Sentenze Cassazione

Sentenze Cassazione

La Corte di Cassazione rappresenta, per molti procedimenti, l’ultimo grado di giudizio. In questa sezione del portale trovi tutte le sentenze della Cassazione in materia di lavoro, fisco e non solo. Questa pagina è il modo più semplice per rimanere sempre aggiornato e far sì che tu e la tua impresa siate sempre in regola rispetto le ultime decisioni della Corte.

IRAP per le imprese commerciali

SncCon la sentenza n. 10600/2015 la Corte di Cassazione ha confermato che l’attività svolta dalle società commerciali costituisce in ogni caso presupposto d’imposta ai fini IRAP, ai sensi dell’art. 2, D.Lgs n. 446/1997 (Istituzione e disciplina dell’imposta regionale sulle attività produttive). Dunque nel caso in cui si scelga di svolgere un’attività utilizzando uno dei modelli di società non è rilevante la sussistenza o meno di un’autonoma organizzazione, requisito solitamente richiesto per l’applicazione dell’IRAP. => Professionisti autonomi, quando scatta l’IRAP Il…

Pensione e assegno di invalidità: ultime sentenze

InvaliditàLa Corte di Cassazione si è recentemente espressa in merito agli assegni di invalidità e alle pensioni di invalidità. Assegno di invalidità Con la sentenza n. 12445/2015 la Cassazione ha stabilito che se un lavoratore in sede di giudizio di merito chiede all’INPS che gli venga riconosciuto l’assegno di invalidità, questa prima domanda non permette la successiva estensione della richiesta alla pensione. In sostanza la Cassazione precisato che se da una parte la richiesta della pensione di invalidità all’INPS rappresenta un’implicita richiesta anche di assegno di invalidità,…

Contributi omessi: imprenditore in carcere

CarcereL’imprenditore che, accusato di omissione contributiva, non versa tutte le rate concordate nel piano di rientro con l’INPS è punibile con il carcere e la pena non può essere convertita in pecuniaria. A stabilirlo è stata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 24900/2015. => Evasione IRAP senza reato penale Il caso Il caso riguardava un imprenditore milanese condannato, in via definitiva, per aver mancato di versare regolarmente i contributi ai propri dipendenti, per un totale di 3 mila euro. Tale debito era stato rateizzato, ma l’imprenditore aveva mancato di versare alcune…

Indennità di mobilità nelle imprese non industriali

Indennità di mobilitàLa Corte di Cassazione (sentenza n. 6012 del 25 marzo 2015) si è espressa in merito alla concessione dell’indennità di mobilità ai lavoratori dipendenti, precisando i soggetti che hanno diritto al beneficio e informando sulla normativa che si basa sul settore produttivo aziendale. => Riforma Ammortizzatori Sociali in Gazzetta Ufficiale Indennità di mobilità Il caso riguarda, nello specifico, cinque lavoratori che si erano rivolti al Tribunale di Catania per chiedere all’INPS l’indennità di mobilità in seguito al licenziamento per la riduzione dei posti di lavoro…

Licenziamento per assenze ingiustificate

LicenziamentoLa Corte di Cassazione spiega in quali casi il licenziamento è illegittimo se il datore di lavoro non riesce a dimostrare, nella loro materialità, le assenze ingiustificate del lavoratore: l’onere della prova sulla sussistenza della giusta causa o del giustificato motivo è infatti a carico dell’azienda, mentre al dipendente spetta la possibilità di giustificare il proprio comportamento o le connessioni a cause non legate alla propria volontà (Sentenza 7108/2014). Nel caso esaminato, l’azienda aveva fatto ricorso alla Cassazione lamentando la violazione dell’art. 5, L. 604/1966…

Professionisti con più attività: applicazione Studi di Settore

Studi di Settore, il decreto sulle modifiche e i modelli delle EntrateSono frequenti i casi di professionisti che svolgono doppia o tripla attività, incorrendo talvolta in incongruenze con gli studi di settore tali da far scattare un accertamento. A chiarire nuovamente la corretta applicazione degli Studi in queste circostanze è una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 3943/2014), in riferimento al caso di un avvocato con attività stagionali di giudice tributario e di educatore in un convitto. => Professionisti con doppio lavoro soggetti a Studi di Settore Richiamando la Sentenza 26635/2009, la Cassazione ha innanzitutto rilevato che…

Licenziamento del dirigente senza giustificato motivo

LicenziamentoIl licenziamento del dirigente è legittimo anche senza giustificato motivo (come ad esempio può esserlo una crisi aziendale): basta infatti il più generico principio della “giustificatezza” e che non vi siano discriminazioni nella decisione di interrompere il rapporto di lavoro, nell’ambito di una semplice scelta di ristrutturazione dell’organico/organizzazione della propria azienda. E’ l’effetto della sentenza n. 20856/2012 della Sezione Lavoro della Suprema Corte di Cassazione; interpretazione confermata dalla sentenza n. 3175/2013 sempre della Suprema Corte, => Il rapporto…

Condono mancato: commercialista responsabile

Condono fiscaleIl commercialista risponde del danno causato per “condono mancato”, nel caso in cui con la sua condotta professionale causi una perdita di chance per il suo cliente, comprovabile ed economicamente quantificabile: lo stabilisce la Corte di Cassazione con sentenza 11147/2015. Il caso riguardava il ricorso di un contribuente contro il suo commercialista, che non lo aveva adeguatamente assistito in una vertenza con l’Agenzia delle Entrate, facendogli perdere la possibilità di aderire a un condono e non informandolo della possibilità di ricorrere in Cassazione contro una sentenza…

Facebook: quando spiare il dipendente è lecito

FacebookSpiare il dipendente su Facebook utilizzando un falso profilo è lecito, ma solo a determinate condizioni: a definire i confini tra controlli aziendali leciti e invasione della privacy dei lavoratori è stata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 10955/2015. Più in particolare i giudici supremi hanno stabilito che il datore di lavoro può spiare i dipendenti con un falso profilo Facebook nel caso sospetti che questi siano soliti chattare durante l’orario di lavoro, a patto che tale comportamento metta a repentaglio la sicurezza dell’azienda e ledano il patrimonio. => Il datore di…

Induttivo: i metodi legittimi per la Cassazione

Controlli fiscaliCon la sentenza n.9732/2015 ha confermato l’ammissibilità di diversi metodi per ricostruire i ricavi dell’azienda in caso di accertamento induttivo tra i quali quello di analizzare il numero di tovaglioli utilizzati, listino prezzi, l’acqua minerale e le inserzioni pubblicitarie sulle riviste di settore. E questo anche nel caso in cui le scritture contabili risultino formalmente regolari. => Accertamento induttivo se la contabilità è inattendibile Il caso Il caso in esame riguardava una società d’intermediazione immobiliare le cui provvigioni percepite nell’esercizio…

 
Sentenze Cassazioneultima modifica: 2015-06-19T13:56:07+02:00da vitegabry
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