p.A.;
  • ITALFERR S.p.A.;
  • BUSITALIA RAIL SERVICE SRL;
  • CEMAT-COMBINED EUROPEAN MANAGEMENT AND TRASPORTATION S.p.A.;
  • MERCITALIA TERMINAL S.p.A.;
  • MERCITALIA TRANSPORT & SERVICES SRL;
  • I-MAGO;
  • METROPARK S.p.A;
  • SERFER SRL;
  • THELLO SAS;
  • TUNNEL FERROVIARIO DEL BRENNERO – SOCIETA’ DI PARTECIPAZIONI S.p.A;

Tutte le società elencate effettueranno nuove assunzioni. Se vuoi restare aggiornato sulle nuove assunzioni del Gruppo Ferrovie dello Stato continua a leggere il nostro sito web!

Lavoro e Diritti

Lavoro e Diritti: Privacy: sì alla geolocalizzazione sul lavoro delle flotte aziendali previo accordo sindacale

Link to Lavoro e Diritti

Privacy: sì alla geolocalizzazione sul lavoro delle flotte aziendali previo accordo sindacale

Posted: 26 Apr 2017 07:13 AM PDT

Il Garante della Privacy ha ribadito il proprio sì alla geolocalizzazione sul lavoro dei mezzi di trasporto, anche se si tratta di un’intera flotta aziendale, ma solo dopo un accordo sindacale o l’autorizzazione della DTL e in ogni caso va garantita la privacy dei dipendenti. Come previsto dallo Statuto dei lavoratori, così come integrato e modificato dal Jobs […]

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Assunzioni Gruppo Ferrovie dello Stato: 1000 nuovi posti

Posted: 26 Apr 2017 02:53 AM PDT

Finalmente è stato trovato l’accordo tra i sindacati e  Ferrovie Dello Stato per l’assunzione di circa 1000 lavoratori a tempo indeterminato e non nella società. Le organizzazioni sindacali hanno voluto voluto fortemente questo accordo così da creare un forte ricambio generazionale, con altrettante nuove assunzioni. Ma andiamo a vedere nel dettaglio quale saranno le nuove assunzioni Gruppo […]

Link all’articolo originale: Assunzioni Gruppo Ferrovie dello Stato: 1000 nuovi posti

SA DIE DE SA SARDIGNA

 

SA DIE DE SA SARDIGNA

di Francesco Casula

Per ricordare La cacciata dei Piemontesi è nata ”Sa Die, giornata del popolo sardo” – ma io preferisco chiamarla “Festa nazionale dei Sardi” – con la legge n.44 del 14 Settembre 1993.

Con essa la Regione Autonoma della Sardegna ha voluto istituire una giornata del popolo sardo, da celebrarsi il 28 Aprile di ogni anno, in ricordo – dicevo – dell’insurrezione popolare del 28 Aprile del 1794, ovvero dei “Vespri sardi” che portarono all’espulsione da Cagliari e dall’Isola dei piemontesi e di altri forestieri (nizzardi e savoiardi) ligi alla corte sabauda ed espressione del potere e dell’arroganza, compreso lo stesso inviso Viceré Balbiano.

Quanti?

Alcuni storici (Girolamo Sotgiu) dicono 514; altri (Luciano Carta) 600-620. Pochi?

Moltissimi, se si pensa che Cagliari alla fine del ‘700-inizio ‘800 contava 20 mila abitanti e dunque vi era un “burocrate” piemontese per meno di 40 cagliaritani!

-Precedenti, cause motivazioni della “Rivolta”

 

  1. Tentativo francese di occupare e conquistare la Sardegna.

I Francesi sbarcano e occupano l’Isola di San Pietro l’8 Gennaio del 1793 e pochi mesi dopo Sant’Antioco. Il 23 Gennaio la flotta, comandata dal Truguet getta le ancore nella rada di Cagliari bombardandola: il 27-28 Gennaio i Francesi sbarcano nel Margine Rosso di Quartu sant’Elena e il 14 Febbraio sottopongono a un fuoco infernale le posizioni tenute dal barone Saint Amour.

Parallelamente alla spedizione del Truguet, un altro attacco vede Napoleone Bonaparte comandante dell’artiglieria con il grado di tenente colonnello. Grazie soprattutto al valore del maddalenino Domenico Millelire e del tempiese Cesare Zonza, l’attacco fu respinto. Anche Sant’Antioco e San Pietro saranno liberati tra il 20 e il 25 Marzo, per l’intervento di una flotta spagnola. Così, sconfitti al fronte Nord come al Sud, i Francesi sono costretti al ritiro.

Perché i francesi tentano di conquistare la Sardegna?

Motivazioni ideologiche (ovvero chiacchiere): esportare la rivoluzione e con essa i  principidell’89: Liberté, Égalité, Fraternité.

I motivi veri:

  1. ”approvvigionare con i suoi grani e il suo bestiame l’esercito e impinguare le casse dello stato che la guerra e la rivoluzione avevano ormai svuotato” (Girolamo Sotgiu);
  2. “l’avere un rifugio nei porti di Sardegna nel caso di guerra marittima, era stimato utilissimo”(Carlo Botta).

Evidentemente i francesi ritenevano inevitabile la guerra con l’Inghilterra – come di fatto avverrà – e dunque vogliono dotarsi di una bella base militare ad hoc.

Chi difenderà la Sardegna, respingendo i francesi?

Non l’esercito regolare dei re sabaudi ma i miliziani, i volontari sardi, sostenuti e finanziati dagli Stamenti: ovvero da nobili e clero ostili ai rivoluzionari francesi che consideravano demoni mangiapreti ma anche da democratici come Angioy o il Marchese di Flumini.

Hanno fatto bene i sardi a difendere la Sardegna?

E’ una questione storiografica aperta: il problema è però chiarire che i sardi più che difendere il regno dei sabaudi difendono la loro terra.

  1. I Sardi vincitori presentano “il conto” al re Vittorio Amedeo III.

I Sardi  – cito lo storico Natale Sanna – “dopo secoli di inerzia e di supina quiescenza ridiventano finalmente consapevoli del proprio valore e la classe dirigente fiera della sua forza e dei risultati ottenuti, credette giunto il momento di chiedere al re il riconoscimento dei propri diritti, tanto più che a Torino, mentre si concedevano in abbondanza promozioni e onori ai Piemontesi, si ignorava quasi completamente l’elemento sardo, distintosi nel Sulcis e nel Cagliaritano”.

Infatti – ricorda Girolamo Sotgiu – “seguendo le indicazioni del viceré Balbiano, le onorificenze militari accordate dal Ministro della guerra furono tutte concesse, con evidente ingiustizia, alle truppe regolari che avevano dato così misera prova di sé… e alla Sardegna che aveva conservato alla dinastia il regno concesse ben povera cosa: 24 doti di 60 scudi da distribuire ogni anno per sorteggio tra le zitelle povere e l’istituzione di 4 posti gratuiti nel Collegio dei nobili di Cagliari…”.

E altre simili modeste concessioni. Di qui la decisione del Parlamento sardo – composto dagli Stamenti: quello militare (o feudale), quelle ecclesiastico e quello reale (formato dai rappresentanti delle città) – riunito nel Marzo-Aprile 1793, di inviare un’ambasceria a Torino per presentare al sovrano 5 precise richieste, le famose “5 domande”:

-il ripristino della convocazione decennale del Parlamento, interrotta dal 1699;

-la conferma di tutte le leggi, consuetudini e privilegi, anche di quelli caduti in disuso o soppressi pian piano dai Savoia nonostante il trattato di Londra;

-la concessione ai “nazionali” sardi di tutte le cariche, ad eccezione di quella vicereale e di alcuni vescovadi;

-la creazione di un Consiglio di Stato, come organo da consultare in tutti gli affari, che prima dipendevano dall’arbitrio del solo segretario;

-la creazione in Torino di un Ministero distinto, per gli Affari della Sardegna.

Si trattava, come ognuno può vedere, di richieste tutt’altro che rivoluzionarie: non mettevano in discussione l’anacronistico assetto sociale né le feudali strutture economiche, anzi, in qualche modo, tendevano a cristallizzarle. Esse miravano però a un obiettivo che si scontrava frontalmente con la politica sabauda: volevano ottenere una più ampia autonomia, sottraendo il regno alla completa soggezione piemontese, per affidare l’amministrazione agli stessi Sardi. La risposta di Vittorio Amedeo III non solo fu negativa su tutto il fronte delle domande ma fu persino umiliante per i 6 membri della delegazione sarda (Aymerich di Laconi e il canonico Sisternes per lo stamento ecclesiastico; gli avvocati Sircana e Ramasso per lo stamento reale; Girolamo Pitzolo e Domenico Simon per lo stamento militare, ).

Il Pitzolo, scelto dalla delegazione per illustrare le richieste, non fu neppure ricevuto dal sovrano né ascoltato dalla Commissione incaricata di esaminare il documento… non solo: il Ministro Graneri neppure si curò di comunicare alla delegazione ancora a Torino, la decisione negativa del re, trasmettendola direttamente al vice re a Cagliari.

  1. La rivolta cagliaritana e la cacciata dei piemontesi

Ecco come lo storico sardo da Girolamo Sotgiu descrive il fatto:

“E fu così che il 28 Aprile 1794, come narrano le cronache «si videro i soldati del reggimento svizzero Smith vestiti in parata». La cosa passò inosservata perché si pensò che si trattasse di esercitazioni militari. Ma “sull’ora del mezzogiorno furono rinforzati i corpi di guardia a tutte le porte, tanto del Castello, come della Marina », e questo fatto cominciò a susci­tare qualche preoccupazione fino a quando «sull’un’ora all’incirca, quando la maggior parte del popolo è ritirata a casa e a pranzo, fu spedito un numeroso picchetto di soldati comandato da un Capitano Tenente e tamburo battente con due Aiutanti ed il Maggiore della piazza» ad arrestare Vincenzo Cabras.

«Avvo­cato dei più accreditati e ben imparentato nel sobborgo di Stam­pace»2, , nonché il genero avv. Bernardo Pintor e il fratello Efisio Luigi Pintor, che poté sfuggire alla cattura perché assente.

I due arrestati furono condotti alla torre di S. Pancrazio e furono subito chiuse tutte le porte, mentre già il popolo si radunava tumultuando.

L’arresto di uomini noti anche per la partecipazione attiva alla vita pubblica apparve subito quello che probabilmente doveva essere: l’inizio, cioè, di una rappresaglia più massiccia.

Da qui l’accorrere tumultuoso di centinaia, migliaia di persone, (almeno 2 mila, il 10% dell’intera popolazione cagliaritana) l’assalto alle porte, che furono bruciate o divelte, l’irruzione nei corpi di guardia, il disarmo dei soldati, la conquista del bastione e delle batterie dei cannoni. Tutto questo nel rione di Stampace, dove si erano verificati gli arresti. All’insorgere di Stampace seguì in rapida successione la sollevazione dei borghi di Villanova e della Marina.

La folla, superata la resistenza dei soldati, aprì le porte che tenevano divisi i sobborghi l’uno dall’altro che la massa del popolo unita poté rivolgersi alle porte del Castello.

Negli scontri rimasero uccisi alcuni popolani e alcuni soldati. L’assalto al Castello, dove il viceré voleva organizzare una più efficace resistenza, avvenne subito dopo. Bruciata la porta, lunghe scale appoggiate alle muraglie, «facendo scala delle loro spalle l’uno sopra l’altro», i dimostranti riuscirono a entrare nei locali dove erano ammassate le truppe a difesa del viceré e del suo quartier generale.

Così, il 7 maggio 1794, 514 (secondo Girolamo Sotgiu) o 600-620 (secondo Luciano Carta) tra piemontesi savoiardi e niz­zardi furono costretti ad abbandonare l’isola, e, «divulgata per tutto il Regno l’espulsione da Cagliari dei Piemontesi, fu univer­sale l’approvazione»; ad Alghero fu fatta la stessa cosa e, dopo qualche resistenza, anche Sassari seguì l’esempio della capitale. Né mancò, nel giorno drammatico dello scommiato da Ca­gliari, anche il grande gesto da tramandare alla storia: «La piazza che dalla porta di Villanova mette nel Castello era ingom­bra di popolani della classe più umile. Erano carrettaj, facchini, beccai, ortolani ed altri di simil fatta, gente poco ausata a squisi­tezza di tratti», quando la piazza fu attraversata dai carri che «scendevano dal Castello nel quale aveano avuto stanza i mag­giori ministri», trasportando «al porto le loro masserizie con quelle del viceré». All’apparire di tanta «abbondanza di car­riaggi», si levò un solo grido:

Ecco le ricchezze sarde trasformate in ricchezza straniera: non giungeano qui con tanto peso di bagagli o con questa dovizia di guarnimenti: assottigliati ci veniano e scarsi quelli che oggi si dipar­tono con fortuna così voluminosa. Buoni noi e peggio che buoni, se lasciamo che abbiano il bando con questi stranieri anche le robe che erano nostre.

E il passare dalle parole ai fatti sarebbe stato inevitabile, se un beccaio, Francesco Leccis, sentita nell’animo l’indegnità del tratto, sale sopra una panca, e brandendo in mano il coltellaccio del suo mestiere quale scettro d’araldo, ferma­tevi, grida a quei furiosi:

quale viltà per voi, quale onta a tutti noi! Non si dirà più che la Sardegna ha bandito gli stranieri per insofferenza di dominio, si dirà che si è sollevata per ingordigia di preda. La Nazione volea cacciarli e voi li spogliate? Ed esortati i carrettieri a muoversi, «la folla si bipartiva, e le voci erano chete, e l’onore di quella critica giornata era salvata da un beccaio»9.

Meno aulicamente del Manno, il padre Napoli racconta la stessa cosa:

Lasciateli andare – sembra che il Leccis abbia detto – che i sardi benché poveri non han bisogno della M… dei Piemontesi, parole che colpirono in modo lo spirito di quelle plebaglie, che subito risposero nel loro linguaggio: aicci narras tui? chi si fassada, cioè: così dici tu? che si faccia .