Archivi giornalieri: 7 novembre 2015

Rassegna sindacale

del 07/11/2015

Sicilia: Pagliaro (Cgil), soddisfatti per rimodulazione fondi Ue

06 novembre 2015 ore 19.10

Partite Iva, tutte le novità della manovra

L’Agenquadri sostiene da tempo la necessità di un intervento strutturale che metta ordine ai temi fiscali e preveda tutele efficaci. Finalmente governo e Parlamento sembrano essersi avviati in questa direzione, anche se alcuni nodi critici permangono 
06 novembre 2015 ore 18.53

Floramiata: raggiunto accordo sulla mobilità

Sindacati soddisfatti per la previsione del criterio di “non opposizione”. Definito anche l’intesa per la richiesta della Cig in deroga alla Regione Toscana 
06 novembre 2015 ore 18.51

Camera di commercio, Cgil Campania: commissario restituisca ruolo a ente

06 novembre 2015 ore 17.53

Terni: a rischio il futuro dell’istituto Briccialdi

Le segreterie nazionali di Flc Cgil, Cisl Università e Uil Rua in difesa dell’ente di alta formazione musicale. “I pesanti tagli imposti dai Governi negli ultimi anni sull’Istruzione e la Cultura stanno colpendo in modo insostenibile il sistema” 
06 novembre 2015 ore 17.44

Cgil Campania: Delrio illustri impegni Governo su legalità

06 novembre 2015 ore 17.43

Grande distribuzione: a Torino presidio per lo sciopero #FuoriTutti

06 novembre 2015 ore 17.31

Ansaldo, Fiom Genova: intervengano le istituzioni locali

Il sindacato: “Il gruppo ci ha annunciato investimenti di decine di milioni per allargare le potenzialità dello stabilimento, ma tutto è legato all’acquisizione e all’utilizzo di nuove aree per assemblare e imbarcare mega turbine da 470 tonnellate” 
06 novembre 2015 ore 17.11

Ferrovie, Filt: 9-10 novembre a Roma e Milano assemblee candidati Rsu e Rls

06 novembre 2015 ore 17.02

Agenda digitale, Cgil: 11 novembre assemblea pubblica a Milano

06 novembre 2015 ore 16.37

Roma, accordo lavoratori Cup: tutela e garanzia dei servizi ai cittadini

06 novembre 2015 ore 16.34

Commercio, tutte le ragioni dello sciopero

Filcams: “La nostra battaglia per sostenere la centralità del contratto nazionale di lavoro. Una scelta importante e inevitabile dopo quasi due anni di incontri e trattative che non hanno prodotto le condizioni minime per arrivare a un accordo” 
06 novembre 2015 ore 16.20

Pmi chimica, varata piattaforma: chiesti 96 euro di aumento

06 novembre 2015 ore 16.19

Umbria: Sipa, 19 novembre è sciopero

06 novembre 2015 ore 16.16

Cgil Roma e Lazio: pieno sostegno a sciopero commercio

06 novembre 2015 ore 16.14

Sciopero all’Eni: vuole abbandonare l’Italia

I sindacati contro la prospettiva industriale dell’azienda: 2 ore di astensione a livello territoriale. Il 28 novembre una grande assemblea pubblica nazionale a Roma, con i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil Camusso, Furlan, Barbagallo 
06 novembre 2015 ore 15.45

Ccnl occhiali, varata la piattaforma

Chiesti 105 euro di aumenti medi al terzo livello 
06 novembre 2015 ore 15.42

Cgil Puglia: ripartiamo dal lavoro

Gianni Forte a RadioArticolo1: “L’impostazione della Legge di stabilità 2016 prevede investimenti sull’intero sistema Paese, affinchè ne possa beneficiare anche il Mezzogiorno. È una logica profondamente sbagliata, in quanto è vero l’esatto contrario” 
06 novembre 2015 ore 15.40

La via trentina alla concertazione

In netta controtendenza rispetto al panorama nazionale, il modello di Sozialpartnerschaft in vigore nella provincia autonoma è in grado di coinvolgere le parti sociali nella definizione di politiche pubbliche nei campi del lavoro e dello sviluppo 
06 novembre 2015 ore 15.37

Pesca, continua campagna nazionale su malattie professionali

06 novembre 2015 ore 14.11

Toscana, 7/11 migliaia di lavoratori a sciopero grande distribuzione

06 novembre 2015 ore 13.25

Genesu: sindacati Umbria, superare attuale assetto societario

06 novembre 2015 ore 13.19

Cgil Umbria, occorre intervenire su legge Fornero

06 novembre 2015 ore 12.51

Filt Potenza, presentato nuovo piano trasporti

06 novembre 2015 ore 12.29

Edilizia residenziale pubblica, i sindacati lombardi bocciano la riforma

Si riduce la disponibilità di alloggi assegnabili a canone sociale 
06 novembre 2015 ore 12.27

Fiumicino, sindacati: rilanciare lotta per legalità

06 novembre 2015 ore 12.23

Mascioni di Cuvio, accordo che evita 150 licenziamenti

06 novembre 2015 ore 12.21

Tagli ai patronati, la protesta di Inca e Cgil

I tagli previsti nella manovra mettono a rischio le tutele per milioni di cittadini. Piccinini (Inca): “Una sberla inspiegabile ed intollerabile”. Sindacato e patronato annunciano una campagna di mobilitazione per sensibilizzare l’opinione pubblica 
06 novembre 2015 ore 12.18

Sindacati medici Friuli V.G., Regione ci ascolti

06 novembre 2015 ore 12.06

Scuola Santa Croce (Pg), si va verso lo sciopero

Sindacati: basta sacrifici dei lavoratori 
06 novembre 2015 ore 12.06

INPS

INPS: le proposte di Tito Boeri su pensioni e reddito minimo

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DI  IN 6 NOVEMBRE 2015INPS
Il documento “Non per cassa ma per equità”, contenente le proposte normative elaborate dall’INPS e dal presidente Tito Boeri e consegnate al Governo

L’INPS ha pubblicato sul proprio portale il documento denominato “Non per cassa ma per equità”, contenente le proposte normative elaborate dall’Istituto di previdenza e dal Presidente Tito Boeri e consegnate al Governo nel giugno 2015.

L’intento di Tito Boeri è di fare delle proposte normative per intervenire ai confini fra assistenza e previdenza e permettere che l’invecchiamento della popolazione italiana sia non solo finanziariamente, ma anche socialmente sostenibile.

Nel documento che, lo ricordiamo, era stato consegnato all’esecutivo a giugno 2015, sono presenti una serie di proposte con le quali, con le sole forze dell’INPS sarebbe possibile, a detta del Presidente Tito Boeri, introdurre una sorta di reddito minimo di 500 euro per gli over 55 e l’uscita più graduale dal mondo del lavoro a partire dai 63 anni. Parte delle risorse dovrebbe arrivare da un taglio degli assegni non giustificati dai contributi versati, compresi quelli “per cariche elettive”, altre risorse arriverebbero, ad esempio, dall’eliminazione delle integrazioni versate ai pensionati che si trasferiscono fuori dall’Ue.

Motivazione e descrizione delle proposte normative

Le proposte normative qui raccolte hanno come comune denominatore quello di intervenire ai confini fra assistenza e previdenza per permettere che l’invecchiamento della popolazione italiana sia non solo finanziariamente, ma anche socialmente sostenibile. Nell’immediato reagiscono all’eredità dell’interminabile recessione, finalmente interrotta da inizio 2015, su due aspetti fondamentali: l’aumento della povertà, soprattutto fra chi è vicino all’età di pensionamento, e il livello insostenibile della disoccupazione giovanile.

Ma guardano anche molto più in là: permettono di sfruttare la libertà di scelta concessa dal sistema pensionistico introdotto in Italia a metà degli anni ’90 nel decidere la data di pensionamento senza gravare sulle generazioni future, permettendo a persone con preferenze e caratteristiche diverse di scegliere date diverse quanto all’uscita parziale o totale dalla vita attiva. Cementano così il patto intergenerazionale in quanto i) riducono molte delle iniquità ereditate da decenni in cui le pensioni sono state gestite con finalità di tipo elettorale e ii) abbassano il debito implicito che grava sulle giovani generazioni.

Sono proposte formulate non per esigenze di cassa di breve periodo, come quelle perseguite da gran parte delle ripetute riforme previdenziali attuate in Italia dagli anni ’90 in poi, ma per ragioni di equità intra e intergenerazionale. Armonizzando i trattamenti, rendono il sistema più semplice e trasparente. Ambiscono ad essere i correttivi definitivi da apportare al sistema, che dovrà d’ora in poi adattarsi automaticamente all’andamento dell’economia e ai cambiamenti indotti dalla demografia.

Vogliono interrompere la pratica delle misure parziali che rinviano al futuro nuovi interventi, alimentando l’incertezza sull’evoluzione della normativa tra contribuenti e pensionati. Superano la pratica degli interventi emergenziali e selettivi (magari mascherati dietro a finte sperimentazioni) di cui è costellata la strada delle leggi di Stabilità e di cui sono diretta espressione le sei “salvaguardie” sin qui varate. Semplificano le regole e riducono gli oneri amministrativi nella loro attuazione in quanto non impongono l’accertamento di troppi requisiti (fino a 8 nel caso di alcune salvaguardie) per l’accesso alle prestazioni previdenziali.

I due assi portanti delle proposte sono legati al desiderio 1) di abbattere la povertà, riducendola almeno del 50%, fra chi ha più di 55 anni di età e 2) garantire una transizione più flessibile dal lavoro al non lavoro e viceversa. Ma vi è anche un’aspirazione alla semplificazione della normativa e all’unificazione dei trattamenti contributivi e previdenziali fra gestioni diverse.

Nelle pagine che seguono vengono, dapprima, richiamati i principali contenuti delle proposte normative. Poi viene presentato l’articolato che li raccoglie. Infine, si forniscono relazioni tecniche sui loro effetti sui saldi di finanza pubblica, sul debito pensionistico implicito e analisi del loro impatto distributivo.