Pensionati

Spi Cgil – Caos conguaglio per 6.000 pensionati

Il conguaglio fiscale a marzo è stato una vera e propria mannaia su circa 6.000 pensionati che si sono trovati in molti casi con una pensione di pochi euro. ”Ci sono state circa 6.000 persone – spiegano allo Spi-Cgil commentando i casi delle scorse settimane di pensioni di appena 2-3 euro – che avendo due pensioni (nella maggior parte Inps e Inpdap) si sono viste applicare direttamente l’aliquota sull’intero ammontare adesso erogato da un unico Istituto, l’Inps, che diventa
sostituto d’imposta per entrambi gli assegni”.

In pratica, fino all’anno scorso si pagavano le imposte alla fonte separatamente sui due trattamenti (con una aliquota inferiore) per poi provvedere successivamente al conguaglio. Adesso non solo il Cud è stato unificato ma i pensionati non lo ricevono più a casa (possono stamparlo dal sito Inps o chiederlo a intermediari come i patronati) quindi è mancata l’informazione sulla motivazione del conguaglio fiscale.

Negli anni scorsi l’Inpdap rateizzava il prelievo ma quest’anno la richiesta all’agenzia delle entrate non ha avuto la risposta in tempo utile per cui il prelievo è stato fatto direttamente sulla pensione di marzo. Da aprile comunque, fa sapere lo Spi-Cgil, ci sarà la rateizzazione e la pensione, in caso di ulteriore prelievo, non potrà essere inferiore a due volte il minimo (circa 950 euro).

Il caos conguaglio ha riguardato tutto il territorio nazionale con casi a Palermo (una maestra elementare ha avuto a marzo un conguaglio di 977 euro e pensione da due euro), Lamezia Terme (due euro appena per un ex agente di polizia penitenziaria), a Perugia (una dipendente statale con appena due euro rimasti sull’assegno), Pordenone, Viterbo e Alessandria.

Pensionatiultima modifica: 2013-04-03T12:23:29+02:00da vitegabry
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