Archivi giornalieri: 13 dicembre 2014

Sciopero

Sciopero, scontri e cariche a Roma: 3 arrestati, 15 fermati, 100 denunciati

IL BLITZ. Le forze dell’ordine in tenuta antisommossa sono entrate nello stabile occupato, un edificio confiscato alla mafia e gestito dal Comune. Al primo piano sono stati rotti i vetri di una finestra. Intanto i manifestanti, dopo la carica, si sono radunati in Piazza Galeno esponendo uno striscione “Milano resiste Roma insiste”. Il traffico nella piazza è bloccato. All’interno dello stabile c’erano una ventina di stranieri, molti sono stati fermati e portati in questura.

GLI ANTAGONISTI «Gli attivisti feriti nelle operazioni di sgombero sono una decina, con contusioni alle gambe e alla testa». E’ quello che denunciano i Movimenti per il diritto all’abitare, durante il presidio a piazza Galeno, mentre proseguono le operazioni di sgombero da parte delle forze dell’ordine di uno stabile nella vicina via Andrea Cesalpino.

GLI ARRESTI Circa 15 persone fermate, tre arrestati per resistenza a pubblico ufficiale e un centinaio di denunciati. È il bilancio della Questura dello sgombero dell’edificio occupato in tarda mattinata dai movimenti per la casa a Roma. La Questura rende noto che tre agenti del Reparto Mobile sono rimasti lievemente feriti dai petardi lanciati dall’interno dello stabile occupato durante la carica in strada per allontanare i manifestanti.

«Per due attivisti è stato convalidato l’arresto con l’accusa di violenza e saranno processati domani per direttissima», riferiscono invece i Movimenti di lotta per la casa in una conferenza stampa vicino allo stabile che avevano occupato stamane. «Oggi le forze dell’ordine si sono accanite con calci e pugni, anche in faccia, contro persone inermi che si erano sedute a terra ma noi non abbiamo paura. Per anni sono stati coperti gli affari sporchi di Buzzi e Carminati. Qualcuno ancora vorrebbe speculare sulla nostra pelle».

I Movimenti per il diritto all’abitare torneranno domani in piazza in zona Roma Nord. «L’appuntamento è alle 14 a Monte Mario – spiegano – per opporsi ai gruppi di fascisti che vorrebbero manifestare contro il campo nomadi della zona. Dovranno passare sui nostri corpi».

da “Il Fatto Quotidiano”

Premio Articolo 21, riconoscimenti a Abbate, Gassman e Degli Esposti

Premio Articolo 21, riconoscimenti a Abbate, Gassman e Degli Esposti

Media & Regime
Al giornalista de L’Espresso citazione speciale perché “da tempo denuncia la presenza di una piovra tutta romana”, mentre per Gassman le motivazioni sono legate alla “generosità e la passione civile con le quali ha messo a disposizione degli altri la sua sensibilità di autore, attore, regista”
di F. Q. | 12 dicembre 2014

 COMMENTI

Più informazioni su: Alessandro GassmanArticolo 21Lirio Abbate
Lirio Abbate, Alessandro Gassman e Carlo degli Esposti riceveranno il premio dell’associazione Articolo 21 per l’impegno con cui si sono battuti per la libertà d’informazione e l’impegno nel “diffondere tematiche e realtà spesso trascurate”.Conflitto d’interesse, riforma della Rai, leggi bavaglio, crisi dell’editoria, costruzione di una rete di siti per “Illuminare le periferie” e  il giornalismo d’inchiesta sono i temi che caratterizzeranno questa edizione del premio. Una scelta, quella degli organizzatori, che cade proprio a pochi giorni dalle rivelazioni riguardo ai dialoghi intercettati di Massimo Carminati, boss romano ai vertici dello scandalo di Mafia Capitale, che di Abbate diceva “gli fratturo la faccia“.

Al giornalista de L’Espresso che da anni scrive di criminalità organizzata e che, per questo, ha ricevuto numerose minacce di morte, tanto da dover vivere con la scorta, è stato dedicato un premio speciale, proprio per il suo impegno che rispecchia a pieno gli ideali di Articolo 21: “Un premio speciale – si legge nelle motivazioni – a Lirio Abbate, giornalista che da tempo denuncia la presenza di una piovra tutta romana. Sotto scorta per le minacce di morte subite, ha svelato coraggiosamente gli intrecci tra politica, affari e criminalità organizzata, nella Capitale e non solo”.

Pubblicità

La targa dedicata a chi ha scelto di “battersi per il riconoscimento deidiritti civili sempre, comunque, dovunque” andrà però a Riccardo Noury, portavoce diAmnesty International Italia e blogger deilfattoquotidiano.it, e adAlessandro Gassman “per la generosità e la passione civile con le quali ha messo a disposizione degli altri la sua sensibilità di autore, attore, regista”. Tra i premiati anche Carlo degli Esposti, tra i “più sensibili produttori italiani, da sempre schierato sul fronte della qualità e della promozione di temi, autori, realtà troppo spesso trascurate o cancellate”, per aver prodotto “Braccialetti Rossi“, la serie tv ispirata alla vita dello scrittore spagnolo Albert Espinosa,che per dieci anni ha combattuto contro il cancro, riuscendo a guarire e raccontando la sua esperienza in un libro.

Gli altri premi, che verranno consegnati il 13 dicembre, alle 17, nella sede della Fnsi a Roma, andranno all’associazione dei familiari delle vittime dell’Eternit di Casale Monferrato; a Graziella Di Mambro, per il suo impegno e quello della redazione delQuotidiano di Latina nella lotta al “malaffare in quella difficile realtà”; alla giornalista Francesca Barra, per le intimidazioni e gli insulti ricevuti in rete in seguito a dei suoi post antirazzisti, e aGian Mario Gillio, “direttore della rivista Confronti,storico punto di incontro tra credenti, diversamente credenti e non credenti”.

Samantha Cristoforetti da “il Fatto Quotidiano”

Samantha Cristoforetti, prima conferenza spaziale: “Terra bellezza perfetta”

Samantha Cristoforetti, prima conferenza spaziale: “Terra bellezza perfetta”

Scienza
A quasi un mese dall’arrivo sulla Iss l’astronauta italiana può raccontare in presa diretta, in una videoconferenza di venti minuti con la sede dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), le sue prime settimane da “extraterrestre”
di Davide Patitucci | 12 dicembre 2014

 COMMENTI

Più informazioni su: MissioneSamantha CristoforettiSpazio

In queste fredde giornate di dicembre sui cieli italiani brilla un astro speciale. È particolarmente luminoso, tanto che lo si può osservare a occhio nudo mentre sfreccia a grande velocità. È l’avamposto dell’umanità nel cosmo: la Stazione spaziale internazionale(Iss). Nelle stesse ore in cui gli occhi di astrofili e appassionati sono puntati in cielo per catturare nei propri teleobiettivi il bagliore di questa stella artificiale (ecco il link con le istruzioni per capire dove guardare), da lassù, a 400 chilometri di quota, la prima donna italiana a volare in orbita, Samantha Cristoforetti, probabilmente fa lo stesso con la sua macchina fotografica. Dalla sua speciale finestra sul mondo può distinguere con chiarezza, nuvole permettendo, lo stivale che si allunga sotto la Stazione spaziale. E per la prima volta, a quasi un mese dall’arrivo sulla Iss, può raccontare in presa diretta, in una videoconferenza di venti minuti con la sede dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), le sue prime settimane da “extraterrestre”.

“L’Italia vista dallo spazio è proprio bella. Molto luminosa e facilmente riconoscibile” 
Pubblicità

“L’Italia vista dallo spazio – spiega Cristoforetti – è proprio bella. Molto luminosa e facilmente riconoscibile, a differenza di altre regioni del Pianeta. Osservare la Terra dallo spazio, infatti, è come guardare un atlante fisico: non ci sono i confini degli Stati. Per questo – scherza l’astronauta italiana -, rimpiango di non aver studiato meglio la geografia a scuola”. Non sente ancora nostalgia della vita sulla Terra, però. “Al momento prevale l’entusiasmo. La vita sulla Iss – aggiunge – è una combinazione di aspetti divertenti e ludici. Sto dormendo così bene che penso di essere fatta per dormire fluttuando”.

Scene di vita quotidiana fuori dall’ordinario, che l’astronauta italiana ha già iniziato a descrivere, affidando le proprie riflessioni, e soprattutto le foto mozzafiato della Terra, alle pagine del suopersonale diario di bordo, iniziato nel luglio del 2013, quando ancora mancavano 500 giorni al lancio della missione “Futura”. Un diario in cui è possibile seguirla mentre effettua i primi esperimenti in condizioni di microgravità, in attesa di assaggiare nei prossimi mesi il primo caffè spaziale. Oppure mentre ripara il bagno, o una tuta spaziale, “senza dubbio l’attività più difficile e delicata che abbia svolto finora – sottolinea Cristoforetti -, perché inizialmente non era stata pensata per essere svolta in orbita”. 

 

L’astronauta italiana si descrive come un’extraterrestre ancora inesperta, una “svolazzatrice impacciata” che sta cercando di prendere confidenza con una vita che è un continuo galleggiare e fluttuare. Proprio come un bimbo che impara a muovere i suoi primi passi. “Ho provato a tenere le braccia lungo il corpo, nella posizione naturale in cui si sono trovate per tutta la mia vita stando in piedi: è incredibile – scrive Cristoforetti – quanto sforzorichieda realmente tenere le mie braccia senza peso in quella posizione. Non è per niente la posizione naturale in cui vogliono stare”. Giocherella con il microfono che fluttua in assenza di peso, mentre ascolta le domande dall’Italia.

“Il momento più felice è stato alla partenza, quando siamo stati avvolti nella nuvola di vapori freddi del combustibile”

“Il momento più felice è stato alla partenza, quando siamo stati avvolti nella nuvola di vapori freddi del combustibile – spiega l’astronauta italiana-. È stato come l’abbraccio della Terra che ci stava salutando”. Samantha Cristoforetti si prepara a festeggiare il suo primo Natale in orbita: “l’alberello di Natale fa ormai parte dell’equipaggiamento standard della Iss”, scherza. E approfitta del collegamento con l’Asi per rivolgere uno speciale augurio agli italiani: “Io ho avuto moltissimo dall’Italia, è grazie al mio Paese se ora mi trovo qui. Mi auguro – conclude Cristoforetti – che siano sempre di più gli italiani che possano dire lo stesso del nostro Paese”.

Santa Lucia

Santa Lucia


Santa Lucia

Nome: Santa Lucia
Titolo: Vergine e martire
Ricorrenza: 13 dicembre

Lucia nacque a Siracusa nell’anno 281 da nobilissima e ricchissima famiglia. Rimasta orfana di padre sll’età di cinque anni venne educata nella religione cristiana dalla pia e saggia Eutichia, sua madre. 

Fatta grandicella e accesa di puro amore di Dio, decise all’insaputa della madre di mantenere perpetua verginità. Ignorando questo segreto la buona Eutichia, come allora usavasi universalmente, non tardò d interessarsi per trovare alla figliuola uno sposo che convenisse. Era questi un giovane nobile, ricco e di uone qualità, però non cristiano. Lucia si turbò: ma non volendo manifestare il suo segreto alla madre, cercò pretesti per tramandare le nozze; ed intanto confidava nella preghiera e nella grazia. 

Ed ecco quanto avvenne: Eutichia fu presa da una grave malattia, per cui non bastando né medici nè medicine, pér consiglio di Lucia, mamma e figlia decisero di portarsi in pellegrinaggio a Catania, alla tomba di S. Agata, per ottenere la guarigione. 

Giunte a Catania, e prostratesi in preghiera presso quelle sacre reliquie, Agata fece intendere a Lucia di rimanere fedele al voto fatto e di contenere, se necessario, anche il martirio per amor di Gesù. La madre ottenne la guarigione, ma una grazia maggiore ebbe Lucia: il suo avvenire era irrevocabilmente deciso. 

Tornate a Siracusa, Lucia si confidò con la madre ed ottenne che la lasciasse libera nella scelta del suo stato. 

Il pretendente deluso, montò subito sulle furie e giurò vendetta, appena seppe che il rifiuto di Lucia proveniva dal fatto di essere cristiana. Si presentò quindi al proconsole romano Pascasio e accusò la giovane come seguace della religione cristiana e perciò ribelle agli dèi ed a Cesare. Tradotta davanti al proconsole, si svolse un dialogo drammatico, nel quale rifulsero la fermezza e costanza della martire. Neppur la forza valse a smuoverla, poiché Gesù rese impotenti i suoi nemici. Fu martirizzata il 13 dicembre del 304. La festa cade in prossimità del solstizio d’inverno (da cui il detto “santa Lucia il giorno più corto che ci sia”).

La salma fu posta nelle Catacombe, dove sei anni dopo sorse un maestoso tempio a lei dedicato. 

Si dice che a S. Lucia venissero cavati gli occhi e che le fossero immediatamente restituiti dal Signore. Per questa ragione e per lo stesso suo nome che significa Luce, essa è invocata come protettrice degli occhi. 

PRATICA. Recitiamo un atto di dolore per i nostri peccati. 

PREGHIERA. Esaudiscici, o Dio, nostro Salvatore, affinchè, come ci rallegriamo per la festa della tua beata Lucia vergine e martire, così siamo ammaestrati nel’affetto della pia devozione.