Ecologia e low cost

 

 I presepi nella Casa Santa Marta ·

23 dicembre 2014

 
 

 

Rami, legname, frasche, muschio e sassi provenienti dai giardini vaticani. Tinte lavabili e fontana con acqua corrente. È all’insegna del low cost e della sostenibilità ambientale il presepe allestito al piano terra della Casa Santa Marta in Vaticano. Qualche decina di personaggi — statue in legno policromo realizzate tra fine Ottocento e inizi Novecento — convergono verso un rudere, un porticato che le intemperie e il tempo hanno rovinato. Sotto quello che sembra più un alloggio di fortuna che una casa hanno trovato riparo Maria, Giuseppe e il bambino.

Alessandro Di Placidi, il manutentore impiegato nella Casa, che ha allestito il presepe, ci spiega che Gesù sceglie di nascere in un luogo in decadenza, provvisorio, dove manca di tutto: solo il tetto è assicurato. Ai lati un pifferaio e un pastore con la zampogna si dirigono verso il porticato seguiti da un gregge di pecore, mentre altri personaggi si accingono ad accogliere la nascita del Salvatore. Più indietro, su un lato, scorre l’acqua di una fontana.

Si percepisce l’armonia che il presepista ha voluto imprimere a tutta la scena. Le luci invitano a fissare lo sguardo su quel riparo spoglio, mentre tornano alla mente le parole di un manoscritto di santa Teresa di Lisieux: «In quella notte nella quale Gesù si fece debole e sofferente per mio amore, Egli mi rese forte e coraggiosa». L’uomo si riconcilia con il creato, la creatura con il suo Creatore. Anche la natura partecipa a questa festa. E l’odore del muschio e delle tinte che si mescolano intorno al presepe rivelandosi ai sensi esprimono questo coinvolgimento.

Per l’altro presepe allestito nel salone della Casa Santa Marta, Pasquale Scognamiglio si è lasciato ispirare da un dipinto del danese Christoffer Wilhelm Eckersberg. Il quadro, del 1815, raffigura la torretta rotonda a Tor di Quinto. Sullo sfondo del paesaggio roccioso si staglia una torre circondata da un agglomerato di tre case. A sinistra, su un balcone, si scorge una massaia intenta a stendere un lenzuolo bianco. Tutt’intorno quella che un tempo era la campagna romana, con il terreno leggermente scosceso, i cespugli, la vegetazione spontanea. Incastonata in questo scenario la grotta in cui nasce Gesù. L’opera è stata regalata al Papa dalla parrocchia Santa Domitilla di Latina.

Il terzo presepe allestito quest’anno nella Casa Santa Marta si trova nell’anticamera dell’appartamento di Papa Francesco. Si tratta di un dono fatto dal gruppo amici del presepe di Monte Porzio Catone. È un diorama di scuola romano-spagnola, volutamente spoglio di case, dove trova collocazione la grotta. È stato preparato utilizzando come materiale del polistirene, del gesso, della yuta e del legno, con luci a led per l’illuminazione. Sono state scelte della statue in resina provenienti da Montserrat, in Spagna, per rappresentare la natività. (nicola gori)

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Ecologia e low costultima modifica: 2014-12-26T11:19:18+01:00da vitegabry
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