Ilo: tutela maternità, permangono gravi lacune nel mondo
La tutela della maternità sul lavoro ha registrato importanti progressi nel mondo, ma la grande maggioranza delle lavoratrici, almeno 830 milioni per lo più nei Paesi in via di sviluppo, non hanno ancora un’adeguata protezione, in termini di congedo e sicurezza del reddito al momento del parto. Solo 330 milioni di donne (28,4% delle lavoratrici) sono effettivamente protette, con prestazioni in denaro dopo una nascita. Lo rivela un nuovo rapporto dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo).
Il documento (Maternity and Paternity at Work: Law and practice across the world), misura anche i passi compiuti nel
settore del congedo di paternità e rivela che norme in materia sono previste in 78 su 167 paesi ed il congedo è retribuito in 70 di questi. Dal 1919, anno della prima Convenzione Ilo sulla Protezione della maternità, la maggior parte dei paesi hanno adottato disposizioni. Su 185 Stati e territori, 66 hanno così ratificato almeno una delle tre Convenzioni Ilo relative alla tutela della maternità. Il rapporto ha inoltre calcolato che il 53% (98 paesi) risponde agli standard Ilo che prevedono un congedo di maternità di almeno 14 settimane. Circa il 45% dei Paesi prevede prestazioni in denaro per 14 settimane pari ad almeno i due terzi del reddito (+3% rispetto al rapporto del 2010) e su 185 paesi e territori, solo 3 (Usa, Papua Nuova Guinea e Oman) non prevedono l’obbligo di versare un’indennità durante il congedo di maternità.
Sul finanziamento, l’Ilo spiega che il 58% (107 paesi) finanzia prestazioni in denaro del congedo di maternità attraverso la sicurezza sociale e che tra il 1994 e il 2013, le prestazioni di maternità in denaro versate dai datori di lavoro è scesa dal 33 al 25%. L’evoluzione giudicata positiva: per gli esperti dell’agenzia specializzata delle Nazioni Unite, i datori di lavoro non dovrebbero sostenere l’intero carico dei costi delle prestazioni affinché le donne non siano discriminate.
L’Ilo osserva infine che dal 1994, nessun paese ha ridotto la durata del congedo, e che si registra un’evoluzione verso un congedo di 14 settimane al minimo, come chiede l’Ilo. “Se le nostre conclusioni mostrano che sono molti i paesi che hanno introdotto nelle loro legislazioni i principi sulla tutela della maternità e il sostegno ai lavoratori con responsabilità familiari, nella pratica la mancanza di queste tutele resta una delle principali sfide di oggi in materia di maternità e paternità nel lavoro”, ha commentato Laura Addati, coautrice del rapporto ed esperta dell’Ilo. Il rapporto misura gli impegni nei confronti delle tre Convenzioni in materia di protezione della maternità (1919, 1952 e 2000) sulla prevenzione dall’esposizione a rischi per la salute e la sicurezza durante la gravidanza e l’allattamento; il diritto al congedo di maternità retribuito, alla tutela della salute della madre e del ino e ai permessi per allattamento; il diritto al reintegro sul posto di lavoro dopo il periodo di congedo