Archivi giornalieri: 14 dicembre 2014

Terza Domenica di Avvento

Terza Domenica di Avvento


Terza Domenica di Avvento

Nome: Terza Domenica di Avvento
Ricorrenza: 14 dicembre

In uno degli affreschi realizzati da Domenico Zampieri, detto Domenichino, nella Chiesa di Sant’Andrea della Valle a Roma nella prima metà del ‘600, Giovanni Battista è ricoperto da un mantello rosso, un chiaro rimando alla sua testimonianza sino al martirio, ed ha ai suoi piedi un agnello. Con il braccio destro indica Gesù in lontananza, al di là di un grande albero, il quale mentre sta camminando viene quasi sorpreso dal suo gesto e volge lo sguardo verso di lui e verso i due discepoli che da lì a breve avrebbero abbandonato Giovanni per seguire il loro nuovo maestro. Sebbene la figura di Gesù occupi apparentemente una posizione periferica nell’economia dell’opera, in realtà il gesto di Giovanni e dell’angelo in alto, la postura dei due discepoli, Pietro e Andrea, e perfino l’inclinazione dell’albero posto alle spalle del Battista, indirizzano lo sguardo dell’osservatore verso Cristo. È lui che la Chiesa deve seguire ed è lui che essa deve indicare al mondo, con tutto ciò che questo comporta. È in fondo questo il messaggio contenuto nelle parole pronunciate da papa Francesco durante l’Angelus del 19 gennaio 2014: «Che cosa significa per la Chiesa, per noi, oggi, essere discepoli di Gesù Agnello di Dio? Significa mettere al posto della malizia l’innocenza, al posto della forza l’amore, al posto della superbia l’umiltà, al posto del prestigio il servizio».

Una Chiesa ispirata alla figura di Giovanni il Battista sa e deve imparare sempre di nuovo questa verità affinché possa sempre più riscoprire la sua vocazione e la sua missione. Essa, infatti, «esiste per proclamare, per essere voce di una parola, del suo Sposo che eÌ la parola» e «per proclamare questa parola fino al martirio» per mano «dei più superbi della terra». Il Battista le insegna che mai essa potrà impadronirsi della parola, perché la parola eÌ un Altro che essa, con la sua predicazione e la sua testimonianza, non può che indicare. Utilizzando i termini “dietro di me…io non sono quello che voi pensate; ecco viene dopo di me uno al quale io non sono degno di allacciare i sandali”, Giovanni – aggiungeva il papa nella sua riflessione – vuole mostrare che “la parola non c’e̔, ma c’eÌ invece “una voce che indica un Altro”. Per questo il Battista indica Gesù ai suoi discepoli e li invita a seguire Lui. Nella sequela essi potranno realizzare la loro vocazione ultima e avere la salvezza. Essere cristiani significa perciò essere radicalmente uomini.

Seguire Lui, come leggiamo nell’Invito al Convegno ecclesiale di Firenze 2015, vuol dire pertanto comprendere che «la verità dell’uomo in Cristo non è opprimente e nemica della libertà, al contrario, è liberante, perché è la verità dell’amore e, come tale, “può arrivare al cuore, al centro personale di ogni uomo” (Lumen fidei 34)». Per questo nella liturgia la Chiesa prega: «O Padre, che in Cristo, agnello pasquale e luce delle genti, chiami tutti gli uomini formare il popolo della nuova alleanza, conferma in noi la grazia del battesimo con la forza del tuo Spirito, perché tutta la nostra vita proclami il lieto annunzio del Vangelo» (Colletta alternativa della II Domenica del Tempo Ordinario A). I discepoli di Gesù sono coloro che hanno ricevuto l’invito a seguire l’Agnello (cf. Ap 14,4) e a vivere la loro esistenza secondo la logica del sacrificio che comporta l’immolazione, la diminuzione, la sofferenza e la gloria. Il discepolo non può essere più del suo maestro, ma deve sapere che se hanno perseguitato Lui perseguiteranno anche coloro che lo seguono. Il credente deve perciò mantenersi integro e irreprensibile nel suo spirito, nella sua anima e nel suo corpo, per la venuta del Signore Gesù Cristo (cf. 1Ts 5,23) e in questa attesa opera per l’annunzio del vangelo e per la testimonianza resa a Cristo, così come aveva fatto Giovanni il quale «venne come testimone
per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui» (Gv 1,7). Ciascun credente è chiamato a svolgere questa stessa missione per il tempo presente pregando Dio affinché doni ai suoi fedeli «un cuore puro e generoso, per preparare la via al Salvatore che viene» (Preghiera Colletta).

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INPS: circolari e messaggi

 


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Le inviamo gli ultimi Messaggi Hermes pubblicati sul sito www.INPS.it > Informazioni > INPS comunica > normativa INPS: circolari e messaggi

 

>>> Titolo:  Circolare numero numero 168 del 12-12-2014
Contenuto:  Avvio operatività per la gestione delle adesioni e delle posizioni figurative di previdenza complementare dei dipendenti pubblici ai quali si applica il contratto dei giornalisti e che sono iscritti al Fondo pensione complementare giornalisti italiani.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Circolare numero numero 167 del 12-12-2014
Contenuto:  Estensione ai partiti e ai movimenti politici delle disposizioni in materia di trattamento straordinario di integrazione salariale e contratti di solidarietà (art. 16, comma 1 DL 149/2013 conv. con mod. dalla L. 13/2014 – D.I. 81401 del 22 aprile 2014 – D.M. 82762 del 27 giugno 2014) ? disciplina delle prestazioni, limiti di spesa e monitoraggio. Istruzioni contabili. Variazioni al piano dei conti.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 9616 del 12-12-2014
Contenuto:  Pagamento attraverso RID bancario dei contributi da riscatto, ricongiunzione e rendite vitalizie. Rimessione nei termini per il versamento delle rate di onere per quei soggetti a cui è stata revocata d?ufficio la delega RID inizialmente rilasciata senza sottoscrizione della clausola dell?importo fisso predeterminato.
Tipologia:  MESSAGGIO

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 9611 del 12-12-2014
Contenuto:  Assegni straordinari erogati dai Fondi di solidarietà per il sostegno del reddito. Salvaguardie 65.000 e 55.000. Attività di monitoraggio di cui all?articolo 24, comma 14, della legge n. 214 del 22 dicembre 2011. Esaurimento del contingente.
Tipologia:  MESSAGGIO

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 9607 del 12-12-2014
Contenuto:  Assegni straordinari di sostegno al reddito erogati dai Fondi di solidarietà di settore e prestazioni di esodo ex art. 4, commi da 1 a 7-ter, della legge n. 92/2012. Modifica delle modalità di versamento della provvista anticipata da parte delle aziende esodanti. Conti di tesoreria di Sede.
Tipologia:  MESSAGGIO

>>> Titolo:  Circolare numero numero 166 del 12-12-2014
Contenuto:  Convenzione fra l?INPS e l’Associazione Sindacale Pensionati Poste (AS.SI.PEN. POSTE) per la riscossione dei contributi sindacali sulle prestazioni pensionistiche ai sensi della legge 11 agosto 1972, n. 485. Istruzioni operative e contabili.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 9588 del 11-12-2014
Contenuto:  Ammortizzatori sociali in deroga. Assegnazione risorse finanziarie per il pagamento degli ammortizzatori sociali in deroga relativi a periodi di competenza 2014.
Tipologia:  MESSAGGIO

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 9524 del 10-12-2014
Contenuto:  Iscrizione nell’elenco delle strutture ereoganti servizi per l’infanzia valido per il biennio 2014-2015 -beneficio ex art.4, comma 24, lettera b) della legge 28 giugno 2012, n.92.
Tipologia:  MESSAGGIO

>>> Titolo:  Circolare numero numero 165 del 05-12-2014
Contenuto:  Rilevazione delle retribuzioni contrattuali degli operai a tempo determinato (O.T.D.) e degli operai a tempo indeterminato (O.T.I.) del settore agricolo, in vigore alla data del 30.10.2014, per la determinazione delle medie salariali.
Tipologia:  CIRCOLARE

III domenica di Avvento

 Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono – Domeniche – 14 dicembre – III domenica di Avvento 

14 dicembre   versione testuale

III domenica di Avvento

Domenichino, Il Battista indica a Pietro e Andrea il Salvatore (1623-1628), S. Andrea della Valle, Roma.
Domenichino, Il Battista indica a Pietro e Andrea il Salvatore (1623-1628), S. Andrea della Valle, Roma.

In uno degli affreschi realizzati da Domenico Zampieri, detto Domenichino, nella Chiesa di Sant’Andrea della Valle a Roma nella prima metà del ‘600, Giovanni Battista è ricoperto da un mantello rosso, un chiaro rimando alla sua testimonianza sino al martirio, ed ha ai suoi piedi un agnello. Con il braccio destro indica Gesù in lontananza, al di là di un grande albero, il quale mentre sta camminando viene quasi sorpreso dal suo gesto e volge lo sguardo verso di lui e verso i due discepoli che da lì a breve avrebbero abbandonato Giovanni per seguire il loro nuovo maestro. Sebbene la figura di Gesù occupi apparentemente una posizione periferica nell’economia dell’opera, in realtà il gesto di Giovanni e dell’angelo in alto, la postura dei due discepoli, Pietro e Andrea, e perfino l’inclinazione dell’albero posto alle spalle del Battista, indirizzano lo sguardo dell’osservatore verso Cristo. È lui che la Chiesa deve seguire ed è lui che essa deve indicare al mondo, con tutto ciò che questo comporta. È in fondo questo il messaggio contenuto nelle parole pronunciate da papa Francesco durante l’Angelus del 19 gennaio 2014: «Che cosa significa per la Chiesa, per noi, oggi, essere discepoli di Gesù Agnello di Dio? Significa mettere al posto della malizia l’innocenza, al posto della forza l’amore, al posto della superbia l’umiltà, al posto del prestigio il servizio».
Una Chiesa ispirata alla figura di Giovanni il Battista sa e deve imparare sempre di nuovo questa verità affinché possa sempre più riscoprire la sua vocazione e la sua missione. Essa, infatti, «esiste per proclamare, per essere voce di una parola, del suo Sposo che è la parola» e «per proclamare questa parola fino al martirio» per mano «dei più superbi della terra». Il Battista le insegna che mai essa potrà impadronirsi della parola, perché la parola è un Altro che essa, con la sua predicazione e la sua testimonianza, non può che indicare. Utilizzando i termini “dietro di me…io non sono quello che voi pensate; ecco viene dopo di me uno al quale io non sono degno di allacciare i sandali”, Giovanni – aggiungeva il papa nella sua riflessione – vuole mostrare che “la parola non c’è”, ma c’è invece “una voce che indica un Altro”. Per questo il Battista indica Gesù ai suoi discepoli e li invita a seguire Lui. Nella sequela essi potranno realizzare la loro vocazione ultima e avere la salvezza. Essere cristiani significa perciò essere radicalmente uomini.
Seguire Lui, come leggiamo nell’Invito al Convegno ecclesiale di Firenze 2015, vuol dire pertanto comprendere che «la verità dell’uomo in Cristo non è opprimente e nemica della libertà, al contrario, è liberante, perché è la verità dell’amore e, come tale, “può arrivare al cuore, al centro personale di ogni uomo” (Lumen fidei 34)». Per questo nella liturgia la Chiesa prega: «O Padre, che in Cristo, agnello pasquale e luce delle genti, chiami tutti gli uomini formare il popolo della nuova alleanza, conferma in noi la grazia del battesimo con la forza del tuo Spirito, perché tutta la nostra vita proclami il lieto annunzio del Vangelo» (Colletta alternativa della II Domenica del Tempo Ordinario A). I discepoli di Gesù sono coloro che hanno ricevuto l’invito a seguire l’Agnello (cf. Ap 14,4) e a vivere la loro esistenza secondo la logica del sacrificio che comporta l’immolazione, la diminuzione, la sofferenza e la gloria. Il discepolo non può essere più del suo maestro, ma deve sapere che se hanno perseguitato Lui perseguiteranno anche coloro che lo seguono. Il credente deve perciò mantenersi integro e irreprensibile nel suo spirito, nella sua anima e nel suo corpo, per la venuta del Signore Gesù Cristo (cf. 1Ts 5,23) e in questa attesa opera per l’annunzio del vangelo e per la testimonianza resa a Cristo, così come aveva fatto Giovanni il quale «venne come testimone
per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui» (Gv 1,7). Ciascun credente è chiamato a svolgere questa stessa missione per il tempo presente pregando Dio affinché doni ai suoi fedeli «un cuore puro e generoso, per preparare la via al Salvatore che viene» (Preghiera Colletta).