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Ilo, 12 giugno giornata mondiale contro il lavoro minorile

Il 12 giugno si celebra la Giornata mondiale contro il lavoro minorile. A istituirla, nel 2002, l’Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) per focalizzare l’attenzione sulla portata globale di questo fenomeno e sulle azioni e gli sforzi necessari per eliminarlo.

Così, ogni anno il 12 giugno, la Giornata mondiale riunisce i governi, le organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori, la società civile e milioni di persone di tutto il mondo con l’obiettivo di mettere in luce la triste condizione dei minori lavoratori e ciò che può essere fatto per aiutarli.

Giovedì, alle 11.30, Kailash Satyarthi e Corinne Vargha, capo del dipartimento dell’Ilo sui Principi e i diritti fondamentali nel Lavoro, terranno una conferenza stampa al Palais des Nations di Ginevra per presentare il ”Rapporto mondiale sul lavoro minorile 2015: aprire la strada al lavoro dignitoso per i giovani”. Lo studio esamina la doppia sfida dell’eliminazione del lavoro minorile e del lavoro dignitoso per i giovani.

In conclusione dell’evento, Salissou Ada, ministro dell’Impiego, del lavoro e della sicurezza sociale del Niger, lancerà una campagna per la ratifica del protocollo dell’Ilo sul lavoro forzato adottato dalla Conferenza internazionale del lavoro a giugno 2014.

Nonostante le sfide, ammette l’Ilo “si registrano alcuni progressi, ma c’è anche spazio per progressi ulteriori. Da 10 anni, il lavoro minorile tende a diminuire mentre si registra un aumento della frequenza scolastica. Ma resta ancora molto da fare per eliminare del tutto il lavoro minorile. La cosa più urgente ora è di trarre vantaggio dalle esperienze positive per poter agire con più rapidità”.

Fra le azioni urgenti più necessarie, sempre secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro: provvedere all’istruzione gratuita, obbligatoria e di qualità; garantire a tutte le ragazze e a tutti i ragazzi un ambiente educativo sicuro e di qualità; fornire opportunità ai più grandi che non hanno avuto la possibilità di studiare, di seguire programmi mirati di formazione professionale che forniscano anche le basi dell”istruzione; garantire l’applicazione di una legislazione coerente in materia di lavoro minorile e di frequenza scolastica.

E ancora promuovere politiche di protezione sociale per favorire la frequenza scolastica; garantire l’adeguata formazione, la professionalità e la competenza degli insegnanti, assicurando loro condizioni di lavoro dignitoso fondato sul dialogo sociale; proteggere i giovani lavoratori durante la transizione dalla scuola al lavoro, impedendo che essi vengano intrappolati in forme di lavoro inaccettabili.

Iloultima modifica: 2015-06-10T19:44:34+02:00da vitegabry
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