Archivi giornalieri: 15 dicembre 2014

voucher baby sitting

Novità per voucher baby sitting e asili nido

Con un Decreto in vigore dall’11 Dicembre 2014, il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha esteso il diritto ai voucher per baby sitting e per asili nido, di cui alla legge n. 92 del 28/06/2012, alle lavoratrici dipendenti di Amministrazioni Pubbliche. Inoltre il voucher precedentemente di 300 euro mensili è stato aumentato a 600 euro mensili, sempre per un periodo complessivo non superiore a sei mesi in alternativa del congedo parentale.

Pertanto possono richiedere i voucher sia le madri lavoratrici dipendenti di amministrazioni pubbliche, di privati datori di lavoro nonché le madri lavoratrici iscritte alla Gestione Separata, le quali possono fruire del beneficio fino a un massimo di tre mesi.

Le domande per il 2014 vanno presentata entro il 31 Dicembre 2014 e, come per l’anno 2013, utilizzando il canale telematico dell’INPS, indicando quali delle due opzioni viene richiesta, se baby sitting o asilo nido. La lavoratrice deve essere in possesso del proprio PIN.
 
L’INPS prende in considerazione le domande a seconda dell’ordine di arrivo nei limiti delle risorse utilizzabili (venti milioni di euro per il 2014). Le domande presentate verranno accolte sulla base dei limiti previsti dell’ISEE. Inoltre l’INPS, una volta raggiunto il limite di spesa previsto, non prenderà in considerazione ulteriori domande. Si consiglia pertanto alle lavoratrici interessate di presentare immediatamente le domande.

Non possiamo fare a meno però di evidenziare la ristrettezza dei termini per la presentazione delle domande per l’anno 2014 e la mancata informazione da parte dell’Istituto ad oggi. Ci sembra tanto più grave visto che nel 2013 l’operazione voucher è stata un fallimento per la scarsa informazione alle lavoratrici interessate. Stiamo intervenendo sulla Direzione Centrale dell’ INPS per le Prestazioni a Sostegno del Reddito.

Le sedi dell’Inca, dislocate su tutto il territorio nazionale, sono a disposizione per fornire ulteriori informazioni.

inca patronati

Inca – Presidio di protesta contro i tagli al fondo patronati

Il Senato modifichi la norma sul taglio al fondo patronati. E’ l’ennesima richiesta che l’Inca invia a tutti i senatori, impegnati in questi giorni ad esaminare il testo della legge di Stabilità.

Domani, 16 dicembre dalle 11 alle 14, a Roma, in piazza della Rotonda, al Pantheon si terrà un presidio di protesta contro il taglio di 75 milioni di euro al Fondo Patronati, già dimezzato alla Camera, ma considerato insufficiente per scongiurare la cancellazione del diritto alla tutela previdenziale e socio-assistenziale gratuita assicurata dal sistema patronati a favore di tutti  i  cittadini.

All’iniziativa, dove parteciperanno centinaia di operatori e operatrici dell’Inca provenienti da tutta Italia, è previsto l’intervento di  Morena Piccinini, presidente dell’Inca.

ULTIMISSIME LAVORO – FISCALE15/12/2014

GIURISPRUDENZA

CORTE DI CASSAZIONE

SENTENZA

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 05 novembre 2014, n. 23574FISCALE

Società di persone fisiche – Società in nome collettivo – Scioglimento – Liquidazione – Liquidatori – Cancellazione della società – Cancellazione della società dal registro delle imprese – Effetti – Estinzione della società – Conseguenze – Capacità di stare in giudizio della società estinta e rapporti processuali pendenti – Inammissibilità dell’impugnazione proposta da o contro la società estinta – Fattispecie

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 12 dicembre 2014, n. 26182FISCALE

Requisiti – Tributi – Accertamento – Avviso di accertamento

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 12 dicembre 2014, n. 26187FISCALE

Tributi – Accertamento – Dichiarazione – Emendabilità in giudizio – Sussiste

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 12 dicembre 2014, n. 26241LAVORO

Lavoro subordinato – Licenziamento – Procedimento disciplinare – Procedimento penale – Mancata convocazione per l’audizione orale

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 12 novembre 2014, n. 24094FISCALE

Tributi locali (comunali, provinciali, regionali) – Tributi locali posteriori alla riforma tributaria del 1972 – Tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi (cosiddetta ecotassa) – Soggetto passivo – Titolare della discarica – Individuazione – Criteri – Fattispecie

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 12 novembre 2014, n. 24098FISCALE

Tributi erariali indiretti (riforma tributaria del 1972) – Imposta di registro – Applicazione dell’imposta – Sentenze e provvedimenti giudiziari – Giudizio con pluralità di parti – Solidarietà ai fini del pagamento dell’imposta – Sussistenza – Litisconsorzio necessario nella lite tributaria tra i condebitori – Esclusione – Fondamento

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 13 ottobre 2014, n. 21579LAVORO

Previdenza – Contributi assicurativi – Condono previdenziale – Riserva di ripetizione apposta alla domanda di condono – Effetti – Accertamento giudiziale negativo del debito contratto – Ammissibilità – Cessazione della materia del contendere

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 14 novembre 2014, n. 24299FISCALE

Tributi (in generale) – Repressione delle violazioni delle leggi finanziarie – Sanzioni civili e amministrative – In genere – Principio del “favor rei” di cui all’art. 3 del d.lgs. n. 472 del 1972 – Provvedimento di irrogazione divenuto definitivo anteriormente al 1° aprile 1998 – Illecito abrogato – Successivo sgravio dell’iscrizione a ruolo della sanzione – Nuova iscrizione a ruolo successivamente al 1° aprile 1998 – Applicazione diretta del principio del “favor rei”.

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 29 ottobre 2014, n. 23018LAVORO

Lavoro – Estinzione del rapporto per mutuo consenso – Dimissioni – Diritto all’indennità di mancato preavviso per recesso unilaterale del prestatore di lavoro – Spettanza – Onere probatorio del datore di lavoro

PRASSI

INPS

CIRCOLARE

INPS – Circolare 12 dicembre 2014, n. 168LAVORO

Avvio operatività per la gestione delle adesioni e delle posizioni figurative di previdenza complementare dei dipendenti pubblici ai quali si applica il contratto dei giornalisti e che sono iscritti al Fondo pensione complementare giornalisti italiani

MESSAGGIO

INPS – Messaggio 12 dicembre 2014, n. 9616LAVORO

Pagamento attraverso RID bancario dei contributi da riscatto, ricongiunzione e rendite vitalizie. Rimessione nei termini per il versamento delle rate di onere per quei soggetti a cui è stata revocata d’ufficio la delega RID inizialmente rilasciata senza sottoscrizione della clausola dell’importo fisso predeterminato

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

CIRCOLARE

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – Circolare 11 dicembre 2014, n. 30LAVORO

Ammortizzatori sociali in deroga – anno 2015

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – Circolare 11 dicembre 2014, n. 31LAVORO

Istruzioni operative per la regolarizzazione delle istanze per la concessione delle riduzioni contributive, previste dal Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze del 7/7/2014, n. 83312, per i contratti di solidarietà stipulati ai sensi degli articoli 1 e 2 del decreto-legge 30 ottobre 1984, n. 726, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 dicembre 1984, n. 863.

ULTIMISSIME EDILIZIA – COOPERATIVE15/12/2014

GIURISPRUDENZA

CORTE DI CASSAZIONE

SENTENZA

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 12 dicembre 2014, n. 26241COOPERATIVE, EDILIZIA

Lavoro subordinato – Licenziamento – Procedimento disciplinare – Procedimento penale – Mancata convocazione per l’audizione orale

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 13 ottobre 2014, n. 21579COOPERATIVE, EDILIZIA

Previdenza – Contributi assicurativi – Condono previdenziale – Riserva di ripetizione apposta alla domanda di condono – Effetti – Accertamento giudiziale negativo del debito contratto – Ammissibilità – Cessazione della materia del contendere

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 29 ottobre 2014, n. 23018COOPERATIVE, EDILIZIA

Lavoro – Estinzione del rapporto per mutuo consenso – Dimissioni – Diritto all’indennità di mancato preavviso per recesso unilaterale del prestatore di lavoro – Spettanza – Onere probatorio del datore di lavoro

PRASSI

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

CIRCOLARE

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – Circolare 11 dicembre 2014, n. 30COOPERATIVE, EDILIZIA

Ammortizzatori sociali in deroga – anno 2015

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – Circolare 11 dicembre 2014, n. 31COOPERATIVE, EDILIZIA

Istruzioni operative per la regolarizzazione delle istanze per la concessione delle riduzioni contributive, previste dal Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze del 7/7/2014, n. 83312, per i contratti di solidarietà stipulati ai sensi degli articoli 1 e 2 del decreto-legge 30 ottobre 1984, n. 726, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 dicembre 1984, n. 863.

PMI.it

PMI.it lunedì 15 Dicembre 2014
 
CMTrading

News

Tasse Tasse in Italia: la classifica delle imposte al Fisco

Rapporto OCSE sulla pressione fiscale nelle economie globali: ancora maglia nera per l’Italia, che si distingue per una cattiva applicazione dell’IVA e tasse sulle imprese superiori alla media. »

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Borse di studio per l’imprenditoria nel settore culturale, dirette a valorizzare il territorio del Verbano Cusio Ossola: moduli e scadenze. »

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La logistica collaborativa: una leva sempre più strategica
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Salone del Risparmio 2015
Milano – dal 25/03/2015 al 27/03/2015

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Francoforte sul Meno – dal 11/05/2015 al 12/05/2015

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Seminario di formazione in Progettazione europea
Roma – 25/10/2015

Come costruire un progetto europeo: teoria e pratica »

Corruzione

Corruzione, appalti, evasione: sulla legalità è prioritario il confronto con il sindacato ed il mondo associativo

Decisamente inquietante lo scenario che emerge dalle indagini della procura di Roma che mettono  in luce una sconcertante  vicenda di  collusione tra criminalità e politica.

La legalità deve tornare ad essere un imperativo per tutti, in primis per chi occupa le istituzioni e, ancor prima, per chi seleziona la classe politica chiamata a svolgere un ruolo nelle Amministrazioni pubbliche.  Purtroppo,  quasi quotidianamente le cronache si riempiono di  notizie di  scandali che vedono coinvolti esponenti politici, imprenditori e criminalità in un intreccio di interessi che passano anche attraverso l’attribuzione di incarichi istituzionali a persone che hanno scelto la carriera politica solo per il proprio interesse personale

Non serve più l’onestà, la preparazione ma solo l’acquisizione di consenso con favori illegali.

L’indignazione dei cittadini è ormai all’estremo e forte è la richiesta che, alle Istituzioni, salgano uomini e donne che possano esercitare il loro ruolo con la dignità e l’onore richiesto dalla Costituzione. Pena la sconfitta stessa dello Stato di Diritto e lo sgretolamento del tessuto sociale.

Corruzione e  illegalità, unite alla forte crisi economica costituiscono di per sé una frattura e una ingiustizia sociale. La crisi economica ha  portato a livelli di guardia la penetrazione della criminalità(che dispone di ingenti risorse economiche) nelle istituzioni: il controllo dei territori è lasciato a gruppi collegati alla malavita. Nelle  periferie disagiate Lo Stato non riesce più a dare risposte  ai cittadini scatenando la “concorrenza” tra i diversi disagi …E, quando non si hanno più risposte adeguate dal punto di vista politico, quando il mondo del lavoro è impoverito, quando si delegittimano gli strumenti della rappresentanza democratica, ecco  che si gettano le basi per una pericolosa  deriva antidemocratica.

Vorrei sottolineare come da tempo la CGIL ha posto il tema della legalità come una priorità da affrontare.

Con l’ultima  campagna “Legalità: una svolta per tutte”  la Cgil  ribadisce come  “la legalità è un’urgenza, un valore capace di risollevare le sorti di un Paese compromesso, la soluzione nella lotta al malcostume. La legalità è una garanzia che non vuole promesse disattese, l’unica certezza capace di cambiare davvero le cose”. Un’urgenza che si sostanzia nei ‘numeri’: i fenomeni illegali, infatti, diffusi e trasversali in tutto il Paese, “costituiscono una zavorra per la nostra economia e il nostro futuro. La corruzione costa 60 miliardi di euro l’anno, l’evasione 135 e il fatturato complessivo delle mafie è vicino ai 200 miliardi”. Una ‘torta’ di circa 400 miliardi che immessi nel circuito ‘legale’ “rappresenterebbero il volano di cui il Paese ha bisogno per affrontare e risolvere il binomio crisi e sviluppo”.

Per la Cgil “attività imprenditoriali e prostituzione, proventi finanziari ed ecomafie, gioco d’azzardo e appalti, sono alcune delle voci che compongono il fatturato e gli utili della criminalità organizzata, nonché i temi che incrociano un altro inquietante fenomeno, la corruzione”. Zone ‘nere’ e ‘grigie’ che nella crisi “tendono ad aumentare perché i modelli e i settori di produzione sono più esposti al rischio di contaminazione da parte delle economie criminali e del malcostume”.

Ma vorrei ricordare gli studi e le proposte maturate anche nell’ambito del mondo associativo: in primis la FICIESSE, impegnata da tempo sui temi della legalità economica e trasparenza amministrativa.

Quello degli appalti  è il filo conduttore dell’inchiesta su Mafia Capitale da cui emerge il ritardo e la sottovalutazione di un fenomeno che comporta non solo danni economici rilevanti per l’intera economia, ma anche un arretramento dei diritti contrattuali dei lavoratori. Lavoratori irregolari totalmente in nero, imprese che non rispettano la normativa sul lavoro, violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro, violazioni delle norme sul lavoro minorile e a tutela della lavoratrici madri….

Non vi può essere più tolleranza perché un paese schiacciato dal peso dei fenomeni di illegalità è un Paese debole non solo economicamente ma anche dal punto di vista sociale e culturale.

Il governo deve mettere in campo misure che  definiscano  un sistema di controllo  e di trasparenza negli appalti ma deve anche valorizzare quegli strumenti  di contrattazione e di mediazione sociale attraverso i quali è possibile arginare fenomeni di  corruzione e l’occupazione da parte della criminalità di interi settori dell’economia .

Gli studi, le ricerche, i dati e le proposte ci sono.

Che ne dice il  premier Renzi: questa volta non sarebbe il caso di aprire un confronto serio con il sindacato ed il mondo associativo?

Antonella Manotti , direttore de Il giornale dei militari

Infortuni istat

Infortuni: Istat, 714mila persone colpite nel 2° trimestre 2013

”Sono 714 mila le persone che nei 12 mesi precedenti l’intervista dichiarano di aver subito almeno un infortunio sul luogo di lavoro o durante il tragitto casa-lavoro (2,9% degli  occupati e dei non occupati che nello stesso periodo hanno svolto un’attività lavorativa contro i 937 mila del 2007, il 3,7% del totale)”. Lo rileva l’Istat nell’approfondimento tematico ”Salute e sicurezza sul lavoro”, nel secondo trimestre 2013.

”Le persone che dichiarano malattie o problemi di salute causati o aggravati dall’attività lavorativa negli ultimi 12 mesi sono 2 milioni 282 mila, il 5,4% del totale della popolazione degli occupati e dei non occupati con precedenti esperienze di lavoro (era il 6,9% nel 2007). La quota è più alta fra gli uomini (5,7%) rispetto alle donne (5,1%) e fra gli italiani (5,5%) rispetto agli stranieri (4,7%)”, prosegue l’Istat.

”Oltre la metà di quanti dichiarano disturbi di salute lamenta un problema osseo, articolare o muscolare (59,0%), in particolare alla schiena (29,5%). Problemi di salute di natura psicologica come lo stress, la depressione e l”ansietà sono avvertiti dall’11,9%”, aggiunge la nota.

”Tra i fattori di rischio, i più diffusi sono i movimenti ripetitivi della mano e del braccio (43,6%) e l’infortunio (40,2%). Gli uomini e gli operai sono i lavoratori maggiormente esposti – continua l’Istat-Per la salute psicologica, sia per gli uomini sia per le donne, il più importante fattore di rischio è invece il ”carico di lavoro eccessivo o tempistiche di lavoro pressanti” (25,3%). Le quote più elevate si osservano tra dirigenti e quadri (39,6%), imprenditori e liberi professionisti (29,6%), impiegati (29,3%)”’.

”I settori più coinvolti sono le attività finanziarie e assicurative (33,4%), i servizi di informazione e comunicazione (33,6%), l’amministrazione pubblica e difesa (33,2%), la sanità (32,6%)”, conclude la nota.

Inca Cgill

Piccinini, presidente Inca Cgil – Oggi consegnato 1 milione di firme al presidente del Senato Pietro Grasso

“Oggi abbiamo consegnato al presidente del Senato Grasso e alla vicepresidente Fedeli un milione di firme, raccolte in meno di un mese, che i cittadini hanno apposto alla richiesta che non ci sia un attacco ai patronati e che non ci sia una diminuzione del loro ruolo. E quindi chiedendo che i fondi a disposizione dei patronati rimangano totalmente inalterati. E da Grasso, rimasto colpito della brevità del tempo nel quale così tante persone hanno manifestato il loro appoggio, abbiamo sentito anche l’appoggio, la sensibilità rispetto ai nostri temi”. Così, intervistata da Labitalia, Morena Piccinini, presidente dell’Inca Cgil, sull’incontro di oggi tra i patronati e il presidente del Senato Grasso sui tagli ai fondi dei patronati in legge di stabilità.

“Per noi – spiega Piccinini – è stato un risultato importantissimo, in così poco tempo, avere così tante adesioni, tanta sensibilità in Italia e all’estero. E’ indubbio che il lavoro svolto dai patronati, spesso ”silenzioso”, meno evidente agli occhi ”esterni”, in realtà si rivolge a tutti i cittadini, in modo gratuito. Possiamo dire di essere l’ultima parte del welfare gratuito, e senza di noi sappiamo bene che la maggior parte dei cittadini non saprebbero come fare per esercitare i loro diritti”.

“Abbiamo rappresentato – continua Piccinini – al presidente questi aspetti, oltre all’interesse che ha la pubblica amministrazione, nella sua riorganizzazione, ad avere dei patronati che possono intermediare quelli che sono i rapporti tra la Pa medesima e il singolo cittadino. Ci pare di avere avuto delle grandi manifestazioni di partecipazione da parte sia del presidente che del vicepresidente”.

 E l’azione dei patronati di certo non si ferma qui. “Noi adesso aspettiamo rapidamente – spiega ancora Piccinini – i tempi della commissione bilancio del Senato. Sappiamo che sono stati presentati già parecchi emendamenti per eliminare il taglio ai fondi, che permane anche dopo la lettura alla Camera, seppure sia stato già dimezzato rispetto al taglio originario”.

“Speriamo, confidiamo sul fatto – sottolinea – che questa sensibilità, che sappiamo essere di tanti senatori, porti a un lavoro proficuo in commissione Bilancio in modo tale che questa legge di stabilità possa essere perfezionata, ripristinando quelle che sono le funzioni dei patronati e il rapporto che avranno con i cittadini”.

Se invece i tagli dovessero restare, attacca Piccinini, “ci sarebbero 3mila posti di lavoro a rischio, e quindi tremila famiglie che rischierebbero complessivamente nel contesto dei patronati di dover subire una decurtazione del loro posto di lavoro, del loro reddito”.

“Il paradosso – avverte – sarebbe proprio questo. E cioè che una norma di questo genere non porterebbe beneficio a nessuno. Non porterebbe beneficio ai cittadini che non troverebbero risposte in altri, a meno di non rivolgersi a un mercato molto oneroso. Non porterebbe giovamento alla pubblica amministrazione, a partire dagli enti previdenziali, Inps e Inail, e non porterebbe assolutamente giovamento, ma bensì danni pesantissimi, per tante famiglie che vedrebbero davanti il rischio della perdita del posto di lavoro”.

“Gli enti di patronato – sottolinea Piccinini – non hanno margini di profitto. Noi abbiamo dedicato tutte le nostre risorse a permettere l’insediamento sul territorio. Complessivamente, abbiamo 11mila persone che dislocate su tutto il territorio nazionale stanno dando le risposte su tutti i versanti. Per non parlare del nostro ruolo all’estero, dove, dopo la chiusura di molte sedi consolari, i patronati sono l’unica risposta al soddisfacimento di un bisogno sociale dei cittadini italiani all’estero, che diversamente non avrebbero nessuna risposta”.

Ocse

Ocse – Pensioni in Italia, un sistema insostenibile

In Italia, il sistema previdenziale incide per il 32% della spesa pubblica (contro una media OCSE del 18%). I dati si riferiscono però al 2011, quindi non incamerano gli effetti della Riforma delle Pensioni Fornero. Ad ogni modo, nella pagella italiana l’impatto delle riforme pensionistiche 2012-2014  è valutato positivamente così come la platea di riferimento, ma il giudizio è negativo per quanto riguarda l’importo delle pensioni. Tradotto: l’Italia ha previsto misure proporzionate alla necessità di ridurre l’impatto sui conti pubblici, ma non a quella di assicurare un reddito adeguato ai pensionati.

I paesi in cui le riforme delle pensioni hanno meglio coniugato esigenza di far quadrare i conti e reddito dei pensionati sono Australia, Austria, Belgio, Canada. Strategico anche il ruolo della previdenza complementare privata (fondi pensione integrativa).

Sul fronte previdenziale, nuove misure sono contenute nella Legge di Stabilità 2015: eliminate le penalizzazioni della Riforma Fornero per chi si ritira prima dei 62 anni con il requisito contributivo pieno, indipendentemente dalla tipologia dei contributi (prima si salvavano dalla decurtazione prevista dalla Riforma Fornero sulla pensione anticipata solo i lavoratori precoci). Tetto alle pensioni d’oro di chi invece resta al lavoro oltre i 70 anni, con il calcolo delle annualità successive al 2012 che non può in ogni caso superare l’80% dell’ultimo stipendio (come avveniva con il retributivo).

Ci sono poi capitoli ancora aperti della Legge di Stabilità, come quello relativo alle tasse sui fondi pensione che, secondo l’ipotesi più probabile, potrebbero arrivare al 17%, in rialzo rispetto all’attuale 11% ma con un aumento ridotto rispetto al 20% previsto dal testo della manovra approvato alla Camera. Altre misure sono ancora allo studio del Governo e attese nel corso del 2015, a partire da una maggiore flessibilità per le pensioni anticipate (es.: mini-assegni per chi si ritira prima, in forma di prestito previdenziale).

Per quanto riguarda la rivalutazione degli assegni non ci sono invece buone notizie per i pensionati: il tasso è allo 0,3% (contro un’inflazione all’1,1%). Secondo i primi calcoli, un assegno di 500,88 euro (la pensione minima) salirà a 502,38 euro nel 2015. Ricordiamo che la rivalutazione nel 2015 sarà piena fno a tre volte il minimo (1502,64 euro al mese lordi) e si ridurrà per importi superiori, fino ad azzerarsi sopra i 7mila euro al mese.

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