Carceri

Carceri, condizioni insostenibili: denuncia del Quirinale

Ancora una denuncia dal Quirinale sull'”insostenibilià’ delle condizioni in cui versano le carceri”, a pochi giorni dalla conclusione del settennato del capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Un tema più volte sollevato proprio dal capo dello Stato che in diverse occasioni ha sollecitato la politica ad intervenire contro il sovraffollamento degli istituti di pena (ci sono ben 65.831 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 47.045 posti).

Ieri è stato il segretario generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra, ad intervenire, con un messaggio inviato al segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe), Donato Capece. ”Il presidente Napolitano – ricorda Marra – ha più volte, e anche molto di recente, colto ogni occasione per denunciare l’insostenibilità delle condizioni in cui versano le carceri, sottolineando che “il sovraffollamento degli istituti, le condizioni di vita degradanti che ne conseguono, i numerosi episodi di violenza e di autolesionismo, le condotte di inquieta insofferenza o di triste insofferenza sempre piu’ diffuse tra i reclusi, la mancata attuazione dunque delle regole penitenziarie europee confermano purtroppo la perdurante incapacita’ del nostro Stato a realizzare un sistema rispettoso del dettato dell’art. 27 della Costituzione repubblicana sulla funzione rieducativa della pena e sul “senso di umanita”, cui debbono corrispondere i relativi trattamenti. L’acuta criticità della situazione – prosegue il messaggio – impegna anche la Polizia Penitenziaria a una complessiva riflessione sul tema al fine di formulare, in spirito di costruttiva collaborazione, proposte per un sistema di gestione della pena più conforme ai principi costituzionali”.

Intanto proseguono le iniziative di sensibilizzazione delle associazioni sul tema delle carecri. In poche ore davanti ai tribunali di 40 città italiane sono state raccolte oltre diecimila firme a sostegno delle tre leggi di iniziativa popolare ”per la giustizia e i diritti in carcere”.

“Le proposte – secondo le associazioni promotrici, tra cui la Cgil – costituiscono un vero e proprio programma di governo per ripristinare la legalità nel nostro sistema penale e penitenziario”. La prima vuole recuperare una carenza importante, l’assenza del reato di tortura nel codice penale italiano, la seconda cambiare la legge Fini-Giovanardi sulle droghe, depenalizzazione il consumo e ridurre l’impatto penale, la terza ripristinare la legalità nelle carceri affollate. L’obiettivo è raggiungere 50 mila firme.

Carceriultima modifica: 2013-04-10T18:58:17+02:00da vitegabry
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