Archivi giornalieri: 20 maggio 2014

Eurostat

Eurostat, occupazione sotto i livelli del 2003

Si allontana per l’Italia l’obiettivo di occupare il 67% della popolazione lavorativa attiva entro il 2020. Il tasso di occupazione della popolazione fra i 20 e i 64 anni si è attestato nel 2013 al 59,8%, in calo rispetto al 61% del 2012 e al 61,2% dell’anno precedente. Il Paese torna così indietro di 10 anni, quando registrava il 60,1% di occupati nel 2003. Un trend, secondo l’Eurostat, che l’Italia condivide con altri 12 Paesi dell’Unione europea, che, dopo la crisi economica del 2008, hanno registrato un continuo ribasso del tasso di occupazione.

Il tasso di occupazione della popolazione 20-64 nella Ue a 28 è sceso al 68,3% nel 2013, con un calo di un decimo di punto negli ultimi due anni e in allontanamento dall”obiettivo del 75% al 2020. Dinamica inversa per la popolazione fra i 55 e i 64 anni: il tasso di occupazione è salito stabilmente dal 38,1% del 2002 al 50,1% dello scorso anno.

Fra i Paesi membri della Ue i tassi più elevati si sono registrati in Svezia (79,8%), Germania (77,1%) e Olanda (76,5%), mentre i piu” bassi in Grecia (53,2%), Croazia (53,9%), Spagna (58,2%) e Italia (59,8%). Lo scorso anno Germania e Malta hanno raggiunto i propri obiettivi per il 2020.

20/05/2014 08.58

Rassegna .it

Newsletter del 20/05/2014

Porto di Genova: riparazioni navali, non si sblocca vertenza integrativo (19/05/2014 16:23)

Lavoro, i diritti negati in una mappa globale (19/05/2014 16:02)

  La confederazione mondiale dei sindacati ha raccolto i dati sulla violazione dei diritti sindacali in tutto il mondo: paesi hanno arrestato lavoratori come “tattica per resistere a richieste di diritti”, in 9 l’omicidio usato per intimidire

Sanità: Lombardia, allarme organico in ospedali di Crema e Cremona (19/05/2014 15:40)

D’Antona, il 20 maggio la commemorazione a Roma (19/05/2014 15:27)

  Alle ore 12 in via Salaria, nel luogo in cui il giuslavorista fu assassinato dalle nuove br nel 1999

Odile Meghue, prima migrante ai vertici del sindacato (19/05/2014 15:17)

  “Vouloir c’est pouvoir”. È con un detto della sua terra d’origine, la Costa d’Avorio, che Odile, prima segretaria migrante nella storia di tutto il pubblico impiego Cgil, commenta il suo ingresso nella segreteria Fp di Lecco

Sky: sindacati, riorganizzazione o smantellamento? (19/05/2014 14:44)

Camusso, problema Alitalia non è occupazione (19/05/2014 14:40)

Ue: Camusso, governo affronti competizione a ribasso(19/05/2014 14:31)

Alcoa, nuova protesta degli operai a Cagliari (19/05/2014 13:29)

Riesplode la disperazione degli lavoratori del Sulcis. “La Regione paghi la mobilità. “Non abbiamo più un euro, né per mangiare né per pagare libri e scuolabus ai nostri figli. Molti non vanno più neanche a scuola perché li abbiamo ritirati”

Calabria It, sciopero e protesta a Catanzaro (19/05/2014 12:35)

«Il contratto a termine diverrà prevalente» (19/05/2014 11:43)

  Nicola Marongiu, coordinatore dell’area Welfare della Cgil nazionale, ai microfoni di RadioArticolo1. “Con l’entrata in vigore del decreto Poletti le aziende non avranno più motivo di assumere a tempo indeterminato”

Gli appuntamenti dal 19 al 25 maggio (19/05/2014 11:04)

  Si chiude la campagna elettorale, lavori parlamentari fermi. Stretta finale su Alitalia, rischio esuberi. A Berlino fino a venerdì il congresso dell’Ituc, la confederazione mondiale dei sindacati. Il 20 maggio la commemorazione di Massimo D’Antona

Ituc: sondaggio, il salario minimo non basta (19/05/2014 10:04)

Il segretario generale della confederazione sindacale, Sharan Burrow, apre i lavori del III congresso dell’Ituc. “L’economia globale ha bisogno di un’azione coordinata per alzare gli standard di vita in tutto il mondo”

Amianto

Amianto: manifestazione lavoratori e pensionati

Martedì 20 maggio alle ore 9 in piazza De Ferrari si terrà il concentramento dei partecipanti alla manifestazione organizzata da Cgil Cisl Uil Fim Fiom Uilm sulla vicenda amianto.

Pensionati e lavoratori genovesi continuano ad essere colpiti dalle conseguenze dell’indagine della Magistratura che dura ormai da 9 anni: lavoratori bloccati sul posto di lavoro, pensionati ai quali è stata tolta la pensione o che hanno ricevuto e stanno ricevendo richieste di risarcimento per decine di migliaia di euro.

È una situazione drammatica nella quale molti operai e lavoratori che per anni hanno lavorato nelle fabbriche genovesi vengono colpiti nei diritti continuando a pagare anche in termini di salute.

Martedì, il corteo di pensionati e lavoratori (saranno presenti delegazioni di Ansaldo e Ilva) percorrerà le vie del centro città per ritrovarsi sotto la Prefettura di Genova dove sarà richiesto un incontro al Prefetto.

Infortuni

Infortuni – Cgil, basta tagli ispettori del lavoro, in 4 anni 700 di meno …

Assemblea in piazza oggi a Roma, davanti alla sede del ministero del lavoro a via Flavia, degli ispettori del lavoro aderenti alla Fp-Cgil per protestare contro gli interventi di riduzione dell’organico e di blocco del turn-over. Una politica, questa, denuncia il sindacato in una nota, che in 4 anni ha portato alla riduzione del personale di 700 unità, passando così da 3.600 a 2.900.

”Il nostro settore è strategico in un Paese che vive di illegalità diffusa sui luoghi di lavoro – si legge nella nota della Fp Cgil – perché dovrebbe garantire la presenza dello Stato, la legalità, il contrasto al lavoro nero. Al contrario di quanto imporrebbe la logica, il Ministero del Lavoro è passato in soli 4 anni dalle 3.678 unità addette alle funzioni ispettive del 2009 alle odierne 2.939, un buon numero delle quali distolte dall’attività ispettiva a causa delle carenze di organico. Un arretramento che produce mancate entrate e non risparmi, costi sociali ed economici”.

Censis

Censis: 4,1 milioni di disabili, oltre età scuola invisibili

I disabili? Dopo la scuola sono destinati all’invisibilità: ha un lavoro solo il 31,4% delle persone down con più di 24 anni e appena il 10% degli autistici over 20. Sono alcuni dati che emergono del 3  numero del “Diario della transizione” del Censis. L’Istituto stima una percentuale di persone con disabilità pari al 6,7% della popolazione totale, cioè complessivamente 4,1 milioni. Nel 2020 arriveranno a 4,8 milioni e raggiungeranno i 6,7 milioni nel 2040. Eppure l’universo delle disabilità non
riesce a uscire dal cono d’ombra in cui si trova. Anche nell’immaginario collettivo: un italiano su 4 afferma che non gli è mai capitato di avere a che fare con persone disabili. E la disabilità è percepita da 2 italiani su 3 essenzialmente come
limitazione dei movimenti, mentre in realtà la disabilità intellettiva è più diffusa in età evolutiva. Quando avanzano nell’età, le persone con disabilità intellettiva sono ancora più invisibili.       

Oggi in Italia le persone con sindrome di Down sono circa 48.000, di cui solo il 21% ha fino a 14 anni. La fascia d’età più ampia è quella da 15 a 44 anni, pari al 66%, e il 13% ha più di 44 anni. Le persone affette da disturbi dello spettro autistico si stimano pari all’1% della popolazione, circa 500.000.

TRA I BANCHI – Fino alla minore età le famiglie possono contare su uno dei pochi, se non l’unico, punto di forza della risposta istituzionale alla disabilità, cioè l’inclusione scolastica. Il numero di alunni disabili nella scuola statale è cresciuto dai 202.314 dell’anno scolastico 2012-2013 ai 209.814 del 2013-2014 (+3,7%). Contemporaneamente è aumentato il numero dei docenti di sostegno: dai 101.301 del 2012-2013 ai 110.216
del 2013-2014 (+8,8%). Secondo il Censis, i bambini Down in età prescolare che frequentano il nido o la scuola dell’infanzia sono l’82,1%, tra i 7 e i 14 anni l’inclusione scolastica raggiunge il 97,4%, ma già tra i 15 e i 24 anni la percentuale scende a poco meno della metà.

DOPO LA SCUOLA? A CASA – Oltre l’età scolastica, gli adulti down e autistici scompaiono nelle loro case. Nel mondo del lavoro l’inclusione è pressoché’ inesistente. Ha un lavoro solo il 31,4% delle persone Down over 24 anni. Nella maggior parte dei casi lavorano in cooperative sociali, spesso senza un vero e proprio contratto. In oltre il 70% dei casi non ricevono nessun compenso o ne percepiscono uno minimo. Ancora più grave è la situazione per le persone autistiche: a lavorare è solo il 10% degli over 20.

DA ISTITUZIONI MENO SOLDI CHE NEL RESTO D’EUROPA – I disabili adulti rimangono in carico alla responsabilità delle loro famiglie, con sostegni istituzionali focalizzati quasi esclusivamente sul supporto economico. Dal confronto con gli altri Paesi europei emerge tuttavia che la spesa per le
prestazioni di protezione sociale per la disabilità, cash e in natura, è pari a 437 euro pro-capite all’anno, superiore solo al dato della Spagna (404 euro) e molto inferiore alla media europea di 535 euro (il 18,3% in meno). Le opportunità di accesso ai servizi si riducono per i disabili adulti.

Il Fondo per la non autosufficienza da poco rifinanziato ammonta per il 2014 a soli 340 milioni di euro ripartititi tra le Regioni per sviluppare i servizi integrati socio-assistenziali e sanitari e la domiciliarti.

INPS

Inps: nel 2014 migliorano i conti, ma resta un buco di 8 miliardi …

L’Inps chiuderà il 2014 con un buco di circa 8 miliardi, con un miglioramento, rispetto al bilancio di previsione, di circa 4 miliardi. E’ quanto emerge dalla prima nota di variazione al bilancio preventivo approvata dal Civ lo scorso mese di febbraio. Nel dettaglio la gestione finanziaria di competenza presenta un risultato negativo di 8,3 mld quale differenza fra 402 mld di accertamenti e 410,3 mld di impegni, con un miglioramento di 3,6 mld rispetto alle previsioni di bilancio originarie del 2014 che presentava un disavanzo di 12 mld. L nota di variazione presenta un netto miglioramento della situazione patrimoniale che passa da un rosso di 4,5 mld a un attivo di 21,2 mld grazie al ripiano dei disavanzi delle gestioni ex Inpdap deciso con la egge di stabilitàcon un apporto di 21,6 mld.

Dal bilancio di previsione dell’Inps emerge che le entrate contributive nel corso del 2014 ammontano a 211,6 mld a fronte di uscite per prestazioni pensionistiche per 269,3 mld. Nel complesso le uscite per prestazioni istituzionali ammontano a 305,5 mld, tenendo conto di 36,1 mld per prestazioni temporanee. Dall’analisi dei dati appare significativo lo stacco tra le entrate contributive e la spesa per prestazioni pari a circa 58 mld, che interessa sia la gestione Inps per 48 mld che quella ex Inpdap per 10,4 mld.

Desta particolare preoccupazione la situazione ex Inpdap il cui disavanzo complessivo resta influenzato in modo pressochè esclusivo dalla Cassa pensioni dei dipendenti locali. La Cpdel infatti presenta il maggior disavanzo economico patrimoniale tra le gestioni ex Inpdap con un trend peggiorativo negli ultimi anni e un disavanzo patrimoniale per il 2014 di 42,2 mld. Si tratta di un disavanzo, si legge nella nota di variazione, strutturale generato dal blocco del turn over e dalle pensioni baby, per il quale occorrerebbe trovare una idonea soluzione che individui le fonti di copertura.

La nota di variazione contiene anche una dettagliata disamina delle misure di revisione della spesa adottate che nel corso del 2014 consentono un contenimento complessivo delle spese di funzionamento dell’Istituto di oltre 591 mln, di cui 529 derivanti da tagli alle spese di funzionamento, razionalizzazioni, consumi intermedi.

Nel dettaglio i risparmi arrivano dalla rinegoziazione dei contratti con Poste e banche per circa 70 mln, grazie anche alla riduzione del 60 % dei pagamenti indebiti ai soggetti deceduti per effetto delle comunicazioni più tempestive dei comuni, dal taglio di 32,5 mln alle risorse destinate ai Caf e di 115 milioni di quelle postali grazie all’incremento delle forme elettroniche di comunicazione. Ci sono poi tagli alla spesa per l’informatica di 88 mln, mentre significativi risparmi sono stati conseguiti con la dismissione di contratti di locazione (10 mln solo per la sede di viale Beethoven a Roma).

Altro risparmio significativo di 61,6 mln è stato conseguito riducendo i fondi per il finanziamento della contrattazione integrativa, mentre dalla riduzione dei compensi agli organi dell’Ente sono arrivati 754 mila euro.

IRES

Rapporto Ires Cgil – Immigrati: il lavoro, la cittadinanza e la rappresentanza

Il lavoro, la cittadinanza e la rappresentanza. Sono questi i tre concetti chiave attorno a cui è fotografato il fenomeno dell’immigrazione nel VII rapporto Ires ”Immigrazione e sindacato”, pubblicato da Ediesse e curato da Francesca Carrera ed Emanuele Galossi.

Gli immigrati iscritti alla Cgil sono circa 410.000, rappresentano oltre il 9% del totale dei tesserati. “La Cgil -scrive Vera Lamonica, segretaria confederale Cgil, nell’introduzione- è un luogo in cui si prova a praticare l’integrazione. Per questo vogliamo rafforzare il percorso di una maggiore presenza in tutti i luoghi dell’organizzazione, dalle rsu agli organismi dirigenti locali e nazionali”.

In un’indagine condotta su 42 Camere del lavoro, spiega l’Ires, le categorie in cui la percentuale degli iscritti stranieri è più significativa sono: la Filt (trasporti) con il 28,4%, la Fillea (edili) con 27,3%, la Flai (agroalimentare) con 27,1%, la Nidil (atipici) con 24,7% e la Filcams (terziario) con il 20,8%.

Complessivamente, si legge ancora nel VII Rapporto Ires su immigrazione e sindacato, il 29% degli iscritti alla Cgil con meno di 25 anni è straniero, mentre nella fascia di età compresa tra i 26 e i 35 anni la percentuale è del 27,5%. E a livello di categoria il dato tocca punte altissime in questa fesce d’età, quindi tra i giovani, soprattutto nella Filt, dove praticamente uno su due è straniero, nella Fillea e nella Flai.

“Appare evidente -scrive Kurosh Danesh nel suo saggio contenuto nel Rapporto- come tra i giovani stranieri ci sia una domanda di sindacato molto più forte che tra i giovani italiani e come questo patrimonio vada assolutamente valorizzato”.

A livello territoriale, le province con il più alto tasso di sindacalizzazione degli stranieri sono Trieste (27,9% degli stranieri, ma bisogna tener conto anche dei transfrontalieri), Forlì Cesena, Belluno e Ravenna (20%). Dal punto di vista della nazionalità, i meno interessati al sindacato sembrano gli asiatici (cinesi, indiani e filippini). I rumeni rappresentano la comunità più numerosa, ma in relazione al numero di soggiornanti in Italia, nel sindacato, sono sottodimensionati. Più interessati e partecipativi, invece, gli africani e i lavoratori provenienti dagli stati balcanici.

San Bernardino da Siena

San Bernardino da Siena


San Bernardino da Siena

Nome: San Bernardino da Siena
Titolo: Sacerdote
Ricorrenza: 20 maggio

Questo illustre e degno discepolo di S. Francesco d’Assisi nacque dalla nobile famiglia degli Albizzeschi nei pressi di Siena nel 1380. Non aveva ancora tre anni quando rimase orfano di madre, e a sei, anche di padre. Ma un fanciullo come lui che già dava segni di predestinazione, non doveva essere trascurato, e non doveva imbrattarsi di fango mondano: possiamo dire che venne allevato ed educato alla scuola di Maria SS.ma. 

Il grazioso Bernardino, delicato, modesto e cortese con tutti, cresceva, sotto la tutela delle pie zie e della cugina Tobia, in sapienza e in grazia come il fanciullo Gesù. Era talmente delicato, che avendo una volta uno zio paterno invitato amici un po’ volgari in casa sua, egli disgustato disse allo zio: « O si correggono nel parlare, o vado via di casa io ». 

Degna di menzione è la scena che si svolse un giorno tra il santo fanciullo e la cugina. 

— Sapete — le disse tutto raggiante in volto — che io sono tanto innamorato di una nobilissima Signora che darei volentieri la mia vita per godere della sua presenza e che se passassi un giorno senza vederla non potrei chiudere occhio nella notte?!!… 

La cugina dapprima rimase stupita di questo parA—lare, ma poi SI FaSSCrellò quando egli le nane che, ogni giorno si recava a pregare e venerare un’immagine della Vergine, che si trovava a porta Camollia. 

Compiuto felicemente il corso di filosofia, si dedicò allo studio del diritto ecclesiastico e civile, ma più di tutto della Sacra Scrittura. 

Nella peste del 1400 che per quattro mesi infestò Siena, il Santo, ventenne, fu tra i generosi fedeli che si dedicarono con eroica carità a curare gli appestati rimanendo, per disposizione divina, illeso da tale morbo. 

Nel 1402 si unì ai figli del Poverello d’Assisi, tra i quali un anno dopo emetteva la sua professione religiosa e nel 1404 celebrava la sua prima Messa. Da quel momento si manifestò in lui il grande ministro del Signore, incominciando dalla riforma dei costumi. 

Il primo anno di sacerdozio lo passò nel convento del monte Amiata, ove si dedicò ad un maggior studio e ad una più intensa pietà. Nel 1417 lo troviamo guardiano del convento di Fiesole e predicatore insigne. 

Tre argomenti trattava con predilezione: la carità, la devozione alla SS. Vergine, ed il SS. Nome di Gesù, di cui fu uno dei primi strenui propagatori e di cui parlava sempre con trasporto. L’eloquenza sua piegava il popolo e lo trascinava ove voleva. D’altra parte il Signore ne rafforzava la parola con miracoli. Finalmente, ricco di meriti se ne volò al cielo a ricevere il premio nel 1444. 

PRATICA. — Impariamo da S. Bernardino una tenera e filiale devozione alla Madonna, cercando di conoscerla, amarla, imitarla, per andare a Gesù per mezzo suo, poichè « il devoto di Maria certamente si salva». 

PREGHIERA. O Signore Gesù, che hai accordato al tuo beato confessore Bernardino un amore particolare al tuo Santo Nome e alla Madre tua: dehl per i suoi meriti e la sua intercessione, infondi, benigno, in noi lo spirito del tuo amore. Bibl., Corra% Bernardino da Siena, Ed. Paoline.