Archivi giornalieri: 3 novembre 2015
Inca
Piccinini, Inca – Il Governo fa cassa con i Patronati e i Caf
“Se il Governo pensa di fare cassa sulle misere risorse destinate ai Patronati è un misero Governo” – così esordisce Morena Piccinini, presidente patronato Inca, intervistata dal direttore di RadioArticolo 1, Altero Frigerio -. “Per noi sono molte risorse e rischiano di farci cambiare il patrimonio genetico. Per il Paese no di certo” – ha spiegato Piccinini- “Dietro questi tagli, però, c’è un’intenzione chiara – ha continuato Piccinini – che è quella di abbattere i patronati. E’ un chiaro messaggio ai cittadini, un attacco al welfare più in generale. Se si attacca anche la tutela gratuita dei Caaf, evidentemente si vuole che diventi una funzione a pagamento. E’ un attacco al cittadino, quindi. Si dice al cittadino: ”sei da solo, arrangiati”. Noi questo non lo possiamo tollerare.”
“Il governo Renzi – ha continuato la presidente dell’Inca – ha una continuità di ragionamento. C’è un disegno complessivo per dedicare meno risorse alla marginalità, alla povertà, al reddito di ultima istanza, all’emergenza. Mentre per il resto ci sono tagli finalizzati a spingere i cittadini verso il privato. E questo vale anche per l’attacco al contratto nazionale. C’è la tendenza alla individualizzazione dei rapporti”.
“E’ un modello sociale di tipo anglosassone – conclude Morena Piccinini – che non è mai appartenuto al nostro paese. La coesione sociale del nostro paese è sempre stata basata sulla solidarietà nel welfare.”
Il podcast per ascoltare l’intervista:
http://www.radioarticolo1.it/audio/2015/11/02/26043/patronati-e-caaf-presidi-di-democrazia-intervista-a-morena-piccinini-presidente-inca
Esodati
Settima salvaguardia: gli esodati esclusi
Le regole della settima salvaguardia escludono i lavoratori esodati che hanno fruito della 104 e gli stagionali e gli agricoli a tempo determinato: ecco cosa prevede la Legge di Stabilità.
Con la Legge di Stabilità 2016 il Governo ha dato il via anche alla settima salvaguardia per i lavoratori esodati penalizzati dalla Riforma delle Pensioni Fornero, ma il testo esclude dalla nuova tutela gli stagionali e gli agricoli a tempo determinato e chi nel 2011 ha fruito dei permessi della legge 104.
=> Esodati fuori dalla Legge di Stabilità
L’articolo 19 del disegno di Legge di Stabilità prevede infatti una nuova salvaguardia in favore di 26.300 lavoratori esodati, ma a differenza di quanto avvenuto in precedenza non include i permessi retribuiti tra le condizioni che legittimano l’accesso alla pensione con i requisiti previgenti rispetto alla Riforma delle Pensioni Fornero.
=> Esodati e pensioni nella Legge di Stabilità
Il motivo di tali restrizioni risiede nella volontà del Governo di non “sforare” con il numero di salvaguardati, come avvenuto con le due precedenti salvaguardie. Nei due casi precedenti, infatti, a rientrare nei requisiti previsti dalla tutela sono stati molti più lavoratori esodati di quanto non avesse previsto il Governo (2.500 con la quarta salvaguardia, 1.800 con la sesta), così l’INPS si è trovato nell’incapacità di evadere quasi 5mila domande già certificate dalle competenti direzioni territoriali del Lavoro.
Esclusi dalla 7a salvaguardia
L’accesso alla settima salvaguardia, quindi, verrà inibito a chi ha utilizzato i permessi retribuiti della 104. Potranno invece farvi accesso coloro che nel 2011 erano in congedo per assistere figli con disabilità grave ai sensi dell’articolo 42, comma 5 del testo unico sulla paternità (Dlgs 151/2001). Esclusi dalla settima salvaguardia poi anche gli stagionalie gli agricoli a tempo determinato per evitare che possano beneficiare della tutela anche coloro che, per la natura del proprio lavoro, stipulano più contratti a termine nel corso dell’anno.
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ilsole24ore
Stabilità 2016
Stabilità 2016: pensione anticipata sperimentale
Riforma delle Pensioni: la proposta della Commissione Lavoro di inserire nella Legge di Stabilità 2016 una sperimentazione della flessibilità in uscita.
Con la Legge di Stabilità 2016 sono previste novità anche in tema di Riforma delle Pensioni e, più in particolare, quella che potrebbe prendere il via è una sperimentazione della flessibilità in uscita. Un sistema sperimentale, per verificare fattibilità ed i costi dell’uscita anticipata dal mondo del lavoro. In sostanza la proposta avanzata con alcuni emendamenti alla Legge di Stabilità è di anticipare di 1 0 2 anni la misura strutturalepromessa dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
=> Pensione anticipata con assegno ridotto e staffetta
A chiedere di sperimentare una forma di flessibilità in uscita già dal prossimo anno èCesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro di Montecitorio:
“L’indagine di Confesercenti e di Swg sui potenziali beneficiari delle misure di flessibilità è molto importante e tempestiva. Conferma la tesi che stiamo sostenendo da tempo: non tutti i lavoratori potenzialmente coinvolti sono interessati a questa soluzione. Secondo il sondaggio soltanto il 49% accetterebbe un anticipo dell’uscita dal lavoro con penalizzazioni che riducano in modo permanente l’entità dell’assegno pensionistico. Di questo 49% soltanto il 2% lo farebbe senza condizioni e il 30% soltanto nel caso in cui il taglio non fosse superiore al 5%. Il restante 68% (sempre del 49%) accetterebbe un taglio dell’assegno pensionistico anche del 10-15%».
Da questi dati è possibile stabilire le risorse finanziarie necessarie per adottare la flessibilità in uscita come misura strutturale. Il presidente della Commissione Lavoro ricorda:
«La nostra proposta, com’è noto, prevede l’uscita dal lavoro a partire dai 62 anni con 35 di contributi e l’8% di penalizzazione. L’INPS l’ha valutata con un costo di 8 miliardi: una cifra, a nostro avviso, esagerata e sbagliata, perché considera l’intera platea dei potenziali beneficiari. L’indagine di Confesercenti, invece, indica un massimo del 49% di fruitori, il che significa costi dimezzati. Inoltre, bisogna considerare che non tutti i lavori sono uguali: chi svolge attività più pesanti avrà una maggiore propensione a lasciare il lavoro. Noi insistiamo sulla necessità di adottare la flessibilità e riteniamo un errore la scelta del Governo non averla già inserita nella Stabilità. Per questo chiediamo una sperimentazione da subito: 1 o 2 anni di anticipo in attesa della misura strutturale promessa da Renzi nel 2016».
=> Taglio pensioni d’oro e sussidio esodati: riforme INPS
E per elaborare una misura sostenibile, nonché una proposta unificata sui pensionamenti flessibili, la Commissione Lavoro della Camera ha nominato un Comitato Ristretto. L’obiettivo è di raggiungere un accordo politico tenendo conto delle 19 proposte di leggepervenute in questi mesi sul tema. Oltre alla possibilità di uscire in anticipo dal mondo del lavoro, con alcune penalizzazioni, si pensa di concedere alcune agevolazioni previdenziali per le lavoratrici madri e per i lavoratori che assistono familiari con gravi disabilità e una revisione dell’età pensionabile delle lavoratrici del settore privato. Una volta definita, la proposta unificata verrà quindi proposta al Governo.
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L’OSSERVATORE ROMANO
rassegna sindacale
del 03/11/2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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