Archivi giornalieri: 8 dicembre 2014

Quirinale

Segue dalla prima pagina

Il 9 dicembre alle ore 22 in onda su Rai Storia, ch.54, “L’Europa della Scienza” con il Presidente Napolitano e gli scienziati Gianotti e Cingolani

 

Martedì 9 dicembre alle ore 22.00 andrà in onda su Rai Storia, ch. 54 del digitale terrestre e ch.23 TivùSat, l’incontro del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, con gli studenti dedicato a “L’Europa della Scienza”, che si è svolto al Palazzo del Quirinale il 7 novembre scorso. 

A parlare con i ragazzi degli sviluppi della ricerca scientifica in Italia e in Europa e quale futuro la tecnologia potrà presto aprirci, due grandi scienziati italiani: Fabiola Gianotti, prossimo Direttore Generale del Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare (CERN) di Ginevra, e Roberto Cingolani, direttore dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova.

Introduce questa lezione-conversazione il Presidente della Repubblica.

 

da ” Il Fatto Quotidiano”

Mafia Capitale, il “mondo di sotto” degli ex camerati passati alla politica

Mafia Capitale, il “mondo di sotto” degli ex camerati passati alla politica

Giustizia & Impunità
Il punto di partenza dell’inchiesta romana è stato un controllo su Luigi Ciavardini, ex Nar condannato per la strage di Bologna. Ricostruendo i suoi contatti, gli inquirenti sono arrivati alla palestra in cui venivano reclutati i “picchiatori” dell’organizzazione e ai funzionari e politici che facevano affari con Carminati e soci. Fino alla cupola degli amici di Alemanno

C’è un magma nero, cupo, dichiaratamente nazifascista al di sotto di quel “Mondo di mezzo” che Massimo Carminati, il “cecato”, usava come metafora del suo potere. Un mondo di strada, legato direttamente all’eversione di destra degli anni ’70, quando molti politici oggi sdoganati condividevano le sorti con i killer dei Nar. E’ l’universo che gira tra Roma nord, i Parioli e la sede storica diAcca Larentia, il luogo di culto del nazifascismo romano nel quartiere Tuscolano. Passando per le borgate, da dove vengono i “pischelli” arruolati, addestrati e mandati a compiere “spedizioni punitive”, pronti a fare il salto verso le batterie criminali, specializzate da sempre in banche e caveau. E’ questo il punto di partenza dell’inchiesta Mafia capitale, che ha raggiunto in pieno la politica che conta. Un mondo – quello di “sotto” – che garantisce a Carminati la forza da usare con gli uomini politici e nei salotti buoni dell’imprenditoria. Da qui lui viene, lo sa e lo rivendica:“Nella strada contiamo noi”, racconta in un’intercettazione ambientale.

La rete nera della mafia capitale – L’inchiesta romana parte, quasi per caso, alla fine del 2009. Una pattuglia di carabinieri nota un volto ben conosciuto del panorama criminale ed eversivo della capitale, Luigi Ciavardini. Un nome che pesa: nel 2007 la Cassazione ha confermato la condanna nei suoi confronti per lastrage di Bologna. Da pochi mesi l’ex militante dei Nar era in regime di semilibertà, affidato ai servizi sociali presso l’Associazione sportiva italiana diretta dall’ex deputato Fli Claudio Barbaro (nome che poi ritornerà nell’inchiesta romana, nella galassia dei contatti di Carminati ricostruiti grazie ad alcuni collaboratori di giustizia). Da quel controllo parte una prima attività d’indagine che ricostruisce con attenzione i legami di Ciavardini. Partendo dalla moglie, Germana De Angelis – sorella dell’ex senatore Pdl Marcello – socia di un altro nome noto della destra fascista, Giorgio Alfieri, fino a ricostruire la rete dei contatti con il gotha della Roma nera. Nell’area che gravitava attorno a Ciavardini c’era Carlo Gentile, ex assiduo frequentatore di Acca Larentia, legato a Terza posizione e arrestato nel 2008, Massimo Mariani, con precedenti per rapina, sposato con Maria Cristina Becelli, attivista delle “occupazioni non conformi” di case, Matteo Costacurta, co-fondatore dell’organizzazione di Maurizio Boccacci Militia e già condannato a quattro anni per gli assalti alle caserme del 2008 dopo la morte del tifoso Gabriele Sandri, e infine Laura Marchini, legata all’organizzazione di Roberto Fiore Forza nuova.

La palestra dei picchiatori – Seguendo il filo che partiva da Ciavardini, i carabinieri arrivano ad un altro nome della rete nera,Angelo Spreafico, legato a Giorgio Alfieri, il socio di Germana De Angelis. Per gli investigatori era il punto di riferimento di unapalestra della zona Boccea-Primavalle, frequentata anche daMassimo Nicoletti, figlio del cassiere della banda della MaglianaEnrico. Qui venivano reclutati “giovani d’area – spiegano i carabinieri in una informativa del 2010 – per la commissione dispedizioni punitive ovvero di reati maggiori nell’ottica della manifestazione del pensiero antagonista”. Picchiatori, in altre parole, pronti a menare le mani non solo nei confronti degli esponenti della sinistra, ma anche “per indurre amministratori pubblici, centrali e periferici, a rilasciare loro autorizzazioni e provvedimenti che ne favoriscano i loro affari illeciti”. Ovverominacce e botte per fare pressione sulla politica, anche a livello nazionale.

Il secondo livello – Il passo verso il mondo di sopra, quello della politica che conta, è in fondo breve. Quel passaggio lo racconta con estrema lucidità Roberto Grilli, un ex estremista di destra arrestato per traffico di droga: “Con molti di questi che si portano indietro questo background, che poi ti lega in un certo senso, (…) fai più affari volentieri anche di qualsiasi altro tipo che non sia più di politica. Può essere un affare di droga, di armi o… è normale che hai più feeling con un vecchio camerata, molti adesso sono diventati politici, chi è deputato, chi è senatore”, si legge in una informativa del Ros depositata negli atti dell’inchiesta “Mafia capitale”. Massimo Carminati in questo senso era un punto di riferimento per tanti, tantissimi camerati divenuti politici di peso. Tutti nomi che appaiono nell’inchiesta. Non indagati, al momento, ma componenti di una rosa che potrebbe portare le indagini molto lontano. E come quelle relazioni nate decine di anni fa funzionassero ancora lo spiega sempre Grilli: “Sono tutta gente cresciuta in quell’ambiente e questi rapporti rimangono, rimangono e negli anni se devi chiede un favore, una cosa, è facile che hairispondenze quando c’hai un appoggio di questo tipo che non viceversa”. E’ la chiave che porta dal mondo di sotto verso i piani alti dei palazzi.

Il vortice dei contatti – I contatti sono il pane quotidiano per Carminati. Sa come rendersi invisibile, come avvicinare con discrezione senza mettere in imbarazzo. Utilizza messaggeri, chiede informazioni. Bussa alle porte giuste, anche per risolvere problemi apparentemente banali. Annotano i Ros nelle carte dell’inchiesta, a mo’ di esempio: esiste “uno stretto rapporto tra Carminati Massimo e Perina Marco, vicepresidente del XX Municipio del Comune di Roma (che non risulta al momento indagato, ndr), al quale il primo si rivolgeva per “accreditargli” un amico verosimilmente interessato ad una lottizzazione nel territorio di quel Municipio”. Un nome che riemerge dalla cronaca degli anni ’70 e che oggi ha un suo peso nel panorama politico romano: Perina è il fratello di Flavia, ex deputata del Pdl e storica direttrice del Secolo d’Italia, nonché collaboratrice e blogger de Il Fatto Quotidiano, che peraltro non ha alcun rapporto con gli amici del fratello. E ancora nella lunga lista dei contatti di Carminati entrano i nomi ormai noti dell’inchiesta, ovvero quella galassia nera che gravitava attorno a Gianni Alemanno: daRiccardo Mancini a Franco Panzironi, da Luca Gramazio(figlio del senatore Domenico) a Stefano Andrini. Neri e potenti.

Immacolata Concezione

 

Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria


 Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

Nome: Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria
Ricorrenza: 08 dicembre

Nel paradiso terrestre Iddio Padre, nell’atto di scacciare Eva, preannunzió la nascita di una donna che avrebbe schiacciato la testa al serpente e colla sua concezione senza macchia avrebbe riparato i danni del primo peccato.

Siccome gli avvenimenti dell’Antico Testamento erano figura di quanto doveva realizzarsi nel Nuovo, così in molti è adombrata l’Immacolata: nel roveto ardente che arde e non si consuma; nel vello di Gedeone, ma specialmente nella verga di Tesse da cui doveva germogliare il fiore nazareno. 

Fin dai primi tempi della Chiesa si è sempre venerata l’Immacolata Concezione di Maria, ma non era ancora un dogma. Finalmente, il 2 febbraio 1849, il Pontefice Pio IX, ispirato da Dio e dalla Vergine, rispondendo alle insistenze dei vescovi e dei fedeli, inviò ai medesimi una lettera enciclica per domandare il parere di ciascuno riguardo all’Immacolata. La quasi totalità rispose esprimendo il desiderio vivissimo proprio e dei popoli, di veder presto proclamato quel dogma. 

A questi voti Pio IX aggiunse la sua parola infallibile e l’8 dicembre 1854, alla presenza di tutta la corte pontificia e gran numero di vescovi e cardinali, definiva come dogma di fede la verità della Concezione Immacolata di Maria. 

Questa proclamazione fu accolta con giubilo ed entusiasmo grandissimo da tutto il mondo, ed è senza dubbio una delle gemme più belle e fulgenti della corona di Maria. Se incomparabile è la sua divina maternità unita alla verginità più illibata, è tuttavia grazia e dono richiesto da quella dignità, l’essere concepita senza macchia originale. Era infatti necessario che per essere il Figlio di Maria senza macchia, senza macchia fosse anche la Madre. 

In Ariano di Puglia nel 1823 due padri predicatori, esorcizzando un fanciullo illetterato di 12 anni, gli imposero di provare teologicamente il dogma dell’Immacolata con un sonetto a rima obbligata. L’ossesso prontamente improvvisò il sonetto di cui gli ultimi versi sono:

L’essere quasi è comune fra Madre e Figlio, perchè l’essere dal Figlio ebbe la Madre, e l’esser dalla Madre ebbe anche il Figlio. Or se l’esser dal Figlio ebbe la Madre, o s’ha a dir che fu macchiato il Figlio, o senza macchia s’ha da dir la Madre!

Pio IX al leggere questi bei versi, pianse di commozione! A suggello poi di questo dogma, e per farci toccar mano l’importanza e la grazia di aver per madre una donna che mai conobbe peccato, la SS. Vergine stessa, l’11 febbraio 1858, appariva a Lourdes, a S. Bernadetta ed affermava: Io sono l’Immacolata Concezione! 

PRATICA. – Confessiamoci spesso e con le dovute disposizioni. 

PREGHIERA. Dio, che mirabilmente hai preservato Madre del tuo Unigenito dalla colpa originale fin dalla sua concezione, fa’ che,

Approvato in via definitiva il DDL delega in materia di lavoro Jobs Act

Il disegno di legge delega per la riforma del mercato del lavoro, cosiddetto Jobs act è stato approvato in via definitiva al Senato con voto di fiducia

Approvato in via definitiva il DDL delega in materia di lavoro Jobs Act

Il disegno di legge delega governativo per la riforma del mercato del lavoro, cosiddetto Jobs act, approvato con modifiche dalla Camera il 25 novembre scorso è stato approvato in via definitiva al Senato con voto di fiducia con 166 sì, 112 no e un astenuto. Il Ddl prevede 5 diverse deleghe al Governo, da esercitare entro 6 mesi dall’approvazione della legge e il testo definitivo sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale probabilmente già nella giornata di oggi. Il testo comunque rimane quello approvato dalla Camera. Leggi anche: Jobs Act, la riforma del Lavoro approvata dalla Camera Come detto sopra il disegno di legge contiene cinque deleghe legislative, che intervengono su importanti e vasti ambiti del diritto del lavoro. All’interno di questa cornice il Governo nei prossimi 6 mesi dovrà procedere all’approvazione dei Decreti delegati o decreti attuativi; il ministro Poletti, protagonista della riforma insieme al premier Renzi, ha già anticipato che per gennaio arriveranno i primi decreti riguardo al contratto a tutele crescenti che sarà accompagnato quindi dallo sgravio contributivo da approvare con la legge di stabilità 2015.

Le deleghe legislative

Delega in materia di ammortizzatori sociali, lo scopo di questa delega è di assicurare un sistema di garanzia universale, cosiddetta NASPI o sussidio universale ovvero per tutti i lavoratori, con tutele uniformi e legate alla storia contributiva dei lavoratori, nonché di razionalizzare la normativa in materia d’integrazione salariale. Si continua quindi nell’opera di razionalizzazione iniziata con la Riforma Fornero che andava adaccorpare indennità di mobilità e disoccupazione per renderla uniforme a tutti i lavoratori, in previsione del contratto a tutele crescenti e della graduale scomparsa dei contratti di collaborazione. In quest’ottica anche la Cassa integrazione in deroga dovrebbe essere superata.  

Infografica delle deleghe legislative

Delega in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive, ha lo scopo di riordinare la normativa in materia di servizi per il lavoro, per garantire la fruizione dei servizi essenziali in materia di politiche attive del lavoro su tutto il territorio nazionale, prevedendo la nascita di un’Agenzia nazionale per l’occupazione (con competenze gestionali in materia di servizi per l’impiego, politiche attive e ASpI, con il contestuale riordino degli enti operanti nel settore) e il rafforzamento dei servizi per l’impiego. Delega in materia di semplificazione delle procedure e degli adempimenti, per conseguire obiettivi di semplificazione e razionalizzazione delle procedure di costituzione e gestione dei rapporti di lavoro, al fine di ridurre gli adempimenti a carico di cittadini e imprese. Lo scopo è quello di ridurre il numero di adempimenti inerenti il rapporto di lavoro. Delega in materia di riordino delle forme contrattuali e dell’attività ispettiva, finalizzata a rafforzare le opportunità d’ingresso nel mondo del lavoro e ai riordinare i contratti di lavoro vigenti. In particolare, si prevede la redazione di un testo organico di disciplina delle varie tipologie contrattuali; la previsione, per le nuove assunzioni, del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all’anzianità di servizio; l’introduzione del compenso orario minimo; la ridefinizione della disciplina vigente in materia di mansioni (con la possibilità di “demansionamenti”) e controllo a distanza dei lavoratori. Delega in materia di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro, lo scopo è quello di garantire adeguato sostegno alla genitorialità e favorire le opportunità di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per la generalità dei lavoratori. Si prevede in particolare l’estensione del congedo di maternità anche alle lavoratrici parasubordinate, la formazione di un credito d’imposta per le lavoratrici madri anche autonome, l’armonizzazione del regime delle detrazioni per il coniuge a carico e altro.

Fonte: http://www.lavoroediritti.com/2014/12/approvato-in-via-definitiva-ddl-delega-in-materia-di-lavoro-jobs-act/#ixzz3LIVyNbWo