Pensioni

Pensioni a confronto: Italia più severa d’Europa

I criteri per raggiungere la pensione di vecchiaia in Italia oggi sono nella media europea, nel 2050 saranno i più severi: pensioni a confronto Italia-Europa, ufficio studi Camera.

 – 24 luglio 2015
Pmi TV
 

 

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In Italia, quando la Riforma Pensioni di fine 2011 sarà pienamente a regime, quindi nel 2050, ci vorranno 69 anni e 9 mesi di età per andare in pensione, il requisito più alto previsto dalle attuali legislazioni europee: il dato si rileva da un lavoro del Servizio Studi della Camera dei Deputati che mette le pensioni a confronto in 31 paesi UE. E anche sullepensioni anticipate, l’Italia è fra le più severe del Vecchio Continente (in relazione ai criteri per ritirarsi dal lavoro). Vediamo brevemente le principali evidenze del Rapporto dedicato a “Pensione di vecchiaia e pensione anticipata nei Paesi europei” del Servizio Studi di Montecitorio.

=> Pensioni: guida ai requisiti 2015

 

 

Pensioni di vecchiaia

In questo momento, in Italia per la pensione di vecchiaia ci vogliono 66 anni e 3 mesi per gli uomini, dipendenti o autonomi, e per le donne dipendenti pubbliche, mentre per le lavoratrici dipendenti del privato bastano 63 anni e 9 mesi e per le autonome 64 anni e 9 mesi. Sono diversi i paesi europei che prevedono invece requisiti più stringenti:

  • Germania: 67 anni, oppure 65 anni con 45 anni di contributi;
  • Francia: c’è un regime graduale, per cui in realtà non è sempre vero che il sistema è meno favorevole di quello italiano. Comunque, si arriva a 67 anni di età necessaria per chi è nato dopo il 1955;
  • Svezia: da 61 anni a 67 anni, con la possibilità di restare al lavoro ulteriormente con il consenso del datore di lavoro;
  • Norvegia: si va dai 62 anni 75 anni;
  • Spagna: 65 anni con 35 anni e 6 mesi di contributi, oppure 65 anni e 2 mesi con meno contributi;
  • Grecia: regime più severo per gli uomini, 67 anni (bastano però 15 anni di contributi), e più conveniente invece per le donne, 62 anni, che però devono avere 40 anni di contributi;
  • Islanda: si va dai 65 ai 70 anni, la pensione nazionale si raggiunge comunque a 67 anni;
  • Finlandia: si va dai 63 ai 68 anni, a seconda dei guadagni. Pensione nazionale a 65 anni;
  • Lussemburgo: 65 anni per tutti;
  • Danimarca: 65 anni;
  • Cipro: 65 anni per tutti, 63 per i minatori;
  • Malta: 65 anni per tutti solo se nati dopo l’1 gennaio 1962, per i lavoratori più anzini l’età varia dai 60 ai 64 anni;
  • Olanda: 65 anni e 2 mesi;
  • Portogallo: 66 anni;
  • Slovenia: 65 anni per tutti.

Abbiamo elencato solo i paesi che hanno, almeno per una delle categorie di pensionati (uomini o donne), un requisitio di accesso attualmente più alto di quello italiano. Tutti gli altri paesi considerati dall’analisi (Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Estonia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Polnia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Svizzera, Ungheria) hanno invece sistemi che prevedono requisiti meno stringenti dell’Italia per andare in pensione. Quando però sarà completata la gradualità prevista dalla Riforma Fornero, nel 2050, pur considerando anche le analoghe riforme approvate dagli altri paesi europei (che in diversi casi inaspriscono i paletti nei prossimi anni), l’Italia diventerà il paese in cui si va in pensione più tardi, a quasi 70 anni.

=> I nuovi requisiti per la pensione dal 2016

Pensione anticipata

In Italia ci vogliono 42 anni e sei mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e sei mesi per le donne. Ci sono una serie di paesi europei in cui questa forma di pensione non esiste: Danimarca, Finlandia, Irlanda, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito e Svezia. Dove invece è prevista, i requisiti sono in genere meno stretti di quelli italiani (la maedia è 35 anni di contributi). I paesi che, insieme all’Italia, prevedono paletti più alti sono:

  • Germania: c’è un sistea molto complicato che prevede diverse opzioni con decurtazione dell’assegno. Senza abbassare la pensione, ci vogliono 63 anni di età e 45 anni di contributi;
  • Austria: 40 anni di cotnributi e 62 anni di età;
  • Slovenia: 60 anni di età e 40 anni di contributi.
  • Belgio: 39 anni di contributi e 61 anni di età (oppure 40+60);

(Fonte: Servizio Studi Camera dei Deputati)

 

 

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Pensioniultima modifica: 2015-07-24T19:47:07+02:00da vitegabry
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