Archivi giornalieri: 24 luglio 2015

Quirinale

 

LA VISITA

Primo Ministro egiziano, Ibrahim Mahlab

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale il Primo Ministro egiziano, Ibrahim Mahlab. Era presente all’incontro il Sottosegretario agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, Benedetto Della Vedova.

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MOSCA2015

I medagliati di Mosca2015 al Quirinale

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale gli atleti azzurri medagliati al Campionato mondiale di scherma 2015 di Mosca, accompagnati da una delegazione guidata dal Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Giovanni Malagò, e dal Presidente della Federazione Italiana Scherma, Giorgio Scarso. All’incontro erano presenti la spadista campionessa del mondo individuale, Rossella Fiamingo, e i componenti le squadre vincitrici delle medaglie d’oro: gli sciabolatori Diego Occhiuzzi, Enrico Berrè e Luca Curatoli, le fiorettiste Valentina Vezzali, Martina Batini, Elisa Di Francisca e Arianna Errigo, e i fiorettisti Giorgio Avola, Andrea Baldini, Andrea Cassarà, e Daniele Garozzo.

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LA MOSTRA

il presidente Mattarella

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inaugurato alle Scuderie del Quirinale la mostra “Arte della Civiltà Islamica. La collezione al-Sabah, Kuwait” che sarà aperta al pubblico dal 25 luglio al 20 settembre. Il Capo dello Stato ha visitato la mostra illustrata dal curatore Giovanni Curatola e dalla presentatrice e proprietaria della collezione, Sheikha Hussah Sabah al-Salem al-Sabah.

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PRIMO PIANO

Il Presidente Mattarella a Malta

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita ufficiale nella Repubblica di Malta, è stato ricevuto a Palazzo San Anton dalla Presidente Marie Louise Coleiro Preca. Dopo le presentazioni delle delegazioni ufficiali i due Capi di Stato si sono intrattenuti a colloquio, al termine del quale hanno rilasciato dichiarazioni alla stampa.

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L’EVENTO

Il Presidente mattarella con Cristoforetti

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale il Capitano dell’Aeronautica Militare Samantha Cristoforetti, rientrata lo scorso 11 giugno dalla missione spaziale “FUTURA”. Erano presenti il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Gen. S.A. Pasquale Preziosa, il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston, e il Capo dell’Ufficio di coordinamento del direttorato del volo umano e operazioni dell’Agenzia Spaziale Europea, Elena Grifoni Winters. Nel corso dell’udienza il Capo dello Stato ha consegnato al Cap. Cristoforetti l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”.

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IL SALUTO AGLI SCOUT

Mattarella con gli scout

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale una delegazione degli scout dell’AGESCI e del CNGEI in partenza per il 23° Jamboree, l’incontro mondiale dello scautismo che si svolgerà in Giappone. Nel corso dell’udienza sono intervenuti il Presidente della Federazione Italiana dello Scautismo, Matteo Spanò, Matteo Chiesa, esploratore della sezione CNGEI Bergamo e Ester Dominici, guida AGESCI Arezzo.

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I CORAZZIERI

Il Presidente Mattarella

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha visitato la caserma “Magg. Alessandro Negri di Sanfront” sede del Reggimento Corazzieri. Il Capo dello Stato, accolto al suo arrivo dal Comandante dell’Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette, e dal Comandante del Reggimento, Paolo Carra, ha ricevuto gli onori militari nel Cortile d’Onore della Caserma. Il Presidente Mattarella ha quindi assistito a una breve presentazione dell’attività del Reparto condotta dal Gen. Carra e ha visitato le scuderie, il maneggio, la Cappella San Giorgio, la galleria delle corazze e le altre infrastrutture della Caserma “Sanfront”. Al termine si è intrattenuto a colazione nella mensa della Caserma.

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IL PALAZZO

Il 23 giugno ha aperto al pubblico il Palazzo del Quirinale. Ecco le impressioni dei visitatori della prima giornata di apertura del Palazzo che si sono distribuiti equamente tra i due percorsi: il primo, di un’ora e venti minuti, che prevede la visita alle sale del Piano Nobile e del Piano Terra e il secondo, di due ore e mezzo, che comprende anche l’esposizione della Vasella e delle Carrozze con l’attraversamento dei Giardini

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Le evidenze, l’agenda e i dossier

L’ agenda

Accrediti Stampa

27 luglio

ore 9.30 – Palazzo della Farnesina – XI Conferenza degli Ambasciatori d’Italia nel mondo dal titolo: “La Diplomazia per l’Italia”

30 luglio

ore 11.30 – Palazzo del Quirinale – Cerimonia di consegna del Ventaglio da parte dell’Associazione Stampa Parlamentare

I social media

    • youtube
    • twitter

I dispositivi mobili

    • le app del Quirinale
Presidenza della Repubblica 

ULTIMISSIME LAVORO – FISCALE24/07/2015

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ULTIMISSIME LAVORO – FISCALE24/07/2015

GIURISPRUDENZA

CORTE COSTITUZIONALE

SENTENZA

CORTE COSTITUZIONALE – SENTENZA 23 LUGLIO 2015, N. 178

LAVORO

Trattamento economico complessivo dei dipendenti pubblici anche di qualifiche dirigenziali – Previsione che lo stesso, per gli anni 2011, 2012 e 2013, non superi in ogni caso il trattamento ordinariamente spettante per l’anno 2010 – Eventi straordinari della dinamica retributiva – Previsione che a decorrere al 1° -1- 2015, le risorse destinate annualmente al trattamento accessorio sono decurtate di un importo pari alle riduzioni operate per effetto del precedente periodo – Limitazione della crescita dei trattamenti economici del personale delle pubbliche amministrazioni previsti dalle disposizioni medesime

CORTE DI CASSAZIONE

SENTENZA

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 01 LUGLIO 2015, N. 13510

FISCALE

Fallimento ed altre procedure concorsuali – Fallimento – Effetti – Sugli atti pregiudizievoli ai creditori – Azione revocatoria fallimentare – Atti a titolo oneroso, pagamenti e garanzie – In genere – Castelletto di sconto e fido per smobilizzo crediti – Nozione – Differenze rispetto all’apertura di credito – Facoltà del cliente di disporre con immediatezza di una somma di danaro – Influenza del fido sulla copertura del conto corrente bancario – Esclusione – Carattere solutorio delle rimesse effettuate dal cliente poi fallito – Configurabilità – Collegamento di fatto tra le due linee di credito – Rilevanza – Esclusione

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 21 LUGLIO 2015, N. 15201

FISCALE

Classamento e rendita catastale – Impugnazioni al giudice tributario

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 21 LUGLIO 2015, N. 15206

LAVORO

Lavoro pubblico – Perdita di chance – Illegittimità di tutta la procedura concorsuale – Disapplicazione della graduatoria

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 22 LUGLIO 2015, N. 15427

FISCALE

Tributi – Irpeg – Rimborso – Fattispecie

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 22 LUGLIO 2015, N. 15428

FISCALE

IVA – Rimborso -Fattispecie

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 22 LUGLIO 2015, N. 15432

FISCALE

Tributi – IVA, alI’IRAP, all’IRPEF e connesse addizionali – Cartelle di pagamento – Impugnazione

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 23 LUGLIO 2015, N. 15478

LAVORO

Magistrato – Procedimento disciplinare – Trasferimento e demansionamento

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 23 LUGLIO 2015, N. 15547

FISCALE

Tributi – Accertamento – Termine – Fattispecie

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 23 LUGLIO 2015, N. 32348

FISCALE

Reati fiscali – Dichiarazione fraudolenta – Iva – Ex amministratore – Assolto se non in carica al momento della dichiarazione fiscale

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 23 LUGLIO 2015, N. 32355

LAVORO

Inps – Omesso versamento delle ritenute previdenziali – Reato di natura istantanea – Consumazione

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 23 LUGLIO 2015, N. 32357

FISCALE

Reati fiscali – Evasione fiscale – Sequestro a carico del vertice della fondazione – Sussiste

LEGISLAZIONE

DECRETO MINISTERIALE

MINISTERO FINANZE – DECRETO MINISTERIALE 27 MAGGIO 2015

LAVORO, FISCALE

Credito d’imposta in favore delle imprese che investono in attività di ricerca e sviluppo

PRASSI

AGENZIA DELLE ENTRATE

RISOLUZIONE

AGENZIA DELLE ENTRATE – RISOLUZIONE 23 LUGLIO 2015, N. 67/E

LAVORO, FISCALE

Interpello – ART. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Articolo 10, comma 12-undecies, del D.L. n. 192 del 2014 – applicazione del regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

NOTA

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – NOTA 22 LUGLIO 2015, N. 3845

LAVORO

Decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 23. Disposizioni in materia di contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183. Comunicazione telematica “dell’offerta di conciliazione”. Seguito nota operativa

Pensioni

Pensioni a confronto: Italia più severa d’Europa

I criteri per raggiungere la pensione di vecchiaia in Italia oggi sono nella media europea, nel 2050 saranno i più severi: pensioni a confronto Italia-Europa, ufficio studi Camera.

 – 24 luglio 2015
Pmi TV
 

 

pensioni

In Italia, quando la Riforma Pensioni di fine 2011 sarà pienamente a regime, quindi nel 2050, ci vorranno 69 anni e 9 mesi di età per andare in pensione, il requisito più alto previsto dalle attuali legislazioni europee: il dato si rileva da un lavoro del Servizio Studi della Camera dei Deputati che mette le pensioni a confronto in 31 paesi UE. E anche sullepensioni anticipate, l’Italia è fra le più severe del Vecchio Continente (in relazione ai criteri per ritirarsi dal lavoro). Vediamo brevemente le principali evidenze del Rapporto dedicato a “Pensione di vecchiaia e pensione anticipata nei Paesi europei” del Servizio Studi di Montecitorio.

=> Pensioni: guida ai requisiti 2015

 

 

Pensioni di vecchiaia

In questo momento, in Italia per la pensione di vecchiaia ci vogliono 66 anni e 3 mesi per gli uomini, dipendenti o autonomi, e per le donne dipendenti pubbliche, mentre per le lavoratrici dipendenti del privato bastano 63 anni e 9 mesi e per le autonome 64 anni e 9 mesi. Sono diversi i paesi europei che prevedono invece requisiti più stringenti:

  • Germania: 67 anni, oppure 65 anni con 45 anni di contributi;
  • Francia: c’è un regime graduale, per cui in realtà non è sempre vero che il sistema è meno favorevole di quello italiano. Comunque, si arriva a 67 anni di età necessaria per chi è nato dopo il 1955;
  • Svezia: da 61 anni a 67 anni, con la possibilità di restare al lavoro ulteriormente con il consenso del datore di lavoro;
  • Norvegia: si va dai 62 anni 75 anni;
  • Spagna: 65 anni con 35 anni e 6 mesi di contributi, oppure 65 anni e 2 mesi con meno contributi;
  • Grecia: regime più severo per gli uomini, 67 anni (bastano però 15 anni di contributi), e più conveniente invece per le donne, 62 anni, che però devono avere 40 anni di contributi;
  • Islanda: si va dai 65 ai 70 anni, la pensione nazionale si raggiunge comunque a 67 anni;
  • Finlandia: si va dai 63 ai 68 anni, a seconda dei guadagni. Pensione nazionale a 65 anni;
  • Lussemburgo: 65 anni per tutti;
  • Danimarca: 65 anni;
  • Cipro: 65 anni per tutti, 63 per i minatori;
  • Malta: 65 anni per tutti solo se nati dopo l’1 gennaio 1962, per i lavoratori più anzini l’età varia dai 60 ai 64 anni;
  • Olanda: 65 anni e 2 mesi;
  • Portogallo: 66 anni;
  • Slovenia: 65 anni per tutti.

Abbiamo elencato solo i paesi che hanno, almeno per una delle categorie di pensionati (uomini o donne), un requisitio di accesso attualmente più alto di quello italiano. Tutti gli altri paesi considerati dall’analisi (Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Estonia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Polnia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Svizzera, Ungheria) hanno invece sistemi che prevedono requisiti meno stringenti dell’Italia per andare in pensione. Quando però sarà completata la gradualità prevista dalla Riforma Fornero, nel 2050, pur considerando anche le analoghe riforme approvate dagli altri paesi europei (che in diversi casi inaspriscono i paletti nei prossimi anni), l’Italia diventerà il paese in cui si va in pensione più tardi, a quasi 70 anni.

=> I nuovi requisiti per la pensione dal 2016

Pensione anticipata

In Italia ci vogliono 42 anni e sei mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e sei mesi per le donne. Ci sono una serie di paesi europei in cui questa forma di pensione non esiste: Danimarca, Finlandia, Irlanda, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito e Svezia. Dove invece è prevista, i requisiti sono in genere meno stretti di quelli italiani (la maedia è 35 anni di contributi). I paesi che, insieme all’Italia, prevedono paletti più alti sono:

  • Germania: c’è un sistea molto complicato che prevede diverse opzioni con decurtazione dell’assegno. Senza abbassare la pensione, ci vogliono 63 anni di età e 45 anni di contributi;
  • Austria: 40 anni di cotnributi e 62 anni di età;
  • Slovenia: 60 anni di età e 40 anni di contributi.
  • Belgio: 39 anni di contributi e 61 anni di età (oppure 40+60);

(Fonte: Servizio Studi Camera dei Deputati)

 

 

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Vedi anche:

Opzione Donna

Proroga Opzione Donna: fondi disponibili

 

Iniziativa al Senato per riaprire l’Opzione Donna: requisito del diritto alla pensione al 31 dicembre 2015 e non della decorrenza dell’assegno, aggirando i paletti INPS.

 – 24 luglio 2015

 

pensione

I soldi ci sono: l’INPS ha a disposizione 976,684 milioni avanzati dai fondi stanziati per l’Opzione Donna nel 2004, quindi potrebbe concedere questa forma di pensione anticipataa chi matura i requisti entro il 31 dicembre 2015 senza restrizioni sulla decorrenzapensionistica: è la posizione dalle senatrici PD Patrizia Manassero e Annamaria Parente, che annunciano l’intenzione di intervenire in Senato per chiedere a Governo e ministero dell’Economia la proroga dell’Opzione Donna. Le senatrici si inseriscono nel solco tracciato dal presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, che ha avviato analoga iniziativa:

«anche noi senatori del PD, come i deputati della Commissione Lavoro abbiamo deciso di intervenire in Aula finché non otterremo una modifica delle circolari».

Alla fine di ogni seduta di Palazzo Madama, verranno letti i comunicati dei comitati INPS di diverse Province e Regioni che si sono espressi in senso positivo per le lavoratrici.

=> Opzione Donna per la pensione anticipata

 

 L’Opzione Donna è esercitabile con 57 o 58 anni di età, rispettivamente per lavoratrici dipendenti o autonome, con 35 anni di contributi, accettando un assegno calcolato interamente con il metodo contributivo. Il problema è noto: l’INPS ha limitato il ricorso all’Opzione Donna limitandola a coloro che maturano il requisito della decorrenza della pensione dal 31 dicembre 2015, escludendo il diritto ad andare in pensione alla stessa data. Significa introdurre

«una restrizione dai 15 ai 21 mesi, un arco temporale in cui sono molte le donne che maturano i requisiti per la pensione. Sono lavoratrici che tutte insieme hanno iniziato unaclass action per il rispetto dei loro diritti».

=> Pensione Opzione Donna: class action al TAR Lazio

Al momento, la posizione INPS relativa all’Opzione Donna è la seguente: resta il criterio restrittivo che prevede il requisito della decorrenza della pensione al 31 dicembre, ma restano anche aperti i termini per presentare domanda da parte di tutte le lavoratrici che maturano il diritto alla pensione entro il prossimo 31 dicembre. In pratica, queste domande non saranno respinte, ma tenute in una sorta di stand by in attesa di chiarimenti da parte del Ministero del Lavoro.

 

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da :Il blog di Pietro Spataro

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Il blog di Pietro Spataro

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Pd, il problema non sono D’Alema e Bersani

Il problema non sono i pochi big ma i tanti small. Il problema non sono D’Alema o Bersani o Cuperlo o Speranza e la variopinta tribù dei musi lunghi come l’ha ribattezzata con sprezzante sarcasmo Matteo Renzi. Il problema sono i tanti elettori e iscritti che non si riconoscono più, che si sentono sfiduciati, che non sanno più che cosa è veramente il partito al quale hanno dedicato molto del loro tempo, che assistono impotenti alle lotte dei mini-big locali a caccia di voti, di tessere e di sostegni congressuali e poi arrivederci, chi s’è visto s’è visto.

Bisognerebbe farla una bella inchiesta sullo stato del Pd. Un viaggio da Nord a Sud – dalla Sicilia di Crocetta e del suo cerchio magico al caos della Liguria o a quello di Roma passando per il terremoto di Castelfiorentino, solo per fare qualche esempio – per capire che cosa pensano i suoi iscritti, che cosa passa per la testa dei militanti che montano e smontano stand e alla fine sono abbandonati a se stessi e non decidono su nulla. Oppure indagare su quel livello allarmante di astensionismo che proprio nelle regioni un tempo rosse ha avuto picchi preoccupanti ed è stato archiviato come si archivia una bolletta pagata.

Tenere gli occhi chiusi non solo serve a poco, ma è suicida. C’è un pezzo di partito (quanto piccolo o quanto grande è da vedere, ma c’è) che lentamente se ne va. Non fa notizia come Civati o Fassina, ma se ne va lo stesso. Non rinnova la tessera, si chiude in se stesso, si domanda perché il Pd è arrivato a un punto così critico, ormai così lontano da quel che avevano immaginato alla sua fondazione. Si chiedono anche loro, in sostanza, se quel partito diventerà un indistintopartito di tutti oppure può ancora essere il grande partito del centrosinistra. Che sta da una parte e parla all’altra parte, e non che sta da tutte le parti indifferentemente.

Prendete il tema delle tasse. Ma davvero credete che, come dice la comunicazione di Renzi, ci sia qualcuno nel Pd che sia contro il taglio delle tasse? O non è vero,invece, che il taglio delle tasse può essere fatto in un modo (favorendo i più poveri e riattivando la crescita e quindi il lavoro) oppure in un altro completamente diverso (tagli a tutti, premiando i ricchi che con la crisi si sono arricchitti sempre di più)? Dove è la differenza tra la sinistra e la destra? Rifletteteci bene, non sono domande da gufi.

Allora, no: non si può liquidare con sarcasmo chi pone un tema che è centrale nel definire l’identità di un partito. Su Repubblica, proprio oggi, il responsabile economico del Pd Filippo Taddei dice in sostanza la stessa cosa: meno tasse su lavoro e impresa per favorire la crescita, pesanti dubbi sul taglio dell’imposta sulla prima casa. Anche lui gufeggia per caso?

Bisogna saper scegliere in tempo non arrivarci per contrarietà, cantava Guccini qualche annetto fa. Se nessuno lo fa, se nasconde la testa sotto la sabbia e intona in coro come è bella la città, non finirà bene. Il rischio è che la tribù dei musi lunghi diventi talmente grande da far passare la voglia di sorridere persino al più pasdaran dei pasdaran del renzismo.

Rimborsi 730

Rimborsi 730 nel cedolino pensione di agosto e settembre

 

Pensioni: in agosto rimborsi da 730 per dichiarazioni inviate entro il 20 luglio e conguagli INPS a debito per invii entro il 30 giugno, negli altri casi rimborsi a settembre.

 – 24 luglio 2015

 

Pensioni

pensionati riceveranno i rimborsi 730 con la rata di agosto solo se hanno trasmesso la dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate entro il 20 luglio: per tutti i modelli arrivati dopo – in virtù della proroga al 23 luglio – il conguaglio arriverà con il cedolino pensione di settembre. Scadenze diversificate anche per i conguagli a debito: agosto se il modello 730 è stato inviato entro il 30 giugno, settembre se la presentazione è successiva. La comunicazione arriva dall’INPS, che fa chiarezza sugli effetti del 730 precompilato, dello slittamento delle scadenze e della mancata indicizzazione 2012-2013, stabilità dal decreto pensioni in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale.

=> Proroga 730 precompilato: slittano i rimborsi

 

Come segnala l’INPS, riferendosi alle pensioni in pagamento il prossimo 1 agosto 2015, anche se al momento la voce del conguaglio non è visibile, nella maggior parte dei casi l’assegno conterrà i rimborsi da 730:

«Molti pensionati stanno chiedendo informazioni perché sul cedolino della pensione del mese diagosto 2015 non è riportato il conguaglioderivante dalla presentazione del modello 730». L’istituto «ha avviato una complessa procedura d’urgenza, per assicurare la consueta erogazione dei rimborsi mediante l’emissione di mandati aggiuntivi rispetto a quelli con i quali verrà corrisposta la pensione del mese di agosto 2015. L’importo di tali mandati non può, pertanto, essere visibile sul cedolino di pensione che è al momento a disposizione dei pensionati».

=> Vai allo speciale pensioni di PMI.it

Più nel dettaglio, il sistema ha consentito di caricare solo i modelli 730 inviati all’Agenzia delle Entrate entro il 30 giugno. Tutti i pensionati che hanno effettuato la dichiarazione in data successiva, non vedono i rimborsi 730 nel cedolino, ma in molti casi li riceveranno con l’assegno. In particolare, con la collaborazione di Agenzia delle Entrate e intermediari autorizzati all’assistenza fiscale, l’INPS ha elaborato «tutte le dichiarazioni pervenute entro il20 luglio», in modo da «garantire la consueta erogazione dei rimborsi con la rata diagosto».

Attenzione: questo riguarda solo i conguagli a credito, ovvero i rimborsi. Nel caso in cui invece dal 730 emerga un debito, le tempistiche sono diverse. Se il 730 è stato inviato entro il 30 giugno, il conguaglio a debito arriva ad agosto, se la presentazione è successiva, è rinviato a settembre. Questa differenza di scandeze fra congualgi a credito o a debito, spiega l’INPS, è motivata anche dalla «maggiore complessità delle elaborazioni, attesa la possibilità di rateizzare i predetti congagli».

Dunque, per riassumere:

  • presentazione 730 entro il 30 giugno: conguagli, a debito o a credito, con l’assegno di agosto;
  • presentazione 730 fra l’1 e il 20 luglio: rimborsi in agosto, conguagli a credito in settembre;
  • presentazione 730 dopo il 20 luglio: conguagli, a debito e a credito, in settembre.

Infine l’INPS ricorda che con il rateo di agosto arrivano anche le somme a risarcimento della mancata indicizzazione delle pensioni superiori a tre volte il minimo stabilità dalla Riforma Pensioni 2011, in applicazione del decreto pensioni seguito alla sentenza della Corte Costituzionale 70/2015. Si tratta di somme comprese fra i 250 e i 750 euro che variano a seconda dell’entità della pensione: più alte per gli assegni pari a tre volte il minimo, scendono fino ad azzerarsi per chi prende sei volte il minimo.

Fonte: INPS

 

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Notizie

venerdì 24 Luglio 2015
 
BMW

Novità e approfondimenti

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CGIL

Cgil: al via a Paestum ”Le Giornate della legalità”

Prende il via a Paestum, in provincia di Salerno, il Campeggio Studentesco ”Revolution Camp”, organizzato dalle Associazioni Studentesche UDU – Unione degli Universitari e Rete degli Studenti Medi. Da oggi a domenica si terranno ”Le Giornate della Legalità”, promosse dalla Cgil nazionale per rilanciare il percorso intrapreso quest’anno dalla confederazione con la campagna ”Legalità una svolta per tutte”.

Tante le iniziative previste nello spazio verde adiacente al Lido Nettuno (via Laura mare, 53, Paestum – Capaccio). La prima questa sera alle ore 21: un incontro sul tema “Ruolo dell’informazione e lotta alle Mafie”, a cui parteciperanno il giornalista de L’Espresso Giovanni Tizian e il direttore di Telejato Pino Maniaci, che per il loro impegno straordinario e le loro inchieste hanno subito minacce da parte della criminalità organizzata, il vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia Claudio Fava e il portavoce dell’associazione ‘Da Sud’ Danilo Chirico.

La mattinata di domani, sabato 25 luglio, sarà dedicata a una riflessione interna con i segretari confederali Nino Baseotto e Gianna Fracassi. Quest’ultima, alle ore 21, incontrerà Rosario Cantelmo, Procuratore Capo di Avellino, e Davide Mattiello, parlamentare della Commissione Antimafia e relatore della legge di iniziativa popolare “Io Riattivo Il Lavoro”, un’occasione per fare il punto sulla legge e per approfondire le tematiche che legano corruzione, mafie, affari e politica.

Le Giornate della Legalità si concluderanno domenica 26 luglio con il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che, dopo una discussione sul fenomeno della corruzione nello sport (ore 18), racconterà insieme ad alcuni dirigenti sindacali territoriali, delegati e studenti “Storie di illegalità nel lavoro e buone pratiche”.

Programma_Paestum.pdf

Ilva

Ilva: Fiom, benefici pensionistici amianto per infermiere

La Corte d’Appello di Lecce ha accolto il ricorso di un lavoratore che ha svolto per anni le mansioni di infermiere nello stabilimento Ilva di Taranto riconoscendogli i benefici pensionistici dell’esposizione all’ amianto. Lo rendono noto le segreterie nazionale e territoriale della Fiom Cgil, il sindacato che ha assistito il lavoratore tramite l’avvocato Massimiliano Del Vecchio.

“La decisione – sottolinea l’organizzazione sindacale – si segnala non solo per il lungo periodo di riconoscimento giudiziale, che giunge sino ad 11 anni oltre il divieto normativo di utilizzazione dell’amianto, ma anche perché disintegra, accogliendo le nostre tesi, il dogma dello stretto riferimento alle mansioni di diretta esposizione al rischio per privilegiare l’accertamento della sussistenza di un rischio ambientale, che pertanto coinvolge, nel caso specifico, tutte le categorie di lavoratori all’interno della stabilimento Ilva”.

La Fiom Cgil di Taranto “evidenzia nello specifico la certificazione della sussistenza del rischio ambientale che si estende a tutte le categorie presenti all’interno dello stabilimento Ilva di Taranto con l’apertura di nuovi scenari per molti lavoratori a tutt’oggi esclusi dal riconoscimento”.

ansa

Mobbing

Cgil Napoli: sportello anti-mobbing, uno spazio per le donne

Discriminazione, mobbing, vessazioni, ordinarie ingiustizie, crisi, povertà assoluta e relativa. Ecco cosa accade a molte donne, alle loro famiglie e ai loro figli, alle immigrate, alle persone con disabilità, alle lavoratrici in maternità o da poco diventate mamme, ancora oggi considerate dalle aziende poco produttive. La situazione non è sicuramente rassicurante, tanto è vero che per far fronte all’emergenza la Cgil di Napoli ha aperto uno Sportello interamente dedicato a queste tematiche per l’intera provincia di Napoli.

Tre donne della Cgil, Teresa Potenza e Grazia Zimmaro della Cgil di Napoli e della Campania, insieme a Elena Merolla del Silp Cgil a quattro mesi dalla nascita dello Sportello, con i tanti casi presi in carico, coinvolgendo le delegate delle categorie della Cgil, dicono di aver riscontrato ‘la grande necessità da parte delle donne di avere uno spazio di ascolto e di risoluzione ai loro problemi sia di natura lavorativa sia di vita privata”. Questa intuizione sindacale innovativa ha dato molti risultati positivi, grazie anche al risalto da parte dei media, resa possibile, come raccontano le tre sindacaliste, “anche dalla partecipazione attiva da parte delle tante iscritte e delegate. Che non solo hanno interfacciato il nostro Sportello, ma hanno anche svolto un ruolo di diffusione dell’iniziativa nei luoghi di lavoro”. Le molte iniziative sono state poi diffuse nei territori in collaborazione con associazioni e istituzioni che si occupano di discriminazioni e di violenza contro le donne, come la Consigliera di parità o il Dsm (Distretto sanitario mentale) che si occupa di mobbing.

Dall’analisi dei nostri casi, sottolineano le tre animatrici dello Sportello, emerge “una richiesta forte che viene sia dai luoghi di lavoro sia dal territorio dell’area metropolitana di Napoli, per cui sarebbe quanto mai utile e opportuno creare ulteriori spazi d’ascolto, non solo nelle aziende, ma anche nelle altre sedi Cgil. Crediamo che sia possibile raccontare una nuova storia di tutela delle lavoratrici a partire dall’ascolto per intervenire sui tanti casi di discriminazione, ingiustizie e negazione dei diritti”.

Patronati

Piccinini (Inca) – Colpendo i Patronati, si colpiscono i cittadini …

“Da anni  l’Inps ha realizzato un’operazione di riorganizzazione interna con esternalizzazione gratuita di servizi che avrebbe dovuto offrire; non voleva, sostanzialmente, avere più un rapporto diretto con l’utenza. Per fortuna ci sono stati patronati che, gratuitamente, si sono fatti carico del bisogno delle persone, perché l’Inps ha chiuso di punto in bianco porte e finestre. Se ora deciderà di cambiare e avere una relazione positiva con gli utenti per noi sarà una bella notizia. Per noi non sarà un problema: troveremo altre cose da fare. Registro però che nello stesso giorno in cui venivano fatte queste affermazioni in un incontro ci è stato detto che l’ente non ha più intenzione di rinnovare la convenzione con Citibank per l’accertamento dell’esistenza in vita dei connazionali all’estero, con l’intenzione di risparmiare una significativa quantità di risorse. Ci è stato detto che dobbiamo farlo noi, ma gratis. Insomma, bisogna decidersi”.

Queste dichiarazioni potrebbero essere il preludio a ulteriori tagli per i patronati? Se lo chiede Morena Piccinini, presidente dell’Inca che  ha parlato nel corso di una intervista a Radio Articolo 1 durante la quale si è affrontato tra le altre cose il tema della polemica con il presidente dell’Inps, Tito Boeri, che vorrebbe porre fine alla sostituibilità tra Inps e centri esterni come patronati e Caaf vicini alle sedi Inps e che, a dire di Boeri, disorienterebbero le persone.

 “Abbiamo già dimostrato l’anno scorso – ha concluso la dirigente Cgil – che colpire il patronato non vuol dire colpire il sindacato, ma colpire i cittadini: lasciarli in balia di un libero mercato oneroso, spesso scorretto e senza regole. La parola ora è al ministero che deve definire nuove regole nelle quali le funzioni dei patronati possono esplicitarsi. I decreti, previsti dalla legge di stabilità, erano attesi per il 30 giugno: siamo a fine luglio ma non li abbiamo ancora visti. Speriamo che vengano alla luce presto in modo tale da sapere con precisione quale sarà il nuovo campo di gioco, prima che ci possano essere nuove speculazioni sulla riforma dei patronati”.

Nella intervista (che si può riascoltare integralmente in podcast sul sito della radio (http://www.radioarticolo1.it/audio/2015/07/23/25054/difendiamo-i-diritti-di-tutti-interviene-morena-piccinini-inca-cgil) Morena Piccinini interviene anche su tutti gli altri temi di attualità: dagli ammortizzatori sociali, alle pensioni, alla necessità di cambiare la riforma Monti-Fornero, passando per i nuovi dati sugli infrotuni mortali sul lavoro e gli effetti del Jobs Act.